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Laboratorio => Aforismi => Topic aperto da: paolo corinto tiberio - Giovedì 1 Maggio 2014, 12:52:27
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la felicità è irraggiungibile
ma non tutti sono alla stessa distanza da essa
:)
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Io sto ancora alla partenza...mi piace
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“ al felice fu chiaro d’esser felice
solo quando finalmente raggiunse la felicità,
allor si senti felicemente appagato della vita.”
Ch.S
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è una distanza parecchio variabile.. :)
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Di x dire nel 2010
Quando e dove
Nell’istante in cui muore il bisogno,
un attimo prima del nascere di un sorriso
...
un passo oltre il confine del desiderio
...
sei felice.
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Quando la felicità
l'hai toccata con mano
e ti sei riempita,
sei arrivata fino al cielo
e hai toccato il sole.
Poi all'improvviso
sei precipitata negli abissi
e ti sei inabissata,
solo allora lo puoi dire
perduta felicità
che mi hai abbandonata.
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Io sto ancora alla partenza...mi piace
e dai!... ma da come scrivi non penso che sei alla distanza massima!... :)
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è una distanza parecchio variabile.. :)
sì, è variabile da quasi zero a quasi infinito, ma questa distanza non è mai zero, né mai piena... perché se fosse zero sarebbe disperazione assoluta e se fosse piena sarebbe felicità assoluta
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La felicità credo sia indefinibile, ma a volte ci si sente esplodere di gioia, forse é questa la felicità, nascosta anche solo nella conquista di un sorriso o nelle semplici vittorie quotidiane. Ha una natura sfuggente, non dura che pochi minuti o secondi o un'intera giornata o una vita, quando, ormai passata, la si guarda come da uno schermo: il ricordo, che tutto tramuta attraverso la luce del senso che ogni cosa acquisisce nel tempo.
La felicità non é irranggiugibile, forse solo inafferrabile, e la distanza da essa dipende molto dalle lenti di cui siamo dotati e non ce le fornisce nessuno, sono solo il risultato del modo in cui ci siamo posti di fronte all'esistenza e non é un'operazione affatto semplice. Per vivere come si deve, bisogna essere dei bravi acrobati!
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La felicità credo sia indefinibile, ma a volte ci si sente esplodere di gioia, forse é questa la felicità, nascosta anche solo nella conquista di un sorriso o nelle semplici vittorie quotidiane. Ha una natura sfuggente, non dura che pochi minuti o secondi o un'intera giornata o una vita, quando, ormai passata, la si guarda come da uno schermo: il ricordo, che tutto tramuta attraverso la luce del senso che ogni cosa acquisisce nel tempo.
La felicità non é irranggiugibile, forse solo inafferrabile, e la distanza da essa dipende molto dalle lenti di cui siamo dotati e non ce le fornisce nessuno, sono solo il risultato del modo in cui ci siamo posti di fronte all'esistenza e non é un'operazione affatto semplice. Per vivere come si deve, bisogna essere dei bravi acrobati!
beh, qualcosa di inafferrabile rimanda all'impossibilità di possederla pienamente... filosoficamente questo è perché abbiamo consapevolezza della nostra finitudine, della nostra morte... ma senza questa consapevolezza non ci sarebbe nessun atto di afferrarla o di cercare di raggiungerla, quindi non sapremmo nemmeno il significato del concetto di felicità, poiché l'immortalità (con il corpo) non porta altro che a una morte di noia!... al contrario, la nostra morte è proprio ciò che ci fa essere (sembra un paradosso) felici, anche se non pienamente...
poi c'è l'altra questione di giustizia redistributiva :)
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su questa cosa della morte, che senza sarebbe noia, mi piacerebbe sperimentare per poterlo verificare.. :D
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su questa cosa della morte, che senza sarebbe noia, mi piacerebbe sperimentare per poterlo verificare.. :D
è la morte, dicono alcuni, che dà senso alla vita... almeno al di qua... :)