Due damine
Son due damine in vetro di Murano
soffiate a bocca e ridipinte a mano
da un valente maestro vetrolaio
una è l’estate e l’altra è primavera.
Poggiate su una vecchia rastrelliera
di un negozietto in piazza Vendramin
sorridono in silenzio a quel turista
che si avventura nei calli fuori pista.
Son due donnine e di bello aspetto
di Venezia il ricordo più perfetto.
Perché?
Soffiate dal tuo essere bugiardo
le mani inerti mostrano il bastardo
che preso da una folle sua passione
nel mio silenzio ha colto l’occasione
per rompere il legame col passato
col ferro che la gola mi ha spezzato.
E in questa estate misera sdrucita
anche ai tuoi figli hai tolto tu la vita
e il nostro cielo un tempo azzurro e vero
ha messo in un istante il manto nero.