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Laboratorio => Commenti => Topic aperto da: Duilio Martino - Martedì 18 Novembre 2014, 20:58:29
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Propongo quasta Poesia in metrica e di Gesuino Curreli poichè credo possa essere un esempio significativo per chi si approccia a questo modo di scrivere senza rinunciare al peso del "significato".
Un Autore che sa ben coniugare il linguaggio "meno classicheggiante" di quello che normalmente si incontra in poesie scritte in metrica e rime con il senso e che non rinuncia alle figure retoriche (badate...ce ne sono tante)...
Il ritmo risulta meno tambureggiante con gli enjambment di cui Gesuino...sa fare sempre buon uso.
Una Poesia, insomma, che merita di stare in "Rime Scelte".
Nel meriggio
Immerso nel meriggio grigio e breve
non so cosa vorrei dal solitario
discorso che intrattengo col violino,
mentre il suo pianto scrive in un breviario
le note che tratteggiano un destino.
Vorrei che dedicasse un breve accento
al tempo che mi trova titubante,
magari con un “largo” o un dolce “andante”
che sappia avvilupparmi col suo vento.
Armonizzare il timbro del presente
col vuoto che si riempie di memoria,
e di una partitura aspra e dolente
dare lettura morbida e illusoria.
Affonderei nel sibilo vibrante
e affiderei il dolore allo strumento
che legge il malinconico sgomento
con voce ineguagliabile e squillante
Immerso nel meriggio grigio e breve
avrò la nostalgia compagna grata
che mi aprirà le porte alla serata
sciogliendo in versi questo umore greve.
l'unico dubbio in questa splendida poesia nel verso:
"e affiderei il dolore allo strumento"...
nel quale (lo dico sinceramente) avrei eliminato "il" che fa sembrare il verso più un dodecasillabo che endecasillabo come tutti gli altri.
Buona serata.
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La risposta perfetta a chi crede che la poesia in rima sia un
esercizio di stile sorpassato ed a sé stante.
Le giuste parole, le immagini
di un uomo che suona il suo violino nel meriggio grigio,
sciogliendo con le note e questi versi un umore greve,
con la nostalgia grata compagna, se fossero state espresse in versi
liberi non avrebbero avuto lo stesso impatto, il trascinamento,
la musicalità che dà l’endecasillabo, quando le rime cono così felicemente
scelte ed appaganti.
Chapeau, Gesuino!
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Davvero stupenda mi ha colpito subito scritta in modo esemplare, bravissimo Gesuino.
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Per Duilio, volevo sapere un tuo parere sulla disputa prosa o poesia visto che sei molto preparato
e dai sempre ottimi consigli.
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Per Duilio, volevo sapere un tuo parere sulla disputa prosa o poesia visto che sei molto preparato
e dai sempre ottimi consigli.
Semplice Raffaele... i suoni (significante)... la poesia non ha bisogno di musica poichè il suono giunge dalle stesse parole...
e le figure retoriche naturalmente. Ad ogni modo, questo link è davvero esplicativo.
saluti!
http://www.enricomeloni.altervista.org/coselapoesia.htm
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Ringrazio anch'io per la bellissima poesia di Gesuino Curreli, i versi scorrono sciolti e arrivano al lettore senza forzature
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anche se il suo toccare così spesso la malinconia, tende a farmi sorvolare, apprezzo molto l'ampiezza delle immagini e la musica che sa trarne..