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Discussioni in corso => Discussioni fra autori => Topic aperto da: Elena Poldan - Giovedì 4 Giugno 2015, 23:06:40
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so che è un argomento già lungamente dibattutto, ma a volte non posso fare a meno di chiedermi: ma esisterá qualcuno che apponga un commento ad un testo perchè questo lo ha realmete colpito (e non per reciproci scambi di elogi fra autori) e scrivendo ciò che realmente pensa (e non ciò che pensa possa far piacere all'autore)?
Sperando che la risposta sia affermativa, non nascondo che anch'io, scioccamente, sono spesso stata vittima di questa strana e, ahimè, assai diffusa sindrome... :P
ma credo di esserne guarita! ;)
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;D ma perché non lo metti su discussioni fra autori? Ciao!
Mi ero illusa ci fosse una bella poesia da commentare :)
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;) La tua domanda, Elena, deve fondarsi su un'amara disillusione, che ti pervade di pessimismo.
Personalmente, sento in coscienza di non aver mai commentato in positivo una poesia che non avessi apprezzato, e sono convinta che siamo in parecchi così, anche se non quanti commentano per essere commentati.
Ho scritto anche alcune critiche e osservazioni mirate a migliorare il testo, spesso con messaggio privato,
perché è difficile a volte scrivere una recensione negativa, si sorvola, e, anche per questo, penso siamo
in tanti a comportarci così.
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Trovo giusta l'osservazione di Elena, e sottoscrivo la risposta di "Zaza" .
Ultimamente cerco di astenermi dal fare commenti a poeti e poetesse che mi sono più congeniali, e "mi diverto" ad andare alla caccia di (secondo me) nuovi talenti, che si affacciano talvolta anche per la prima volta sul sito.
Per i commenti negativi, anch'io cerco di evitare: ci sono poeti che, pur di non vedere comparire un giudizio poco amichevole ai piedi della loro opera, sono disposti a protestare con lettere private e, male che vada, addirittura a togliere il loro "capolavoro" dal sito! Io la penso tutt'al contrario, e ultimamente ho fatto notare a una poetessa che poteva criticarmi liberamente (adducendo motivazioni serie, naturalmente) , come da tanto tempo ho scritto nella mia presentazione.
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per me è una questione affrontata con superficialità.. il commento di circostanza è giusto o sbagliato?
Dipende! Almeno a mio giudizio..
Posso non condividere un pensiero poetico o non gradirne la forma ma capirne il senso e percepirne il segnale "d'aiuto" che nasconde, paura, tristezza, solitudine, mali universali che talvolta puoi anche curare con un commento gentile.. Personalmente non ho ancora mai mentito in un commento,ma ho sicuramente qualche volta sorvolato su aspetti che nn mipiacevano concentrandomi magari sul contenuto provando a dare un sostegno gratuito, in generale non vedo quale sia il problema sostanziale di commentare(perchè non si parla del problema del non commentare mi domando) in generale io non ho problemi ad ammettere che se leggo una poesia tendo a lasciare un mio parere anche per una semplice questione di gentilezza.. personalmente sostengo non sia un problema.. basta non scrivere per ricevere commenti in fin fine e il pensiero non nasce nemmeno
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Winter Wolf dice certo cose giuste: quasi sempre si scrive per cercare di alleviare qualche dolore, qualche scontentezza, il mal di vivere, e in tali casi ricevere una parola di conforto non fa male. Però si tratterebbe di stabilire se questo è un sito letterario o un "blog" (si chiama così? ) di mutuo soccorso. Se abbiamo a che fare (come credo) col primo caso, allora non si dovrebbe prescindere dalla qualità di ciò che viene immesso, e qualche giudizio negativo, se ben formulato, potrebbe contribuire a migliorare quella qualità, e inoltre, anche dal punto di vista consolatorio, credo che un autore che vede talvolta criticato il proprio lavoro accresca la fiducia in se stesso, perché l'opera è stata presa sul serio, le si è data una certa importanza. (Vedere, invece, sempre giudizi più che lusinghieri può far nascere il dubbio, nell'autore sensibile, che lo si voglia accontentare a tutti i costi, lo si voglia, in fin dei conti, fare, come suol dirsi - scusatemi l'espressione! - "fesso e contento" ... )
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Antonio Terracciano è stato piú che chiaro, ma voglio ugualmente fare un mini intervento solo per dire che trovo non sia proficuo per nessuno creare dei clan chiusi all'interno dei quali assistere ad un andirivieni di reciproci, sterili elogi e se qualcuno nn si è accorto che in questo sito avviene, che legga con piú attenzione. Detto questo, non ho certo affermato che tutti quelli che commentano, mentano, ci mancherebbe!!!
Il problema non esiste, è un finto problema, ma poichė siamo in un sito di scrittura, ho pensato fosse lecito dire la mia e mi spiace di essere stata recepita come superficiale...
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no anzi.. chiedo io scusa se è potuto sembrare mi riferissi a te.. per me era superficiale limitarsi a scegliere tra giusto o sbagliato parlando di commenti "circostanziali" perchè appunto ci sono molti altri motivi validi per farlo..detto questo sposo in pieno il tuo pensiero riguardo la scarsa utilità di clan chiusi .. a tal proposito sono ancora abbastanza nuovo e non ne ho molta esperienza ancora
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ma esisterá qualcuno che apponga un commento ad un testo perchè questo lo ha realmete colpito (e non per reciproci scambi di elogi fra autori) e scrivendo ciò che realmente pensa (e non ciò che pensa possa far piacere all'autore)?
Esiste anche qualcuno che, dopo aver letto la poesia, esprime, sinceramente, il suo commento negativo che genera le lamentele dell'autore nei confronti della redazione. A quel punto, quasi sempre, scompare ogni critica. Per quanto mi riguarda, sia nel caso da te citato, che nel mio, l'astensione è l'unico rimedio. Poi, è una questione davvero soggettiva. Io trovo assolutamente ininfluente il commento altrui, poiché, non scrivendo in funzione del lettore, un giudizio positivo non alimenta il mio ego, come uno negativo non svilisce il mio impulso alla composizione. Io mi limito a leggere le poesie altrui e, se vengo piacevolmente colpito da esse, rinuncio all'anonimato e segnalo il testo. Non serve che l'autore conosca l'entità del mio apprezzamento. Sono molto più interessato alla genesi della poesia, a quello che evidenzia come a quello che nasconde. Ma queste conversazioni sono destinate al privato, nel mondo reale o in quello virtuale.
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Anche questo è vero, come è pur vero che la critica, alla stregua del commento elogiativo, non dovrebbe mai essere fatta per puro spirito dissacratorio, come a volte capita; inoltre, oltre a dover essere guidata da una reale e attenta analisi del testo e sostenuta da un minimo di competenza in materia, dovrebbe essere sempre porta con garbo ed eleganza, cercando di non ferire l'autore.
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;) La tua domanda, Elena, deve fondarsi su un'amara disillusione, che ti pervade di pessimismo.
Personalmente, sento in coscienza di non aver mai commentato in positivo una poesia che non avessi apprezzato, e sono convinta che siamo in parecchi così, anche se non quanti commentano per essere commentati.
No, la mia domanda si fondava sulla constatazione di quanto avviene in questo sito (clan chiusi e commenti di scambio: se tu mi commenti, ti commento anch'io) e comunque avevo anche precisato che non stavo estendendo questo costume a tutti.
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Forse sarebbe opportuno aprire una discussione dove si possa postare le analisi di testo di poesie note ogni due o tre giorni; magari qualcuno comincia ad apprendere cosa sia poesia e cosa, invece, prosa. Ho provato a fare qualche commento più tecnico... che è stato apprezzato quando positivo. Le poche volte che ho tentato di evidenziare e delicatamente dettagli non proprio esaltanti mi hanno tacciato di superbia, mi hanno detto che è poesia è ciò che "arriva"...Non ho ben capito se stessero parlando di treni o di autobus.
Continuo a notare su rime scelte testi che hanno poco o nulla di poesia il che significa che si percorre una strada senza uscita... e allora... sapete che vi dico? Proseguo dritto sulla mia strada e leggo nuovi autori; Non commento e non spreco più il mio tempo "a lavare il capo al ciuccio".
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Caro Duilio, anche io ritengo che un sito che si fregia del titolo "Rime Scelte" dovrebbe contenere poesie in rima, quantomeno.
Salutoni a tutti.
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Buongiorno a tutti, sono nuovo del sito e provengo da tante esperienze di siti letterari non certamente tutti uguali. Chi più e chi meno ha dei difetti, delle lacune ma, sicuramente, tutti hanno sempre chi per un motivo o per un altro si lamenta dei commenti, dei clan, dei circoli chiusi. Ricordo che appena ho pubblicato, un certo fantomatico Gramaticus , che tutti sappiamo chi sia, mi ha subito allertato sul rischio di cadere in queste trappole, nella corruzione del commento. Leggo poi che la stessa persona è stata più volte allontanata dal sito perché ribelle o rabbioso anche se sicuramente poeta eccelso. Cosa comune a tutti i siti, questo incluso, è comunque l’invito al commento, all’arte di commentare, all’utilizzo dello stesso con attenzione e pacatezza per non scoraggiare anzi. Qualcuno può dirmi cosa ci sia di male nel commentare liberamente e poi sentirsi anche francamente bene quando qualcuno ti commenta. La necessità di scrivere spesso nasce dal bisogno di uscire fuori e confrontarsi oltre che liberarsi e se questo trova un riscontro non credo sia un delitto o offensivo nei riguardi di quanti, e qui sono tanti, superbamente finiscono proprio loro per creare una nicchia o un clan di non commentatori ma semplici e giusti fruitori contrapponendosi ! Lo scopro perché molti di questi autori , lo si può evincere dalla lista dei visitatori, non guardano giustamente tutte le poesie ma solo quelle di chi la pensa come loro. Io personalmente leggo il 90% delle poesie pubblicate qui ed altrove , adoro farlo e riesco anche sinceramente a commentare proprio quegli autori che nel mio profilo ho segnato come da seguire e che non tutti, anzi pochissimi, mi commentano. Seguo moltissimo i” giovani” o le nuove “leve” e lo faccio perché credo sia difficile per un giovane esordire e rischiare di mostrarsi e credo abbia bisogno di aiuto. Non scrivo poesie o sonetti di circostanza, non mando mail per ironizzare o ridicolizzare l’errore comparso per svista o per ignoranza , caso mai dopo l’esame della redazione - superato. Ho profondo rispetto per tutti eppure noto un atteggiamento fastidioso di chi , casomai poco seguito, vorrebbe forse quei dodici commenti che alla fine sono solo una attestazione di simpatia ed amicizia. Cosa c’è di male non capisco. Io scrivo sinceramente con il cuore e commento talvolta anche per simpatia ma l’opera e non l’autore. Potrei aver la coda di paglia allor qualcuno penserà, ebbene sì forse perché seguendo tantissimi autori , commentando tantissimo e bocciatissimo altrettanto , cerco di crescere, imparare e potermi dedicare a quello che più amo ma nel consenso di un sito che io stimo tantissimo, di una redazione che ha saputo creare delle regole e negli autori che prima di essere poeti sono persone delle quali umanamente ho bisogno. Credo di essere condannato a vivere in mezzo alla gente e questo mi riempie tanto. Prolisso ma sincero , nel mentre, vi abbraccio tutti cordialmente.
Luciano Capaldo
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Buongiorno a tutti, sono nuovo del sito e provengo da tante esperienze di siti letterari non certamente tutti uguali. Chi più e chi meno ha dei difetti, delle lacune ma, sicuramente, tutti hanno sempre chi per un motivo o per un altro si lamenta dei commenti, dei clan, dei circoli chiusi. Ricordo che appena ho pubblicato, un certo fantomatico Gramaticus , che tutti sappiamo chi sia, mi ha subito allertato sul rischio di cadere in queste trappole, nella corruzione del commento. Leggo poi che la stessa persona è stata più volte allontanata dal sito perché ribelle o rabbioso anche se sicuramente poeta eccelso. Cosa comune a tutti i siti, questo incluso, è comunque l’invito al commento, all’arte di commentare, all’utilizzo dello stesso con attenzione e pacatezza per non scoraggiare anzi. Qualcuno può dirmi cosa ci sia di male nel commentare liberamente e poi sentirsi anche francamente bene quando qualcuno ti commenta. La necessità di scrivere spesso nasce dal bisogno di uscire fuori e confrontarsi oltre che liberarsi e se questo trova un riscontro non credo sia un delitto o offensivo nei riguardi di quanti, e qui sono tanti, superbamente finiscono proprio loro per creare una nicchia o un clan di non commentatori ma semplici e giusti fruitori contrapponendosi ! Lo scopro perché molti di questi autori , lo si può evincere dalla lista dei visitatori, non guardano giustamente tutte le poesie ma solo quelle di chi la pensa come loro. Io personalmente leggo il 90% delle poesie pubblicate qui ed altrove , adoro farlo e riesco anche sinceramente a commentare proprio quegli autori che nel mio profilo ho segnato come da seguire e che non tutti, anzi pochissimi, mi commentano. Seguo moltissimo i” giovani” o le nuove “leve” e lo faccio perché credo sia difficile per un giovane esordire e rischiare di mostrarsi e credo abbia bisogno di aiuto. Non scrivo poesie o sonetti di circostanza, non mando mail per ironizzare o ridicolizzare l’errore comparso per svista o per ignoranza , caso mai dopo l’esame della redazione - superato. Ho profondo rispetto per tutti eppure noto un atteggiamento fastidioso di chi , casomai poco seguito, vorrebbe forse quei dodici commenti che alla fine sono solo una attestazione di simpatia ed amicizia. Cosa c’è di male non capisco. Io scrivo sinceramente con il cuore e commento talvolta anche per simpatia ma l’opera e non l’autore. Potrei aver la coda di paglia allor qualcuno penserà, ebbene sì forse perché seguendo tantissimi autori , commentando tantissimo e bocciatissimo altrettanto , cerco di crescere, imparare e potermi dedicare a quello che più amo ma nel consenso di un sito che io stimo tantissimo, di una redazione che ha saputo creare delle regole e negli autori che prima di essere poeti sono persone delle quali umanamente ho bisogno. Credo di essere condannato a vivere in mezzo alla gente e questo mi riempie tanto. Prolisso ma sincero , nel mentre, vi abbraccio tutti cordialmente.
Luciano Capaldo
E' vero non c'è nulla di male nel commentare ed è gratificante ricevere commenti. Il problema è che, mi pare di intendere, che i commenti diventano quasi un "peso" degli scritti se non si contrappone un contrappeso qualitativo che sottolinei il valore assoluto degli stessi. Comprendo anche la posizione della Direzione che evidentemente (anche per ragioni giustissime di tipo commerciale) non se la sente di porre un limite alla incapacità di alcuni di analizzare e commentare uscendo dalla logica clientelare. Commentare una poesia (o presunta tale) non è commentare un pensierino ma presuppone una minima conoscenza dei parametri che fanno di uno scritto Poesia. Per tale ragione ho aperto una discussione nel forum dove vengono postate analisi di testo di Poesie più che note... ma, purtroppo, a parte qualche eccezione, è rimasto pressoché deserto. Allora credo che ci sia bisogno di un "contrappeso" che premi effettivamente le poesie migliori... poteva esserlo "rime scelte" ma, a mio avviso, non sempre lo è. Avevo tempo fa proposto una bacheca speciale per opere premiate in concorsi poetici... ma anche qui ho avuto risposte negative giustificate dal fatto (non posso negare che a volte sia effettivamente così) che certi concorsi non sono esenti da clientelismi... e spesso i giudici non sono all'altezza.
Io credo che sia giusto lasciare la massima libertà di commentare in piena libertà ma credo pure che sia compito della redazione di elevare qualitativamente i contenuti evidenziando il meglio. Un meglio che dovrebbe essere fiore all'occhiello e motivo d'orgoglio e che invece a volte passa, purtroppo, inosservato agli occhi dei più e, cosa peggiore, agli occhi dei redattori. Aggiungo, e lo faccio senza vena polemica, che almeno l'assegnazione della fogliolina d'acero a testi in metrica sarebbe opportuno che lo facesse chi (ci sono diversi iscritti molto capaci) di metrica ne sa parecchio.
Insomma non credo sia deprecabile commentare... ma ciò che viene riportato nel commento, in qualche modo, penso rischi di condizionare la credibilità dello stesso sito motivo per cui dovrebbe essere interesse dei proprietari mantenere alto il livello qualitativo offrendo in tal modo ai meno "esperti" esempi da seguire per farli (in casa propria) ben crescere.
Saluti.
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Ringrazio per il contributo ma comunque credo che il problema della vivibilità sul sito non si risolva. Io mi sono soffermato solamente sulla figura del commento escludendo di entrare nel merito della capacità o meno che esso a tutti i costi risponda alle necessità delle quali lei parla.Non dimentichiamo la natura di "social" di questo sito come di qualsivoglia altro . Il commento è necessario e comporta non solo una buona parte di coraggio ma anche di capacità, di opportuna conoscenza come suggerisce ma che io personalmente non riscontro di frequente anzi quasi del tutto assente nei vari commentatori. Questo potrebbe dare un'idea del livello del sito ma sarebbe falso in quanto, secondo il mio modestimo parare, ci sono autori eccellenti che non commentano e commentatori modestissimi, come me, che lo fanno non per tornaconto come mi è stato garbatamente e poeticamente evidenziato - talvolta . Mi infastidisce solo l'atteggiamento di chi a prescindere, a priori, ghettizza alla fine noi "falsi commentatori" in cerca di proseliti mentre , alla finestra, insieme a tanti altri, loro stessi snobbano chi ha il coraggio di mostrarsi e potrebbe, come me, farlo per semplice volontà di capire, crescere ed entrare in empatia,famiglia. Forse può sembrare banale ed anche riduttivo il mio modo di pensare ma credo che il vero poeta, quello riconosciuto tale, sia solamente colui il quale, lavorando sul cartaceo, non passa attraverso l'obbligatorio web rimanendo scevro da queste leve e meccanismi talvolta offensivi ma che rappresentano la dinamica di un salotto letterario on line. Forse un po' meno presunzione , e non mi rivolgo certamente a lei,e tanta voglia di scrivere , pur rispettando canoni minimi di poetica, di metrica, di musicalità e fluidità, potrebbero bastare per una sana convivenza fra persone che nemmeno si conoscono se non attraverso le proprie "opere" coraggiosamente offerte con il cuore agli amici autori e lettori dopo, caso mai , aver subito , nel mio caso spesso, la mannaia della redazione talvolta discutibile anch'essa. Sono comunque ammirato dal suo modo di porsi e della sua volontà di fare ancorché non seguita talvolta da chi dovrebbe e potrebbe. Se le fa piacere può trovare in me un sostenitore e così cordialmente la saluto.
Luciano
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Io credo che chi vuole commentare, lo possa fare liberamente senza pensare si essere "scevro" o no dal clientelismo...
Chi come me commenta (poco a dire il vero) per il gusto di dire la "propria" senza farsi idee di come la possano pensare gli altri...
Certo chi è dotato di doti tecniche, esalterà nel caso lo scritto in tutte le sue sfaccettature...
Chi invece come me va alla ricerca di testi che colpiscono la propria anima solo anche con semplici parole, lo farà per il gusto di esse...
Non credo che i tecnicismi siano essenziali... Forse sono più utili per chi commenta, a me personalmente non fanno né caldo né freddo!
Sarà per questo che sono poco commentato e letto?
Mi viene da ridere... Scusatemi...
Si, ci saranno senz'altro chi commenta sperando di avere commenti in cambio... Bè mi verrebbe da dire, è umano! Mi ricordo che i primi anni anche io fui preso dal vortice... Salvo poi ritrovare la ragione!
In fondo non si commette un crimine!
Trovo comunque utile e serio, il viaggio intrapreso da tempo da Duilio... A cui auguro una buona dose di fortuna...
Innalzare la "bontà" dei commenti farà certamente bene alla poesia...
Ma non dovrebbe "ghettizzare" chi umanamente non ne ha la capacità... In fondo siamo anime libere nell'etere della poesia, o presunta tale...
Come si dice... " la mia libertà finisce quando inizia la tua"...
Oppure... "io sono nulla, ma il mio niente è tanto più di chi si crede molto"
Liberiamoci dalla paura, e commentiamo come più ci riesce...
Poi se qualcuno vuole migliorarsi, bè Duilio ne ha tracciato la via...
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Grazie Saverio e grazie Luciano.
Viva la libertà... anche se mi piacerebbe un po' più "onere al merito"...
(non il mio naturalmente visto che per gravi vicissitudini... sono pressoché assente... e me ne dispiaccio).
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Forse in questa discussione un po' tutti (come spesso accade) hanno ragione (hanno le loro ragioni) : Capaldo, che pone l'accento sulla funzione sociale, quasi di sostegno psicologico, del commento, Martino, che vorrebbe vedere maggiormente premiate le poesie meritevoli, ecc. Io penso che ognuno di noi dovrebbe essere in grado, da solo, di accorgersi quando ha scritto qualcosa di pregevole, ed essere contento comunque, al di là dei commenti che, se esageratamente numerosi e laudativi, potrebbero anche non far piacere all'autore consapevole ( "Non mi starai mica prendendo per il... " , potrebbe egli pensare) . Io credo di scrivere (appena) sufficientemente, mentre, pur amando la pittura (certa pittura) e la musica (certa musica) , non so assolutamente disegnare (lo faccio come un bimbo di scuola materna) , né cantare (sono alquanto stonato) , né tanto meno suonare (ecco la maggior differenza tra me e Montale, che era anche un bravo pittore e un discreto cantante lirico: scherzo! ) ; se ricevessi commenti positivi per queste mie del tutto improbabili e soltanto ipotetiche attività, penserei senz'altro a quella cosa che poc'anzi ho messo tra virgolette... Siccome poi ho fatto l'insegnante di scuola media, mi piace ogni tanto immaginare (anche se sicuramente forzo troppo la realtà) che alcune nostre cose vengano lette pure da studenti con interessi letterari: ebbene, leggendo una poesia scritta male ma pluricommentata sempre positivamente, costoro potrebbero farsi un'idea distorta della poesia stessa, e produrre in qualche concorsino poetico scolastico delle male piante che rischierebbero di attecchire per le generazioni future (ma questo, per dire la verità, credo che sia già successo... ) Concludendo, per il bene della nostra amata arte suggerirei di pensarci due volte prima di commentare, e di farlo solo se si ha davvero qualcosa da dire, qualcosa che spesso sarà positivo, ma che talvolta potrà essere anche negativo.
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Io credo che forse ci sia un po' di esaltazione da parte di tutti. Io non credo come dice Terracciano che il commento abbia quasi valenza sociale e non so da cosa lo abbia dedotto , ad ogni buon conto il numero dei commenti non vuol dire proprio nulla. Posso essere però d'accordo sulla loro qualità in quanto spesso si tratta di un riassunto della poesia legato ad un complimento. Poi in merito al fatto di sentirsi presi per il c... sostengo che la poesia che ognuno di noi si accinge a pubblicare chiaramente ha un valore enorme per sé stesso pur nella consapevolezza di non essere un Poeta ,e nemmeno appena sufficiente, ma ribadisco i veri poeti non sono certamente venuti fuori dai siti letterari per cui rimango dell'idea che tutto questo parlare tanto, criticare, ergersi , non è il caso suo Terracciano, lasci il tempo che trova. Noi pubblichiamo e personalmente non conosco nessuno della redazione che passa a convalidare i miei semplici scritti, chi sia, cosa faccia nella vita, quale sia la sua attitudine alla poesia , le sue conoscenze o meno. E' solo una possibilità reale e virtuale in cui io scrivo e chiedo la pubblicazione e , dall'altra parte, esiste una cellula buia che, per quanto mi riguarda, potrebbe essere composta da persone ferme alla 5^ elementare , non capisce nulla di metrica, di sintassi e caso mai procede a simpatia ed antipatia. Oppure può essere tutto il contrario ed il contrario ancora. Per questo ritengo che la cosa migliore sia la libertà di fare le cose senza essere di offesa per nessuno poi ognuno ne trarrà le proprie considerazioni. Ho letto poesie , non so fino a che punto chiamarle tali, in cui si ridicolizzava il commentatore , i numerosi commenti ricevuti, e addirittura partivano i sonetti o pseudo tali. Credo che questo leda lo spirito e l'amore di ogni autore del sito e non rientra in quel concetto di libertà e di rispetto. Personalmente continuerò a commentare perché amo farlo e dal momento che son sicuro di essere appena sufficiente eviterò, al limite, di rilasciare il commento negativo perseverando nel leggere tutti come ho sempre fatto mentre tanti altri non fanno ma , anche questa è libertà.
La ringrazio davvero e le auguro buona serata.
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Viva la saggezza...
Ho smesso di fare commenti critici negativi da tempo. Qualche volta mi sbilancio a far sorgere interrogativi in qualche commento... ma lo faccio solo con autori di comprovata "sapienza"... speranzoso che l'interlocutore comprenda le mie "perplessità" su alcuni aspetti tecnici... solo tecnici.
Insomma chi dovesse trovare qualche mio "interrogativo" sappia che già il fatto di averlo commentato è...un inequivocabile atto di stima.