Forum degli autori
Laboratorio => Poesie sperimentali => Topic aperto da: Francesco Falconetti - Mercoledì 22 Luglio 2015, 16:27:06
-
Giusto come spunto di eventuali "riflessioni" propongo una mia lunghissima (!) "poesia" scritta quando ero "fanciullino", circa 25 anni fa (!!).
E' una sorta di "poesia" circolare in cui ogni "stanza" inizia con l'ultimo verso della precedente e l'ultimissimo verso finale coincide con il primo.
Mi verrebbe la curiosità di disporre il tutto lungo una circonferenza per vederne l'effetto ma, credo, non lo farò mai.
19911221 Cose
Cose inanimate
vagano nel buio
della notte:
vento che muore.
Vento che muore
lottando disperatamente,
soppresso dal tacito silenzio
di oggetti immoti che
muti si riposano, ovunque:
soffio alitante improvviso.
Soffio alitante improvviso
entra nelle case
esauste del
giorno passato schiavo
e ribelle rende
caos all'ordine che
sussulta sprovveduto
al vento villano.
Al vento villano
nulla si può negare:
ti tocca, ti sfiora,
ti trasporta e vola poi lontano,
senza cenno d'addio.
Senza cenno d'addio
i viaggiatori stanchi
vagano per le stazioni
lasciate al dolore
di occhi che non hanno mai pianto.
Di occhi che non hanno mai pianto
son piene le città infami,
ove regna la parola
d'ordine di fingere amore e
attizzar odio
fra esseri umani che attendono
chi possa lenire, per un istante,
il loro dolore
di solitudine.
Di solitudine
son fatti questi fogli,
di solitudine
che si è fatta materia,
di occhi che son inchiostro
e lacrime di nulla,
per non lasciar traccia.
Per non lasciar traccia
di se ogni uomo deve
saper creare qualcosa
che sia inaccettabile
per la morale corrente
o, semplicemente, qualcosa
che porti alla luce
le verità più oscure.
Le verità più oscure
e temute spesso
balenano nella mente,
ma nessuno li fa
affiorare, nessuno osa
mostrare a se stesso
ciò che si nasconde
con cura e
che può portare a
scoprire realtà che portano a follia.
Scoprire realtà che portano a follia,
vincere l'omertà che circonda il tutto,
rendere il trono ad un Re,
lenire il dolore universale,
costruire grattacieli sulla torba
o cercare solo un po' di tranquillità?
Qual'è il compito atteso?
Qual'è il compito atteso?
Fedeltà di un uomo
ad una causa che non ha padroni.
Ad una causa che non ha padroni,
né uditori, né lettori,
né critici e né denigratori
volge il suo sguardo
un uomo solo.
E tal resta.
E tal resta
uomo che, ribelle,
idolatra un dio pagano
fatto non di nulla,
ma di materia
che si consuma e che muore
come pietra erosa dal vento.
Come pietra erosa dal vento,
come pioggia che muta discende,
come occhi che scrutano il
nulla,
come pensiero volge
a pensier nascente carezza gentile.
A pensier nascente carezza gentile
di onesto signore, al mutar
del tempo, s'affianca
parol d'amore.
Parol d'amore
sgorgano straboccanti
da mute gote fisse
e attente all'amor
trovato,
come fonte limpida ove
specchiar i propri occhi,
sovrani annunziatori
di passione.
Di passione
improvvisa
appare talvolta
temuto addio
da un gioco sottile
che lascia vuote le membra:
e giunge oscurità
a cancellar il tutto.
A cancellar il tutto
librando in cielo
in cerchi ampi ma
sottili, avvoltoio rende
carogna pasto di chi
un dì nacque ignaro.
Un dì nacque ignaro
e tal visse: di gioia
ebbe felice nutrimento,
finché vita mostrò
la sua temuta falce.
La sua temuta falce
morte nasconde,
affilando la lama
di tanto in tanto.
Di tanto in tanto
l'argonauta solitario
volge il suo sguardo
indietro, senza
credito ai rimpianti
né ai padron di essi,
ormai lontani.
Ormai lontani
sono i pensieri
che taluni
dicon buoni,
altri fessi, altri
solo onesti.
Solo onesti:
viver d'intenti,
morir di stenti.
Morir di stenti
fra le braccia fredde
di occhi che non
vedono, perché
assenti:
quale prezzo per
il tutto?
Il tutto?
Il niente?
Il così così?
Frasi senza senso
volteggiano alfine
vagando ignare, come
cose inanimate.
-
:) Bella, Francesco.
Mi è venuta in mente un'idea per una variazione del gioco di gruppo della Poldan.
Nel topic di Elena, A più mani, - Appuntamento a buio -
potresti andare ad aprire la seconda poesia, in quartine, con la prima strofa:
Cose inanimate
vagano nel buio
della notte:
vento che muore.
********
Il primo che risponde dovrà continuare con quattro versi,
di cui il primo dev'essere "vento che muore".
Il secondo che risponderà dovrà continuare dall'ultimo verso del precedente
e così via.
Occhio che la cosa deve avere senso, così come è venuta bene la prima poesia dell'Appuntamento.
Cosa te ne sembra?
Ovvio, dovrai ripresentare le regole in quel topic. Penso che Elena sia d'accordo, vero? :)
-
Cose inanimate
vagano nel buio
della notte:
vento che muore
Vento che muore
laddove più si muove
l’ombra immota;
tace la luce
-
:) Bella, Francesco.
Mi è venuta in mente un'idea per una variazione del gioco di gruppo della Poldan.
Nel topic di Elena, A più mani, - Appuntamento a buio -
potresti andare ad aprire la seconda poesia, in quartine, con la prima strofa:
Cose inanimate
vagano nel buio
della notte:
vento che muore.
********
Il primo che risponde dovrà continuare con quattro versi,
di cui il primo dev'essere "vento che muore".
Il secondo che risponderà dovrà continuare dall'ultimo verso del precedente
e così via.
Occhio che la cosa deve avere senso, così come è venuta bene la prima poesia dell'Appuntamento.
Cosa te ne sembra?
Ovvio, dovrai ripresentare le regole in quel topic. Penso che Elena sia d'accordo, vero? :)
Figurati, per me nessun problema...se va bene ad Elena Poldan ...anzi, ti ringrazio per la tua attenzione. Però, se c'è da intervenire/presentare la cosa su altri topics ho decisamente bisogno di una mano (sono decisamente poco pratico). Grazie della fiducia
-
per il momento provo a continuare qui...
Cose inanimate
vagano nel buio
della notte:
vento che muore
Vento che muore
laddove più si muove
l’ombra immota;
tace la luce
Tace la luce,
mentre la brezza del nord
si rifrange all’orizzonte:
trapassano le memorie
-
per il momento provo a continuare qui...
Cose inanimate
vagano nel buio
della notte:
vento che muore
Vento che muore
laddove più si muove
l’ombra immota;
tace la luce
Tace la luce,
mentre la brezza del nord
si rifrange all’orizzonte:
trapassano le memorie
Trapassano le memorie
Nel giorno del poi
E tutto diviene confine:
Al tramonto, si vive
-
:) Si vede che Saverio non ha letto tutto il mio post, ha colto solo il suggerimento ed entusiasticamente ha iniziato qui, senza aspettare il parere
dei chiamati ed interessati Francesco ed Elena, ma va bene lo stesso.
Solo, bisogna fare le cose meglio (vedi esempi del topic A più mani su citato), nel senso che non bisogna fare che risulti "citazione"
bensì una quartina dopo l'altra, e accanto il nome dell'autore, così:
POESIA CIRCOLARE
Cose inanimate
vagano nel buio
della notte:
vento che muore Francesco Falconetti
Vento che muore
laddove più si muove
l’ombra immota;
tace la luce Saverio Chiti
Tace la luce,
mentre la brezza del nord
si rifrange all’orizzonte:
trapassano le memorie Francesco Falconetti
Trapassano le memorie
Nel giorno del poi
E tutto diviene confine:
Al tramonto, si vive Saverio Chiti
-
Al tramonto si vive
o lentamente si muore
il timore del sole
non lascia fuggire emozioni
Mariasilvia
-
POESIA CIRCOLARE
Cose inanimate
vagano nel buio
della notte:
vento che muore Francesco Falconetti
Vento che muore
laddove più si muove
l’ombra immota;
tace la luce Saverio Chiti
Tace la luce,
mentre la brezza del nord
si rifrange all’orizzonte:
trapassano le memorie Francesco Falconetti
Trapassano le memorie
Nel giorno del poi
E tutto diviene confine:
Al tramonto, si vive Saverio Chiti
Al tramonto si vive
o lentamente si muore
il timore del sole
non lascia fuggire emozioni Mariasilvia
-
POESIA CIRCOLARE
Cose inanimate
vagano nel buio
della notte:
vento che muore Francesco Falconetti
Vento che muore
laddove più si muove
l’ombra immota;
tace la luce Saverio Chiti
Tace la luce,
mentre la brezza del nord
si rifrange all’orizzonte:
trapassano le memorie Francesco Falconetti
Trapassano le memorie
Nel giorno del poi
E tutto diviene confine:
Al tramonto, si vive Saverio Chiti
Al tramonto si vive
o lentamente si muore
il timore del sole
non lascia fuggire emozioni Mariasilvia
Non lascia fuggire emozioni
chi le rifugia in un cielo privato
su cui levare lo sguardo
su spazi aperti poeta per te zaza
-
Cose inanimate
vagano nel buio
della notte:
vento che muore Francesco Falconetti
Vento che muore
laddove più si muove
l’ombra immota;
tace la luce Saverio Chiti
Tace la luce,
mentre la brezza del nord
si rifrange all’orizzonte:
trapassano le memorie Francesco Falconetti
Trapassano le memorie
Nel giorno del poi
E tutto diviene confine:
Al tramonto, si vive Saverio Chiti
Al tramonto si vive
o lentamente si muore
il timore del sole
non lascia fuggire emozioni Mariasilvia
Non lascia fuggire emozioni
chi le rifugia in un cielo privato
su cui levare lo sguardo
su spazi aperti poeta per te zaza
Su spazi aperti,
carichi di neve arresa al sole,
s’erge, illuso, il nostro canto.
E tal resta Francesco Falconetti
Considerazioni/richiesta
A questo punto, direi, credo sia proprio il caso (se possibile) di modificare il titolo del topic da "Poesia circolare" a "Poesia circolare a più mani". Non sapendo come fare pregherei, se possibile, il moderatore/amministrare del forum o chi "abilitato" a farlo ad effettuare tale modifica, ringraziandolo ovviamente anticipatamente.
Ritengo non sia errato mantenere l'"esperimento" tra le poesie sperimentali, anche perché ho trovato un "sistema" (utilizzando un noto programma di disegno CAD) per, effettivamente, disporre le quartine secondo una circonferenza. Ciò permette di leggere la "poesia" partendo da un qualunque "punto" di essa e "scorrendo" la stessa in senso orario od antiorario, ovvero, direi, una vera e propria "poesia circolare"; di ciò, ovviamente, mi occuperei io ma rimane difficile (per me) inserire il lavoro finito (ovvero l'immagine della "poesia circolare") nel forum, essendo un file *.jpg o *.bmp che, almeno personalmente, non saprei come linkarlo e/o farlo visualizzare nel forum (a mali estremi, però, lo invierei, tramite e.mail, a chi la desidera)
Comunque, per avere un buon effetto ritengo che siano necessarie almeno 10 quartine, con l'ovvia condizione che il verso dell'ultima quartina finisca come è iniziata la prima. Grazie della disponibilità e dell'attenzione e buon proseguimento :)
Francesco :)
-
POESIA CIRCOLARE A PIU' MANI
Cose inanimate
vagano nel buio
della notte:
vento che muore Francesco Falconetti
Vento che muore
laddove più si muove
l’ombra immota;
tace la luce Saverio Chiti
Tace la luce,
mentre la brezza del nord
si rifrange all’orizzonte:
trapassano le memorie Francesco Falconetti
Trapassano le memorie
Nel giorno del poi
E tutto diviene confine:
Al tramonto, si vive Saverio Chiti
Al tramonto si vive
o lentamente si muore
il timore del sole
non lascia fuggire emozioni Mariasilvia
Non lascia fuggire emozioni
chi le rifugia in un cielo privato
su cui levare lo sguardo
su spazi aperti poeta per te zaza
Su spazi aperti,
carichi di neve arresa al sole,
s’erge, illuso, il nostro canto.
E tal resta Francesco Falconetti
-
POESIA CIRCOLARE A PIU' MANI
Cose inanimate
vagano nel buio
della notte:
vento che muore Francesco Falconetti
Vento che muore
laddove più si muove
l’ombra immota;
tace la luce Saverio Chiti
Tace la luce,
mentre la brezza del nord
si rifrange all’orizzonte:
trapassano le memorie Francesco Falconetti
Trapassano le memorie
Nel giorno del poi
E tutto diviene confine:
Al tramonto, si vive Saverio Chiti
Al tramonto si vive
o lentamente si muore
il timore del sole
non lascia fuggire emozioni Mariasilvia
Non lascia fuggire emozioni
chi le rifugia in un cielo privato
su cui levare lo sguardo
su spazi aperti poeta per te zaza
Su spazi aperti,
carichi di neve arresa al sole,
s’erge, illuso, il nostro canto.
E tal resta Francesco Falconetti
E tal resta
a tagliare l'aria
con parole sferzate dal vento
e il respiro smorzato poeta per te zaza
-
e il respiro smorzato
a cercare lontano nel tempo
qualcuno che non verrà
così si vive soli
-
POESIA CIRCOLARE A PIU' MANI
Cose inanimate
vagano nel buio
della notte:
vento che muore Francesco Falconetti
Vento che muore
laddove più si muove
l’ombra immota;
tace la luce Saverio Chiti
Tace la luce,
mentre la brezza del nord
si rifrange all’orizzonte:
trapassano le memorie Francesco Falconetti
Trapassano le memorie
Nel giorno del poi
E tutto diviene confine:
Al tramonto, si vive Saverio Chiti
Al tramonto si vive
o lentamente si muore
il timore del sole
non lascia fuggire emozioni Mariasilvia
Non lascia fuggire emozioni
chi le rifugia in un cielo privato
su cui levare lo sguardo
su spazi aperti poeta per te zaza
Su spazi aperti,
carichi di neve arresa al sole,
s’erge, illuso, il nostro canto.
E tal resta Francesco Falconetti
E tal resta
a tagliare l'aria
con parole sferzate dal vento
e il respiro smorzato poeta per te zaza
E il respiro smorzato
a cercare lontano nel tempo
qualcuno che non verrà
così si vive soli Pinotota
-
Al momento verrebbe più o meno così (migliorabile e da abbinare alla sua immagine "speculare").
N.B. Per vedere e leggere meglio occorre cliccare con il mouse sull'immagine....
(http://francescofalconetti.altervista.org/alterpages/poesiacircolareapimani_agg-1437776317660.jpg)
-
Direi sia il caso di concludere. Propongo l'ultima quartina di "aggancio" alla prima:
Così si vive soli,
eppur riflettiamo amore
noi, frammenti di stelle, come
cose inanimate
Per il titolo, proporrei "Stelle, noi" (anche per l'effetto grafico finale - V. post che segue).
Ringrazio i partecipanti al gioco, in particolare Zaza per l'idea di trasformare l'esperimento in "gioco" e per la totale disponibilità, Saverio Chiti, Mariasilvia e Pinotota. Ringrazio i lettori e tutti coloro che hanno atteso pazientemente la conclusione del gioco (non so se replicabile). Ripropongo il tutto "per intero":
(ESPERIMENTO DI POESIA CIRCOLARE A PIU' MANI)
Stelle, noi
Cose inanimate
vagano nel buio
della notte:
vento che muore Francesco Falconetti
Vento che muore
laddove più si muove
l’ombra immota;
tace la luce Saverio Chiti
Tace la luce,
mentre la brezza del nord
si rifrange all’orizzonte:
trapassano le memorie Francesco Falconetti
Trapassano le memorie
Nel giorno del poi
E tutto diviene confine:
Al tramonto, si vive Saverio Chiti
Al tramonto si vive
o lentamente si muore
il timore del sole
non lascia fuggire emozioni Mariasilvia
Non lascia fuggire emozioni
chi le rifugia in un cielo privato
su cui levare lo sguardo
su spazi aperti poeta per te zaza
Su spazi aperti,
carichi di neve arresa al sole,
s’erge, illuso, il nostro canto.
E tal resta Francesco Falconetti
E tal resta
a tagliare l'aria
con parole sferzate dal vento
e il respiro smorzato poeta per te zaza
E il respiro smorzato
a cercare lontano nel tempo
qualcuno che non verrà
così si vive soli Pinotota
Così si vive soli,
eppur riflettiamo amore
noi, frammenti di stelle, come
cose inanimate Francesco Falconetti
-
Il risultato grafico che sono riuscito ad ottenere (ovviamente migliorabile) è il seguente (cliccate con il mouse sull'immagine per ingrandire):
(http://francescofalconetti.altervista.org/alterpages/poesiacircolareapimani_def-1437835416174.jpg)
ovvero (cliccate con il mouse sull'immagine per ingrandire):
(http://francescofalconetti.altervista.org/alterpages/poesiacircolareapimani_def2-1437835431169.jpg)
Grazie a tutti.
Francesco