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Laboratorio => Gruppo di lettura => Topic aperto da: poeta per te zaza - Martedì 16 Agosto 2016, 11:28:13
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Amore a prima vista
Sono entrambi convinti
che un sentimento improvviso li unì
è bella una tale certezza
ma l'incertezza è più bella
non conoscendosi, credono
che non sia mai successo nulla fra loro.
ma che ne pensano le strade, le scale, i corridoi
dove da tempo potevano incrociarsi?
vorrei chiedere loro
se non ricordano -
una volta un faccia a faccia
in qualche porta girevole?
uno "scusi" nella ressa?
un "ha sbagliato numero" nella cornetta?
- ma conosco la risposta
no, non ricordano.
li stupirebbe molto sapere
che già da parecchio tempo
il caso stava giocando con loro.
non ancora del tutto pronto
a mutarsi per loro in destino,
li avvicinava, li allontanava,
gli tagliava la strada
e soffocando una risata
si scansava con un salto.
vi furono segni, segnali,
che importa se indecifrabili
Forse tre anni fa
o lo scorso martedi
una fogliolina volò via
da una spalla a un'altra?
qualcosa fu perduto e qualcosa raccolto.
chissà, era forse la palla
tra i cespugli dell'infanzia?
vi furono maniglie e campanelli
su cui anzitempo
un tocco si posava sopra un tocco.
valigie accostate nel deposito bagagli.
una notte, forse, lo stesso sogno,
subito confuso al risveglio.
ogni inizio infatti
è solo un seguito
e il libro degli eventi
è sempre aperto a metà.
Wislawa szymborska - premio Nobel
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Trovo interessante e intrigante l'argomento affrontato in questa composizione poetica dalla poetessa polacca dal nome per me quasi impronunciabile e che fu premio Nobel. Anch'io credo in questi incontri quasi predestinati fra i due sessi, in questi "coups de foudre" , anche se, a differenza della polacca, non sospetto tanto di qualche precedente, inavvertito incontro tra le due persone, ma penso più che altro (come sosteneva una trentina di anni fa un eccentrico psicoanalista napoletano di cui non ricordo il nome e che pubblicò un libretto del quale lessi la recensione su "Il Mattino" ) ad un'affinità elettiva verificatasi in vite precedenti (non le nostre, ovviamente, ma quelle di alcuni nostri antenati, nonni/e, bisnonni/e, o più probabilmente avi ancor più remoti) .