:) Buonasera.
Elisabetta Randazzo mi ha detto di prendere un'altra poesia a tema. tra le segnalate della CASETTA DELLE FAVOLE, da proporre al vostro commento. Eccola:
La casa assonnata di Giulivo Salvatore Giovanni
Ho costruito una casa
aveva le fondamenta
la voglia
e l'esigenza
di esser lavorata.
In cantina l'ozio
ingurgitava le damigiane
noiosamente oscure e svogliate
fatte di radici di uva
sradicate e immature
sul dolce amabile letto
addolcendo il desideroso materasso.
Posavo negli scaffali
libri gustabili
dell'essere Si intelligente
da esserne il naturale efficiente
in queste mura friabili
fatte di cartapesta
come il carnevale nelle feste
dove l'inganno
si ripone nel suo ripiano.
E' il succo di parole
scritto in queste liquorose pagine
di carta volante
intestata e imbevuta di insonnia
cercando un giaciglio di pietà
leggendo nei mobili di questa casa
il fato scritto sulle fondamenta
che innalzano i cuori
di altri arredamenti
in denti vogliosi di sogni
già adagiati
in cuscini di torte
mangiate in cucine
preparando vivande di speranze
già edificate.
Questo il mio commento:
"L’Autore, con l’0zio – l’Apparenza – l’Inganno e la Pigrizia, ha edificato una casa.
Il materiale accumulato lo ospita in “mura friabili col fato scritto nelle fondamenta”.
Chiude ironicamente coi
“denti vogliosi di sogni
già adagiati
in cuscini di torte
mangiate in cucine
preparando vivande di speranze
già edificate.”
Inserito il 17/06/2017 da poeta per te zaza alla poesia "La casa assonnata" di Giulivo Salvatore Giovanni
http://www.scrivere.info/poeta.php?idautore=26356
:) Buonasera.
Elisabetta Randazzo mi ha detto di prendere un'altra poesia a tema. tra le segnalate della CASETTA DELLE FAVOLE, da proporre al vostro commento. Eccola:
La casa assonnata di Giulivo Salvatore Giovanni
Ho costruito una casa
aveva le fondamenta
la voglia
e l'esigenza
di esser lavorata.
In cantina l'ozio
ingurgitava le damigiane
noiosamente oscure e svogliate
fatte di radici di uva
sradicate e immature
sul dolce amabile letto
addolcendo il desideroso materasso.
Posavo negli scaffali
libri gustabili
dell'essere Si intelligente
da esserne il naturale efficiente
in queste mura friabili
fatte di cartapesta
come il carnevale nelle feste
dove l'inganno
si ripone nel suo ripiano.
E' il succo di parole
scritto in queste liquorose pagine
di carta volante
intestata e imbevuta di insonnia
cercando un giaciglio di pietà
leggendo nei mobili di questa casa
il fato scritto sulle fondamenta
che innalzano i cuori
di altri arredamenti
in denti vogliosi di sogni
già adagiati
in cuscini di torte
mangiate in cucine
preparando vivande di speranze
già edificate.
Questo il mio commento:
"L’Autore, con l’0zio – l’Apparenza – l’Inganno e la Pigrizia, ha edificato una casa.
Il materiale accumulato lo ospita in “mura friabili col fato scritto nelle fondamenta”.
Chiude ironicamente coi
“denti vogliosi di sogni
già adagiati
in cuscini di torte
mangiate in cucine
preparando vivande di speranze
già edificate.”
Inserito il 17/06/2017 da poeta per te zaza alla poesia "La casa assonnata" di Giulivo Salvatore Giovanni
http://www.scrivere.info/poeta.php?idautore=26356
:) Buonasera.
Elisabetta Randazzo mi ha detto di prendere un'altra poesia a tema. tra le segnalate della CASETTA DELLE FAVOLE, da proporre al vostro commento. Eccola:
La casa assonnata di Giulivo Salvatore Giovanni
Ho costruito una casa
aveva le fondamenta
la voglia
e l'esigenza
di esser lavorata.
In cantina l'ozio
ingurgitava le damigiane
noiosamente oscure e svogliate
fatte di radici di uva
sradicate e immature
sul dolce amabile letto
addolcendo il desideroso materasso.
Posavo negli scaffali
libri gustabili
dell'essere Si intelligente
da esserne il naturale efficiente
in queste mura friabili
fatte di cartapesta
come il carnevale nelle feste
dove l'inganno
si ripone nel suo ripiano.
E' il succo di parole
scritto in queste liquorose pagine
di carta volante
intestata e imbevuta di insonnia
cercando un giaciglio di pietà
leggendo nei mobili di questa casa
il fato scritto sulle fondamenta
che innalzano i cuori
di altri arredamenti
in denti vogliosi di sogni
già adagiati
in cuscini di torte
mangiate in cucine
preparando vivande di speranze
già edificate.
Questo il mio commento:
"L’Autore, con l’0zio – l’Apparenza – l’Inganno e la Pigrizia, ha edificato una casa.
Il materiale accumulato lo ospita in “mura friabili col fato scritto nelle fondamenta”.
Chiude ironicamente coi
“denti vogliosi di sogni
già adagiati
in cuscini di torte
mangiate in cucine
preparando vivande di speranze
già edificate.”
Inserito il 17/06/2017 da poeta per te zaza alla poesia "La casa assonnata" di Giulivo Salvatore Giovanni
http://www.scrivere.info/poeta.php?idautore=26356