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Laboratorio => Commenti => Topic aperto da: Rosetta Sacchi - Sabato 15 Luglio 2017, 16:10:51
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E’ la volta del tema “L’alba svanisce” categoria Introspezione.
Forse potrei fare a meno di dire che intervengo su richiesta di Elisabetta Randazzo, ma è doveroso ribadirlo, se non altro, per sottolineare quel rispetto dei ruoli nel contesto del sito, che per me è importante.
Scelgo la poesia di Paolo Corinto Tiberio, un autore che finora ho letto poco e che trovo interessante.
La riporto di seguito assieme al link e la commento.
L’invito ad altri autori a commentare, penso, sia un’altra cosa da ripetere, benchè sottintesa.
Per quel che mi riguarda, ho cercato di immaginare “quest’alba che aspettava” dell’autore in questione e ne ho fatto la mia alba. Da qui è scaturito il mio commento.
Buona lettura come sempre!
L'ALBA CHE ASPETTAVA - di PAOLO CORINTO TIBERIO
il deserto che porto
fiorisca il tuo futuro
d'altri
mia musica lenta
sfuma!
l'alba che aspettava
gelò il sogno, era sole amaro
e albero fronde di mistero
a germinare straniere corolle,
legno porta e bara,
gli animali infetti, confetti sui corpi,
la riverenza, la penitenza
urlarono del martirio
per agghiacciare i cuori,
ricurvare desiderio
dentro la ferrea linea del destino,
ridurlo fredda terra
prima ancora del ritmo del volo
ci furono primavere ghiacce,
bevvi l’acqua insana!
http://paolocorintotiberio.scrivere.info/index.php?poesia=446307&t=alba+che+aspettava
IL MIO COMMENTO
Un’attesa che termina con una realtà che non si può disconoscere, il deserto. Un deserto dell’anima e del cuore che, personalmente, non credo possa dare vita a fioriture. C’è il ricordo che definisco vivo, anche se qui “vivo” sembrerebbe una contraddizione di un’alba amara, misteriosa, dolente, dove il sogno muore e il desiderio si spegne. E a chiusura la consapevolezza chiara d’una realtà che non ha lasciato scelta. “Bevvi l’acqua insana!” Ed è un’esclamazione di fronte alla quale l’anima quasi inorridisce…
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così è il risveglio dopo un dolore, a volte insanabile
i sogni gelati dalla realtà che, per il tempo del sonno, avevamo dimenticato
oscura il giusto e leggibile da ognuno per quello che sono le proprie sensazioni
anche se pare rifarsi un po' ai maledetti, ha la sua originalità, tratto che caratterizza questo autore che, gusti a prescindere, sa scrivere
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Sì, bene il commento di Amara. E trovo sia assolutamente vero che quando un autore sa scrivere... si vede. E riesce a parlare delle cose piccole e grandi con la stessa profondità. E Paolo Corinto Tiberio sa scrivere, a prescindere dai gusti... per dirla con Amara. Per questo rinnovo agli autori del Sito l'invito ad avvicinarsi alla sua poesia
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L'ALBA CHE ASPETTAVA - di PAOLO CORINTO TIBERIO
L'Autore parla schietto, ed è efficace, qui, a rendere l'immagine scarnificata o cruda della sofferenza che arreca alla persona la perdita di un grande amore.
Lei ha scelto un altro e lo lascia nella più sterile solitudine e nel silenzio dove prima era musica, che lentamente non si ode più..
Il risveglio dal suo sogno d'amore interrotto è gelido come l'alba che lo attende col suo sole amaro a seguire.
Le "primavere ghiacce" di acqua sporca come metafora di una vita sconvolta alla radice, dalle stagioni al cuore, agghiacciato anch'esso nel dovere piegare quel desiderio vitale al ferreo e immodificabile destino-
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Entro in punta di piedi, come modesta autrice, a commentare
un'opera di cosi alto spessore... ci provo comunque.
Introspezione lacerante, direi.
Un sogno infranto prima di aver preso il giusto volo, lascia solo
macerie.
Un autore che sa rendere molto bene l'immagine di un dolore
profondo.
Veramente ammirata dalla bravura di chi sa scrivere cosi bene,
mi complimento!