Claudia Magnasco
Lei scrive:
“Le illusioni sono gli occhi dei nostri bisogni più radicati”.
Lei dice:
“Ciò che dentro me batte a volume troppo alto, semplicemente lo afferro e gli do la forma delle parole, riempiendo queste ultime, dei miei significati interiori e quando ci riesco è come se io volassi. In altri termini, mi alleggerisco e respiro aria pura.”
Dalla sua biografia:
“Scrivo per dilatare al massimo il volume della mia anima, così da zittirne l'impacciato silenzio.”
http://www.scrivere.info/biografia.php?idautore=23791
Sul Sito Scrivere dal 25/3/2014 con 254 poesie tra le quali scelgo:
L’onda del dubbio 25/3/2014 - Introspezione
Mentre cercavo riposo
tra le ceree corone di onde,
il dubbio creduto messo alle strette
riprese a dibattersi dentro
Riottoso e tenace
il cappio ai ricordi strinse daccapo
e complice il vento
sbriciolò ogni foglia del mio diario
non pago d’aver annegato nel mare
l’inchiostro rosso
di un finale rivelatosi caduco
E mi ritrovo ancora qua
tra le ceree corone di onde,
bramosa di origliare antiche vicende
drappeggiate di sfrenato silenzio.
Il mio commento:
«L'onda di un ricordo importante si riaffaccia pervicace quando noi siamo più indifesi
e lontani dall'aspettarcela. E assieme alla rimembranza arriva il dubbio, la rivisitazione.
L'Autrice tratteggia la metafora dell'onda del mare con maestria.»
SEI di Claudia Magnasco – 2/9/2014 - Amore
Sei alba e meriggio
e notti di maggio
se luna e fortuna
eclissano il peggio
Sei l'acqua che bevo
il vino che offro
sei dopo ogni pausa
e prima di tutto
Sei dove non giungo
e ciò che non sento
sei ogni rumore
e tutto il silenzio.
Il mio commento:
«Il vero amore veste la nostra vita in termini assoluti, perché riveste ogni dove, ogni
gusto, valore, impegno, cose, dal giorno alla notte, sempre.
Esposta con scorrevolezza.»
Eppure remarmi contro – 26/9/2016 - Introspezione
Monotonia del caos,
dovrei farne fagotto
e darlo via all'autunno
per qualche acino d'uva
da spruzzarmi negli occhi
giusto perché la nebbia
nel caso scendesse
non potrebbe bastare
a nascondere i posti assegnati
a ciascuno degli infiniti frammenti del dormiveglia
svolazzanti laggiù, nei piani alti dell'anima
Come ammettere
di volermi impeccabile
eppure remarmi contro
senza un goccio di logica.
Il mio commento:
«Succede che ci ostiniamo a negare l’evidenza della nostra vita disordinata, approfittando del minimo spunto che ci chiuda gli occhi, e cercare di coprire
uno via l’altro i frammenti di pensieri che si palesano quando abbiamo meno riserve
mentali per cacciarli...
Strepitoso finale.»
Vi invito al commento:
Accendete la vostra luce per far leggere queste poesie.
Grazie :)