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Laboratorio => A più mani => Topic aperto da: Michela Guerriero - Lunedì 9 Ottobre 2006, 22:11:21
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Dopo il nostro primo tentativo, siamo lieti di accingerci ad analizzare un tema che molto da vicino ci riguarda.Un detenuto e...
Aspettate il Finale! :D
Pomeriggio d'Estate,
un parco, giocano i bambini
nella loro spensieratezza.
Seduto su una panchina,
l'uomo della morte
aspetta la sua vittima.
Movimenti lesti,
scambio di soldi e
polvere assassina.
Un incrocio di sguardi
lo tradisce,è in trappola.
Cancelli si chiudono
con forza alle sue spalle,
rumori sordi, tagliano le ali
della sua libertà.
Da una piccola finestra ,
poca luce.
Ormai solo con la sua anima
ripercorre la sua vita;
affetti mai avuti,
compleanni mai festeggiati,
i falsi sorrisi dei compagni
e la sua rabbia.
Comincia così, nell'illusione
di trovare la felicità
quel calvario che gli
dividerà la vita.
Insieme ad altri compagni
di sventura,
sorvegliato da occhi attenti,
siede su un muretto.
UN raggio di sole a riscaldarlo,
ma il suo cuore,
ormai distrutto, nulla può avveritir
se non lamine di ghiaccio.
Improvvisa,la possibiltà
di tornare a vivere
fuori da quel buio.
Una sola emozione per lui;
Paura di affrontare il mondo.
Così decide di creare...
Creta si modella piano
tra le sue mani,
per far nascere maschere
dietro cui nascondere
paure e speranze.
Il cuore così mi ha parlato. Dammi ora la tua versione Maurizio e dimmi cosa ne pensi.Non ti nascondo, che nello scriverla una lacrima ha attraversato il mio viso. Michela :-*
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Ciao Michela quando abbiam deciso il tema non immaginavo minimamente cosa scrivere,poi ho cercato d'immedesimarmi su errori che avrei potuto fare anch' io, se nella mia adolescenza avrei scelto una strada sbagliata,ed ho scritto qualcosa...forse è totalmente diverso da cio' che hai scritto tu,ma troveremo dei punti in comune.
La vita è un grande atlante stradale
a volte capita di sbagliare
finendo in strade senza uscita.
non usavo i miei occhi per guardare.
ascoltavo amici che non lo erano.
una volta sola ho sgarrato,
ed eccomi dietro le sbarre…
Il tempo non torna indietro
nemmeno io sarò lo stesso
quando da questa prigione prenderò il volo
un libertà rubata dal tempo
ed uno specchio che ogni giorno
mi guarda e sogghigna già vecchio
la vita qui riprende a ritmo lento
gioco a domino con le speranze per non essere spento
un futuro segnato sulla mia pelle
tatuaggio invisibile che trascinerò
come palla al piede in salita
sulle scale della vita
la prendo in braccio e la cullo
come fosse il proprio figlio
malato brutto o bello
non lo lascerò mai da solo
cosi’ è per me questa mia vita
affondata solo per metà
non mi sembra un granchè...ve se riesci a modificare qualcosina,ed io farò altrettanto con il tuo testo....qualcosa di buono ne uscirà...
Fammi sapere... ;)
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di sicuro uscirà un bel lavoro, credimi! :D
La vita è un grande atlante stradale,
a volte capita di sbagliare
finendo in strade senza uscita.
Non usavo i miei occhi per guardare,
ascoltavo amici che non erano amici.
Una volta ho sgarrato,
ed eccomi tagliare le ali della libertà
da cancelli che si chiudono con forza
alla mie spalle.
Quando tornerò me stesso,
Quando mi regalerò un umile sorriso?
Solo creta si modella tra le mie mani,
dando vita a maschere
che nascondano paure e speranze.
Ma un giorno tornerò
a scalare la vetta della vita,
portando sulla mia pelle
quel tatuaggio, che sempre
mi ricondurrà alla sofferenza
che senza cuore ho provocato.
Un riscatto spero ci sarà,
per questa mia vita affondata
solo per metà.
La vedrei bene anche così, cosa ne pensi? ;)
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ho apportato queste correzioni al tuo testo...sono solo un modo diverso di vedere i versi...
Pomeriggio d'estate.
Un parco, giocano i bimbi
nella loro spensieratezza.
Seduto su una panchina,
l'uomo della morte
aspetta la sua vittima.
Movimenti lesti,
scambio di soldi e polvere assassina
Un incrocio di sguardi lo tradisce,
è in trappola.
Cancelli si chiudono con forza alle sue spalle,
rumori sordi,tagliano le ali della sua libertà.
Da una piccola finestra poca luce,
è buio anche nella sua anima.
Ormai solo,ripercorre la sua vita.
Affetti maI avuti, compleanni mai festeggiati.
I sarcastici sorrisi dei compagni,
la sua rabbia.
Comincia così, nell'illusione di trovare
la felicità, il calvario che lo condurrà al centro di un inferno.
Un piccolo spazio,dove trascorrere
qualche ora insieme a
compagni di sventura, sorvegliato da occhi attenti
che nulla lascian sfuggire.
Seduto su un muretto,
un raggio di sole a riscaldarlo,
ma il suo cuore ormai distrutto,
nulla può avvertir se non lamine di ghiaccio.
La vita non finisce,
gli si offre una possibilità: Creare...
Creta si modella piano,
fra le sue mani,
per far nascere maschere
dove nascondere paure e speranze.
naturalmente qui è tutto da sintetizzare,dove ci sono parole di troppo bisogna tagliare...a mio avviso lavorerei su questa versione...fammi sapere. ;)
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per me va benissimo, riflettiamoci un pò su e poi decideremo le parti da tagliare.Un caro abbraccio,Michela ;) :-*
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ok ho fatto la prima parte..ora tu fai la seconda....
Pomeriggio d’estate
giocano bimbi in un parco
volano
spensierati
In una panchina seduto sta
colui che semina morte
come un felino
studia ogni mossa
della sua vittima
pochi movimenti
in rapida successione
divora i suoi soldi
e lascia la polvere bianca,
ma questa volta
il predatore è predato
come un animale
chiuso nella gabbia.
Tuona ora il cancello
che chiude la vita fuori
onomatopee nell’aria
saranno le voci del futuro
lame di luce sfiorano la pelle
entrate da evidenti fenditure
graffiano quell’anima buia
-
comincia un nuovo sentiero
da percorrere a piedi nudi
resterà solo nell’unica certezza
cercherà una felicità introvabile
nessun amico ,nessuna festa
compagni nemici anche nei sogni
trascinerà sulle sue spalle
la sofferenza che ha regalato
un tenue raggio di sole
scongela quella lamina di ghiaccio
in un cortile sotto gli occhi attenti
di guardie carcerarie.
Ma la vita non muore mai del tutto
ora modella la creta
deve farlo molto piano
e mentre crea sogna
sulle sue mani,
per far nascere maschere
dove nascondere paure e speranze.
Credo che così vada propri bene vero?
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Direi che il testo finale possa andar bene
Pomeriggio d’estate
giocano bimbi in un parco
volano
spensierati
In una panchina seduto sta
colui che semina morte
come un felino
studia ogni mossa
della sua vittima
pochi movimenti
in rapida successione
divora i suoi soldi
e lascia la polvere bianca,
ma questa volta
il predatore è predato
come un animale
chiuso nella gabbia.
Tuona ora il cancello
che chiude la vita fuori
onomatopee nell’aria
saranno le voci del futuro
lame di luce sfiorano la pelle
entrate da evidenti fenditure
graffiano quell’anima buia
comincia un nuovo sentiero
da percorrere a piedi nudi
resterà solo nell’unica certezza
cercherà una felicità introvabile
nessun amico ,nessuna festa
compagni nemici anche nei sogni
trascinerà sulle sue spalle
la sofferenza che ha regalato
un tenue raggio di sole
scongela quella lamina di ghiaccio
in un cortile sotto gli occhi attenti
di guardie carcerarie.
Ma la vita non muore mai del tutto
ora modella la creta
deve farlo molto piano
e mentre crea sogna
sulle sue mani,
per far nascere maschere
dove nascondere paure e speranze.
dobbiamo dargli un titolo?
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Cosa ne dici di "Una gabbia di pensieri" ;)
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Ottimo Mauri, "una gabbia di pensieri"
Complimenti ad entrambi, bel lavoro! Michela :-* :-* :-*
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:D Un po' troppo discorsiva in alcuni punti.... ma direi che e' buona ;)
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Ringrazio molto Maria e Cristina per i complimenti.In realtà i complimenti l merita Michela ,perchè l'idea è stata sua.Dalle mie esperienze lavorative ho sempre notato che chi era pieno d'iniziative con un po' di fortuna ha sempre avuto successo,purtroppo ora i tempi sono un po' cambiati e tutto questo non viene più valutato,perchè la nostra classe dirigente è tuttaltro che preparata per gestire le risorse umane.
Quindi dico con tutto cuore...
Grazie Michela di avermi insegnato a scrivere una cosa che non avevo mai scritto.
Ognuno di noi non finirà mai di scoprire questo mondo,c'è sempre una porta aperta da varcare...
Ognuno di noi,se ha il cuore aperto,lascia qualcosa e prende un dono dall'altro.
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Mi fanno piacere i tuoi complimenti e ringrazio anche le ragazze per il commento, ma il merito è di entrambi, io non ti ho insegnato nulla Maurizio. Abbiamo semplicemente cercato di unire la semplicità d'animo e la profondità che è in ognuno di noi. Un caro abbraccio,Michela :-* :-* :D
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NON RIESCO AD ANDARE AVANTI
giorni scuri
giorni di sole
si mescolano nei ricordi
assopiti da un sogno
fra fantasmi demoni fate
su deserti campi
tra pioggia e sole
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NON RIESCO AD ANDARE AVANTI
giorni scuri
giorni di sole
si mescolano nei ricordi
assopiti da un sogno
fra fantasmi demoni fate
su deserti campi
tra pioggia e sole
BELLISSIMI VERSI Molto bravo.