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Cenerentola - elaborazione per il teatro

Comicità e Satira

 

CENERENTOLA

 

elaborazione per il teatro

 

di

Dionisio Moretti

 

dai fratelli Grimm

 

 

28. 12. 2021

 

 

 

 

 

  PERSONAGGI

 

 

1 Matrigna di Cenerentola

2 Cenerentola

3 Cantastorie

4 Micio Matto, Gatto di Cenerentola

5 Mammola, 1^ sorellastra di Cenerentola

7 Fuffola, 2^ sorellastra di Cenerentola

8 Fata Azzurra

9- 10 Topolini

11 Dama di corte

12 Madamigella di corte

13 Principe

14 Messo 1^ Fiduciario del Principe

15 Inviato, 2^ Fiduciario del Principe

16 Gracilina, fanciulla del villaggio

17 Lola, fanciulla del villaggio

18 Luisilla, 1^ comare

19 Maria Rosa, 2^ comare

20 Coccola, fanciulla del villaggio

 

 

(Musica atmosfera fulmini e tuoni)

 

Matrigna, Cenerentola

 

Matrigna: Signorina! Sappi che, per tua informazione, ieri ho licenziato la domestica che mi serviva da tanti anni.

Da oggi in poi la serva di questa casa sarai tu! Ti è chiaro??!!…

Cenerentola: Ma?…

Matrigna: Niente ma. Ho deciso e basta!

Cenerentola: E cosa dovrei fare?

Matrigna: Questa è la scopa, questa la ramazza, questo il secchio e questo lo straccio. Il resto lo tiri fuori dal gomito. E non mi dare motivi di essere dispiaciuta. (pausa)  Dimenticavo: filo, ago, fornelli, pentole, letti, biancheria, nutrire animali del cortile. Quando avrai finito  potrai riposare. E’ giusto che pensi anche un po’ a te, no?!...

 

Cantastorie La fanciulla aveva un carattere dolce. Il padre, restato vedovo, costretto dal lavoro a lunghi viaggi, si era risposato per dare una mamma a Cenerentola. Purtroppo, queste seconde nozze, segnarono per lei l’ inizio di una vita dura e piena di umiliazioni. La Matrigna aveva già due figlie: la prima di nome Mammola, la seconda Fuffola, viziate, svogliate e antipatiche. Per Cenerentola, non ci furono né affetto, né gentilezze. Ogni premura della mamma adottiva era riservata alle due sorellastre mentre lei era obbligata a svolgere nella casa i lavori più umili. Ultimate le faccende domestiche, si accoccolava accanto alla cenere, in un angolo del camino, che era diventato il suo rifugio ideale. Da allora fu chiamata Cenerentola.

 

Micio Matto, Cenerentola, Topolini

 

Micio Matto:  (gioca con i bordi del grembiule di Cenerentola. La richiama con insistenza per avere la sua

attenzione)  Miao, miao, miao! Miaooo! (ti va di giocare con me?)

Cenerentola: Ciao Micio Matto! Ma quanto sei bello!… Fammi piegare la biancheria che ho appena ritirata poi ti  preparo la pappa. Lo sai micetto che il lavoro, invece di diminuire aumenta, purtroppo? Ma che ci possiamo fare? Se si deve fare, si deve fare. Un giorno però, se avremo fortuna, io e te, avremo una piccola casa, un piccolo giardino, uno spicchio d’ orto, qualche albero da frutto e le piante che in un giardino non possono mancare: una vite, un fico, un olivo ed un alloro. A te andrà di venirci a stare con me quando sarà pronta?

Micio Matto: Ma miao, miao!… (certo che sì

Topolini: Pure noi, pure noi, pure noi!

Cenerentola: Ah, pure voi desiderate venire? Bene! Così staremo tutti insieme. Oh, sono proprio felice! E tu, Micio Matto, vuoi una cuccetta fuori per fare compagnia al cane o la vuoi dentro casa con il cuscino davanti al camino?

Micio Matto:  (volge gli occhi verso l’ alto come cercasse una soluzione) Miao miao e miao miao! (Va ben fuori col

cane e il cuscino davanti al camino)

 

Cenerentola:  (sorride accarezzandolo) Ma che Gatto furbacchione che sei! Quindi vuoi un cuscino dentro casa, davanti al camino per la notte per quando farà freddo e una cuccia fuori per quando sarà caldo per stare in compagnia del cane. Sei proprio un miciotto simpatico.

Micio Matto:  (soddisfatto) Miaooo! (lo so)

Cenerentola: E voi, topolini, dove volete la tana? Vi va bene vicina al cuscino di Micio Matto?

Topolini:  (inorriditi) Brrrr!… (mimano di volere il cuscino vicino a quello del letto di Cenerentola. Le si accostano in successione) Accanto a te, accanto a te!

Micio Matto: Ma che miao miao miao? (ma che vi siete messi in testa?) Miao miao, mio! (quello è il posto mio!)

Cenerentola: Vicino al mio?!… Oh, quanto siete cari! Non è possibile vicino al mio. Voi la notte andate in cerca di cibo proprio quando io debbo riposare. In soffitta, vi va bene? E’ proprio sopra la mia stanza. Vi vengo a salutare tutte le sere. Siete d’ accordo?

Topolini: Ma si, ma si!...! (si prendono per mano e fanno il girotondo intorno a lei)

 

 

Cantastorie, Mammola, Cenerentola, Fuffola, Matrigna

 

Cantastorie: Micio Matto era davvero il suo grande amico e Cenerentola lo accarezzava a lungo, sognante. Lo aveva chiamato Micio Matto perché, quando minacciava di piovere, correva da una parte all’ altra della casa come se inseguisse simultaneamente tutti i topi di ogni tana. Purtroppo nemmeno i sogni di Cenerentola sono lasciati in pace in quella casa. A Mammola e Fuffola non pare vero di guastare i viaggi immaginari di Cenerentola.

 

Mammola: Cenerentola, vieni immediatamente, abbiamo bisogno di te, sbrigati!

Cenerentola: Vengo, vengo subito.

Mammola: Oh, ma quanto ci mette questa stracciona ad arrivare. Ah, eccoti, ce l’ hai fatta, finalmente! In questa casa non si fa che aspettare te. Ti dispiacerebbe pettinarci che abbiamo urgenza di uscire o disturbiamo le tue fantasie?…

Cenerentola: Si, faccio subito. Tu Mammola oggi i capelli come li vuoi?

Mammola: Al pomodoro! Ah, ah, ah! Ma come parli?!… Li voglio pettinati verso l’ alto per lasciare scoperta la linea del volto. (a Fuffola) Quando si ha un volto come il mio lo si può concedere un volo aereo alla chioma.

Cenerentola: D’ accordo Mammola, provvedo subito. (rivolta a Fuffula) E tu Fuffola dimmi come li vuoi, così comincio a farmi un’ idea.

Fuffola: Faffi e fiffi.

Cenerentola: Sparsi e ricci, come quella volta che andasti al compleanno di quella tua amica, Fuffola?

Fuffola: Fi.

Cenerentola: Va bene. Sparsi e ricci.

Mammola:  (infastidita) Ma fai piano?!… Ma non vedi che me li scompiglii?!… Si vede subito quando me li fai controvoglia. Si vede proprio! Prima o poi dovrò decidermi di rivolgermi ad un coiffeur, almeno per gli appuntamenti importanti.

Cenerentola: Scusami Mammola.

Mammola: Ti scuso ti scuso, noiosa. (pausa) Hai finito?

Cenerentola: Ancora un attimo e ho fatto. Ecco lo specchio: va bene?

Mammola: Appena accettabile. Adesso muoviti a fare quelli di Fuffola che non ho intenzione di trascorrere qui tutta la mattinata per la tua lentezza.

 

(si sente la voce di Matrigna che cerca Cenerentola)

 

Matrigna: Cenerentola! Dov’è quella sciagurata, dov’è? Cenerentola!… Ah, sei qui. Lo sai che cosa ha fatto il tuo gattaccio, intanto che bighellonavi, lo sai che ha fatto?

Cenerentola: No, che ha fatto?

Matrigna:  (isterica) Hatiratogiù labiancheriaasciuttael’ hadispersatuttasulprato!

Cenerentola: Non ho capito.

Matrigna:  (urla isterica) Hahahah!...

Mammola: Quanto sei scema?!...

Fuffola: Il fuo Fatto ha firato fù la fanferia asciutta e l’ ha dispersa futta ful frato.

Mammola: Capito adesso?

Cenerentola: No, che ha fatto?...

Matrigna: Hatiratogiù labiancheriaasciuttael’ hadispersatuttasulprato! Hahahah!…

Cenerentola: Ma l’ ha fatto per gioco. I gatti giocano con la biancheria. Basta raccoglierla. Me ne preoccuperò io non appena avrò finito con i vostri capelli.

Matrigna: Sei pure insolente. Per punizione non uscirai per tutto il mese.

Cenerentola: E chi vi trasporterà la spesa?

Matrigna:  (pleonastica) Uscirai solo quando usciremo per fare la spesa!

Fuffola: Ma i fafelli miei quando me li feffini?

Matrigna: Adesso te li pettina i fafelli tuoi, te li pettina. Guarda tu se mia figlia deve parlare come un merlo?!…

Mammola:  (a Cenerentola) Hai fatto?

Cenerentola: Scusa Mammola ma hai visto bene che ho cominciato appena adesso?!… Come potrei aver finito?

Mammola: Perché sei lenta, svogliata, perché hai sempre la testa infilata fra le nuvole! Che ci farai con tutte quelle nuvole?!…

Matrigna: Tutta suo padre, lagnosa come tuo padre!

Cenerentola:  (insorge in difesa del padre) Mio padre non è lagnoso, è un uomo ineccepibile. La sua assenza non vi consente di mancargli di rispetto! (senza volerlo, tira i capelli a Fuffola)

Fuffola: I fafelli!… Oddio i fafelli, i fafelli miei!

Mammola:  (a Cenerentola) Abbassa i toni, cocca. Proprio non ti vuoi mettere in testa che tu qui sei la… domestica?!…

Cenerentola:  (riprende a pettinare Fuffola) A me non pesa esservi d’ aiuto, mi disturba che diciate cose non corrispondenti di mio padre.

Matrigna:  (facendole il verso) … Non corrispondenti di mio padre. Ma come parli?!… Hai finito?…

Cenerentola: Ancora un piccolo ritocco. Ecco fatto. (porge lo specchio a Fuffola) Stai proprio bene.

Fuffola:  (vanitosa) Quando una è fella è fella!

Mammola:  (sbrigativa) Sei bella, sei bella. Andiamo?!…

Fuffola: Fronta!

 

Escono

 

Cantastorie: Benché alle due sorellastre non mancassero profumi e bei vestiti, Cenerentola, pur coperta di soli stracci, era molto più bella di loro e la loro invidia per questa sua bellezza, non faceva che aumentare. Così aumentava l’ odio della matrigna che ogni giorno escogitava sempre nuove fatiche per umiliarla e punirla se non le eseguiva puntualmente come ella imponeva. Un bel giorno arrivò da corte un invito per una festa voluta dal Re in onore del Principe.

 

Inviato, Matrigna, Fuffola, Cenerentola, Mammola, Micio Matto e Topolini

 

Inviato:  (con lo stile del Banditore, dietro di lui in corteo Micio Matto e Topolini, annuncia) Audite, audite! Il Re ha organizzato una festa in onore del suo amatissimo figlio, il Principe Orlando. La festa prevede: un sontuoso banchetto e una serata danzante. Alla serata, che si terrà sabato, dopodomani, dovranno partecipare tutte le ragazze del regno in età da marito. L’ invito del Re alla festa non prevede assenze. Chi si sottrarrà all’ invito sarà prelevata con la forza dalle Guardie Reali. Non so se mi sono spiegato?!…

 

Matrigna:  Mammola, Fuffola!… Avete sentito l‘ inviato del Re?… Sabato ci sarà una gran festa al castello!

Mammola: Si, l’ ho sentito e non vedo l’ ora che venga sabato per andarci!

Fuffola: Fi, l’ ho fentito e mi voglio comprare fubito un vestito nuovissimo! Non vedo l‘ ora di mefferlo?!…

Matrigna: Venite in camera. Dobbiamo provare le acconciature. Il Principe non vedrà l’ ora di cadervi ai piedi. Cenerentola!… Cenerentola!

Cenerentola:  (arriva trafelata) Si, ditemi, stavo mettendo a posto la legnaia.

Matrigna:  Hai sempre una scusa pronta per tardare quando ti si chiama. Devi aiutare Mammola e Fuffola a vestirsi … mirabilmente. Una di loro dovrà conquistare gli occhi e il cuore del Principe.

Fuffola: Il fuore, il fuore!

Mammola: Tieniti pure il cuore, io preferisco gli occhi. (fa la ruota) Guarda un po’ che classe, che stile, che

portamento?!…

Matrigna: Sei bellissima, figlia mia. Che figlia bella che ho fatto. Bella Mammola di mamma!

Fuffola: E io? (ha un vestito eccentrico) Non lo Trovi fello il mio di festito, mamma?

Matrigna: Superlativo! Che belle figlie che ho, figlie mie. Fatevi dare un bacio, smac e smac!

Cenerentola:  (Fuffola ha un trucco esagerato di fard) Forse tu Fuffola hai un po’ troppo fard, non credi?!…

Fuffola:  (guarda la madre, la sorella per vedere se condividono) Si sa che a me il fard piace fanto!

Matrigna: E fai bene. (a Cenerentola) Come ti permetti di criticare il trucco di Fuffola?!… Che ne vuoi sapere tu di trucco che sai solo stare in mezzo alla cenere insieme a quello stupido gatto. Torna a fare le faccende, qui non c’è più bisogno di te. Mammola. Alle cose che contano, pensiamo da noi.

Cenerentola:  (esitante) Io… che vestito potrò mettere per venire alla festa?

Matrigna: Ma che festa e festa?!… Con tutto quello che c’è da fare in casa, ci mancherebbe solo che tu venissi alla festa?!… Alla festa andranno Mammola e Fuffola, Ed io, naturalmente!… Puoi prendere licenza, vai!

Fuffola:  (assaggia il fard col dito e si guarda allo specchio approvandosi) A me il fard mi piace proprio fanto, mi

piace!

Matrigna:  (vedendo Cenerentola che esita ad andare) Te ne vai o non te ne vai, invadente e testarda! (alle figlie) Allora, siete pronte per uscire, si o no?

Sorellastre: Si mammina cara! (la prendono sottobraccio ed escono)

 

Cenerentola (rimasta sola si accascia innanzi al camino e piange. La consola il suo amico Micio Matto)

Micio Matto: Miao - Miaomiao. Miao. (non ti preoccupare, ci sono io che ti voglio tanto bene)

Cenerentola: Lo so, lo so che mi vuoi molto bene. Ma perché sono così dure con me? Eppure io cerco di accontentarle in ogni cosa?!… Non so più cosa fare. Se fosse stato qui mio papà mi avrebbe mandato alla festa al castello. Papà caro, chissà dove sei?…

 

Ad un tratto, dal fondo del camino, viene una gran luce e nella cucina appare la Fata Azzurra.

 

(Micio assiste alla scena)

 

Fata Azzurra: Non temere, Cenerentola, sono la Fata Azzurra. Ho sentito il tuo pianto sono venuta ad asciugarti le lacrime. La tua umiltà e la tua gentilezza meritano un riconoscimento. Farò in modo che la tua bellezza ti riservi una sorte speciale. Sono qui per farti partecipare al gran ballo di questa sera.

Cenerentola:  (stupita e balbettante) La festa?… Ma vestita di stracci non mi faranno neanche entrare.

Fata Azzurra:  (sorridendo) Vai in giardino Cenerentola e portami una zucca, presto! E tu Micio Matto, cerca subito i topolini!

Cenerentola:  (è interdetta ad eseguire la richiesta della Fata Azzurra)

Fata Azzurra: (la invita delicatamente verso l’ uscita) Abbi fiducia in me e ricordati di portarmi la zucca più grossa che

trovi!

Micio Matto:  (sgomma diretto in cantina e torna con i topolini tremanti) Miaomiao! (Eccoli qua!)

Fata Azzurra:  (simula un pizzico di sadismo) Tremate un pochino… di paura?

Cenerentola:  (Indossa un mantello le copre il magnifico vestito che la Fata le donerà. Porta cone se la zucca)  Eccola. E’ abbastanza grande come volevate voi?

Fata Azzurra: Perfetta!

 

(escono Micio Matto e i topolini)

 

Fata Azzurra:  (alza la bacchetta magica) Sssss!... 

Cenerentola: (non credendo ai suoi occhi) La zucca si è trasformata in una bellissima carrozza Dorata!... I Topolini sono diventati cavalli bianchi!... Il cane, in un Cocchiere in alta uniforme!... (sorpresa e anche un po’ spaventata) Ma che cosa sta accadendo?!… Che prodigio è mai questo?!

Fata Azzurra:  (proprio in quel momento orienta la bacchetta magica su di lei) E adesso pensiamo a te! Plin, plin,

plin!

Cenerentola:  (le cade il mantello sotto il quale si cela un abito splendido) Oddio mio, che abito meraviglioso! Sete

preziose, fili d’ oro e d’ argento, perle, pizzi, merletti! Non posso credere ai miei occhi.

Fata Azzurra: (le solleva appena un po’ la gonna e le fa calzare le scarpine di cristallo) E queste, infine, per i tuoi

piedini!

Cenerentola: Scarpine di cristallo scintillanti!…

Fata Azzurra:  (compiaciuta del risultato e carezzandole la gota) Quando ti presenterai a corte, al Principe piacerai un bel po’. Resterà ammaliato dalla tua bellezza. Balla pure con lui quando t’ inviterà, però ricorda: il mio     incantesimo scadrà a mezzanotte in punto. I cavalli e il cocchiere torneranno ad essere topolini; la carrozza tornerà ad essere una zucca e anche tu ti ritroverai vestita di stracci. Quindi devi promettermi di lasciare la festa prima di quell’ ora. Hai capito?

Cenerentola:  (emozionata, ricaccia indietro una lacrima e sorridendo) Grazie! Grazie! Tornerò sicuramente per la mezzanotte!

 

PALAZZO REALE

 

Dama, Madamigella, Mammola, Fuffola, Principe, Cenerentola, Micio Matto, Topolini

 

MUSICA

 

Tutti (commentano la straordinaria eleganza di Cenerentola, appena comparsa)

Dama:  (a Madamigella) La sua grazia e la sua bellezza sono travolgenti.

Madamigella: Chi sarà?

Dama:  (alle Sorellastre) Forse voi la conoscete, sapete chi è?

Mammola: Non mi è nota. E’ la prima volta che la vedo e non sai già quanto mi sia antipatica.

Principe:  (incantato raggiunge Cenerentola, s’ inchina e la invita a ballare) Mi concedete questo ballo?...

Madamigella: E incantevole!

Mammola:  (alla sorella) La senti?.. Incantevole!?… Non si può guardare, non si può! Tutta svenevole, mi fa una rabbia, mi fa!  (alla Madamigella, facendo una giravolta) Ma perché, a noi che ci manca, eh, a noi?!…

 

Dopo molti balli

 

(Micio Matto e Topolini si dispongono con le cerbottane per sparare i cartoccetti appuntiti sulle Sorellastre, Dama e

Madamigella)

 

Madamigella: Il Principe stasera non vede altro che la novizia.

Dama: Sono monotoni! (discretamente, alle sorellastre) Voi la conoscete, sapete chi è?

Mammola: E due!... Te l’ ho detto che non l’ ho mai vista, è la prima volta che la vedo e mi sta sempre più antipatica! (colpita dal cartoccetto) Ahi!…

Madamigella: Un po’ è vero, però… è incantevole!

Mammola:  (alla sorella) Ancora!,,, Non si può guardare, non si può! Mi fa una rabbia, mi fa! Grrrr….

Fuffola:  (alla Madamigella) Feffe’, a noi che ci manca, a noi, eh?!

Madamigella: Prego?…

Mammola: Ha detto: perché, a noi che ci manca, a noi, eh?!

Dama: Non ha tutti i torti. Se potesse tradurre i suoi pensieri anche nelle parole la troveremmo deliziosa.

Fuffola: Faffie!

Mammola: Grazie!?… Guarda che non ti ha fatto mica un Complimento?!... Che cranio?!...

 

 

INTANTO CENERENTOLA CONTINUA A BALLARE CON IL PRINCIPE

 

Principe:  (colpito piacevolmente) Non vi ho mai vista. Chi siete, come vi chiamate?

Cenerentola:  (continuando a volteggiare) E’ inutile che vi dica chi sia, perché dopo questa sera non ci vedremo più!

Principe:  (scuotendo la testa) Oh, no! Ci rivedremo certamente!

Cenerentola: Che sera magnifica! Sono così felice, Principe!

Principe: Se state così bene, perché non volete che c’ incontriamo ancora?

Cenerentola Perdonatemi Principe, è un segreto. E’ un segreto che non vi posso rivelare.

Principe: Un segreto? Io adoro i segreti! Se mi darete tempo lo scoprirò. Signorina, siete davvero bella. Che peccato non potervi chiamare per nome.

Cenerentola: Se ve lo dicessi poi me ne dovrei pentire e ne soffrirei.

Principe: Ma perché mai? Ditemi…

 

 

Si sente il rintocco della campana di un orologio

 

Cenerentola:  (allarmata) Mezzanotte!? La raccomandazione della Fata Azzurra!?…. Addio Principe, addio Principe. Sono addolorata, ma debbo salutarvi.

Principe:  (cerca di trattenerla) Ma perché così presto?!… La festa è appena cominciata. Siete stanca? Non vi piace danzare con me?!…

Cenerentola: Da morire!… (scappa precipitandosi giù per le scale) Via, via, fuori dal palazzo prima che la mezzanotte sia trascorsa. Che cosa racconto alla Fata Azzurra?!…

 

Nella concitazione della fuga Cenerentola perde una scarpina

 

Principe: (cerca d’ inseguire Cenerentola) Ehi, ehi, dove sei? Perché fuggi?… Fermati, per favore!… (trova la scarpina di cristallo sulle scale e si precipita nel palazzo) La festa è finita. Chiamate i miei Fiduciari, subito! (dopo qualche secondo arrivano) Voglio che mi riportiate quanto prima la fanciulla che indossava questa scarpina. Andate e cercate dovunque la giovane che la calzava. Non avrò pace finché non l’ avrò ritrovata! Quindi…

Fiduciari: … trovatela!

Principe: Portatela da me. Ah!.. Vi suggerisco di non fallire.

 

Il mattino seguente, i Fiduciari, (Messo ed Inviato) si precipitano verso il villaggio

 

 

Messo, Gracilina, Lola, Inviato, Luisilla, Maria Rosa, Coccola

 

Messo: Per ordine del Principe, tutte le fanciulle del villaggio dovranno provare a calzare questa scarpina di

cristallo. Colei che riuscirà a indossarla sarà gradita ospite del Principe a Palazzo. Che si cominci!

 

Inviato:  (a Gracilina) Come ti chiami?

Gracilina: Gracilina.

Inviato: Vuoi provare a calzare la scarpina?

Gracilina: Certamente. (tenta di metterla) Ecco eh, ecco che mi sta per entrare!

Messo:  (burlonw) Si, la punta!?..

Gracilina:  (sconfitta, in lacrime) Oddio, oddio che dolore!… (demotivata) Certo che solo dalle nostre parti poteva

comparire un calzolaio che facesse le scarpe di… vetro?!…

Messo:  (alle altre ragazze in attesa) La seconda che la prima s’è rotta!...

Inviato: Tu come ti chiami?

Lola: Mi chiamo Lola. Lola mi chiamo.

Inviato: Bene, carina, vuoi provare la scarpina?

Lola: E certo che voglio! (con aria strafottente) Ho messo un po’ di grasso di prosciutto sul piede: penso di     farcela. (ad Inviato) Tu spingi. Oooh, issa! Oooh, issa! (esclusa Lola, caracollano tutti di lato per l’ eccessiva spinta) Buoni, buoni, non vi arrendete al primo ostacolo. Ritentiamo con più convinzione. Di nuovo: uno, due, tre, via! E’ entrata?!…

Inviato:  (sfinito) Un pezzetto…

Lola: E allora è fatta! (aggrappandosi alla giacca di Inviato lo attrae a sè Dagli, al mio via spingi più che puoi: uno, due, tre, via, via via!… (esausta) E’ entrata?!…

Messo: Un altro millimetro. Praticamente ha tutto il piede di fuori. Pensate di voler tentare ancora?… (risolutivo ad Inviato) Andiamo in un’ altra casa che qui non c‘è trippa per gatti! Vi salutiamo. Complimenti per gli sforzi ma non si può mettere il cielo in una stanza.

Lola: … E manco far star zitto un somaro come te! Ad ogni modo qui abbiamo solo i gatti; la trippa ce l’ avrai tu e quella strega di tua sorella, brutto corvo nero!

 

Gli Inviati si dirigono presso un’ altra casa

 

Luisilla: Avete sentito comare, dice che il Principe ha mandato i suoi Fiduciari a cercare una fanciulla che calzi una scarpetta di cristallo. Chi riuscirà ad indossarla…

Mariarosa: A che fare?!…

Luisilla: A indossarla, a mettersela, a calzarla, a farci entrare dentro il piede!.. Colei che ci riuscirà la prenderà a Palazzo con sé.

Mariarosa: Ma che mi dite commare‘? Che avrebbe la scarpa di tanto speciale?

Luisilla: Pare che sia tanto piccola e perciò ci vogliono i piedi stretti.

Mariarosa: Mia figlia non li l’ ha stretti, però li l’ ha corti.

Luisilla: Si ma la scarpina è di cristallo.

Mariarosa:    De vetro?!… Ahò, soffrirà un pochetto, ma la scarpetta se la deve mettere. Facciamo a capirci, commare‘, questo tipo di occasioni passano una volta: o le prendi al volo o non le prendi più. Ci parlo io con mia figlia, non vi preoccupate, commare‘.

 

Messo:  (ad Inviato) Bussa a quella porta, vedi se dentro c’è qualche fanciulla.

Inviato: Toc, toc! C’è nessuno? Ci sono fanciulle in questa casa?!… Toc, toc!

Mariarosa:  (alla figlia) Sono arrivati. Mi raccomando. Stringiti, accorciati, ma la scarpina ti deve entrare. Lo fai questo favore a mamma tua, lo fai?! Rilassati, bella di mamma.

Coccola: Ma come faccio, sono così emozionata?!…

Mariarosa: Rilassati, emozionata … rilassati. (ad Inviato) Prego, accomodatevi, favorite. Quali buone nuove ci portate?

Messo: Avete una figlia?

Mariarosa: Oh, si, eccone una! Si chiama Coccola, Che possiamo fare per voi?

Messo: C’è da provare questa scarpina per vedere se le calza. Proviamo? Ma si, proviamo! (ad Inviato) Esegui.

Mariarosa: Coccola, aiuta il signore. Intanto metti dentro il pollice!

Coccola: Mamma, si chiama alluce e poi, è il meno di niente.

Mariarosa: Tu devi dare retta a mamma. Cominciamo con il pollice che per l’ alluce poi piano, piano, si vedrà.

Messo: E no, signora mia, noi piano, piano non ci possiamo andare. O la scarpina entra subito o ci vediamo

un’ altra volta, intanto il villaggio non è troppo grande,

Mariarosa:  (lo ignora) Allora, bella di mamma, come va, è entrata?

Coccola: Si, l’ alluce.

Mariarosa: E allora è fatta! (spinge sul fondo schiena di Inviato) Dagli, al mio via spingi più che puoi: uno, due, tre,

via, via, via!… (crollano sul pavimento. Esausta alla figlia) E’ entrata?!…

Coccola: Si, L’ alluce e l’ unghia di un dito.

Mariarosa: E se tu non t’ impegni?!… Si capisce da sé, si capisce!…

Coccola:  (scatta in piedi) E allora provala tu che ti sai tanto impegnare! Ti dico che non entra, non entra! Proprio non lo capisci!?…

Mariarosa: E non lo capisco no, non lo capisco! Ma la colpa non è la tua, è la mia che t’ ho sempre fatto mangiare nella mangiatoia alta. Mia è la colpa!

Messo: Be’ signore, adesso non litigate. Ci avete provato. Eravate vicine, mancavano solo tre unghie e quattro dita. Che volete farci, siete state sfortunate. Allora, noi c’ incamminiamo. Ci vediamo prima possibile.

 

 

Cantastorie: I Fiduciari del Re riprendono ad indagare casa per casa ma nessuna fanciulla riesce a calzare la scarpina

di cristallo. Nel frattempo giungono a casa di Cenerentola.

Matrigna: Ma che onore, ma che onore! Lo sapevo che prima o poi vi sareste dovuti arrendere all’ evidenza. La fanciulla che state cercando non può che trovarsi in questa casa. Avete perso un po’ di tempo ma alla fine ce l’ avete fatta a trovarci. (chiama le due figlie) Fuffola, Mammola! Su, su, venite che dovete provare la scarpina. Finalmente la giustizia è arrivata a casa nostra. Stasera, una di voi due, dormirà nel castello del Principe. Ma poi perché una? Siete sorelle, è chiaro che la prescelta vorrà la sua sorellina con sé e, perché no, anche la sua mammina, che sarei per l’ appunto io. (compiaciuta di sé stessa) Ohohoh!...


dionisio moretti 17/07/2022 18:18 393

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I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.


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