Si guardò allo specchio, il viso era pallido, mise un po' di rosso sulle guance e sulle labbra, le ossa indolenzite, erano giorni e giorni che ci pensava da quando lo aveva scoperto e non si dava pace.
Ma quel giorno lo avrebbe saputo con certezza, si era alzata di buon mattino e dopo avre bevuto una grande tazza di caffè per darsi tono, si preparò con cura, non c'è fretta si ripeteva, ma lei sapeva bene che la pazienza non era sua amica.
Le mani le tremavano mentre si allacciava la cintura della gonna, guardò fuori dalla finestra, anche il tempo ci voleva, non prometteva niente di buono, all'orizzonte si vedevano nuvoloni neri di sicuro sarebbe piovuto, devo ricordarmi di prendere l'ombrello si ripeteva come a voler scacciare quel pensiero cupo che la assillava, d'altronde siamo in inverno inoltrato. Mise la giacca che le piaceva tanto, se la strinse come a volersi riparare, chiuse piano la porta e si incamminò, prendere un po' d'aria le avrebbe fatto bene, avrebbe scaricato tutta la tensione accumulata in quegli interminabili giorni. Non lo aveva confidato a nessuno, neanche a sua figlia e sua madre da quando lo aveva scoperto. Suo marito era così distante pareva vivesse un'altra vita, lo scrutava di sottecchi spesso come se volesse sapere se aveva immaginato cosa la tormentava ma lui sembrava tranquillo lontano dalle sue paure, la solita ruotine, la mattina la salutava con un bacio fugace sulla guancia, ormai era da tanto che le effusioni facevano parte del passato, la sua freddezza la intimoriva ma lei lo amava con tutta l'anima e ne soffriva.
Che avrebbe fatto se ne avesse avuto la conferma? Se lo chiedeva mentre passo dopo passo si avvicinava alla meta, un brivido freddo la pervase e sentì una fitta alla schiena, pensò a un segno del destino, la paura le alitava sul collo, malgrado avesse allungato la strada di proposito arrivò puntuale, incerta sulla porta non si decideva a suonare avrebbe voluto scappare senza sapere. Il medico le aprì la porta.
-Prego si accomodi!
Le consegnò la lettera dei referti, lei si sedette, si sentì vacillare, le gambe non rispondevano più ai suoi comandi.
-Qui dentro c'è la risposta a tutti i miei perchè.
Prese piano la lettera, la girava e rigirava fra le mani la aprì, il referto diceva:
-"Negativo da tenere sotto controllo".
Quel maledetto nodulo al seno l'avrebbe tenuta in sospeso per un altro anno ma tirò un sospiro di sollievo. Ok anche questa è andata, ci avrebbe pensato il prossimo anno. Chiuse la lettera con cura la mise nella borsa e si avviò a casa.