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L'Omino delle favole Blu

Ragazzi

Altolà, che a nessuno venga di pensare che blu sono le favole!

Troppo facile, troppo stupido e troppo “ da grandi”, quei grandi che hanno perso la Fantasia, quei grandi che fanno facile il difficile e difficile il facile.

Noi bambini, e non importa l'età, sappiamo che è difficile crescere, perché nessuno ci spiega le regole ed è facile amare, perché è naturale, bello e fa tanto bene!

Ma sono qui per raccontare di un tempo che fu, un tempo lontano, ma vicinissimo, un triste tempo dove la Fantasia morì.

La Fantasia è come un delicato respiro che ha in se i colori dell'iride, si espande ad ogni battito del cuore e, come l'aria, è scintilla di vita sparsa in ogni dove.

Purtroppo i cattivi sentimenti possono inquinarla, ferirla, ucciderla.

Così accadde in quel tempo che fu, così vicinissimamente lontano da noi e, quando capita questo terribile disincanto, da un lontanissimamente vicino pianeta, una commissione di saggi felici, invia sulla terra un omino blu.

Perché blu?

Non l'ho mai chiesto, pensateci voi.

L'omino blu ha l'incarico di raccontare favole contagiose che facciano rinascere la Fantasia in ogni angolo di mondo.

Ma, questa volta, l'omino blu scoprì che il mondo era proprio messo molto, ma molto male, perché nessuno ascoltava i suoi racconti, tutti notavano solo il colore della sua pelle.

Non era mai successo!

Gli uomini non vedevano la sostanza, giudicavano la forma e avevano contagiato anche i bambini rendendoli ciechi e sordi al bello.

Ognuno guardava l'altro criticando il suo aspetto, il suo colore, la sua forma e nessuno dava retta alle parole del cuore.

L'omino ebbe paura, perché sentiva che non c'era stupore per la diversità, ma giudizio e intolleranza.

Fuggì in un luogo deserto e pianse per giorni disperatamente.

Le sue lacrime formarono un lago nero, il lago del suo dolore.

Poi, asciugandosi gli occhi, si rivolse al sole chiedendogli aiuto.

Il saggio sole rispose: “ Omino blu, i miei raggi contengono tutti i colori che dovrebbero essere la gioia del mondo, ma devono essere in sintonia con anime nobili, gli uomini hanno perso questa preziosa perla. Posso fare una magia, nasconderò in questo lago tutti i colori, il nero saprà accogliere ogni sfumatura dell'iride e lascerò solo le note di grigio per chi giudica solo l'apparenza.”

L'omino capì che quella era la giusta soluzione e, quando tornò tra la gente, percepì lo smarrimento di chi non capiva cosa fosse successo, ma ancora non sapeva vedere l'errore.

Sorridendo iniziò a narrare le sue storie e tutti ascoltarono, tutti cominciarono a immaginare la bellezza in ogni sua sfumatura, tutti cominciarono a recuperare la meraviglia della Fantasia, ma il grigio ancora trionfava nonostante fosse rinata la speranza.

Fu un bimbo a dire: “ Nel nero del lago di lacrime ho visto riflesso un arcobaleno”.

Una bimba gridò: “ Ho sete di colori!”

L'omino blu sorrise.

Tutti sorrisero e, con le mani, raccolsero le nere lacrime, bevvero piccoli sorsi stupendosi di quel sapore nuovo, il sapore dell'accoglienza.

I colori entrarono in loro e, ad ogni espiro, si sparsero nel mondo i gioiosi pigmenti, tutto tornò come prima, ma tutto era diverso, perché ora la varietà era motivo di stupore e non di giudizio.

Essere neri, bianchi, rossi, gialli, blu era finalmente gioia e orgoglio condiviso, non più vergogna, condanna ed emarginazione.

Ci fu un'era nuova, meravigliosa dove tutti erano felici, tutti erano diversamente uguali e tutti ugualmente importanti.

L'omino blu salutò felice e tornò nel suo lontanissimamente vicino pianeta per una meritata vacanza.

Ma ora so che sta preparando nuovamente le valige, perché i saggi felici si stanno chiedendo se sarà costretto a tornare.

Anche se loro vorrebbero sperare che non servisse, vorrebbero che a restituire la FELICITÀ al nostro mondo ci pensassimo da soli, recuperando lo Stupore, la Gioia, la Speranza, il Sogno, la Fantasia, il Gioco,... NOI... BAMBINI DI OGNI ETÀ


Oriella Del Col 19/06/2013 05:02 1299

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.


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Il primo racconto pubblicato:
 
DIARIO DELL'ASSENZA L'assordante rumore del silenzio (24/02/2013)

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