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Un destino crudele

Amore

Era un po’ di tempo che Cinzia non si sentiva più serena e la malinconica era diventata una compagna affezionata della sua vita. Aveva una storia d’amore con un uomo da almeno due anni ma non era felice, perché non si sentiva amata come lei voleva, forse pretendeva troppo da un rapporto di coppia, ma non poteva fare a meno di desiderare il massimo dall’amore. Lui non riusciva a farla sentire tranquilla, non appena passava una splendida giornata con lui, subito dopo si sentiva abbandonata per il suo modo superficiale di comportarsi. Ormai era stanca di quella situazione che non trovava sbocchi, e quel rapporto le cominciava a stare stretto, doveva a tutti i costi staccarsi da lui anche se non era facile, perché sentiva quel legame come qualcosa di forte che non le dava scampo.
Così viveva tra momenti di esaltante gioia e di consumante tristezza in un susseguirsi di giorni alternati da stati d’umore contrastanti.
Un giorno mentre era in chat a conversare con le amiche, un giovane le chiese amicizia, lei penso “il solito provolone che vuole avere una storia di sesso con una donna più grande” non lo snobbò solo per la sua innata educazione a non comportarsi mai maleducatamente con nessuno.
Cinzia notava che il ragazzo dava molta importanza alla sua bellezza interiore interessandosi ai suoi scritti, era il suo fan più accanito nel leggere le poesie che componeva, le diceva che per esprimere così bene certe emozioni doveva essere per forza sensibile e ricca dentro, una donna da conoscere assolutamente.
Le conversazioni si facevano sempre più insistenti, parlare con lui la faceva stare serena e senza accorgersene era diventato un rito al quale non sapeva più rinunciare. Con stupore si stava accorgendo che pensava sempre meno all’uomo che la faceva soffrire e questo era una grande fortuna, forse un modo per riuscire a staccare finalmente la spina. Così passava il tempo in conversazioni e corteggiamenti discreti che facevano capire e non capire, ma sempre e solo tramite chat, fino a quando un giorno, dopo che il ragazzo le aveva varie volte chiesto di vedersi, le chiese “dove vai di bello oggi?”, lei rispose “a fare la spesa come al solito” e lui “anche io la devo fare che ne dici se ci vediamo lì?”. Cinzia non sapeva cosa dire, era presa alla sprovvista, dire di no le sembrava maleducato e poi che male poteva esserci a conoscerlo. “Ok se anche tu la devi fare” rispose.
Ci mise un po’ ad arrivare al supermercato, il traffico pomeridiano la fece ritardare “sicuramente se ne sarà andato credendo che gli ho dato buca” pensava tra se, ma invece lo vide da lontano riconoscendolo dalla foto che un giorno le aveva mandato per email. Un viso dolcissimo dall’aspetto di bravo ragazzo “andiamoci a prendere un caffè” disse Cinzia per spezzare l’imbarazzo iniziale scusandosi nel frattempo del ritardo.
Entrarono nel bar e si sedettero per parlare un po’ davanti ad una tazza di caffè, sembrava che si conoscessero da sempre tanto era spontaneo il conversare tra loro. Lui le racconto della sua famiglia e di come si sentiva più maturo della sua età vivendo da tanti anni fuori di casa e avendo frequentato sempre gente più grande. Le raccontò di alcune sue delusioni d’amore che aveva avuto, specialmente con una ragazza, e di come non riusciva a capire le donne della sua generazione.
Cinzia dal canto suo gli parlava come si parla ad un figlio, avendo lei un ragazzo quasi della sua età
e così trascorse il tempo velocemente ma bisognava fare la spesa, non doveva dimenticarselo “devo andare altrimenti faccio tardi” disse alzandosi “vengo con te, anche io devo prendere qualcosa per cena”. Entrarono nel supermercato e si separarono per il tempo sufficiente di fare compere fino a quando si ritrovarono alla cassa. Lui da vero cavaliere l’aiutò a riempire le buste e a caricarle fino in macchina dove si salutarono con un bacio sulla guancia.
Averlo conosciuto per Cinzia confermava la sua impressione iniziale, era sicuramente un ragazzo affidabile, molto dolce e si trovava benissimo con lui sotto ogni aspetto non percependo assolutamente la differenza di età. Mentre tornava a casa pensava che comunque quell’incontro doveva rimanere l’unico, non poteva permettersi di andare oltre, sapeva perfettamente come vanno certe cose, s’inizia con un caffè e poi ci si ritrova coinvolti senza neanche accorgersene in una storia d’amore e lei non poteva permetterselo vista l’enorme differenza d’età.
I giorni seguenti Cinzia cercava di dissuadere il ragazzo dal suo interessamento nei suoi riguardi con discorsi che lasciavano sottintendere che non poteva pensare a lui come ad un uomo d’amare, ma mai esplicitamente però, non voleva ferirlo. Quello che le piaceva era la sua tenacia, la determinazione a non mollare nella speranza di rivederla e così un giorno che doveva andare di nuovo a far la spesa al solito supermercato lui le disse “ma guarda un po’, anche io devo ritornarci, quello che avevo comprato è finito e devo pur mangiare”, era così delicato e tenero che Cinzia non ebbe il coraggio di rifiutare, “ok allora ci vediamo tra 30 minuti”.
Quel giorno Cinzia arrivò puntuale e si sorprese nel constatare che non c’era ancora, quasi sperò che non si presentasse, anche se le dispiaceva, era meglio per evitare il pericolo di un coinvolgimento eccessivo. Non vedendolo arrivare dopo 15 minuti gli mandò un sms e lui rispose che il traffico l’aveva bloccato, ma di aspettarlo perché era vicino e ci avrebbe impiegato pochi minuti a raggiungerla, infatti poco dopo lo vide da lontano. “Scusa il ritardo” disse con una certa emozione che si percepiva vivissima, “non preoccuparti, non sapevo se venivi e così ti ho mandato un sms per esser certa che dovevo aspettarti altrimenti sarei entrata a far la spesa” disse cercando di fargli capire che non voleva si sentisse obbligato, e lui “non avrei rinunciato per nessuna cosa al mondo”, quanta dolcezza in quella frase detta tutta d’un fiato. “Vieni prendiamoci qualcosa al bar questa volta pago io” disse Cinzia e si sedettero di nuovo allo stesso tavolo a parlare. Mentre gli raccontava tante cose di se, lui l’ascolta con occhi luminosi di felicità come se il mondo intorno non esistesse, osservando le sue mani notò che erano tremanti d’emozione. Lui iniziò a parlare della sua famiglia e di quanto amava suo padre, sua madre e sua sorella, dei suoi che facevano i capricci come i bambini e litigavano stando tanto tempo senza parlarsi e vivendo ognuno per conto proprio. Vivevano in un’altra città e si preoccupava per loro tanto che quando andava a casa il fine settimana diceva “li metto seduti a tavolino e dico la smettete di fare i bambini? Io non posso stare con il pensiero che voi non vi parlate, dovete andare d’accordo” la faceva sorridere quel modo protettivo che usava verso i suoi genitori, come se era il loro padre invece che il loro figlio. “Ora devo entrare a far la spesa altrimenti si fa tardi, ma anche tu devi farla?” disse Cinzia “si certo anche se vivo da solo qualcosa devo comprarla” e si avviarono all’entrata del supermercato.
Come la prima volta si ritrovarono alla cassa e lui con la sua sempre stupenda cavalleria l’accompagnò fino alla macchina e tirò fuori dalla sua busta di spesa una bottiglia di vino rosso. “Questo è per te, bevilo pensandomi è buonissimo” esclamò porgendogli la bottiglia, Cinzia non sapeva cosa dire nessuno le aveva mai regalato una bottiglia di vino nella sua vita “grazie, ma non dovevi, sei proprio gentile, lo berrò con molto gusto” rispose arrossendo un po’. Si salutarono con un bacio sulla guancia e ognuno salì sulla propria auto.
Che stupendo ragazzo, pensava Cinzia mentre ritornava a casa, un uomo che le stava mettendo curiosità e che certamente non le era indifferente.
Ogni giorno che passava Cinzia si sentiva presa da lui, parlargli la faceva stare bene e quando le disse “sono libero ho finito il lavoro che ne dici ci vediamo per prenderci qualcosa?” non seppe rifiutare era emozionata sola al pensiero di rincontrarlo e questa volta senza la scusa della spesa, “Ok” rispose facendolo felice.
Arrivò all’appuntamento e lui era già lì, emozionato come sempre. Timidamente impacciati si sedettero al tavolo del bar ordinando alla cameriera un cioccolato caldo ed un caffè.
Lui le disse “sei bellissima, mi lasci senza fiato” Cinzia arrossì come se fosse il primo complimento che sentisse in vita sua, eppure era abituata ai complimenti degli uomini, ma quello era veramente spontaneo e l’aveva lasciata spogliata d’ogni difesa. Portava un completo nero ed una camicetta che le faceva intravedere il bel seno e mentre conversava con lui sentiva i suoi occhi verdi che la penetravano togliendole tutto, anche il respiro. Capì in quel preciso momento che la stava emozionando e che non poteva far finta di niente, di questo doveva prendere coscienza. Sentì il bisogno di confidargli la sua storia d’amore con quell’uomo che la faceva soffrire e il suo forte desiderio di dimenticarlo. Era felice di una cosa, quel ragazzo così giovane stava facendole scordare quella storia così tormentata che portava avanti da tanto tempo. Stettero in quel bar seduti per parecchio a raccontarsi uno dell’altro, mai stanchi di parlare e di ascoltare, desiderosi di conoscersi a fondo e di scoprire tutto quello che si poteva anche quello che neanche loro erano mai riusciti a capire di se stessi. Cinzia guardò l’orologio il tempo era volato in sua compagnia era ora di andare, a malincuore si salutarono e lui prese il coraggio di baciarla sulle labbra, un bacio candido da sfiorare appena la bocca.
Quella sera a casa Cinzia non faceva altro che pensare a quello che le stava succedendo, era un’avventura strana, come poteva iniziare una relazione con un uomo così giovane, cominciavano a venirle i sensi di colpa, lei così tradizionalista e con un figlio quasi della sua età. Dio non poteva neanche immaginarlo, no assolutamente non poteva concepirlo un rapporto del genere. “E se i suoi genitori venissero a sapere? Cosa penserebbero di me, che l’ho circuito, che sono una donna senza morale. E se venisse a saperlo mio figlio, come mi giudicherebbe, sua madre con un ragazzo della sua età” pensava a tutto quello che poteva accadere e il cervello era completamente infuocato “no non posso farmi prendere da una situazione del genere, io che ho avuto sempre la testa sulle spalle, ma che mi sta accadendo, forse la menopausa mi sta rincitrullendo?” e così a forza di pensare non riusciva a prendere sonno. Finalmente la stanchezza la fece addormentare, ma dalla ragione cadde nell’incubo del sogno che era ancora peggio. La mattina si sveglio con un cerchio alla testa, ma doveva andare al lavoro, si fece forza e si vestì, il dovere bussava incensante, era una donna che non riusciva a trascurare le responsabilità.
Quel giorno si convinse che doveva troncare prima che fosse troppo tardi per poterlo fare. Lui le mandò un sms di buongiorno, Cinzia ne era felice “come devo fare, non devo essere contenta, porca miseria, ma perché l’istinto è più forte della ragione” e poi ancora un altro chiedendole di poterla vedere, lei pensò “forse è meglio lo vedo così gli dico che non possiamo continuare e che dobbiamo per forza di cose interrompere quest’incontri”.
Si videro allo stesso bar della volta passata, si sedettero e ordinarono, oramai era una prassi incontrarsi in quel modo, con un tavolo che li separava da togliere il rischio di un contatto che potesse essere pericoloso e al quale poi sarebbe stato difficile non andare oltre.
“Volevo dirti che ho pensato molto a quello che ci sta succedendo, tu capisci vero che fra di noi non può esserci un futuro e che è un rapporto strano quello che ci unisce. Io posso essere tua madre lo capisci vero? E poi io ho un figlio che ha su per giù la tua età, non credi che sia meglio finirla qui? E poi tu hai bisogno di conoscere e frequentare ragazze che hanno i tuoi stessi problemi e con cui puoi costruirci un vita”
Lui con quegli occhi dolci e quel modo tenero di parlare disse “si lo so che fra di noi non potrà mai esserci un futuro, so benissimo tutti i rischi che comporta un rapporto del genere, ma io voglio te, sto bene con te, mi dai serenità oltre a piacermi immensamente, e poi io non ti chiedo altro solo di incontrarci e parlare, stare con te mi piace e non ti chiedo di più, tu sei una donna fantastica e io ho voglia di conoscerti bene, quello che scrivi mi emoziona e sento che sei speciale, una donna da trattare con i guanti d’oro”.
Non le era mai successo nella sua vita un uomo che le chiedesse questo, solo la sua presenza, il suo cervello, la sua persona e la sua sensibilità rinunciando anche al sesso se era necessario.
Era senza più parole, cosa altro dire dopo quella confessione così tenera che l’aveva fatta sentire una principessa davanti al suo cavaliere, così premuroso, così dolce da non poter far più a meno di lui.
A casa non faceva che pensarlo, ma come poteva esistere un ragazzo del genere e come era possibile che l’aveva conosciuto proprio lei in un momento poi della sua vita in cui aveva tanto bisogno d’amore, era un angelo mandato dal cielo.
Scorrevano i giorni con incontri quotidiani che da una parte la rendevano felice riempiendole la vita, ma dall’altra si sentiva in colpa per quella felicità che le sembrava di rubare.
Tra loro solo baci e carezze come ragazzi alle prime cotte che scoprono l’emozioni pian piano senza fretta, come se avessero tutta la vita davanti.
Dopo tanti pensamenti Cinzia si era convinta che quel rapporto così bello, così puro doveva viverlo, non poteva lasciarselo sfuggire, la vita è talmente breve e dolorosa che non si può rinunciare a ciò che di bello ci offre, ma senza fretta, assaporandola con gusto ogni istante che li univa.
Lui il suo cavaliere, sempre pronto ad incontrarla appena aveva tempo libero e lei si sentiva coccolata, amata, desiderata.
Era autunno, ma quel giorno c’era un sole splendido ed era da tanto che Cinzia aveva espresso il piacere di andare al mare, così lui, che era sempre pronto a soddisfare ogni suo desiderio la condusse in riva al mare, mano nella mano passeggiando sulla battigia come due innamorati, mentre il sole caldo accarezzava la pelle, si baciarono abbracciandosi continuamente come se il mondo e tutti i suoi abitanti fossero spariti improvvisamente per far posto solo a quel sogno d’amore.
“Sai sono felice con te, riesci a darmi quella serenità che cercavo da tanto, non chiedo di più per adesso, vivo il presente con te ed è bellissimo” le disse dolcemente e Cinzia si sentì il cuore accelerare i battiti e lo strinse a se per timore che quel sogno svanisse.
Al ritorno di quella giornata stupenda Cinzia lo lasciò dicendogli che andava a fare la spesa, ma con la promessa che si sarebbero rivisti il giorno dopo, per saziare ancora il loro bisogno di stare insieme.
Arrivata al supermercato ebbe voglia di mandargli un sms “sono arrivata alla cassa e mi manca tanto il mio cavaliere” e lui le rispose “chiamalo e il tuo cavaliere arriva in un attimo” sempre tanto dolce e tenero nei suoi riguardi “mi manchi già, ma tanto so che posso vederti quando voglio” rispose Cinzia finalmente felice.
Si sentiva diversa, quel ragazzo l’aveva conquistata, era riuscito a scrollarle quella tristezza che si portava dentro da molto e voleva continuare a sentirsi così più a lungo possibile, “ma poi il futuro cosa è, una forma astratta della vita, è il presente quello che ci fa star bene e che ci mette la carica giusta per proseguire il cammino” pensava per convincersi a continuare quella strana avventura che ormai l’aveva presa completamente.
La mattina si era alzata contenta perché doveva rivederlo, aveva pensato tantissimo quella notte, ormai era decisa a vivere fino in fondo la loro storia, donando tutta se stessa a quel giovane uomo che meritava il suo amore.
Verso le 13 non sentendolo ancora Cinzia gli mandò un sms “allora ci vediamo oggi?”, aspettò un po’, ma niente nessuna risposta, strano lui rispondeva subito ai sui messaggi, forse stava dormendo, ho forse non aveva sentito il cellulare. Passò il pomeriggio angosciata, cosa gli poteva esser successo, possibile che non aveva ancora letto il messaggio? Il giorno dopo non avendo avuto sue notizie gli rimandò un nuovo sms “ma ti è successo qualcosa? Non posso credere che sei diverso da quello che ho conosciuto”, niente nessuna risposta.
Non sapeva cosa pensare, possibile che aveva finto così bene con lei, ma poi per quale motivo, visto che tra loro c’erano stati solo baci e abbracci, non avevano ancora fatto l’amore da poter pensare che era stato bravo ad ingannarla solo per farci sesso e poi non era una ragazzina, sapeva capire le persone quando fingono, sentiva l’emozione vera che quel ragazzo provava per lei.
Fece passare un altro giorno sperando di avere un segnale da lui poi non facendocela più prese il coraggio e provò a chiamarlo. Il cellulare era spento, provo su quello del lavoro e c’era la segreteria telefonica, oddio la preoccupazione si faceva sempre più forte, cosa poteva essergli accaduto, forse un incidente, ma anche se era ferito poteva farsi sentire. Non voleva neanche pensare al peggio, ma l’ansia ormai la stava sopraffando. Di questa storia ne aveva parlato con una sua amica, per fortuna almeno poteva sfogarsi e non tenersi tutto dentro, insieme pensavano a cosa poter fare per sapere notizie, visto che non aveva amici in comune da poter chiedere Cinzia si era quasi decisa a telefonare sul lavoro per informarsi. Anche la sua amica le aveva consigliato di farlo, non si poteva stare con quella incertezza, non poteva continuare la sua vita come se niente fosse accaduto.
Ad un tratto gli venne un idea, visto che su internet ormai c’è di tutto, di provare a mettere nome e cognome per vedere cosa usciva fuori e mentre inseriva i dati nella speranza che non uscisse nessuna informazione al riguardo, sentiva dentro di se che stava per avere una notizia terribile. Si aprì la pagina con tanti comunicati su quel nominativo ma quella che saltò di più ai suoi occhi fu “Angeli volati via” con il suo nome e tutti i suoi dati e la dinamica dell’incidente che aveva stroncato la sua giovane vita.
Cinzia non voleva credere ai suoi occhi, non poteva essere vero, non poteva essere lui, voleva svegliarsi da quell’incubo che la stava tormentando da giorni e che inconsciamente immaginava.
Sola sul posto di lavoro si sentì persa, una fitta al cuore come una spada che le toglieva ossigeno vitale, un dolore indescrivibile si impossessò di lei e iniziò a piangere disperata.
Ora era tutto chiaro, non poteva risponderle più, era morto, l’aveva lasciata per sempre e lei non poteva farci niente, si sentiva impotente e distrutta da quella notizia.
Che strana è la vita, prima ti dona e poi ti toglie in un attimo senza preavviso, così senza neanche darti il tempo di salutare, senza lasciarti comprendere il perché, senza apparentemente nessun motivo logico.
O forse c’è sempre un motivo, niente succede per caso e quell’amore anche se breve nel cuore di Cinzia sarebbe rimasto custodito per l’eternità.


Mirella Santoniccolo Mairim14 10/02/2011 09:39 4 1013

Creative Commons LicenseQuesto racconto è pubblicata sotto una Licenza Creative Commons: è possibile riprodurla, distribuirla, rappresentarla o recitarla in pubblico, a condizione che non venga modificata od in alcun modo alterata, che venga sempre data l'attribuzione all'autore/autrice, e che non vi sia alcuno scopo commerciale.
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«Meravigliosa storia d'amore stroncata sul nascere. un istante prima l'uomo trova la felicità, un istante dopo, come per un sadico scherzo del destino, gli viene portata via e tutto svanisce.»
Emilia

«Un racconto intenso a disegnare tracce di vita, spesso funesta, con avvenimenti tragici che rischiano di far perdere la ragione per la loro incredibile imprevedibilità...»
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«Una bellissima storia d'amore che coinvolge e trascina. Finale commovente ed inaspettato!!»
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«Non Sveva Casati Modignani né Ann Brashares ... sei tu la mia autrice di romanzi d'amore preferita! Superlativa!»
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Brano elaborato ottimamente.. (Silvia De Angelis)

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Libro di poesieSe tu mi dimentichi
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Le poesie che hanno partecipato al Premio di Poesia Scrivere 2011, con tutte le opere partecipanti ed i vincitori

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Libro di poesieTu che mi ascolti
Autori Vari
Le poesie che hanno partecipato al Premio di Poesia Scrivere 2010, con tutte le opere partecipanti ed i vincitori

Pagine: 240 - € 12
Anno: 2012 - ISBN: 9781471686108


Libro di poesieFesta delle Donne 2010
Autori Vari
Poesie per la Festa delle Donne. Il lato femminile della poesia

Pagine: 107 - Anno: 2010


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