Carissimo Signore,
Chissà se in questo momento, oltre l’apparenza, riesco a vedere ciò che vuoi rivelarmi.
Il mio addolorato cuore palpita agitato al non comprendere la prova che Gli hai imputato…
Sono tante le tribolazioni che, talvolta, indeboliscono le mie gambe.
E mi chiedo:
Quanto dovrei resistere?
Quanto dovrei sorridere prima di cadere sotto il peso dei miei dolori?
Sono stata accusata, criticata; diffamata senza nessun motivo reale; preferendo il silenzio davanti a tanta avversione; non alterandomi davanti al nemico, fingendo che non mi facesse del male.
Ma la verità, Signore… è che il dolore ha perforato la mia carne, accoltellandola insistentemente, come un assassino che non dà tregua alla mente… a questo corpo stanco e malato che non ha voluto consegnarsi alle iene che aspettano, sedute, la putrefazione della carne.
Ho donato loro amore quando ho sentito il veleno corrergli feroce per le vene.
Ho peccato di arroganza consegnandogli, per amore, il mio bene più prezioso; pensando con questo di conferire un senso alla loro vita vuota.
E cosa ho ottenuto in cambio?
Solo Tu, mio Signore, hai assistito alla mia angoscia.
Solo Tu conosci il mio dolore.
Solo Tu sai cosa ho dentro l’ anima, iniettandomi forza quando hai visto che non l’ avevo.
Solo Tu mi hai cullata tra le Tue braccia nei momenti più disperati.
Tra quelle braccia, ho pianto come una bambina abbandonata; affamata e senza madre.
Ho combattuto con Te, Ti ho colpito quando non ho compreso tanto risentimento.
Ma... la mia fede in Te non ha ceduto, mio Signore; invece... continuo a credere pur sapendo di non poter sempre capire tutte le avversità.
Continuo a sostenermi in Te per ricevere conforto nei momenti di grande dolore; in momenti come questi dove mi sento morire per tanto disamore...