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Questo racconto è inserito in:
 Parte 11 della raccolta "Andrea & Daniel " di Gianny Mirra (14 racconti)
 Un amore immenso

Andrea & Daniel cap 19/20/21/22/23/24

Amore

‘’Ciao Volpe,’’ scrisse Daniel’’ scusami se ti disturbo scrivendoti le mie malinconie. Sei una delle poche persone che mi guarda dentro l’anima e non si spaventa di quello che può trovare.

Tu conosci i miei angoli bui, tu li comprendi, sai quello che sto provando e te ne sarò riconoscente per sempre caro.

La mia vita, come tu sai, è sempre stata strana. Ho camminato per strade che una persona normale avrebbe avuto paura di percorrere.

Ho fatto a pugni senza paura, di notte, nei quartieri di Harlem, ho visto cose che avrebbero impressionato chiunque, ma ho sempre stretto i denti e i pugni e sono andato avanti, testardamente, ostinatamente.

Ma davanti a tanto amore che sento per Andrea non riesco a starmene tranquillo. Mi sento fragile come un bambino, mi sento pauroso come un coniglio. Ho paura che si stanchi di me, di aspettarmi. Lui è sempre così razionale, controllato nelle sue emozioni e non riesco a penetrare quella scorza di mistero che lo avvolge. Volpe tu sei il mio raggio di sole, ti prego amico, non spegnermi la tua luce.

Daniel’’



Volpe era tornato dal supermercato col suo compagno e accendendo il pc trovò il messaggio di Daniel.

Non aiutò il suo compagno a sistemare la spesa. Ci pensò un pò su prima di rispondere, poi scrisse:

‘’Dan l’amore è un mistero che solo vivendolo si può risolvere. Non ci sono riflessioni o congetture che tengano.

L’amore risponde ad ognuno in modo diverso, ciò che è logico per me non sarà mai uguale per te e viceversa.

E' per questo che è unico, ci fa soffrire, ci fa gioire, ci fa piangere, ci fa sorridere. E' un miscuglio di forza e fragilità, di tenerezza e crudeltà.

Solo le anime nobili possono avere il dono di viverlo intensamente,

nell’anima.

L’amore vuole essere capito, scoperto, protetto come un passerotto.

L’amore vuole che ci si abbandoni alla sua dolcezza senza riserve, ma con gli occhi ben aperti.

Il dolore è il risultato delle nostre distrazioni, delle nostre scelte sbagliate.

Non è colpa dell’amore se invece del bianco scegliamo il nero o invece di vedere la tenerezza in un cuore vediamo solo ciò che vogliamo vedere.

Non avere paura Dan, Andrea e qui, ma è anche dentro di te e tu sei dentro di lui …… sempre.’’

‘’Volpe, ti voglio bene,’’ rispose Daniel.

Volpe: ’’ Anch’io, e so che capisci quello che ti dico.

Non lasciare che sia la paura a vincerti il cuore, non lasciare che le ombre del dubbio accechino la tua mente.

Sei tu a guidare il tuo amore, sei tu a guidare il tuo cuore. Ricordatelo.’’

Daniel: ’’ Andrea è tutto quello che ho. Tutto quello che aspettavo nella mia vita, tutto quello che sognavo e molto di più.’’

Volpe: '' L’AMORE GUARDO’ LA LUNA

E NELLA SUA LUCE

VIDE RIFLESSO IL SUO VOLTO.

LE CHIESE PERCHE’ LE RIMANDAVA INDIETRO LA SUA IMMAGINE

E LEI GLI RISPOSE:

PERCHE’ TU SEI LA MIA ANIMA,

TU SEI LA MIA ESSENZA

E SENZA DI TE

NON POTREI ILLUMINARE LA NOTTE. ''

‘’Grazie caro,’’ rispose Daniel.

Volpe: ’’ Grazie a te.‘’



20


Adriann era arrivato in anticipo all’imbarcadero di Stresa. Aveva

attraversato il lago col battello.

Durante il tragitto aveva guardato la superficie del lago mentre le parole

di Andrea gli risuonavano nella testa come martellate nel cervello.

Si chiedeva cosa poteva fare per cercare di avere il suo amore.

Perché era sempre tutto così difficile.

La gente passava sulla strada e Adriann leggeva nei loro occhi, nelle

espressioni dei loro viso tanta arroganza, tanta stupidità.

''Io non voglio essere così,'' disse tra se.

Andrea apparve sul marciapiede che costeggiava il lago. Indossava dei pantaloni scuri leggeri e una maglietta aderente nera con le maniche lunghe. Il suo passo era deciso ed i suoi occchi non guardavano nessuno. Non gliene fregava niente degli altri soprattutto delle persone che aspettano di essere guardate per scimmiottare arroganza e indifferenza.

Adriann lo vide avvicinarsi e gli sembrò di volare. Gli tremavano le gambe, aveva paura di balbettare per l’emozione.

Gli fece cenno con la mano andandogli incontro.

‘’Ciao Andrea, come va ? Tutto bene,’’ disse dandogli la mano.

Andrea: ’’ Ciao, si tutto bene, ‘’ rispose baciandolo sulle guance, ‘’ e tu?’’ chiese.

‘’Si benone, vieni prendiamo il battello,’’ rispose emozionato.

Andrea guardò Adriann, era veramente un bell’uomo nei suoi vestiti neri Armani. Aveva dei meravigliosi e profondi occhi grigi. I capelli neri tagliati medio-corti, una voce calda e maschile ma gentile e fascinosa. Alto di statura e corporatura atletica.

‘’Pensavo non venissi. Avevo paura che tu cambiassi idea all’ultimo momento,’’ disse Adriann con un sorriso timido.

Andrea: ’’Non lo farei mai. Te lo avrei detto nei messaggi se non venivo.’’

Adriann: ‘’Ti ringrazio per essere venuto, spero di fati divertire stasera.’’

Andrea: ‘’ E di divertirci insieme no!?’’

Adriann: ’’Assolutamente si.’’



Il tragitto sul lago fu tranquillo. Arrivarono a Laveno, scesero e si diressero verso la macchina di Adriann parcheggiata nelle vicinanze.

Adriann gli apri lo sportello e poi girò dalla sua parte per entrare in macchina.

Arrivarono casa di Adriann , una villa sul lago protetta da mura tutt’intorno. L’ampio e alto cancello di ferro scuro si aprì automaticamente. Entrarono nel giardino anteriore della villa.

Quattro cagne di cui due scure e due marroni, vennero a fare le feste davanti alla macchina. Tutte e quattro Doberman.

Non avere paura di loro Andrea, non sono aggressive se ci sono io. Sono addestrate,’’ gli disse.

‘’ Non preoccuparti a me piacciono,’’ rispose Andrea.

Il giardino sembrava uno di quei giardini dei film di fantasmi. Molto belli nella loro trascuratezza, con molta vegetazione, edera, alberi, muretti in pietra e archi decorati dal glicine.

Sulla destra del giardino troneggiava un’edicola coperta, con la statua di Ecate al centro, su di un basamento di pietra.

Entrarono all’interno della casa arredato in maniera super tecnologica, con mobili di lusso e mobili all’avanguardia.

Il pavimento era in cristallo e sotto il pavimento scorreva l’acqua del lago. Si potevano vedere i pesci che nuotavano sotto i loro piedi.

La luce veniva da dietro i muri ad un semplice contatto con la mano.

Andrea rimase molto colpito da tutto ciò. Ma i suoi gusti erano sul classico, lui amava i mobili antichi.

Si spostarono al primo piano attraverso una larga scala in marmo antico e arrivarono sulle stanza superiori dove cambiava completamente scenario, compreso l’arredamento.

I mobili del piano superiore erano tutti molto antichi, elaborati e di legno scuro. Alle pareti c’erano quadri dalle cornici dorate e spesse. Tende pesanti dietro a tende leggerissime davanti alle ampie finestre. Un’altra sala stile antico con divani e poltrone li accolse.

Adriann si allontanò un attimo e diede ordine ad una cameriera di prepararsi a servire la cena tra una ventina di minuti. Dopo aver fatto fare il giro della casa ad Andrea che ne rimase molto affascinato, uscirono fuori su un terrazzino che dava direttamente sul lago, circondato da gelsomini, edera e gardenie bianche profumatissime.

‘’Prego Andrea, siediti dove vuoi,’’ disse Adriann indicando delle poltrone in vimini dagli schienali alti, ovali.

Adriann: ’’ Questo è il mio angolo di relax davanti al lago. Passo intere notti qua sopra, da solo a guardare la luna che si specchia nell’acqua, e le montagne.’’

‘’Hai una casa stupenda Adriann, e questo è l’angolo che apprezzo di più, sembra di stare in un bellissimo giardino sul lago. Io amo i giardini,’’ rispose Andrea.

Adriann: ’’Volevo che per stasera fosse tutto perfetto. Volevo farti partecipe delle mie emozioni.’’

La cameriera venne a servire del liquore in bicchieri di cristallo.

‘’A questa splendida notte Andrea. Manca la luna , ma tu sei più luminoso di lei . A noi Caro,’’ brindò Adriann.

‘’A noi e al lago,’’ rispose Andrea facendo cin cin con i bicchieri.

Mangiarono dei buonissimi frutti di mare, pesce di mare , innaffiando il tutto con dei vini fantastici.

Si godettero la cena lentamente parlando delle loro vite, dei loro sogni.

Adriann lavorava per una grossa multinazionale milanese. Era per metà olandese di padre e metà italiano di madre. La villa l’aveva ereditata dal nonno e l’aveva trasformata con i suoi gusti personali, ma aveva lasciato intatto tutto il giardino che l’avvolgeva tutt’intorno.

Presero il caffè sulle comodissime poltrone di legno scuro imbottite di velluto di damasco proprio vicino alla balaustra che li divideva dal lago.

Continuarono a sorseggiare del buonissimo liquore orientale.

In sottofondo suonava ATLANTIA uno splendido pezzo dei Secret Garden

e Andrea si perdeva con la mente sulla superficie del lago che sfumava nell’oscurità.

‘’Tu ne sei innamorato di quel ragazzo,’’ chiese all’improvviso Adriann.

‘’Si, molto’’ rispose Andrea.

Adriann: ’’ E’ strano come l’amore si diverta a torturare le sue vittime dandogli come oggetti del desiderio persone che amano già qualcun altro.’’

Andrea:’ ’Mi dispiace Adriann, ma io sono già innamorato di un’altra persona. Tu non hai niente da meno di lui te l’assicuro, ma lui per me è tutto quello che la mia anima desidera.

Adriann: ’’ E lui ti ama?’’

Andrea: ’’ Si, lui mi adora.’’

Adriann: ’’Posso sedermi accanto a te Andrea, ti prego.’’

Andrea: ’’La casa e tua Adriann.’’

Adriann: ’’In questo momento mi serve il tuo permesso.‘’

Andrea : ‘’ Come desideri. Voglio che questa sia una bellissima serata, per entrambi. So quanto è importante per te, ma ricordati quello che ti ho detto.’’

Adriann si sedette di fianco ad Andrea, tutti e due rivolti di fronte al lago che, avvolto in lontananza dall’oscurità , sembrava infinito.

Ed intanto ATLANTIA continuava a suonare.



Non si accorsero che era passata la mezza notte, avevano bevuto parecchio e ormai l’ultimo battello era andato.

Adriann propose ad Andrea di restare a dormire da lui.

Non si sarebbe azzardato a toccarlo nemmeno con un dito ma lo pregò che rimanesse da lui.

Andrea accettò.

Dormirono nella bellissima camera da letto di Adriann. Nello stesso letto, senza toccarsi.

Adriann avvicinò il suo corpo al corpo di Andrea mentre quest’ultimo dormiva. Durante la sua notte insonne, passata a godersi quei momenti indimenticabili al fianco del suo amore, ebbe un orgasmo violentissimo che lo fece svenire.

Dovette alzarsi e fare una doccia.

Quando tornò in camera, si fermò davanti alla statua di Ecate e la pregò intensamente:

‘’Madre tu lo sai quanto ho bisogno del suo amore,

tu lo sai quanto sia vitale per me.

Fa che sia mio per sempre, fa che il suo cuore batta per me.

Ti prego madre……… non lasciarmi solo.’’



L’indomani Andrea si sveglio presto. Adriann non aveva dormito per niente. Lo aveva stretto tra le sue braccia mentre Andrea dormiva e gli aveva baciato i capelli, respirato il suo respiro.

‘’Buon giorno Adriann, che serata fantastica mi hai fatto trascorrere, ho dormito proprio bene. Grazie caro,’’ disse entusiasta Andrea.

‘’Grazie a te Andrea. Ho passato la nottata più bella della mia vita.’’

La colazione fu pronta in venti minuti e servita sul terrazzino della sera precedente, dove era stato sparecchiato e pulito perfettamente.

Cerano fiori freschi sul tavolo e frutta fresca nella cesta.

‘’Ti dispiace se mi accompagni a casa ? Ho un appuntamento con dei miei amici che passano a prendermi.’’ Chiese gentilmente Andrea.

‘’Certo,’’ gli rispose, ‘’spero di poterti rinnovare ancora il mio invito a cena.’’

Andrea: ’’Se farai il bravo, perché no. Sono stato molto bene con te,’’ ridacchio Andrea, ‘’Ora andiamo però perché è già tardi, devo ancora farmi la doccia e cambiarmi.’’

Adriann: ’’Falla qui no, non preoccuparti non guardo hehehe.’’

Andrea: ‘’Seeee, cosi’ mi ritrovo incinto, hahaha, dai andiamo.‘’

‘’Come vuoi tu mio cherubino’’, rispose Adriann un po’ triste, ora che il sogno era finito. ‘’Andiamo.’’



21



Volpe e il suo compagno, Raffaele, stavano aspettando in macchina vicino al lungo lago di Stresa.

Andrea arrivò vicino la macchina e fece un segno di saluto. Era passato da casa sua, si era rinfrescato e cambiato i vestiti.

‘’Ciao amore ,’’ disse a Volpe, ‘’Ciao carissimo’’ rivolto a Raffaele.’’

‘’Muoviti disgrazia ! Ciao, dormito bene?’’ rispose Volpe.

‘’Ciao bello,’’ Salutò Raffaele.

Andrea: ’’ Si benissimo. Non sai dove ho dormito stanotte !’’

Volpe: ’’Ostello?’’ disse ridendo.

Andrea: ’’No a casa di Adriann. Cazzo che villa della madonna che ha, è bellissima.’’

Volpe: ’’ Andy ma sei fuori? Lo sai che ti sta dietro, e vai a dormirci a casa!?’’

Andrea: ’’Beh, che male c’è, mica ci dovevo fare sesso?!’’

Volpe: ’’ Si ma chissà come avrà sofferto lui poverino a tenerti di fianco e non poterti toccare come desiderava .’’

Andrea: ''Questo era solo un problema suo, io sono stato chiaro, gli ho detto che ci andavo solo se gli era chiaro che tra me e lui non ci sarebbe stato nient’altro che amicizia.’’

Volpe: ’’Seeeeeeeee e lui cosa volevi che ti dicesse, calamaroooo ! E’ normale che pur di averti vicino avrebbe accettato qualsiasi condizione.’’

Andrea: ’’Senti ho vent’un anni e mi voglio divertire e avere degli amici, se poi questi hanno dei problemi, rimangono esclusivamente loro, non credi?’’

Volpe: ’’ Si hai ragione, ma quando si può evitare magari e più conveniente noooo?’’

Andrea: ’’ E’ stata una serata bellissima per tutti e due. Che atmosfera meravigliosa.’’

Volpe: '' Seeee, e intanto Daniel che si fa il culo in Sud Africa a lavorare!’’

Andrea: ’’Povero infatti sta proprio in cava a spaccare pietre!’’Disse Andrea ridendo.

Volpe: ‘’EEEEEGOISSSSSSTEEEE’’ gli urlò gracchiando, imitando la scena della pubblicità del profumo, di qualche anno fa.



Passarono tutta la giornata a Milano, passeggiando a piedi per i viali e per le vie del centro. Pranzarono al pastarito di fianco al teatro La Scala.

Raffaele li portò nei posti dove aveva lavorato, quando viveva a Milano e verso sera andarono alla mostra di Monet.

Di ritorno a Verbania chiese se poteva restare a dormire da loro: ’’ Vi dispiace se resto a dormire da voi stanotte?’’ disse Andrea.

Volpe: ’’ Mumènt, devo consultare mio marito,’’ rivolto a Raffaele,’’ Rafè te stà buonu ? lu picciriddu po’ rimanè ?’’

Raffaele:’’ Sineeeeeeeeee hahahaha.‘’

Volpe: ‘’ Le accordiamo il permesso, giovincello, niente scoregge e niente ruttazzi durante la notte saaaaaaaa !‘’ disse ridendo ad Andrea.

Andrea: ’’ UUUUUUU ora che ha visto gli olii di Monet parla come una Musa UUUUUUUU marònna!’’

Volpe: ’’ Ciiiierto, lui non me lo diceva per pudore, ma colui che ispirava le sue ninfee, ero moiiiiiiiiii hahaha,’’ rispose Volpe ironico.



Buona parte della notte, Volpe e Andrea , la passarono a parlare sotto voce.

Raffaele dormiva nella camera da letto.

Volpe: ’’Andy perché ogni tanto vedo delle ombre nei tuoi occhi?’’ disse guardandolo fisso.

Andrea: ’’ Volpe io …non so….. ci sono momenti che non vorrei essere nato. Altri in cui vivo la vita con gioia e non me ne frega niente di nessuno,’’ rispose triste.

Volpe: ’’ Non sono sicuramente fatti miei, ma ho notato che il rapporto che ha tua padre con te è strano, ambiguo. Ti mangia con gli occhi come se tu fossi il suo amante e non suo figlio. E’ troppo morboso, i suoi silenzi sono morbosi, quando ti tocca è morboso.’’

Andrea: ‘’Io sono molto legato ai miei genitori. Volpe se ti dico una cosa mi prometti di non rivelarla a nessuno?’’

Volpe: ’’ Non c’è bisogno di promettertelo, sai che non lo farei.’’

‘’Mio padre ha abusato di me molte volte quando ero bambino, ha continuato a farlo anche durante l’adolescenza,’’disse Andrea con un velo di tristezza sugli occhi.

Volpe: ’’No scusa, aspetta un attimo…cosa hai detto? Abusato? Ma ti ha violentato?’’

Andrea: ’’ Non proprio, diciamo che quando io volevo farmi la doccia insisteva affinchè mi facessi il bagno perché voleva lavarmi lui.

Mi toccava nelle zone intime.’’

Volpe: ’’Ma cos’è un maiale, una specie di maniaco, di pervertito? Ma non sa che sei suo figlio?’’ disse Volpe fuori di sé.

Andrea: ’’Shhhhhh abbassa la voce ti prego, non voglio che lo sappia nessun altro. Mio padre è così, mi ama come se fossi io sua moglie, e non mia madre. Io non appena ho raggiunto i quattordici anni, mi sono iscritto a kick boxing, e non ho più permesso che mi mettesse ancora le mani addosso.

A volte lo sento piangere e chiamarmi a bassa voce, ma io faccio finta di non sentirlo e quando ci troviamo faccia a faccia gli do delle occhiatacce e lui non riesce a guardarmi negli occhi.’’

Volpe : ''Ma è da denuncia sto psicopatico, pervertito di merda.‘’

Andrea: ’’ No Volpe, è comunque mio padre, non lo farà più. Non glielo permetterò. Lui ora si contiene molto.’’

Volpe: ’’ No non si deve contenere , si deve curare è diverso. Brutto figlio di puttana montagnina di merda. Chi era sua madre, una vacca? Una scrofa delle pre alpi? Sbottò rabbioso Volpe.

Andrea: ‘’Calmati ti prego, non preoccuparti ora è tutto finito, non lo farà più.’’

Volpe:’’ Lo ha già fatto, lo ha già fatto e questo è grave, gravissimo.’’

Andrea: ’’Si lo so, ma non importa,’’ rispose piangendo, ‘’non lo rifarà mai più, non glielo permetterò mai più. Solo che io non riesco anon pensare alla morte e vorrei che questo bellissimo amore che c'è tra me e Daniel rimanesse così immacolato per sempre. Abbracciami ora ho bisogno del tuo calore, abbracciami forte.’’

Volpe: ’’Piccolino mio, ti voglio bene, tutti noi ti vogliamo bene. Il tuo amico Axel, Raffaele, e soprattutto Dan. Lui ti ama da morire, non dimenticartelo mai……mai.’’ Disse Volpe abbracciandolo con le lacrime agli occhi.

Andrea: ’’Volpe non essere arrabbiato con lui, non ne vale la pena. Io non riesco a pensare una mia vita futura senza i miei genitori. Vorrei morire prima che succeda questo. Non ce la faccio da solo, non ce la faccio.’’ disse disperato.

Volpe: ’’ Andy con tutto quello che ti ha fatto non dovresti neanche pensare di passare un giorno in più con quell’uomo tra i coglioni.’’

Andrea: ’’ Io li amo lo stesso.’’

Volpe: ’’Ma tua madre non ha mai notato niente di tutto questo? ‘’ Chiese interdetto.

Andrea: ‘’Figurati, un giorno si stavano sbranando per questa ragione. Lo aveva beccato mentre mi stava lavando e mi accarezzava nelle parti intime. Mia madre fece in tempo a bloccarlo e lo riempì di schiaffi. Non si parlarono per mesi. Poi lui la pregò di non farne uno scandalo e siccome lei aveva avuto una relazione in passato con una persona importante e che la cosa doveva rimanere segreta, allora non lo fece. Praticamente l’ha sempre ricattata.’’

Volpe:’’ Beh devo dire che le persone come lui, la natura li ha offesi già dalla nascita conciandoli proprio male. Non potranno mai avere una vita normale e dentro di loro vivono continuamente un inferno che li brucia vivi facendoli morire nella loro stessa perversione. Almeno questo gli serva da castigo.’’

Andrea: ’’ Dormiamo abbracciati io e te stanotte?’’

Volpe: ’’ Si, no problem, Raffaele capisce benissimo la nostra amicizia, non ne è geloso. Vieni qua piccolino mio, facciamo la nanna.’’

Avevano lasciato lo stereo acceso. Nel lettore girava un cd di Tori Amos, ed in quel momento stava cantando la struggente '' Fallin down.''

Andrea vide se stesso seduto su una spiaggia deserta. Il mare lambiva dolcemente la riva e la sabbia bianca era così fine che luccicava al sole. Daniel uscì dall'acqua e si avvicinò a lui. Gli si sedette di fianco ed insieme guardarono il tramonto. Daniel appoggio la testa a quella di Andrea.

''Non riesco a pensare ad altro amore. Tu sei la mia unica ragione per cui continuo ancora a respirare.'' Gli disse mentre le ciocche dei capelli biondi di Andrea si muovevano nel vento leggero.

Mentre si vedeva davanti agli occhi questa visione, si ritrovò a canticchiare dentro di se il ritornello della canzone che suonava lo stereo. Ne inseguiva le parole che s arrampicavano sui muri della stanza, al buio. Con lo sguardo le sfiorava una ad una mentre si illuminavano da sole al suono della voce della cantante statunitense. La melodia lo trasportava lontano verso i grandi occhi di Daniel, verso il suo viso franco e solare. Immaginò di avere tra le mani in grande pennello e di scrivere sul cielo notturno i suoi pensieri.

''VERSO SERA,

QUANDO LE STELLE COLORANO I TUOI OCCHI DI STUPORE,

ACCENDO LE MIE PAROLE PER TE,

CHE SONO ASSOPITE DENTRO LA MIA ANIMA,

E TI CERCANO COME LE ONDE CERCANO IL MARE.

VERSO SERA,

QUANDO LA MIA VOCE NON HA PIU' LA FORZA DI USCIRE,

MI LASCIO ANDARE AL SOFFIO DEL TUO RESPIRO,

CHE TRASPORTA VERSO DI TE IL MIO AMORE,

E VIVO PER TE.

VERSO SERA,

QUANDO LE MIE LACRIME HANNO SMESSO DI USCIRE,

E CONTO LE ORE PER POTERTI RISENTIRE,

IN UN OCEANO DI MINUTI CHE STRAPPANO LE MIE GIORNATE,

IMMAGINO DI FARMI PICCINO E STENDERMI NELLE TUE MANI,

PER NON LASCIARMI MORIRE.''

22



Daniel nel frattempo era tornato a Dubai con la troupe e Ashnam.

Aveva finito di posare per le sue foto. Era stata una giornata particolarmente stressante. I fotografi avevano litigato tra di loro e la tensione nell’aria si tagliava col coltello.

Si sedette davanti al portatile di Sindhre e mandò un messaggio a Volpe.

Daniel: ’’Ciao Volpe come stai?

Volpe: ‘’Così e così, giornata no, dal risveglio.’’

Daniel: ’’Cos’è successo caro.’’

Volpe: ‘’Niente mi sono alzato proprio storto, non preoccuparti.’’

Daniel: ’’Tu non ti alzi mai storto. Dimmi cosa ti è successo?’’

Volpe: ''Be a volte succede Dan. E tu come stai?’’

‘’Sono esaurito,Volpe, sono stanco. Non sopporto più questo lavoro, non sopporto più Ashnam che è sempre tra i coglioni. Mi controlla con le sue guardie del corpo attaccate alle costole. Sono stanco, mi manca tanto Andrea,’’disse sconsolato Daniel.

Volpe: ’’La troupe come la presa questa intrusione di Ashnam?’’

Daniel: ’’Eh, sono pressati da questa figura che è opprimente. Non mi lascia respiro.’’

Volpe: ’’Perché non ve ne venite via?’’

Daniel: ’’ Non me lo permette. Te lo detto mi controlla come un sorvegliato speciale.’’

Volpe: ‘’MMMM fammi pensare……..Ascolta Dan perché non proponi alla tua compagnia di chiamare tutte le guardie del corpo di Ashnam per fargli un servizio fotografico di moda per il loro paese, magari.

Loro sono molto vanesi, così mentre sono tutti li impegnati a farsi fotografare tu vai all’aereoporto ti fai il biglietto e te ne vieni qua.’’

Daniel: ’’Non è una cattiva idea, ma è molto rischioso se capiscono la trappola si vendicherebbero. Non hai idea di come sono crudeli.’’

Volpe: ’’Tu parlane con la troupe. Trovate un motivo convincente per metterli tutti insieme e impegnarli in un servizio fotografico, mentre tu fai finta di arrivare dopo qualche ora.

Avrai tutto il tempo di scappare e metterglielo nel di dietro.’’

Daniel: ’’Si devo farlo, non ce la faccio più a tenermeli addosso.’’

Volpe:’ ’Come va con Andrea?’’

Daniel: ’’Bene, fossimo vicini andrebbe ancora meglio.’’

Volpe: ’’Allora scappa, vai da lui Dan. Lascia perdere quelle persone, non hanno niente da darti, prendono soltanto come delle sanguisughe. Lasciali nella loro merda……. Quello è il loro mondo come le mosche sulla cacca. In questo caso sicuramente una cacca d’oro, ma sempre cacca è, e gli effetti si vedono e si sentono.’’

Daniel: ’’Lo farò domani stesso. Grazie Volpe, sei un genio.’’

Volpe: ’’ O sacciuuuuu, hahaha.’’Rispose compiaciuto.



23



Andrea era in giardino a prendere il sole quando arrivò una telefonata di Daniel che lo aspettava all’aereoporto di Milano.

Daniel: ’’Amore, vieni a prendermi dall’aereoporto per favore sono a Milano.’’

Andrea: ’’ Dan …. Sei a Milano hai detto? Cazzo Dan, dirmelo prima che arrivavi, no?’’

Daniel: ’’Andy amore sono scappato da li ti racconto dopo.’’

‘’Si ok, vengo.’’ Rispose Andrea emozionatissimo.

Prese la macchina e partì da Stresa volando come un fulmine. Dopo un ora e mezza di corsa era davanti all’aereoporto.

Lo vide comparire dall'uscita dell'aereoporto con un solo bagaglio che trascinava sulle rotelle. Aveva dei pantaloni color sabbia di Moschino e una felpa leggera, aderente, a maniche lunghe.

Si corsero incontro e si abbracciarono con tutta la forza che avevano nel corpo.

‘’Dan amore mio, sei qui con me,’’ disse Andrea tra le lacrime.

Daniel: ’’Andrea ,Andrea,Andrea……amore, Andrea….. ti amo amore , ti amo tanto, mi sei mancato da morire, credevo di impazzire,’’esplose Daniel in un pianto liberatorio.

Andrea: ’’Ora sei qui amore, e tutto finito. Ora sei qui con me.’’

Andrea aveva portato il portatile con se in macchina e quando si calmarono dall’emozione vollero scrivere un messaggio in chat ad Axel, il loro caro amico virtuale-

'’Ciao Axel ti mandiamo un saluto e un caldo abbraccio dall’aereoporto di Milano,

ti vogliamo bene .



Andrea & Daniel’’

Sicuramente avrebbe fatto piacere ad Axel.

Era Sabato sera e vollero andare a Stresa dai genitori di Andrea a passare la notte sul lago e presentargli Daniel, il suo grande amore, ai suoi genitori, ma soprattutto a suo padre. Forse avrebbe capito.



24



DUE ANIME INNAMORATE CHE S’INCONTRANO DOPO TANTO TEMPO

SMUOVONO LE MONTAGNE CON IL LORO AMORE

SUPERANO I MARI E GLI OCEANI

E SFIDANO ANCHE L’INFERNO PIU NERO

PUR DI GUARDARSI NEGLI OCCHI E CONTINUARE AD AMARSI.

I genitori di Andrea si innamorarono subito di Daniel.

Lui era dolce e gentile e nello stesso tempo sapeva incutere timore e rispetto.

La madre era molto affascinata da questo bellissimo ragazzo biondo per metà norvegese. Lo coccolò tutta la domenica, preparandogli la sua torta preferita e mostrandogli il giardino come un gioiello.

Verso sera i genitori di Andrea decisero di lasciarli da soli e andarsene a passare la notte in un appartamento di loro proprietà ad Ascona.

Quando rimasero soli, si guardarono a lungo con immensa tenerezza. Si avvicinarono piano piano e con le mani sfioravano i tratti del viso l’uno dell’altro. Si annusarono, si scoprirono, si emozionarono e la luna dovette nascondersi di fronte a tanto amore.

Si amarono tutta la notte con grande passione. Poi Andrea guardandolo negli occhi, distesi sul letto, nudi uno di fronte all’altro disse:

’’ Ti ho cercato nel profondo del mio cuore,

perché sapevo che quello era l’unico posto dove potevo trovarti.

Ti ho legato alla mia anima

perché sò che la tua anima mi cerca.

Andrò fino ai confini dell’amore per sentirti sempre mio

e scavalcherò i cancelli della morte

se sarà necessario, per amarti ancora di più.’’



L’indomani era un lunedì di sole, salutarono i genitori di Andrea e andarono a trovare Volpe e Raffaele a Verbania.

Si fermarono a pranzo da loro e furono davvero contenti di stare tutti e quattro insieme fuori dalla chat e dalle parole dei messaggi.

Nel pomeriggio si prepararono a partire per Venezia.

Ci misero quattro ore di viaggio, cantando le canzoni dei cd che Volpe aveva registrato per loro.

Arrivarono a Venezia di sera.

Daniel lo prese in braccio per fargli varcare il portone della sua villa come lo si fa con una sposa.

‘’Non mi butterai in un canale spero hihihi,’’ disse Andrea ridendo.

‘’Potrebbe essere, ma io diventerei una comodissima gondola che ti accoglierebbe all’istante hahaha,’’ rispose Daniel.

La casa di Daniel era una Villa del cinquecento, un palazzo nel cuore di Venezia. All’interno del portone c’era un porticato con un giardino meraviglioso e un pozzo monumentale.

Un’ampia scala in marmo portava su al piano superiore.

Quando sua madre aprì la porta li vide belli come due stelle che brillavano davanti a se. Li abbracciò entrambi, emozionata. Li fece accomodare e chiamò subito suo marito che era nelle stanza principale.

Dopo le presentazioni bevvero qualcosa insieme. Entrambi si fecero una doccia e dopo aver riposato una mezz’ora uscirono per le strade di Venezia, mano nella mano a passeggiare sulle calle, i ponti, e la luna.

''Quanto amore

quanta speranza

quanta forza nelle nostre ali.

In un cuore di luna

in una luna con un cuore

su un cielo che sa ispirare

la mia anima rinata.

In te nasce il mio sole

la tua anima è mio timone

brilla per sempre e non andare

guidami in fondo in questo amore.

Io sarò la tua vela

io sarò il motore

io costruirò la strada

affinchè i nostri passi siano sicuri.

Ti donerò la mia giovinezza

ti donerò il mio coraggio

con te aspetterò le rughe del tempo

con te vivrò il sogno in ogni momento

e ti amerò per sempre

per sempre.''

Recitò Daniel stringendo le mani di Andrea, sul ponte degli innamorati.

Cenarono in un delizioso ristorantino molto intimo del centro. Camminarono per buona parte della sera fino a notte l’uno di fianco all’altro e quando tornarono a casa si amarono ancora fino all’alba nella camera di Daniel.

Il sole già alto, li sorprese nudi, abbracciati nel letto, mentre dormivano come due angeli.

Restarono a coccolarsi fino all’ora di pranzo. Poi scesero al primo piano dove li aspettavano i genitori di Daniel.

‘’Che ne dite se tutti e quattro ce ne andiamo a mangiare fuori? ‘’ Disse il padre di Daniel abbracciandosi Andrea e Daniel contemporaneamente.

‘’Mah caro, magari vorrebbero farlo da soli dato che non si vedono da tanto, non essere invadente!’’ Ribatte la moglie.

‘’No no, va benissimo,’’ disse Andrea,’’per te va bene Dan?’’ gli chiese.

‘’Certo, perché no, ‘’ rispose Daniel con entusiasmo.

Andarono a mangiare in un bel ristorante sul Canal Grande.

Daniel era al massimo della felicità, guardava in continuazione Andrea e si imprimeva nella mente tutti quei momenti vissuti accanto a lui.

Dopo pranzo si separarono dai genitori e Daniel affittò uno scafo portando Andrea in giro per le isole.

Stettero in mare fino a tardi ad aspettare la luna che uscisse nel cielo, poi tornarono a casa.

Erano esausti per essere stati in giro tutto il giorno. Preferirono ritirarsi sul terrazzino pieno di piante, fuori dalla camera di Daniel.

Andrea uscì dalla camera entrando sul terrazzino e sul tavolino di pietra vide un pacchettino con un biglietto con su scritto il suo nome.

Prese il pacchettino tra le mani e sorrise di tenerezza:’’ Daaaaaaaaan,’’

chiamò con atteggiamento di ironico rimprovero.

Prese il biglietto e lesse:


’’SE SARAI TU A PRENDERMI PER MANO

IO TI SEGUIRO’ OVUNQUE TU VADA.

SE SARAI TU A GUIDARE I MIEI PASSI

IO VERRO’ DA TE OVUNQUE TU SIA.

COL TUO RESPIRO

APRIRO’ LE MIE ALI

E VOLERO’ SUL TUO CUORE……OLTRE L’ANIMA.

TUO PER SEMPRE DANIEL .’’


Andrea si voltò verso la porta della camera e vide Daniel uscire da dietro la tenda che lo guardava con una teneramente.

‘’Ti amo Dan, e tu lo sai… ti amo tanto,’’ andò ad abbracciarlo e Daniel lo strinse forte a se.

‘’Dai aprilo,‘’ disse ad Andrea.

Aprì la scatola e all’interno vi trovò due collane d’oro con due cuori in Lapislazzulo su cui erano incisi i loro nomi in oro,al centro.

‘’Sono bellissimi Dan, grazie amore, mettimi il cuore col tuo nome al collo , ti prego,’’ disse Andrea emozionato dalla sorpresa.

Dan mise al collo di Andrea il cuore col suo nome e Andrea fece altrettanto col cuore che riportava il suo nome al collo di Dan.

Era un sigillo, un piccolo segreto per il loro amore.

‘’Gli ho portati da Johannesburg per noi, amore,’’ disse Daniel, e sospirò riempiendosi di felicità.

Passarono quattro giorni felici insieme, Daniel dovette partire ancora per lavoro, ma stavolta a Londra e questo accorciava notevolmente le distanze tra loro.

Passarono un ultima notte d’amore.

Il giorno dopo Andrea lo accompagnò all’aereoporto di Venezia. Daniel partì e lui tornò a Stresa col cuore pieno di gioia. Aveva visto il suo Dan, l’altra metà del suo cuore, la luce della sua anima.



Di ritorno a casa trovò sua madre nel giardino anteriore.

‘’Ciao amore, come è andata, siete stati bene insieme?’’ disse la madre contenta di vederlo.

Andrea: ’’Si mamma sono felice, siamo felici. Ma è dovuto ripartire per Londra.’’ Disse malinconico.

Madre: ’’ Cavolo però, beh dai Londra è a un’ora di aereo da qui, vedila in positivo. Che bel ragazzo che è, com’è dolce !’’ Disse estasiata.

''A proposito vieni un attimo in camera tua, guarda cosa abbiamo trovato!’’

Andrea: ’’Mamma non farmi preoccupare, che c’èèèè?’’

Madre: ’’Vieni dai, hahaha.’’

Si diressero verso la camera di Andrea, aprirono la porta e sul suo letto comparve un cesto con un cuscino verde chiaro ricamato dentro e sopra il

cuscino un piccolo gattino angora di colore bianco con gli occhi azzurro- viola.

‘’Ma che bello, grazie mamma è stupendo, che bello!’’ esclamo di gioia.

‘’Bella….è una femminuccia’’, rispose la madre.’’Ieri abbiamo aperto la porta di casa e lei è sbucata fuori da un cespuglio di lavanda, è entrata in casa e si è messa davanti ad una tua fotografia. Non voleva più spostarsi di li, hahaha’’ disse allegra la madre.

Andrea:’ ’ E’ meravigliosa ! Ma magari è di qualcuno qui intorno.’’

Madre: ’’No abbiamo già chiesto sembra che sia nata da qualche parto nel bosco. Come la chiamiamo?

In quel momento cadde un libro dalla libreria di Andrea e arrivando sul pavimento si aprì su una pagina su cui vi era scritto

Inno a Iside



Perché io sono la prima e l’ ultima
Io sono la venerata e la disprezzata,
Io sono la prostituta e la santa,
Io sono la sposa e la vergine,
Io sono la madre e la figlia,
Io sono le braccia di mia madre,
Io sono la sterile, eppure sono numerosi i miei figli,
Io sono la donna sposata e la nubile,
Io sono Colei che dà alla luce e Colei che non ha mai partorito,
Io sono la consolazione dei dolori del parto.
Io sono la sposa e lo sposo,
E fu il mio uomo che nutrì la mia fertilità,
Io sono la Madre di mio padre,
Io sono la sorella di mio marito,
Ed egli è il mio figliolo respinto.
Rispettatemi sempre,
Poiché io sono la Scandalosa e la Magnifica

‘’Ti chiamerò Iside, si Iside,’’disse Andrea accarezzando la gattina sulla testa e guardandola negli occhi come avesse ricevuto un regalo dal cielo.


Gianny Mirra 26/04/2011 18:54 1 882

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