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Ogni volta che mi trovavo qui dalla nonna, ero felicissima, lei aveva una bella casa vicino al mare, con un giardino grande pieno di fiori, che curava con amore, e mi insegnava come fare a custodirli. Sarei rimasta con lei per un mese circa, perchè mamma e papà dovevano fare un viaggio molto importante... La mamma mi disse: Se ti comporterai bene qui con nonna, ti porteremo qualcosa di meraviglioso che tu non immagini nemmeno, qualcosa che cambierà la vita di tutti, e mentre lo diceva gli occhi si illuminavano come due stelle! Io allora avevo sette anni, ma qualcosa avevo intuito dai ragionamenti che sentivo fare in casa tra la mamma e il papà. Non facevano altro che parlare di una terapia o medicina, non ricordo bene, che le avrebbe permesso alla mamma di rimanere incinta e di avere un bambino... Io ero felice all’ idea di avere finalmente un fratellino o sorellina, mi sentivo molto sola infatti, e le mie amiche di scuola venivano raramente a giocare con me, forse perchè ero molto timida e introversa. A scuola ero una delle piu’ brave, specialmente in disegno, avevo dipinto un paesaggio tutto a colori, e il nostro maestro era rimasto molto colpito, l’ aveva fatto vedere a tutta la classe. Infatti avevo imparato molte cose da mio nonno, che dipingeva quadri stupendi, ed io mi ricreavo gli occhi vedendo, come con grande maestria, sfumavva i colori, li miscelava tra loro, formando dei toni meravigliosi mentre dipingeva tramonti e albe sul mare. Era il mare infatti, l’ ispirazione del nonno, lo dipingeva da tutti gli angoli, in tutte le tonalità, a seconda dell’ orario o della luminosità del sole... mi dava una tela pure a me, e con pennelli e colori, mi insegnava come dovevo fare, a me piaceva moltissimo, e devo dire che ero diventata abbastanza brava. Così, tra le belle piante della nonna e i quadri del nonno, il mese trascorse in fretta, troppo in fretta per me, che avrei preferito rimanere ancora. Ma quando vidi arrivare la macchina di papà, capii che era arrivato il momento di dire addio a quella bella vacanza. Purtroppo però la faccia della mamma non era quella di una donna contenta, e anche papà era molto scuro in volto. Io corsi loro incontro abbracciandoli entrambi, ma il loro saluto non fu gioioso come mi aspettavo, appena appena mi abbracciarono, e subito entrarono cercando i nonni. Io mi fermai a una distanza sufficente per ascoltarli, e udivo la mamma che piangeva, dicendo che non c’ era stato nessun esito positivo, anche se avevano provato questa nuova tecnica due volte. Io non capivo bene di cosa stessero parlando, ma dopo che la nonna disse che non finiva mica il mondo se non potevano avere piu’ bambini, che già erano fortunati ad avere me, e che ero un tesoro di bimba, allora mi fu tutto chiaro, e capii che non avrei avuto nessun fratellino nè sorellina. In fondo dispiaceva anche a me, ma tutto sommato, come aveva detto la nonna, non finiva il mondo!!! non era mica una disgrazia, e pensandoci bene, io avrei continuato ad essere la principessina della casa, come mi chiamava il nonno. Mi avvicinai allora alla mamma, l’ abbracciai, e la baciai, e le sussurrai nell’ orecchio: mamma, guarda che hai me, ti sembra poco? Lei mi guardò con le lacrime agli occhi, mi abbracciò forte e mi disse, no amore, non sei poco, tu sei tanto, tantissimo!!! Sei la cosa piu’ grande e piu’ bella che io abbia mai avuto al mondo, e non penserò mai piu’ di volere altri figli, tu sei unica, e unica rimarrai nei nostri cuori per sempre!!!
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.
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