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L'eredità paterna, la causa delle mie follie (seconda parte)

Biografie e Diari
Dopo la follia epatica materna (1988), la pazzia mentale per l'abbandono filiale (1998) e la severa depressione per la dipartita fraterna (2006) anelavo alla pace nella villa paterna in condominio con i miei due restanti fratelli (due sorelle completano... il fraterno corredo della mia eredità paterna!), ma non è stato così, perché spesso accade che anche fratelli consanguinei non sono della stessa pasta o meglio della stessa miscela spirito/materia con relativa personalità (altruistica- spiritualistica o egoistica- materialistica).
Vizi a parte (se mio fratello Mario era giocatore di tutto, io sono un giocatore... enciclopedico!), nella mia famiglia, in tema di personalità, si distinguono (in negativo) una sorella giurista (delle cause perse) per l'egoismo e un fratello razionalista o, meglio puntualizzando, materialista da mancato artista della materia (la sua prima facoltà fu architettura!)e, poi, brillante anestesista che addormenta dolcemente le coscienze, mentre io, da esperto di encefalopatia, mi prodigo in tutti i modi (scritture, urla e parolacce!) per risvegliarle.
Non c'è che dire siamo su opposte sponde e mentre in me rivive Ippocrate (siamo solo agli inizi della crisi maniacale!) con il suo umore caldo, sanguigno (carattere focoso- simpaticotonico), in mio fratello domina, invece, l'umore freddo, flemmatico (carattere riflessivo- vagotonico).
In virtù di tanto quando il sottoscritto vede qualche familiare o amico in difficoltà accorre con anima (amore) e corpo (soldi) mentre mio fratello prende le distanze ma, in compenso, rianima i moribondi (per mestiere), prodigandosi per amore fraterno (bisogna ammetterlo!) solo per le malattie e a me... imbocca addirittura le medicine quando dò i numeri... con la testa!
Pensate un po', in una delle mie tante follie considerandomi la reincarnazione dell'Alighieri (dopo tutto scrivo con chiarezza!), mi alzai in piena notte e, declamando con enfasi l'inferno, terrorizzai tutti i miei fratelli, a cominciare da Mario per i suoi folli giochi (per me si va nella città dolente, per me si va nell'eterno dolore, per me si va tra la perduta gente), mettendo senza pietà, per risvegliarlo a fin di bene, il razionalista tra... gli ignavi (che visser sanza 'nfamia e sanza lodo... non ragioniam di lor, ma guarda e passa)!
Dopo la reincarnazione di Ippocrate e dell'Alighieri, adesso in veste di novello Platone (ho aggiornato “ il mito della biga alata” definendo l'anima e il “ mito della caverna” con la scala della conoscenza!) sono certo che riuscirò a ben educare l'intera mia famiglia e sfaterò il divino “ nemo profeta in patria” che reclama ancor vendetta!
Naturalmente sfaterò anche l'obsoleto detto antico che recita “ i panni sporchi si lavano in famiglia”, perché, quando si è animati dalla coscienza (e dall'amore), meglio lavarli all'aperto, alla luce solare con la verità da urlare ai quattro venti ed io, da “ medico di base”, educo da tempo con i miei libri di morale finanche la mia copiosa famiglia di assistiti.
Solo così scongiurerò la cirrosi psicosomatica paterna da amarezze ('o tuosseche arruvin 'o fegat), visto che la divina pietà già mi ha salvato da un infarto devastante senza fattori di rischio cardiovascolare, ma lo stress nella mia vita, vi assicuro, è stato davvero tanto!
Penso di essermi salvato, soprattutto, per i miei sfoghi scritti e, così, nel lontano 1986 cominciai a scrivere (Follie epatiche da amorevolezze) quando non sopportavo più la malattia materna e forse neanche mia madre, di poi ripresi a scrivere nel 1998 (Frammenti mirabili della mia vita) quando abbandonai la mia famiglia (non sopportando più mia moglie) e adesso, non sopportando più i miei fratelli, sono arrivato alla vera etiologia di tante mie psicopatie: l'eredità paterna che per me è stata tanta sopportazione fraterna!
Da spiritualista impegnato a soccorrere le anime familiari (mamma, fratelli, zii, cugini... assistiti e amici) in difficoltà, nella villa paterna ho permesso al razionalista di fare tutto e di più, ma adesso da grande sistemista, altro che Pascal (sul mio blog c'è anche un sistema vincente di totocalcio!), gli ricordo che negli spazi esterni della villa (garage, terrazzo, parcheggio, terreno agrario e campetto sportivo!) vige il numero perfetto 33, 33% (siamo tre fratelli), nonostante qualcuno non abbia dimestichezza con i soldi!
E qui da impenitente idealista (caro Platone mi ritorni in mente, ma non sei il mio tipo perché mi piacciono le Muse... per divagare!) penso, ahimè, che sarà una vera impresa la pace tra popoli con lingue e religioni diverse, se addirittura fratelli in condominio non riusciamo a trovare il giusto equilibrio. Ormai la Terra è il condominio dell'umanità e, per la sua sopravvivenza, necessita che i forti aiutino i deboli (e curino i folli!), non facendo mancare a nessuno lo stretto necessario.
In veste di medico di famiglia (da confidente psicologo tanto psicopatico!), pertanto, quando vedo che il fratello forte cerca di sopraffare o meglio di fare l'affare sul più debole, all'istante mi trasformo dal mite dottor Maiello nell'infuocato mister Maiquello (proprio a mò di dottor Jekill e mister Hyde!) e gli prescrivo aria salubre per rinfrescargli le idee.
A tal uopo, a Gragnano (terra della pasta e del vino, alimenti sacri della vita) dove faccio il medico di giorno, ci sono molti monti, mentre a Sant'Anastasia (paese del santuario della Madonna dell'Arco), dove scrivo di notte, la mia villa è proprio alle falde del monte Somma!
E a proposito di rinfreschi... mentali corre l'obbligo ricordare al razionalista (a furia di addormentare le coscienze è entrato in coma e, guarda caso, sono lo specialista giusto!) che anche io mi ritrovo tre figli in moneta spicciola (sono stufi delle poesie e pretendono un po' di materia!) e, così, il giardino ereditato, adiacente al terrazzo in comune che stupidamente ritiene suo per “ usucapione”, non lo può comprare per sé e per i suoi figli (patti chiari e fratellanza eterna!) a prezzo d'affare!
Questa sottile puntualizzazione (in veste di Maiello e non certo di Maiquello) l'ho dovuta fare anche alla sorella giurista (perde anche le cause vinte ma sa vincere le sue!), finanche ex attivista o meglio arrivista (pro domo sua) politica, ricordandole che il commercio e gli affari nella famiglia Maiello d'ora in avanti sono chiusi per sempre... improrogabilmente!
In appendice a questo lungo sfogo, adesso mi resta solo ricordare, soprattutto ai giovani di famiglia, che i Maiello per cultura e tradizione familiare sono devoti di madonne e santi (mio padre si faceva confortare dalle madonne e si confidava con i santi!), ragion per cui gli amuleti e il corno rosso, affisso nel portone contro il malocchio (anche per il crocefisso ci fu polemica!), lasciamolo agli altri oppure usiamolo per preservare il nostro Napoli (nonostante il ciuccio) e per le vincite al superenalotto!
In veste di scrittore dell'anima, invece, tengo a precisare che il malocchio è nel profondo di chi è ancora alla ricerca della sua vera identità (gnothi sautò n), di chi non sta bene con sé stesso e nel suo profondo interferisce con i fantasmi del male (risentimenti, rancori, gelosia e invidia).
Dopo la conquista del mio equilibrio profondo, da tempo scrivo libri di morale per coloro che sono alla ricerca di pace interiore facendo leva sui sentimenti del bene (i veri sensi dell'anima) che fanno fede (è la Verità che Dio esiste con la “ coscienza dell'amore nella mente”, cellula primordiale a presiedere quella nervosa) sulla pietà e sulla carità per acquisire la bontà (pietà+carità) e godere così l'Amore alla Luce della Verità per divina misericordia (bontà+perdono)!
Questa fraterna ramanzina (verba volant, scripta manent), così animata (senza cattiveria e scopi di lucro), è per dare lustro a una casata che vide un Angelo di nome Raffaele, maestro di vita, sacrificarsi (cirrosi psicosomatica da amarezze) nel nome della famiglia ed ora la sua anima benedetta, nottetempo, mi detta ispirate scritture (a me riesce difficile perfino una cartolina d'auguri!), mentre la Musa e le poesie sono il sublime dono in Terra della divina Provvidenza per aver curato con amore la follia epatica materna:

Intensamente,
a lungo sofferta,
ancor più bella,
che vita insieme!
Sei volata all'istante
con un lampo abbagliante
su di una luminosa scia
tra schiere angeliche festanti
con sinfonie di canti e suoni
a spasso per sempre
nell'incanto dei cieli!

Francesco Andrea Maiello 08/07/2012 21:54 950

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.


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