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Norma Cossetto

Azione e Guerra

Tu … Norma, giravi spensierata nei tuoi splendidi ventiquattro anni.

Percorrevi lieta con la tua bicicletta i piccoli comuni Istriani, deliziata dalla tua giovinezza.

Volevi conseguire la tua tesi con la ricerca dell’ estrazione della rossa bauxite. Tu Norma gironzolavi felice in quelle rupestri e montane terre di naturale e arcaico splendore.

Rossa è la bauxite, e color porpora era il tuo sangue.

Un gruppo di partigiani aguzzini entrò a forza nella tua casa, per l’ esportazione proletaria.

Costoro sparavano nei mobili, per intimidire tutti della tua famiglia.

In quel funesto giorno, costoro razziarono tutto ciò che c’ era da rubare.

Il giorno successivo tornarono per sottrarti dai tuoi affetti, mia giovane e bella donna.

Condotta al fine nella scuola di Antignana iniziò il tuo calvario.

Legate mani e piedi in un tavolaccio ti violentarono per tutta una notte diciassette putridi uomini.

Ubriachi ed esaltati ti torturarono all’ inverosimile, povera e impotente giovinezza.

Ti lacerarono i seni di due colpi fendenti, e ti gettarono nuda nella foiba con un filo di ferro che stringeva stretti, i tuoi polsi, e un legno dentro la tua vagina.

Precipitasti d’ insieme ai tuoi sogni, sopra una catasta di altri poveri corpi massacrati.

Uomini e donne ancora in vita, che emettevano lamenti di dolore indicibile, e che attendevano la propria morte liberatrice.

Nessuna logica ideologica può arrogarsi il diritto della sopraffazione della vita altrui, e nessuna discolpa può celebrarsi nel nome di una vergognosa guerra di liberazione.

--------------------------------------------------------------------------------------------------

Tutto ne fu assorbito e fagocitato dell'esistenza tua, così perfidamente annientata dalla pazzia del genere umano idealizzato/.
Come se gli stessi minuti tuoi esistenziali contrapposti alle tue esigue speranze, di quei momenti potessero lenire la tua sottomissione per la totale ferocia degli immondi/.
Uno scandire lento il tuo dolore. Un sogno giovanile interrotto il tuo, vilipeso e lacerato/.
Ti hanno torturato in quella lunga notte, dove la dignità partitica di taluni infami era molto meno decorosa, della sopravvivenza necessaria in una bestia/.
Ti hanno violentato a turno gli inquisitori, dentro la loro protervia di decantati vincitori/.
In quell’ oscurità immonda, persino i sogni apparivano scaraventati giù di basso d'insieme all'ignobile miseria di esser un uomo in questa terra/.
Costoro erano dei subdoli individui strumentalizzati da una più falsa ideologia, e deprivati di una propria logica dignitaria di pietà/.
Insieme con te, in migliaia d'anime sono state gettate in quel giorno nelle feritoie sprofondanti della terra/.
Ne fu manipolato lo stesso vuoto amnesico del grande libro storico della propria verità, nei suoi anni successivi/.
Nessun concetto ideologico e di ragione, può ostentare siffatto abominio per la vita/.
Nessun futuro umano potrà giammai lavarne di costoro individui il loro effimero disonore/.
L'umana putrescenza dell'animo idealizzato, è tutto ciò che di evidente cronistoria dimostriamo, dalle origini del nostro squallido percorso storico umanizzato.
Tutto in te fu oltraggiato in quella notte/.

Tutto in te fu assurdamente lacerato/
I tuoi sogni Norma, caddero come fossero farfalle lapidate, e gettate in quel buco nero innominabile chiamato foiba/.
Tutti i conflitti bellici sono intrapresi per una pseudo libertà, ma nessuno di queste guerre rende equità alcuna né ai vinti, e tanto meno … ai vincitori.
La guerra necessaria da affrontare pavidamente è ... la lotta contro la stupidità dell'animo ignobile insito in ogni uomo!

Siamo condizionati in ogni giorno con le armi affilate dell’ ignoranza e dell’ ipocrisia, e ne moriamo inconsapevoli … per le nostre ideologiche follie.

L'uomo non è tutto ciò che da sempre vuole dimostrare di se stesso, ma egli è … tutto ciò che con il proprio animo nasconde d’ ignominia ... da sempre/.


Giuliano leandro loy 14/10/2012 17:43 2 1734

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.


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Nota dell'autore:
«Per non dimenticare, ciò che l'uomo possa compiere nel nome di una guerra.»

Commenti sul racconto Commenti sul racconto:

«Non è la guerra che trasforma l'uomo in bestia
bensì l'alibi che questo adotta nella guerra...
E' la parte oscura che si crea l'alibi in guerre e conflitti
è la bestia che necessità di scuse per mostrarsi ...
E continua a nascondersi e continuerà a farlo!
Letta con dolore»
Patrizia Ensoli

«La guerra trasforma l'uomo in belva feroce e regredisce a bestia. Non sopporto la violenza, mi fa star male leggere di atrocità commesse ma è giusto ricordare affinché non si ripetano più certe mostruosità. Leggendo il racconto mi sono commossa alla sofferenza provata da questa povera ragazza.»
Grazia La Gatta

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Giuliano leandro loy
 I suoi 8 racconti

Il primo racconto pubblicato:
 
La giovinezza, e il tramonto (08/08/2012)

L'ultimo racconto pubblicato:
 
Le fanciulle (09/06/2014)

Una proposta:
 
Il poeta e il cantastorie (08/09/2012)

Il racconto più letto:
 
La paura di Raschida (24/11/2012, 2746 letture)


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