"Fissava il foglio bianco dinanzi a sé,  mentre, veloci, i pensieri ballavano nella sua testa. Vedeva le immagini prendere corpo per poi, come d’ incanto, svanire in un momento, in un battito di ciglia.
Il tempo passava, ma niente, nulla, non un solo pensiero si era chiarificato, strabuzzava gli occhi cercando di vedere oltre la fitta nebbia in cui era avvolta la sua mente. Vuoto. Stava per chiudere tutto, andare via, si era fatto tardi e cominciava a sentire i morsi della fame. Non aveva pranzato, e ormai, doveva essere ora di cena. Stanca e avvilita, si accingeva a spegnere il computer quando vide una figura venire verso di lei. Si materializzava ad ogni passo, testa alta e espressione fiera “ Io sono Claudia” disse “ mi stavi aspettando”. 
 
Spaventata della voce che si era materializzata al di là   del tempo, fece un passo indietro per cercare di captare gli stimoli e le informazioni che un giorno poteva aver evidenziato. 
Mi stavi aspettando dal tempo dei tempi, potrei stare qui e sorprenderti, ma cerco sempre di sentire prima,   capire.
Le luci della notte scorrevano veloci sui tasti della vita, e si domandò   cosa fosse quella voce. Guardò   nella cassetta appoggiata   da lei nel computer spento e si rese conto che le cose   erano diverse.  
C'era intorno un mare di pensieri che non avevano avuto realizzazione e nel suo piccolo   si erano radicati tra le foglie della vita, un ramo scheletrico, quasi sfoggiando il tempo.
La materialità acquisita lasciava presumere giorni di difficile gittata per il cuore   ma nel momento del bisogno, la mente vagava da sola. Claudia,   chi era Claudia e perché   la stava aspettando? Forse un ricordo radicato nella mente   aveva fatto si che ne scaturisse   malinconia.
Stemperati   pensieri, lasciavano quella fuliggine di velo che si racchiudevano   nel mondo di una tenera età.
Il Domani..il sole oscurato da nuvole ammanettava   la giornata del domani in ombre sotto   i piedi.
Lasciò   perdere il viaggio, restò   tra i rami appesi e bui del
  silenzio e ne scruto ' il   vero.
Mi stavi aspettando?? !! Pensava...
Forse, al di là di ogni limite, la gioia si era persa nei prossimi eventi, e allora   quel frammento divenne realtà. 
La strada era lunga... le forme degli alberi, uno dietro l'altro   restavano come file di pensieri a darsi la mano tra di loro come se il tempo fosse un sogno e la vita una manciata di minuti dietro un antico   sentiero.
Guidava come il vento, trascinando la vita appoggiando alla pagina   dei problemi   con un fare sempre allegro ma triste nel suo cercare. 
Le ombre rigate del pensiero, e graffi sempre più evidenti, lasciavano un sorriso,e un abbraccio   a chi nella mente era sempre presente.
  Non sapeva quali fossero le cose da fare.
Aveva perso la fiducia....
Guidava sempre con fare attento e osservava le cose intorno come chi seminava pensieri e poi ne ricamava graffiti. 
Una linea di papaveri, come in riga al dire e al fare di soldati allineati, curava quel campo che si offriva alla sua visione di vita. 
Proprio quelle volte, in un fare sempre allegro, aveva regalato a chi perplesso, le parole giuste per vivere. 
E fu   così che il giorno si abbatteva   al fare, e la mente   cicatrizzava   le scene di un vissuto ormai remoto. 
La strada sempre più veloce ne ritraeva le memorie di un canto appoggiato al tempo. 
Fermò   i ricordi,   tra la folla   un campo, di aspettative. .. una linea di papaveri   dove il rosso era un velo sul cuore.
Le nuvole attanagliate   dietro un oscuro cielo di maggio   ritraevano i pensieri. 
Era la sola eccezione, un abbraccio cucito   al sorriso di giorni. 
  Di tanto vedere bastava camminare con la macchina   a velocità   media e tenere per mano.....i PENSIERI.