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Le ali del pipistrello

Fantasy

Una bufera di neve nella contea di Wolsburg, una notte di Dicembre,un triste Natale per Sharon,rimasta sola al mondodopo l'incidente automobilistico in cui avevano perso la vita i suoi genitori.Era rimasta sola in quella casa ,troppo grande, troppe spesee lei non poteva affrontarle con le sue traduzioni ,così' era andata a vivere nella casa della nonna .. una casa vecchia fredda ,umida .ma era la sola cosa che possedeva.Nel pomeriggio era stata in libreria a scegliere dei libri , dei romanzi d'amore,qualche giallo,qualcuno fantasy, una bella collezione per le serate insonni.Da quando erano morti i suo genitori non era più riuscita a dormire.Tra i libri scelti , uno aveva attratto la sua attenzione,la sua copertina ritraeva uno scenario lugubre, un pipistrello volteggiava attorno ad una donna bruna con i capelli lunghi e ricci, quella donna le somigliava molto anche se non riusciva a vederne il viso.Quella copertina l'aveva attratta, come se una forza arcana l'avesse spinta a scegliere quel libro, ed ora era lì adagiato sul comodino.Lo prende,ne legge poche righe, gli occhi le bruciano ,la lettura di quei righi la stanca come se quella carta color avorio, opaca emanasse un calore , stenta a leggere sente dei brividi ma la carta nelle sue mani scotta.. come se volesse prendere fuoco.
Era una sera fredda, neanche la stufa riusciva a riscaldarla , la persiana sbatteva,ma lei non aveva la forza di alzarsi perchiuderla, si sentiva bloccata , sentiva degli scricchiolii, un lupo che ululava ,sentiva un respiro, una presenza, che la terrorizzava.
Ad un tratto la finestra si spalanca ed una luce rischiara la stanza,Sharon è impietrita dallo spavento.La luce si avvicina,si sente sollevare dal letto ,non sente calore umano,vorrebbe gridare ma non riesce ad emettere alcun suono,vorrebbe fuggire, ma le sue gambe sono immobili, sta volando,....solca i monti ammantati di neve, ma non ha freddo, non sta sognando,i suoi occhi sono aperti.Le ore passano,il volo di Sharon finisce davanti ad un castello.attraversa un ponte levatoio e una grande porta di ferro si spalanca al suo passare.Sharon entra in un gran salone, alle pareti immensi specchi, la sua immagine viene proiettata 30 .40 volte, si sente imprigionata dalla sua stessa immagine.cerca di uscire da quella stanza ma non trova più la via di uscita , tocca quegli specchi nella speranza di trovare qualcosa che si sposti, ma niente.poi si guarda intorno,ci sono degli animali,la testa di un cervo su un tavolino,su un'asse un pipistrello,sembra vero con quegli occhi che si muovono. emanano calore, ed ecco, solleva le ali, diventa enorme.Sharon vuole scappare ma se lo vede addosso come se volsse abbracciarla, la copre con le sue ali nere poi gli rtigli prendono forma,il becco si modella il suo corpo si trasforma, diventa un uomo.Un uomo bellissimo è davanti a lei.Sharon non riesce a dire nulla è lui a parlare." benvenuta Sharon è tanto che ti aspettavo ti ho cercata per tanti anni ed ora ti ho trovata ,ora sarai mia per sempre.Sharon ora aveva paura pensava di aver a che fare con un pazzo, ma si sentiva stanca, senza forze, all'mprovviso la luce del giorno illumina la stanzaed il giovane uomo sparisce tra gli specchi.Un respiro di sollievo,poi si adagia su un tappeto e chiude glli occhi.Il suo sonno dura parecchie ore,ed al suo risveglio, ha accanto un tavolino con tanto cibo, mangia con avidità , della frutta,beve dell'acqua .Nella stanza c'e' un letto con una coperta di raso rosso , le finestre hanno delle tende di velluto rosso, anche i tappeti sono rossi e rossa è la tovaglia sul tavolino ..i bicchieri a calice anch'essi rosso con un bordo dorato.Sharon non sa l'orario , nessun orologio nella stanza , non sa che giorno è.. nessun calendario.Nessun rumore all'esterno della finestra, riesce a vedere solo il verde delle piante , un fitto bosco , nessuna casa attorno, nessun animale , niente di umano.Ora pensava alla sua casetta, ai suoi libri, a Mirko il suo ragazzo che sicuramente l'avrà cercata, forse mai come in quel momento ha sentito la sua mancanza, sente che le lacrime arrivavano sul tappeto, vorrebbe scappare da quel posto ma si sente chiusa in gabbia.Le ore passano,, nessun rumore , e si fa sera.Dagli specchi , come se fosse un fantasma , appare il pipistrello,Le sue grandi ali nere diventano braccia,il suo viso diventa umano, un viso bellissimo con grandi occhi azzurri tristi..ed ecco...la sua voce sembra venire da un luogo lontano, Sharon rabbrividisce, sente un freddo nel suo corpo , è pallida si sente mancare. Hulderich parla:vivevo con mia moglie Elisabeth, eravamo felici.
Alla festa del nostro venticinquesimo anno di matrimonio , un principe si presentò senza essere invitato ,non so quale diavoleria bevvi quel giorno , non fui più cosciente... mia moglie ballò tutta la sera con lui , si appartarono nella saletta .. fu sua.. la mattina dopo il principe era scomparso, Elisabeth stette male , chiamai tanti medici. e solo uno scopri che sul collo c'era un livido , con dei segni , si dei segni lasciati da denti.mia moglie era stata morsa da un vampiro.. Fu durante una notte che mia moglie si alzò dal letto sembrava in delirio, non capivo cosa diceva.. cercò di uscire dalla finestra ma io la trattenni e lei nel divincolarsi, mi morse ..alla vista del sangue si buttò sul mio collo come un lupo famelico.. io svenni ..al mio risveglio.. io ero come lei ,un vampiro ...Nella contea le vittime si facevano numerose e tutti cercavano di stare attenti si chiudevano nelle case, ma un giorno entrammo in una casa dal camino ..un ragazzo stava affilando un coltello e quando Elisabeth si gettò su di lui per morderlo , lui le pantò il coltello nel cuore.Io raccolsi il corpo di mia moglie sbattendo l'uomo contro il muro e fuggiii sotto le sembianze di un pipistrello.Portai Elisabeth in questo castello , chiamai i medici ma per Elisabeth non c'era più niente da fare.Un vampiro mi disse che sarei vissuto a lungo, ma al centunesimo anno di età sarei morto se non avessi trovato una donna identica ad Elisabeth ed Elisabeth sarebbe tornata in vita .Ho cercato per anni una donna che le somigliasse, ora mi resta poco da vivere ma ho trovato te, sarai tu la donna che mi restituirà Elisabeth,sarai tu a ridarle la vita e insieme vivremo ancora per secoli e secoli.Avrai il tempo di sette lune piene , dovrai innamorarti di me, io verrò tutte le sere e resterò con te tutta la notte. Non ti toccherò , non ti bacerò, non ti morderò non devi temere,, alle prime luci dell'alba sparirò.Sharon ora è terrorizzata ..sa che non sarebbe uscita viva da quella casa , capisce che il suo sangue sarebbe servito per dare la vita ad Elisabeth e doveva escogitare un sistema per scappare ma non sapeva come.I giorni passavano lenti,monotoni , .non sa come poter fuggire da quel luogo maledetto.ed a sera.. solo le candele illuminano la stanza ,niente luci alle pareti, solo specchi e dagli specchi appare Hulderich .deve esserci qualcosa , qualche pulsante per poter aprire . Tocca minuziosamente ogni angolo, centimetro per centimetro.. e sul lato esterno trova un piccolo rigonfiamento.schiaccia ed ecco che improvvisamente lo specchio si sposta...ma è sera... Hulderich fra poco sarà nella stanza.... deve rimandare ... Ora si sente più serena ..troverà la via di uscita , tornerà a casa .... ed eccolo, appena in tempo , a richiudere lo specchio ..ed adagiarsi sul lettoHulderich è davanti a lei..la guarda , sembra scrutarla, sembra leggerle negli occhi ..

poi contrariamente alle altre volte, esce..sparendo tra gli specchi.. Sharon vorrebbe aprire di nuovo vedere dove porta il passaggio.. ma cerca di avere pazienza .. deve rimandare alle prime luci dell'alba..deve stare sveglia ..non deve addormentarsi... e passano le ore...la luce entra nella stanza .. Adagio , ricomincia a toccare lo specchio...ecco il sollevamento...schiaccia ..e lo specchio si sposta ..Ora finalmente potrà uscire , passa attraverso uno stretto corridoio.. arriva in una stanza piena di armature.. alle pareti ci sono dei pugnali di diverse grandezze... ne stacca uno...il più affilato e lo nasconde nello stivaletto.. Attraversa stanze e poi corridoi lunghissimi ..ed arriva in una stanza ..in ogni angolo ci sono armature..ed uccelli imbalsamati...pipistrelli ..teschi..rabbrividisce..quando al centro della stanza vede una cassa ...il coperchio è aperto.... ed al centro c'e' una donna ...bellissima ...sembra dormire...è proprio identica a lei... è Elisabeth... fa un balzo... urta in un teschio... e qualcosa si muove... E' Hulderich... sbucato da una tenda.... Ha in volto l'espressione del diavolo ..
<< maledetta! non dovevi entrare in questa stanza ! doveva essere tutto alla settima luna piena , ora dovrò ucciderti e dovrò trovare un'altra donna identica ad Elisabeth!
fa per avvicinarsi a Sharon ma lei estrae il pugnale e glielo conficca nel cuore..
Elisabeth dalla cassa ha un sobbalzo, sembra si stia alzando ma Sharon rapida conficca nel cuore il pugnale anche a lei ed il suo corpo comincia a sgretolarsi, si sgretola anche il corpo di Hulderich emettendo un puzzo infernale e fumo:
Sharon scappa ..mentre il castello comincia a crollare..
e si ritrova su una strada..tante macchine passano veloci, fa segno, agita le braccia e una macchina si ferma.
Sharon ritorna alla realtà alla sua piccola casa..a Mirko che l'aspettava preoccupato.
Non ricorda più cosa è successo, dice di essere uscita , non sa dove è andata:
Ha fatto solo un sogno, un brutto sogno ma ora l'incubo è finito:
Sul comodino, nella sua stanza ci sono tutti i libri presi in libreria, ne manca solo uno: le ali del pipistrello
su un vassoio:la cenere di alcuni fogli bruciati.


rosa dagostino 10/12/2012 21:35 2392

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.


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