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Biografie e Diari

Mi sento solo in questo mondo che cambia sempre in peggio.
Vertiginosamente cambia il pianeta con i suoi giri; dicono tutti, perpetui … non saprei...
Cambia velocemente il ritmo della sfera.
Senza tener conto del passato di ognuno di noi e dei sogni agognati, delle speranze di ciascuno, che sulle cime alte del desiderio ricamano avvenire.
Mi sento solo, tra cortei di disoccupati e licenziati.

Solo mi sento al mattino che nasce,
senza alcun respiro vicino, senza l'alito dell'amore che sveglia me dormiente.
Non vivo, soffoco…
Senza il calore dell’altro che mi riscalda, ho freddo; un brivido mi percorre la schiena.
Non vivo, senza il sentirmi dire" buon giorno, con un bacio da chi amo " Senza il sorriso e senza la promessa continua dell'amore che è, fetta di torta o latte caldo quotidiano.
Solo mi sento. Sì, mi sento solo al bosco,
tra le querce alte che come tante ballerine alzano le mani al cielo mentre corro ascoltando il ritmo veloce del mio cuore che pulsa, che batte forte che tiene il passo alla vita.
Mentre sfido la gravità della terra alzando i miei piedi dalla terra cercando di volare.
Sì, mi sento solo,
la sera al primo imbrunire, quando la luce naturale ci saluta, quando il campanile della chiesa vicina rintocca e tocca il perpetuo suono del richiamo dei fedeli all'amore.
Solo in un deserto,
abbandonato, oscurato… con le mie vocali e lettere sparse, con i libri che leggo sparagliati un po dappertutto, libri che ridono, cantano e raccontano storie e avventure, senza ordine sul comodino, nel bagno, in cucina, nei cassetti e sulla scrivani.
Mi sento assolutamente solo a volte senza Dio.
Mi abbandono... indosso pensieri bui e ho freddo.
Non trovo il mio Dio nelle parole e nei pensieri e nemmemo nella poesia, e questo, mi rattrista, e allora, nemmeno lo cerco con tutta la fiamma del mio spirito, lo evito... sono arrabbiato dal lascito veloce ...
navigo altrove… non mi ritrovo nell'atteso,prego.
Mi sento solo.
quando le luci della città,
si accendono nella tarda sera che avviene,
opache, le luci si accendono lontane,
poi, brillano e meravigliano.
Mi sento solo,
quando ceno senza il rumore delle parole,
quando seduto al tavolo sfoglio inutili pensieri.
Pensieri che non coinvolgono nessun altro che me stesso nella dialettica metafisica, rapito vengo dal tempo che passa esistendo altrove.
Quando a pranzo mangio un panino con formaggio e prosciutto seduto al tavolo della cucina a mezzo giorno che è mezza sera;
Mi sento solo.
Mi distraggo nel tardi, all'imbrunire del giorno,
quando lavo pentole e piatti tra bolle di detersivo e canticchio la canzone di Pino Daniele: "voglio 'o mar e quatt 'a nott , miez 'o pan"
Non piango per questo, anzi, sorrido...a volt e mi prendo in giro e poi rido.
Nemmeno piango per i lasciti e la lontananza da chi amo ed è lontano.
Piango per altro che non appartiene al sentimento dell' amore.
Triste, provo dolore per la non empatia al tutto,
per la violenza e l’ ingiustizia che tutti subiamo.
Per l’ ignoranza dei molti, ma soprattutto piango perchè al mondo esiste poco amore e poco rispetto per l'uomo. Piango, per il mondo che offre poco per la salute dell’ anima e quella del corpo. Piango perchè c'è violenza fisica e psichica. Si potrebbe fare di più per l'uomo, meno per il potere e per i soldi, per gli arricchimenti sproporzionati da uomo a uomo. Gira strano questo mondo... preoccupandosi solo dei ricchi e dei prepotenti, gira su di un asse che per quanto perpenticolare mantiene sempre la stessa rotta, rimane in fisso equilibrio con la storia che si ripete eternamente uguale, anche per questo piango e non mi piace il mondo.

Cambiano i nomi, ma la sostanza resta. Quelli che anticamente si chiamavamo schiavi, ora si chiamano clandestini o stranieri, corpi da sfruttare e violentare senza nessun rimorso, quello che chimavamo diritto, ora si chiama contrattazione, le nostre conquiste bruciate dalle banche. Che strano, sentirsi solo in questo mondo pieno di noi. Nessuno al mondo si dovrebbe sentire mai solo, invece ci sentiamo abbandonati, umiliati dal drago del potere. Stiamo allo sbaraglio in cerca di un nuovo equilibrio che difficilmente ritroveremo per il prossimo millennio. Non mi piace questo mondo che vivo e che gira sempre sul solito asse facendo sempre gli stessi giri: " alcuni dicono perpetui."

Alcuni giorni,
apro di buon mattino il tempo.
Nulla, trovo tra le pieghe dei momenti.
Tra le onde in movimento.
Calmo resto nel niente.
Stendo il velo del silenzio
sul mio essere vascello.
Navigo nelle calme acque
del non desiderio.
Senza alcun me stesso marinaio.


Pasqui 12/01/2013 22:34 1093

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.


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