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Scampoli di poesia
di You Don’t Know Me
Le mie preferite

Le 12 poesie pubblicate nella raccolta

è solo una storia

Amore
lui ti dimenticherà - così è scritto nelle stelle, così io dico -
lo sciamano recitò gettando l'ultima sacra pietra nel fuoco
l'odore acre le graffiò la gola il fumo oscurò i suoi occhi

lontano lupi ululavano alla luna
un brivido corse lungo la schiena...
mi dimenticherà non ricorderà più il mio nome
non saprà più di avermi amata
quante notte insonni a cercare il profilo nel sole
la sua voce nel vento
-"lui ti dimenticherà" -
erano le parole del vecchio saggio
lei si alzò una nube azzurrina le intrecciò i capelli
un sorriso aleggiò sul viso mentre piangeva.
uscì nelle tenebre della notte oscura
fantasma di se stessa
il cuore batteva all'impazzata rombo nella testa
l'aria attorno come un tuono sfrigolò di paura
gli occhi divennero lame sottili l'urlo si levò così straziante
che il vento ammutolì di stupore
nel grido primitivo di dolore

venne giù il cielo fracassò in terra
si aprirono voragini di fuoco
tremarono fantasmi del passato l'angelo in terra
demone era tornato.
ali insanguinate del suo pianto
vesti immacolate senza colore
il rosso del tramonto tace
nei suoi occhi profondi come brace
davanti alla grandezza del dolore

spada sguainata lacrime amare
nessuno ebbe la forza di consolare
l'angelo e la pazzia lo prese
cadde con un tonfo ginocchia a terra
tremava la spada nella mano
bianco il volto suo come la luna
- lui ti dimenticherà - dicevano le stelle
in quella notte che sembrava infinita
cadde la pioggia un sorriso
le sfiorò il viso l'angelo aveva deciso
le stelle più non brilleranno in cielo
prese la spada l'avvicinò ai suoi occhi
un lampo l'accecò all'istante
sanguinò la lama nella notte
e la profezia non ebbe più pace perché
lui non dimenticherà mai la sua voce
è solo una storia

Racconto in licenza Creative Commons
Racconto inserito in una raccolta
You Don’t Know Me 02/03/2008 11:16 1 9006

Ala di demone

Amore
dicono fosse l'ala di un angelo
ad offuscare l'alba
le ombre dipinte su nuvole basse
anime fuggite alla luce
mentre i suoni di un'antica abbazia
smorzavano nella buia mattina
il silenzio ebbe forma di falco

dicono che i tuoi occhi divennero rubini
prima che il sole sparisse
e l'orizzonte diventasse pece
mentre le piume di un'araba fenice
bruciavano nel rogo della fine
il vento cambiò direzione
e cantò la sua voce

dicono ...ma ormai non ha più importanza
che l'odore che feriva la gola era zolfo
e cenere d'ossa frantumata dentro otri di pianto
quelle nuvole pazze in spirali di cirri
erano sogni spezzati tra le ali di uccelli
neri corvi gracchianti becchi di duro metallo
infilzati nel collo e quell'ala aveva il colore
del fuoco...
Racconto in esclusiva

Racconto inserito in una raccolta
You Don’t Know Me 15/10/2010 08:07 2 8007

Ali di corvo

Amore
Ali di corvo
dentro la veste di seta
piegata dal lembo di corda
sfuggita alla rabbia e all'inganno
rimase una piuma...
il suo candore feriva il buio
soffice
posata nella tua mano
cercava il volo
un demone la raccolse
nel momento dell'unione
la piuma gli si attaccò alla pelle
divenne ala...
nera come un corvo
prese vita e lo portò in alto
verso Dio ...
gli occhi fiammeggiavano di rabbia...
non voleva calore...
non voleva amore
non sapeva come fare
quando la luce lo fece abbagliare
e cancellò il rancore
sconfisse l'odio
lo rese puro
le sue ali divennero neve
sciolsero al sole
si ritrovò in terra tra gli umani
ad accarezzare il volto del suo amore
Racconto inserito in una raccolta
You Don’t Know Me 04/12/2008 08:10 6225

Ancora amore, amore all'infinito

Amore
e quando mi chiedesti amore con i baci
ero lì ai tuoi piedi tra le tue mani
pregando Dio di darmi ancora voce
in ginocchio tra i singhiozzi l'anima tra i denti
confusa nell'intrigo delle menti
ero lì col fiato corto la testa in mano
cercando di trovare il mio respiro
l'odore della follia sopra ogni cosa
copriva gli occhi miei velo di sposa
sporcava l'ombra contro il muro
volto da bambino sciolto nel pianto
cancella l'uomo che avevo accanto
tra le dita resta solo il mio profumo
mentre prende forma lo stupore
lacrime di gioia e di dolore
vola farfalla in cielo e mare dentro
cercando la luce del momento
amore... ancora amore... amore strano
quante parole al vento nel silenzio
cercando le tue labbra la tua mano...
come eroi presenti un solo giorno
re e regina del nostro sogno... invano
a terra... mano nella mano
Ancora amore, amore all'infinito

Racconto inserito in una raccolta
You Don’t Know Me 23/01/2008 11:30 6 14879

Ascolta solo chi sa ascoltare

Amore
lui ascoltò la musica e il canto
travolgergli i pensieri
impossessarsi dei ricordi
e i sogni presero vita
ali di farfalle nell'immenso
e il profumo dei ciclamini del sottobosco
odor di viole
poi... tra le acque del rimpianto
cadde la pioggia a sciacquare il sale
onde di oceani impazzite
a spogliar lo scoglio
bianco lo spettro salì dal mare
si cullò sull'onda
tracce di vento
nei suoi capelli biondi
la sua voce
accarezzò labbra di fuoco
era un gioco era un segreto
cogliere la spuma con le mani
intrecciare acque cristalline
colorare i pesci tra le attinie
respirare gioia senza fine
solo a sentir cantare le sirene
lui impazzì il petto sollevato
spaccò il cuore
l'acqua entrò dentro i polmoni
sale vorticò dentro le vene
era incantato
era stregato
era incatenato
a labbra sottili e fili d'oro
lei lo abbracciò cantando
la sua voce sciolta nel vento...
...ascolta solo chi sa ascoltare
lui l'ascoltò piangendo
Ascolta solo chi sa ascoltare

Racconto inserito in una raccolta
You Don’t Know Me 26/02/2008 08:49 2 7975

Vola solo chi osa farlo

Amore
come un guerriero antico ho cavalcato
verso l'orizzonte e verso l'ignoto
che nella vita avevo solo immaginato
raccolto lungo il cammino tutti sogni
uno era di un angelo innamorato

c'era un'idea che gli ronzava nella testa
se era possibile avere per un'ora
il permesso da Dio Onnipotente
di poter incontrare chi
gli aveva fatto scoppiare il cuore
angelo tentatore povero diavolo

aveva le ali per il volo
l'angelo maldestro che non sapeva usare
decise allora contro ogni parere
al suo demone di prestarle
la prima volta senza,
sentì un po'di calore
riprovò nel tempo una volta ancora
fu come una fitta dentro il cuore
ma il diavolo imparava lesto

osò una mattina l'angelo andare in alto
alzandosi lentamente su dal suolo
provava difficoltà nel respirare
bruciavano i polmoni così in fretta
che si fermò un istante per pregare:
disse.
Signore ho osato troppo lo riconosco
ma se di amore parlate a questo mondo
vola solo chi osa farlo
ed io l'ho fatto lasciate che lo faccia qualcun altro!
sia... rispose all'angelo una voce
ma cara pagherai questa tua sfida
in terra troverai la vita...

.perse le ali
perse l'amore ma il diavolo
aveva imparato a volare...
Vola solo chi osa farlo

Racconto inserito in una raccolta
You Don’t Know Me 03/03/2008 09:52 2 8202

Amore strano

Amore
poggiato sul fondo
l'angelo insozzava nella vergogna
il silenzio parlava di passato
il demone ascoltava affascinato
si alzava il lamento come un canto
confondendosi tra i colori del tramonto

parole che parlavano d'addio
che graffiavano il cielo
pochi i ricordi confusi nella mente
le immagini perse altrove
dove nasce l'alba e la notte muore

nella musica e nel canto
l'angelo scoprì parole nuove
accendevano come miracolo
i raggi di sole
si aprì uno squarcio le tenebre ritirarono i loro artigli
le ali si mossero piano, pronte per il volo

il demone allibito guardò il povero angelo
gli occhi rossi rubini nel buio
guardò il dolore
provò a sentire sul collo il fiato
rabbrividì, la pelle di seta

mai poteva immaginare cosa poteva
una carezza un bacio
l'angelo raddrizzò le spalle gli occhi pagliuzze d'oro
labbra senza vita

al demone spuntò una lacrima tremulo rubino
la sua luce fece impallidire il sole
quando rotolò a terra e con stupore
a quelle labbra diede vita

le ali si aprirono con grazia
sollevarono dalla melma il corpo
la vergogna scivolò nel pianto
l'angelo trovò la forza di cantare
sollevò l'esile mano
delicato lui la sfiorò con i suoi artigli

e dal fango del peccato
l'accompagnò lontano
via dall'oscurità eterna...
...fin dove splende il sole
il calore gli bruciò gli occhi

si sciolsero i rubini e il rosso
macchiò quell'anima costretta in terra
l'ombra che rimase fu solo tristezza...
.un dolce pegno ora
che quelll'angelo in cielo vola
Amore strano

Racconto inserito in una raccolta
You Don’t Know Me 06/03/2008 11:46 6150

Il canto della sirena

Fiabe
Il canto della sirena
la sirena cantò sopra lo scoglio
e in riva al mare
fin dove la voce
lui poteva sentire
cantò tra le onde che
correvano leste
oltre il ritorno del mare
celeste
sopra gli scogli tra i flutti violenti
perdendo la voce nella rosa dei venti
ma lui
che ascoltava rapito
orecchie aveva per ascoltare il canto
negli occhi il dolore
di un lontano amore
ma non aveva più cuore
lei deliziosa dea controluce
tra il rosso dei raggi
di un sole morente
regalava una nenia di suoni nascente
ogni notte l'azzurro del mare profondo
cambiava il colore allo sguardo del mondo
lei era lì ad aspettare il suo ritorno
il canto nasceva tra strali di nubi
offuscando la vista con strazio crescente
lei cantava
e non credeva più a niente
ferma alla riva
la colse la spuma
raccolse un sussurro la sua anima ferita
lui... non seppe mai che era finito un sogno
perché nell'oblio lasciò l'ultimo sguardo
quando nell'acqua poco oltre la rena
perse la voce della sua sirena
Racconto inserito in una raccolta
You Don’t Know Me 17/03/2010 00:07 1 3188

Ho sentito profumo di fiori

Spirituali
Ho sentito profumo di fiori
l'aria riscaldata del mattino
ha sfiorato con un bacio le nude spalle
il profumo del mare
all'improvviso mi ha colpito
ho sentito profumo di fiori
un raggio di sole si specchiava sull'onda
l'ombra di un ala ha coperto la luce
eri accanto a me
il volto piegato irradiava la pace
i capelli d'oro profumavano di miele
eri lì potevo toccarti con mano
ma non era mio il coraggio che nell'acqua naufragava
la corrente era dolce
come un canto chiamava
lasciai il corpo scivolare lentamente
i gabbiani roteavano in cielo
più ti guardavo
più mi chiedevo se eri vero
sembravi un angelo
ed eri a me accanto
guardavi soltanto se ero ancor vivo
cercavi negli occhi un po'di calore poi
la tua mano tendesti nel vuoto
ho sentito profumo di fiori
intanto il vento cercava i capelli
chiusi gli occhi pensavo fosse la fine
mentre le onde mi spingevano sullo scoglio
sentiì il dolore dell'orgoglio
salire
cercare un altro respiro un altro ancora
e la tua ala aperta controluce
soffiò delicata la vita

Racconto inserito in una raccolta
You Don’t Know Me 30/01/2008 13:52 1 5075

Quali parole ti spaventano

Fiabe
lei aveva un cesto di parole
tra primule di maggio e rose
nel silenzio tra le mani ne raccoglieva a mille
da spargere libere nel vento
alcune arrivavano come sussurri
nei tramonti più incendiati degli amanti
altre ali di farfalle
cadevano tra i capelli come neve
il profumo era miele primule in maggio
ma quando con le parole regalava rose...
insieme al profumo pungevano le spine
e le parole facevano male...
ma lei aveva il cesto da svuotare
parole pesanti
parole leggere
tutte da liberare nel mondo
finché un giorno rimase la parola "amore"
tanto pesante che ci vollero due mani
per sollevarla in alto
e farla volare...
quando essa conquistò il cielo
s'illuminarono le stelle s'accese la luna e ogni amato
ogni amata... si sentì bella...
.ma in fondo al cesto era rimasta
la paura
non riusciva a respirare voleva uscire...
.con una lacrima lei la prese in mano
quella parola la spaventò ma... dalle mani
cadde e le sfuggì

Racconto inserito in una raccolta
You Don’t Know Me 18/03/2008 10:11 2 4634

Il fiato del serpente

Fantasia
il saggio con la sua pelle bruna
seduto davanti al fuoco
lento masticava le sacre erbe
nessun movimento si vedeva
se non le ombre di una fiamma scura
sul viso disegnava labbra dure e un ghigno
parlò...la voce non era la sua
un brivido percorse la mia schiena
china ad ascoltar il bisbiglio rude
risuonò lontano portato dal vento
lacinante il fischio del treno
lontano era la ferrovia
o forse era il grido di uno sparviero
nella notte cupa...
il vecchio sempre assiso
fermo come una roccia
ora dondolava lento
dalla bocca
un rivolo di bava e odor di menta
s'alzo dal fuoco un fumo nero
scoppiettò la brace e vividi divennero i ricordi
sentiì in pieno volto il caldo dell'inferno
l'odore acre degli arbusti secchi
gli spiriti maligni dentro gli occhi
urlai... perché il dolore penetrava con più forza
fino a toccare le ossa
i denti risuonavano nella bocca sembravano spaccarsi
ossa e ossa
poi una mano salì alla gola rimasi a tossire senza una parola
mentre il vecchio saggio recitava
dondolando la figura
i vecchi riti che gli sciamani tramandano negli anni
ero atterrita i miei capelli
sembravano aver preso vita
fuoco nelle vene febbre addosso
rimasi in ascolto
fino a quando con le mani lui spense il fuoco
il silenzio calò come gelo
intorno sparse nuovo profumo
il saggio si svegliò completamente
in mano la testa di un serpente
tra le fauci qualche ricciolo d'oro
battevo ancora i denti
quando me ne andai
la testa mi doleva non so quanto
il fuoco dentro si era spento
portai le mani in gola
nessun graffio nessun segno
fiato addosso
un ciuffo di capelli in mano
strano sulla pelle
...il morso di serpente

Racconto inserito in una raccolta
You Don’t Know Me 23/03/2010 07:47 1 4668

Quando muoiono le sirene s'ode il loro canto

Fiabe
arrivò il giorno del silenzio profondo
ogni voce si spense ogni suono
il frinire delle cicale a mezzogiorno
le campane nel vespro della sera
si dimenticarono la voce della sirena
giù negli abissi senza luce
nel vorticare delle correnti
lei giaceva sola le squame lucenti
ed i coralli rosa come fortezza
lei moriva perché la luce non era la stessa
giù tra le spire delle attinie senza nome
col freddo degli oceani addosso
rabbrividì nel buio fosco
a cerchi le nuotavano attorno
meduse dalle lunghe code
fantasmi dell'oscuro mondo
sollevava lento il petto nel respiro fiacco
il silenzio tacitava tutto
neanche un battito bussava
nel diaframma stretto
l'urlo le saliva in gola prima di
riuscir a far qualcosa zampillò il sangue
sulla rena l'acqua colorò di rosso
quando la fiocina scagliata da una mano dura
le si conficcò nel petto squarciando
l'armatura divincolò impazzita la coda
l'argento balenò nel nero fondale
guizzi di polvere stellare
poi l'urlo riecheggiò sul mare
rabbrividì nell'onda il pescatore
il cielo rovesciò in terra il suo dolore
l'alba si fece scura
si udì lontano canto di sirena
Racconto in esclusiva

Racconto inserito in una raccolta
You Don’t Know Me 22/08/2010 01:38 2 6986



You Don't Know Me
You Don’t Know Me
il certo di me non potrà mai essere rimango nell'incerto
*

1° aprile 1958

*
you don't know me

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