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quando il cielo baciò la terra nacque Maria
lei la semplice la piena di grazia
l’ultimo soffio dell’uomo che respirò in silenzio la volontà delle stelle
piccole ossa di donna hai avuto il coraggio di obbedire allo Spirito Santo
la pietà della tua leggi
tienimi per mano quando monta il filo di tristezza nei tuoi occhi
stringimi forte al tramonto con la scia delle stelle che canta nell’infinito
vola il silenzio nei tuoi occhi quando non riesco a vivere nella terra di pietre
tienimi per mano e stringi leggi
si denudiamoci della malattia che impone il silenzio
sento la corona di ombra e di spine cingere la testa
c e l’ansia che inaridisce le radici del cuore
guardo il sole che scalda i miei occhi infiniti di cielo
si lasciatemi abbandonare al sogno leggi
anima mia chiudi gli occhi piano piano
addormentati nel silenzio che parla alle lacrime
sarà il più bel sogno ad accoglierti
abbandonati piano piano nelle rive del cuore
anima mia accendi la fiamma verde come il sonno del buio
tu che senti leggi
avevo una certa età quando dal fondo del mistero mi chiamò
io non sapevo cos’era e chi era forse erano voci o un mistero o addirittura il silenzio
guardai il cielo aperto sull’infinito piangere un filo di lacrime sulle nuvole d’oro
scrissi nel battito leggi
nel silenzio ci abbracciamo
nello stretto amore degli occhi senza fine
semplicemente amici nel cerchio del mare
è velata la bellezza del fiore che sale al nostro cuore
ti voglio bene luna d’oro che piange
ci sentiamo ogni giorno nel filo di un leggi
bella ti vedo nel sorriso ampio di spuma
danzano le piccole gambe e le mani d’argento
guardo i tuoi occhi senza fine c e la terra della mia patria
nel silenzio ti vedo bella fiore del mondo
i tuoi seni sono fatti di pane e di luna d’oro
quando dormi leggi
mi piaci quando taci quando sembri assente
i tuoi occhi paiono volati via
sei bella quando tace il tuo silenzio nella semplicità di una coppa di vino
farfalla di sogno tu che voli nelle nuvole del sonno
corolla di un silenzio ebro di tristezza
mi leggi
lui figlio di poveri leggeva davanti ai sacerdoti la legge
il silenzio dei suoi occhi fissava l’anima caduca degli altri
filo di un corpo che spezzava il pane e beveva il vino nella notte dei poveri
Gesù vestito degli stracci dell’amore prendeva il leggi
lasciate che io socchiuda l’ultimo bacio sulla tua bocca fredda d’aurora
si che sia un istante di un canto che duri fino alla mia morte
venga il silenzio della terra e delle pietre scorrere nel mare
dipinto dall’azzurro immenso di occhi fissi di leggi
lasciatemi esistere sono felice fino all’ultimo angolino del cuore
espiro pane silenzio e chitarra accarezzo la tua guancia
anelo la dolcissima sabbia tra le leggere dita
si lasciatemi mordere la tua bocca di luce
scivolano i miei piedi nudi nel leggi
riempimi di me immolami bruciami nella tua bocca gli ultimi baci di un eretica litania
divorami nelle tenerezze notturne spogliate dei marinai ho fame dei tuoi occhi sporgenti
di tramonto bellissimo tesoro nascosto nella foresta selvaggia
indagami leggi
in fondo a me inginocchiato m affamo dei tuoi baci
in silenzio l’anello gemello della tua luna
ogni giorno ogni sera sale la dolcezza implacabile nella rosa di sale
divorami nelle tue tenerezze che bruciano le tue guance
anime gemelle che rompono il leggi
in fondo al corpo che canta mi genufletto come il pane soffice della spiga
nell’amore affamato di bellezza guardo il sole impalpabile di cenere
sale ogni giorno a te un implacabile fiore maturato in silenzio
abbiamo scritto sui nostri corpi nudi la leggi
io guardo dalla finestra l’impalpabile sole di cenere
sento lo slancio d’emozioni vivere nella risata dei tuoi occhi
è bella la serenità affamata del mio turbamento
vado al paese della poesia d’amore per rendermi cittadino del cuore
voglio andare da leggi
scricchiola la spiga di grano che splende nel terreno d’estate
ho confuso lo slancio del cuore senza la giusta direzione della parola
voglio vivere in mezzo al mondo con te e ridere piangere e vivere
sento la rivoluzione delle parole masticare il leggi
amore smisurato che guarda il sole fisso di nuvole
fratello generoso che vuoi bella la mia vita
nel silenzio del tuo cuore hai cresciuto una meravigliosa famiglia
tu che guardi con tremore la luna di cristallo
il tuo sorriso sente la pace della tua leggi
nella notte più profonda si sprigiona il male della disperazione
come posso chiedervi del bene se a malapena siamo circondati dal torpore
vedo salire con fatica la collina della vita con a braccio il dono della fratellanza
odio razziale costi climatici leggi
Sono le nuvole gli amori passati
passano ma rimangono
lasciano una luce
che illumina il cuore come un grande cielo
è la luna che saluta
amarcord
libera di
sorniona si nasconde
sono le ombre
vedo non vedo
come una vela
mosse dal vento sopra una leggi
i tuoi occhi nudi e immensi come quelli di un bambino
primavera di una spiga bruciata di un sole tenero di cenere
ciglie tristi e malinconiche che guardano le scie di stelle d’inverno
i tuoi occhi immensi e fissi nel pianeta celeste
sento il tremito leggi
Sull’acqua galleggia l’estate
le sue foglie
ma io ho sorrisi di panni stesi.
Settembre ha fiori gialli nati tra le pietre.
È scacchiera
per bambini senza paura, l’acqua bassa del fiume.
Appoggiata a un muro osservo il mondo
la sua polvere che mi leggi
m avvicino all’impalpabile parola del sacro
il mio nome brilla nel silenzio di una scia di stelle
il sogno sta diventando ebro di rabbia
ho firmato una rosa di sale generoso verso di un topazio
il mio nome diventa un implacabile poeta che sale nella leggi
sento la soffice dolcezza salire implacabile sul dorso dell’ansia
o silenzio impalpabile che innaffi i fiori azzurri di montagna
guardo gli astri tremanti che piangono scie di stelle
il mio fiore di tormenta si scioglie nell’abbraccio gentile della leggi
non è l’aurora è solo il fumo del caffè
tu che hai fissato i tuoi occhi colmi di lacrime
il sole di rame guarda il tuo sguardo dimesso e malinconico
sento il silenzio rumoreggiare l’impalpabile fiore di un azzurro di stelle
guardo la domenica le leggi
posso scrivere i versi più tristi stanotte
scrivere ad esempio che gli astri tremano in lontananza
il vento della notte gira e canta nel silenzio della luna
ti tenevo tra le mie braccia guardavo i suoi occhi fissi nell’immensità
lei non è più con me leggi
tu visionario pazzo meraviglioso Giuseppe Aletti vai dove gli altri non arrivano
hai miracolato una nuova geografia poetica con nuovi paesi che per noi sono casa
i dolcissimi abitanti dei paesi accompagnano con grazia i poeti senza patria
sento il leggi
ho visto la gioia crescere lentamente fino al mio petto
sento la porta del frumento cullare il silenzio strisciante del respiro
voglio piangere ridere vivere in mezzo al mondo ombreggiato di noia
non mi lascerai alle rive del cuore dove ho le radici si leggi
in silenzio sogno la folla sorridente del Salone
sto crescendo nelle parole interiori di padronanza
voglio far nascere il mio primo figlio di carta
sento la riva del cuore fissare la radice del poeta
guardo con le labbra tremanti l’attenzione e la leggi