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Sono nata a Firenze nel giugno del 1975 ma vivo altrove.
Insegno da oltre undici anni con grande...(continua)
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Le sue poesie
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Nunzio Buono Nasce a Milano, il 24 giugno del 1960 secondo di sette figli, all’età di sei anni ...(continua)
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Le sue poesie
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Le 7223 poesie in esclusiva dell'argomento "Sociale"
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Frutto di una grande rivoluzione,
un conflitto che sterminò persone,
nata come necessità di una tutela
ma che intrappola come una ragnatela,
con promesse di diritti e dovere
c’inganna per ottenere il potere,
concepita allo scopo di un bene
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Mamma il tuo vestito
è troppo grande
per i sogni di questa valle
che si spegne nell’autunno
E non so perché questi uomini
dicano parole
che nessuno comprende
so solo che il giorno
Si è colorato di rosso
quando verso sera qualcuno
è venuto a
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Più dell’ostile tragitto
tessendo di trame ogni via
segue la vita un destino
che più per un ramo s’atteggia
il navigar sinistro
di maree in scogliere danzanti
per solo poco sventolar festoso
le loro scarne vesti lontane
e gli anni sferzati
da
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C’è sempre qualcuno al bar della luna di pietra
seduto ad un tavolino il musicista con il giornale
l’affarista che parla al cellulare
la ragazzi del bos che mostra le gambe.
La padrona del bar ha un seno prepotente
rischia di caderci un bicchiere
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ritagliare dai giornali
lettere cubitali
per farne una poesia- manifesto
già vedi uomini- sandwich
popolare le piazze
il rosso grido di denuncia
abbasso x viva y
-sordi i governanti
al lamento dei poveri
vedi: giungerà il momento
in
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Non scende la luce in questa stanza
e dentro di me muore la speranza,
su un selciato di tristezza scende
l’ombra cupa di un cielo di piombo.
Il mio petto si gonfia d’attesa
mentre le mie esili mani lavorano
fili per costruire bei tappeti,
penso
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Nel rincorrersi di giorni uguali
treni di latta nella sabbia dorata.
Non bastano mille stelle del cielo
a illuminare uno sguardo perso.
Eppure la luna bacia quei riccioli
ogni notte, con pudore.
La casa di giunchi
intrecciata da mani
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 | Lo sport è: Maestro di vita,.
Una passione infinita.
Un’amicizia mai svanita,
Giovane, adulto, anziano,
tenendosi per mano
a dire insieme: "Ti amo".
Da giovani, a sognare.
Da adulti, a giocare.
Da anziano,
la natura voler sfidare,
per
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| Sottomessi ad un tracciato
dell’aglomerato urbano,
sulle orme del solcato
che tratteggia un capitano
fatto come ordinamento
per chi lagna e poi si accoda
a chi brama un sopravvento
e fa star dietro a una moda
che prospetta un inclusione
alla
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| Odo ancora,
il suono antico di una balalaika,
mentre una foglia secca e dura mi graffia
il volto rigato di sangue e lacrime.
Speranze distrutte,
desideri racchiusi
nel doppiopetto della divisa.
Con gli occhi al cielo
guardo il mare di Sorrento
e
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 | Una y otra vez
recogiendo ondas
de un precario tiempo
que grita decadencia
-en tanto-
el pensamiento emigra
como equipaje de sueños
que quieren
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 | Su un quadernetto annoto
ogni giorno le fasi della mia vita.
Non ho mai avuto una fissa dimora,
la casa è senza tetto e senza pareti.
Durante le notti guardo il cielo
stellato, a volte anche le nubi.
La pioggia mi permette di
rinfrescare le mie
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| E più non c’è l’oralità dei prati
né i nostri passi di latte nei canti colorati di soli:
come erano azzurre le ore del cielo dentro
quando dall’erba pendevano i sogni.
Chi ci spiega l’assenza dei fiori?
Dite: nel dov’è che siamo
giochiamo, noi
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Lia |
17/04/2018 21:16 | 326 233 |
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Elga,
tante mamme per te
ma tu ne vorresti una sola
che cullasse il tuo buio
vorresti due braccia
che al petto stringessero
le tue paure
cosi la vita consoli
vestendo i polsi scarni
con bracciali di filigrana
Elga,
quando torno
ti
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Lara |
17/04/2018 13:44| 100 60 |
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Fragili steli gelati dalla bruma
come petali sparsi nel cielo di Douma,
Non lanciate le bombe sui frugoletti,
o il gelo della morte cadrà sui loro letti.
Sommesso pianto di voci nell’aria ferma,
bruciato dal fuoco della tetra guerra.
Stillicidio
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Il sole già stanco si spegne pian piano,
merli impazienti si bacian sui rami,
strade lucenti si svuotan tra piccole case.
Finestre appannate giocano a scacchi,
giovani ombre si rincorron monelle,
tavoli pronti aspettano i padri.
Ribollon
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Batte il ritmo
un declino di luce
nel tormentato profumo
dei tuoi riccioli biondi
nell’anima inviolata
a cui gli alberi sembrano muri
in un
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Lara |
11/04/2018 05:51 | 129 81 |
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Vivo in un posto strano
dove tutti reclamano legalità
dove tutti si chiedono se
“La legge è uguale per tutti”
e poi taglierebbero la mano
a chi ruba per mangiare
senza dare un’altra opportunità.
Vivo in un posto strano
dove tutti siamo amici
e
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veleggia col buon vento e
taglia obliquo il tempo
-la faccia bruciata dal sole-
nel solcare in solitario l’ Atlantico
il mare è sua madre
sul cui seno si lascia cullare
sogna il sogno di sé
gli passano negli occhi
le albe e le notti
il cielo
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Su antichi basoli fiumana tracima la storia
e il vissuto di quei luoghi:
Ramo pulsante
che s’addentra nel nucleo...
Laddove un mondo
di sapori, colori
e pur ombre
inebriano il gitante.
Visi fieri, su cui sono incise natie radici,
sono
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Sfinendo demolendo
sbalestrano soprusi
ferendo e reprimendo...
tiranni degli esclusi,
viziosi e malfattori
su vita crivellata
senza l’aver pudori
d’una croce arrecata
con torto e con affronto
dell anima cruenta,
dell’etica un sormonto
senza
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C’è un lunedi’ diverso
migliore e assai speciale
di quelli tristi e cupi
passati a lavorare.
Un angelo dal cielo
con le ali trasparenti
lo ha regalato a noi
che siamo i prediletti.
E allor tutti felici
sperando in un bel sole
andiamo fuori
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Presi da felici anni
lontani dagli affanni
con esplosioni nelle vene
Giovani disciolti
fra grandiose catene
montagne invalicabili di pene
decisi nello sparire
come neve al sole
senza difesa
senza voler avvertire
un maremoto dentro
un asociale
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Non li toccate!
Quei fiori caduti a terra senza voce
sotto i nembi che traboccano dal cielo
hanno bisogno ancora di un po’ di luce
ora che dentro il cuore tutto tace.
Lasciateli stare
riversi sui loro giocattoli rotti
hanno già una coperta di
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Corso Umberto ha un candito sulla testa
il Re è ancora nel cuore di Pescara
mentre il Vate abbraccia una ragazza alla rotonda.
Che bella la borghesia di Pescara
mi manca il cinema San Marco
le sedie che si chiudevano
i film impegnati dei circoli
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 | C’era Napoli
e c’era il cielo,
estremo,
sregolato.
A specchio il mare
senza limiti,
onda lunga di emozioni.
Formicolìo la terra
abitata di colori.
C’era il dolore
e c’era la gioia.
Di miserie e di sogno.
Distillati dal tempo,
cantati.
Lui
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| Un colpo
secco, violento,
mi colpi’
al volto.
Gridai soccorso.
Non venne nessuno.
Ora
cosi’
colpisce
anche l’ altro mio
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Vorrei salire, se solo potessi vorrei farlo da me stesso
ma da tempo non cammino più i miei passi...
Vorrei davvero prendere il treno per scorrazzare in ogni cuore
anche in quello in cui vive ombra e non amore...
Vorrei salire accomodarmi accanto al
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Datemi una casa
una casa per dormire
una casa per pisciare
una casa dove fare l’amore.
Datemi una casa
una palafitta
una baracca
una soffitta
insomma qualsiasi cosa si sorregga
anche su pilastri di cartone
una casa dove posso
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Un tempo trasportati
in altri continenti in navi,
ammassati,
venduti come schiavi.
Nella loro patria
colonizzati
sfruttati,
dei loro beni li abbiamo
privati.
Ora sono sospinti
nel nostro bel paese,
ma respinti
nelle loro
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 | Sotto un cielo
che non lascia scampo,
sigillato a piombo all’orizzonte,
nell’acquerello di vaghi pensieri
intingo la punta
del mio sentire
e ne resto troppo
intrisa e fradicia
come spugna immersa
in rosoli profumati,
che la mano incauta di un
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7223 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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