La semplicità unisce i giorni,
la naturalezza ne è il richiamo,
lo strato interiore
si rigenera a novello vigore
Dove si pronuncia il paesaggio
il valore aggiunto del cuore
arreda l’intimo
con genuino istinto.
Intinto di consapevolezza
dona alla natura
la giusta accordatura
della musica celestiale.
Pioggia, vento, temporale
solo per dire:
la natura è da amare. |
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Camminando nel bosco
guardo d’intorno,
curioso, ansante
scopro ogni volta
qualcosa di nuovo
che fa da contorno.
Non mi accorgo
del tempo trascorso.
E’ il ritornello del merlo,
è la mia mano che si tende svagata
nel luccicore del bosco.
E‘, lo stupore
per queste magiche ore. |
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In mezzo ai prati
i fiori s’inebriano
dei tuoi occhi.
Visioni.
Fischi acuti
salgono al cielo
tiepidi e caldi
come baci e discorsi.
Nei loro sguardi
vorrei insediarmi,
tra i sipari dei petali,
nelle brezze,
tra i silenzi di luci
per sfidare, per osare,
per nutrire il sentore d’amore.
All’aperto,
e, l’arcano del sogno
è svelato. |
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Si fissa in un luogo
a breve distanza,
dal mare che suona
dall’onda che danza.
Sui dossi sabbiosi
la osservo beccare.
In piccoli stormi
migra e ritorna,
saltella agilmente
con aria gioconda. |
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Con gusto cammino
e, d’intorno osservo
quello che accade
in quel momento.
Sciolto e, sospinto dal vento
solo per rinfrancarmi mi fermo.
Al margine del sentiero
colgo un fiore;
dell’intenso valore suo mi pregio.
In questa colorata natura.
incontro l’avventura
Nel mezzo tra il mare e il cielo
volgo lo sguardo in alto,
il bianco dell’onda
nel cielo azzurrino.
All’orizzonte la sagoma di una terra
nient’altro che la magia della limpidezza
che mi accarezza. |
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Rimbalzante si direbbe
questo cuore che sorregge
e, nello scorrere impetuoso
sempre un posto nuovo.
Canti, piangi, ti diverti
quando accendi tutti i sensi.
Quando il sole picchia forte
un capello sulla fronte,
quando piove a dirotto
s’indossa la cerata
e, per sempre e in uguale misura
ti confronti con la natura. |
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Il dorato manto
del tappeto tuo
nasconde il sentiero,
i passi fra i rami spogli
e, riflessi lucenti.
La nube candida
fa la stagione ancor più bella,
il cielo pieno
chiama a gran voce
la lacrima gentile
che bagna la terra.
Una benedizione per chi
raggiunge la meta.
La gamba è lesta
la mente aperta,
nella stagione autunnale
davvero un bel camminare. |
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Ogni giorno il mio paese
s’inebria nello splendore del suo mare
che lambisce le sponde da ponente a levante.
La bellezza si diffonde tra le punte
“Manara e Baffe”.
Accattivante, si compiace
nelle albe e nei tramonti
lungo le linee immaginarie
degli orizzonti. |
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Nella giornata in quel di Sestri,
mischiando l’alito allo Scirocco,
nella serata, grata è l’offerta del Bargonello
che ritaglia il suo spazio tra i lembi dei varchi
a levante prorompenti.
Dalla vetta del Treggin
si domina il circostante,
la valle, le colline e, il greto del fiume
che in movimento sfocia nel mare.
Con accenni, con sussulti
baciarsi in quel di Sestri. |
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Nel tempo del parlottio della rondine,
nel soffio dello scirocco che muove il mare
le attese sono condivise sulle rive
senza ferire.
Libere le idee
esposte al vento
senza alcun prezzo.
Nella sera il riflesso della luna
è proteso in un ritaglio di dolcezza
in attesa dell’onda che sciaborda. |
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Urlano i venti.
Nel cielo grigio
si levano nubi silenti;
un turbinio di bianchi fantasmi
in cerca di luci.
S’alza il pensiero
nell’immenso oblio,
una cupa paura
invade l’animo.
Nel tuo regno
come effigie infrante
le mie certezze si perdono
nell’attesa della calma tua. |
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Il rosso e il giallo esplodono.
Pennellate sottili
per mirabili dipinti.
Su soffici tappeti color oro
poggiano i piedi,
gli alberi spogli
fan da contorno
a tutta la magia
che ci sta intorno.
La stagione della bellezza
non sfugge mai al sempre;
nel gioco incessante delle certezze
ad ogni anno che passa
ecco il suo ritorno
e, fin che il buon Dio lo consente
giriamoci d’intorno. |
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Le frasche spoglie,
un giallo tappeto di foglie.
Camminare sul soffice manto,
d’improvviso trovare la sorpresa,
non pensare né all’estate
né alla primavera.
La luce tenue, il leggero velo
fan capolino nell’alto del cielo.
Si rinnovano energie dell’oggi
per essere sorprendenti domani
nei vivaci colori autunnali.
Ps: Questa raccolta di poesie ha come fonte ispiratrice Giordano Bruno.
"Ho fatto del mio meglio." |
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Francesco Rossi nato a Sestri Levante il 24/01/1958 Pensionato.
Terminata la scuola dell'obbligo nel 1974 assunto come operaio in una ditta, nel 1976 assunto in Fincantieri dove per 35 anni ho svolto la mia professione di operaio speciallizato. E' in quei anni che si completa la mia formazione culturale con l'impegno politico e nel movimento sindacale dove ho ricoperto vari incarichi senza mai tralasciare il lavoro manuale attivo che credo ho svolto con passione e profitto. Anni duri, sia per la giovine età che per le problematiche legate al mondo del lavoro in continua trasformazione. Scrivere poesie è oggi il mio passatempo preferito, condiviso con la lettura e le scarpinate sui monti. Cultore del libero pensiero in quanto credo che le sensazioni, le emozioni che ogni persona prova non hanno confini ma, spaziano nella magia della libertà individuale e collettiva. Nessuno ha il diritto a talpare le ali. In questo sito che mi è stato segnalato ho trovato uno dei tanti modi per condividere le emozioni con gli altri autori e, la lettura dei testi è sempre infinita fonte di piacere. Sposato con Rosanna, due figli Valentina e Marco e.........scrivo. Aprire le porte della nostra mente, approfondire le conoscenze e, cercare di capire, interpretare i pensieri e le speranze è sinonimo di conoscenza, sensibilità e passione. |
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