Fragranze confuse
per femmine in ombra,
modelle di giornate trascorse
tra i volteggi di scialli stracciati
e, azzurri occhi
soffermati sui rossi accesi
su quei magnifici sentori
che mai disperdono
i vostri amori. |
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I tuoi pensieri
hanno domestici odori
come i rimboschimenti
di marittimi pini.
La notte che si appresta
tra i freddi oscuri
s’inebria di dolci profumi;
la nostra mitezza
è nei fumi dei fuochi accesi
tra gli abbracci sinceri,
occasioni, paragonabili a virtù
che lasciano seguaci audaci
e, nei segni dei domani
saranno i custodi dei sentimenti
tra i rossi crepuscolari
perché si aggrappino ai biancori
colorandoli dei nostri sacrifici,
dei nostri amori. |
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Tu nel bel mezzo del vivere
per esibire al cuore
quel che io ti ho dato
nel giorno dell’incontro
senza chiedere,
ammirando e scivolando lentamente
verso le intese tessute
sulla nostra pelle,
padroni del nostro destino
verso il nostro paradiso
senza dominio,
solo l’incertezza, il forse
la sfida. |
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Tra i brevi rimandi strappati alle pupille
ecco le passioni,
mentre note musicali si smorzano
fluendo sul ventre
aspirando canti rochi
dai sensi compiuti;
aliti delle vite
nei risuoni melodiosi
che hanno i loro trascorsi
e, incerti domani. |
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Sospinti aneliti di gioiosi ricordi
scritti su spartiti musicali
e, accordi di strumenti
con complici spalleggiamenti.
Musicisti, registi di suoni armonici
nei svelati segreti
e, nuovi sospiri
per le ebbrezze provate
ascoltando... |
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Fu il batticuore
a dettare i tempi
dell’amore.
Fu quel languore
che raggiuse il cuore;
con ardore entrò nel sangue
di puro sentimento si nutrì
e, senza nessun clamore
nell’animo fece capolino
invitandomi per la prima volta
a fare un inchino. |
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I tuoi occhi sono labirinti,
le tue labbra frange di lava incandescente
e, nel mirarti non capisco più niente.
Poi, nel mio silenzio comprendo
e con convinzione asserisco:
sei il filo sul quale giochi
i tuoi assensi oltre l’imprevedibile
tra scie di rimpianti
nascondendo l’ardore del tuo perché
e, io sempre a cercare di capire
tra slanci di passione, amore, comprensione. |
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Tra gli spazi degli altri
senza concedermi indulgenza
per quella via maestra
chiamata amicizia
in cui credo ma, ancor più con essa
mi identifico senza nessuna pretesa
se non la libertà di scegliere
a chi dare l’opportunità
di offrirmi la sua
e, senza discernere colgo la gratuiità
a discapito dell’opportunità
che si manifesta al di là
della finesra aperta
con ampia visuale
sempre alla portata dell’occhio
ma ancor più amici mie credetemi
della testa.
Forse questa tiritera
sembrerà a molti
una cosa poco seria,
allora vi invito a interloquire
non nascondendo mai quello che avete da dire
per poter insieme sorridere
delle nostre elucubrazioni mentali
che spesso hanno un che di incomprensibile
come questo scritto,
che io sottoscrivo e confermo,
attenzione, non prendetemi seriamente,
potrebbe pure essere un bel scherzo. |
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Hai dipinto l’iride
del celestiale colore
nello scorrere delle ore
la dolce canzone
pervade il cuore.
Un inno alla pace
entra nella mente
simultaneo con il pianto
rendendo al mondo
un poco d’umano rimpianto. |
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Nella oscurità gironzolo
osservando un fiore eccitato,
la musica cosparge
profumi di note
e, verso il biancore del mare
m’incammino
per rubare le ore
al mattino stupito.
Su un fiore stremato
risplende il rosso vivo
di un sogno celato
e, lacrimo, mentre osservo
l’agonia d’un fiore avvizzito. |
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Di quel sentore
che molti chiamano Amore
ne rivendico il gusto, l’odore
e non per ultimo l’ardore.
In questa vita
l’amore lo si conosce
fin dal primo respiro
e, nel proseguo del cammino
si colma di grazia e bellezza
quando sul viso si posa improvvisa
una carezza.
Poi, la naturalezza
compie il prodigio
e tutto diventa magico
e nel suo contesto
si sviluppa la magia
che unisce spiriti affini
e, l’unione sublima l’amore
in un intreccio di spasimi
che salgono dal basso ventre
e sempre arrivano al cuore,
senza nessuna incertezza,
con rinnovato vigore,
questo per mio conto
è l’amore. |
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L’azzurra volta del ciel luminoso
nel contrasto quotidiano del colore
riflette vividamente lo sguardo
e cade al nostro piede.
E, con la stessa foga
In un impeto d’ardore
chi contempla sempre
con l’occhio audace
l’onda del petto che scende e che sale
per il gioire di istanti d’amore
che da sempre e per sempre
danno il senso della maturata pace. |
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In quella esibizione delle circostanze
ci ritroviamo e, travolti dal fascino dei ricordi
testimoniamo gli amori vissuti e, propositi nuovi
nella solarità della nostra età
per omaggiare la nostra eterna giovinezza
che si ciba della sostanza dell’amore
sempre e indissolubilmente
in armonia con l’animo e il cuore. |
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Un bacio all’orlo delle tue labbra
affinché tu possa gustare
il mio alitare e guardare
quella rosa smarrita
nella primizia d’amore
che si manifesta a tutte le ore.
Ornata dalla lacrima che torna
perché possa vederla
nonostante la mia vigliaccheria;
non asciugarla, lascia che scorra sul tuo bel viso
è il ritaglio di un’onda che danza sul volto
e io, nel mirarti vorrei, sempre ricordarti
come donna che torna, conquista, ferisce, ama. |
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Un pianto fecondo
sopra il manto che divampa
si confonde nel pensiero
e, nel velato innalzato al cielo
sublimando il giardino fiorito del ricordo
si offre in sacra permanenza
a un innocente incontro
in un punto magico
dove la luna diventa maestra
di attese e, spettatrice
si compiace del tempo
mentre ora il pensare giace
tutt’intorno ad essa, nel firmamento. |
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La maestra che mi ricordo
è quella della seconda elementare
rammento pure che era severa
e a ogni nostra piccola mancanza
diceva in tono serio
suvvia ragazzi, un poco di creanza.
Negli a divenire spesso mi son domandato
se la creanza fosse quella di non raccontare
tutti i segreti delle signore che ho frequentato,
in parte amato, e sempre in cuor mio, rispettato. |
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Quando amoreggi,
mentre amoreggi,
adagia con dolcezza il flauto
umettato dalle tue labbra
e, innocente il fa,
sublime nota,
tra lo sguardo carezzevole
della platea si inebria
dei tuoi urli segreti
e, si dibatte sui fianchi
inarcandosi;
sono i ritornelli
delle tue valli,
delle tue colline,
visioni sublimi
offerte da quella nota graziosa
distesa sulla tua pelle
e, la mia mano si tende
per stuzzicare, prendere,
cogliere e, amare
quindi, sino alla fine
delle nostre giornate,
lieto sia
il nostro amoreggiare. |
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Quella notte in mezzo al mare
sul mio gozzo ci siam messi a remare
e del resto che ci stava d’intorno
non più di tanto ce ne poteva fregare.
Dalle mie labbra uscivano parole dolci
a rasentar il tuo cuore,
discorsi audaci i miei
che solo san dir gli innamorati.
Sentivo il cuor mio palpitare
e, uno strano formicolio arrivare
era la voluttà che in un momento magico
ci fece capir che presto
ci saremo sdraiati. |
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Ci siam baciati
al chiaro di luna,
ci siam spogliati
al lumeggiar delle stelle,
e, le parole più dolci e più belle
dalle nostre labbra
arrivavano lassù nella volta
a sfiorar le stelle. |
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La mia elucubrazione volteggia
tra una svagata innocenza
e piccante sensazione
che dal basso ventre
sale al cuore.
Un giocattolo d’amore
è tutto quello
che posso donare,
senza rimpianto,
attraverso quella verità
che prorompe dal cuore
e mai abbandona quel magico sentimento
che si chiama amore. |
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S’intensa del color del sangue
questa vita che omaggia il cuore
eppur non bastan più
solo le parole;
sono i gesti che infiamman l’ardir
e osar diventa onor
lo sussurra a gran voce
l’animo e il cor. |
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La stesura della nostra vicinanza
sembra un quadro in bianco e nero
ed io di te nonostante questo
non posso farne a meno.
Oh sì mio amore in chiaro scuro,
mia ebbrezza, mio gaudio,
trovo rifugio tra le tue braccia
e il linguaggio muto del cuore
vale più di centomila parole. |
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