Ci stai Tu
Con la mano tesa
Che protesa sulla guancia
Sfiora la mia,
Stanca di Torturare
Quella ciocca di cappelli
Che cade
Sugli occhi Tuoi belli.
Vorrei poter ascoltare
Le pulsioni ritmiche
Del tuo cuore
Che batte e sbatte d’amore
Per me, per Te
Insieme.
Vorrei piangere
Per svuotare il mare in tempesta
Che sconvolge la testa.
Vorrei ridere a crepapelle
Per desiderare le cose più belle.
Vorrei correre a perdifiato
Per rincorrerti
E dirti che ti amo. | 
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Il mio angolo di paradiso
è lì, vicino al Tuo viso
che si riflette sul mio
Lo sguardo tuo
volitivo, sincero
appare al mio.
Guardo, ammiro
l’occhio tuo, vispo e deciso.
Sento lo scorrere del tempo
e, senza tormento
non lo fermo. |
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Ascolto le note smorzate
di una dolce melodia.
Nella bolla di luce
si perde la mente.
Immagine.
Visione limpida.
senza impedimenti.
Io e Lei in simbiosi.
Musica cadenzata da sciolte mani
assorbe l’intimità mistica
di profusa passione.
Assorbo l’immagine.
Mi nutro di note.
Musica del cuore. |
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Lambire il corpo
sciogliendo il fiato.
In riva al mare nella prossimità
del frangente indulgente
che travolge il litorale
l’aspra terra
è resa fertile
da mani callose.
La salinità, l’aroma salmastro,
una traccia sulla spiaggia.
Gli occhi, fissi
sulla riva del mare.
Ardore galleggiante
quando il pesce scuote la rete.
Il gozzo, nella calma del mare.
Nei volteggi degli azzurri
ritorno sull’impronta,
ansima il cuore
per questo divino splendore.
(Riva Trigoso Liguria) |
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Quando il giorno sorge
la dimora celestiale
di chi ama ancora
spumeggia nell’azzurro del mare.
Brillano le vele all’orizzonte
dove in parte son nascoste
idee di verità.
Soave è sentire questa sensazione
dove il giorno si specchia nel mare. |
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1) Da un mese appena passato
Il cuore dell’uomo sussultò
Per quanto a freno tenuto
Di palpitare smetter non può.
2) E adesso frenetico e ansante
Saltando l’abisso e le piante
Al bosco adornato dal fiore
Con cuore sincero e spavaldo
L’amore sincero lanciò.
3) Attenti, voi tutti ascoltate
La lieta canzone del cuore,
L’amore profuso dal canto
Nasce da un verso d’amore. |
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Dal nato pudore
nascondevano le giovani figure
le rotondette forme
oscurando ai curiosi
le fattezze di quelle sinuose onde
a chi in agguato la giovinezza prende.
Al sublime amore si offre
l’acerba creatura
con le dolcezze dei baci
e, nei felici pensieri
ai principati degli amori guarda
con occhi aperti e chiari. |
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L’amor sparge luce viva,
la promessa giunge serena al petto.
Al cielo guarda
e, naviga con le vele spiegate.
Amare. |
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Lamentoso il mare sospira al ciel
e mira la luminosa stella.
Nel cuore due tesori:
vita e anima.
L’onda spumeggia preghiera.
Nelle sere, le stelle a riflettersi
sulle dorate acque
Nella notte come pietra preziosa
al cielo sfavilla la luna
augurando agli amanti:
buona fortuna.
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In danza soave le stelle
per il giunto aprile
col mantello fiorito.
Nell’estate a cercar
le vive onde marine
e, tuffarsi per cercar
tesori nascosti.
Poi, scendeva l’autunno
vivace e asciutto.
Fra le ridenti colline
il pestare le uve
rimbombando con i piedi scalzi
negli ampi catini.
In mezzo a tanta luce
serenità viva sentiva.
Uno spirito d’amore
gli scorreva nel cuore.
Nobile desiderio è l’amore.
Libero, puro, dignitoso, splendido
con segreta armonia
distribuisce e tempra. |
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Come filamento carminio
Prigioniero della calma del mare
Amor sboccia nell’anima quieta
E al cuor giunge con tutta calma
Come il far della sera.
...
Sulle affollate spiagge estive
Smaniosa si gira
E civettuola sospira
Mentre lo sguardo
Intorno a lei schiva.
...
Gira per la spiaggia
A una a una ascolta
Le sfrontate parole
E pensa alla sua fortuna.
...
Stesa supina su spiaggia dorata
Assorta nella sua inconscia speranza
Un giovane la guarda
Ed essa con passione ricambia.
...
Vacilla a quello sguardo
E il respiro contiene
Pallida per sussulto d’amor, diviene. |
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Cinguettano gli uccelli,
tra ramo e ramo
al barlume del chiaror di luna.
Si spalanca la natia luce
che conduce l’audace
nel loquace sentiero del cuore
che fremendo e scalpitando
all’amore conduce.
Al margine, il mare
e, il sole attornia l’onda
Ora la barca oscilla tranquilla
e, con squillante voce
il pescatore una canzone intona
alla natura, madre del sole,
del mare, del cielo, delle stelle
e, della luna. |
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 Francesco Rossi nato a Sestri Levante il 24/01/1958 Pensionato.
Terminata la scuola dell'obbligo nel 1974 assunto come operaio in una ditta, nel 1976 assunto in Fincantieri dove per 35 anni ho svolto la mia professione di operaio speciallizato. E' in quei anni che si completa la mia formazione culturale con l'impegno politico e nel movimento sindacale dove ho ricoperto vari incarichi senza mai tralasciare il lavoro manuale attivo che credo ho svolto con passione e profitto. Anni duri, sia per la giovine età che per le problematiche legate al mondo del lavoro in continua trasformazione. Scrivere poesie è oggi il mio passatempo preferito, condiviso con la lettura e le scarpinate sui monti. Cultore del libero pensiero in quanto credo che le sensazioni, le emozioni che ogni persona prova non hanno confini ma, spaziano nella magia della libertà individuale e collettiva. Nessuno ha il diritto a talpare le ali. In questo sito che mi è stato segnalato ho trovato uno dei tanti modi per condividere le emozioni con gli altri autori e, la lettura dei testi è sempre infinita fonte di piacere. Sposato con Rosanna, due figli Valentina e Marco e.........scrivo. Aprire le porte della nostra mente, approfondire le conoscenze e, cercare di capire, interpretare i pensieri e le speranze è sinonimo di conoscenza, sensibilità e passione. |
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