Pubblicare poesie

Dentro il mio cuore
di giuseppe gianpaolo casarini
Assenze sempre presenti

Le 27 poesie pubblicate nella raccolta

Attesa e pianto

Famiglia
L’acerba foglia un lontano tempo
dal materno ramo cadde: piansi,
poi dal tronco della vita il paterno
vetusto ramo dalla folgore colpito
quel dì di dolore amaro piansi,
ora solo rimasto, povera foglia
vecchia dal primigenio secco
ramo dalla grandine del tempo
distrutto e nella caduta rovinosa
sua dal materno amor suo protetto,
solo nel pianto attendo quel refolo... di vento.
Racconto in esclusiva

Racconto inserito in una raccolta
Club Scriveregiuseppe gianpaolo casarini 08/04/2012 19:38 4 4110

Come una foglia ... (Funere mersit acerbo)

Famiglia
Verde il colore ancora
la primavera in fiore
un battito un istante
si stacca cade la foglia
saluta il ramo amico
il vento ecco si alza
lontano via la porta

un attimo un sospiro
così come la foglia
sorella mia giovinetta
dal materno collo quel dì
la man tua cadde nel vuoto
un ultimo sorriso spento
la parca venne e ti portò via.

Racconto inserito in una raccolta
Club Scriveregiuseppe gianpaolo casarini 01/05/2012 06:39 2 4467

Frasche di granturco

Famiglia
Ricordo, tra i ricordi suoi più belli
mio padre un materasso foglie
di granturco al sol seccate ricordava
povere frasche da steli di pannocchie
privi nel campo lì lasciate in grezzo
telo poi imprigionate nudo su quello
sul povero letto dei suoi nonni
bambino ridendo gioioso vi saltava
quel crepitio il muoversi di quelle
dolce fruscio dai piedi scalzi mosso
quel profumo di campo abbandonato
mi ripeteva umido al ricordo l’occhio
strano per te forse per me vera felicità era.

Racconto inserito in una raccolta
Club Scriveregiuseppe gianpaolo casarini 30/09/2011 03:34 5 5211

I Sabato Santo del passato

In quei Sabato Santo non so dire quanti
sono passati ormai più di sessant'anni
mentre suonavano con rintocchi forti
a festa e in lontananza le campane
annuncio del Signore Gesù la resurrezione
chiamava a sé la nonna i suoi nipoti
gridandolo con dolce storpiatura
il Christus Dominus Resurrexit latino.
Pronta già da tempo era l'acqua dal secchio
in fondo al pozzo fresca limpida raccolta
per bagnar di tutti, lì presenti, gli occhi
ad evitar secondo la credenza contadina
malocchi guai malattie o peggio malasorte,
già pronti pur campane e campanacci dalle stalle
tolti dal collo delle mucche del bue e dei cavalli
già prese dal camino quelle di ferro catene
lunghe strisciate sulla terra per fare compagnia
con squilli suoni e festoso chiasso alle campane.
Oggi e da anni il Concilio ha cambiati i riti
non più il Sabato Santo è giorno di campane
giace ancora Cristo muto nel Sepolcro solo
lontano è il ricordo all'animo struggente
delle catene dei campanacci... quel perduto suono.

Racconto inserito in una raccolta
Club Scriveregiuseppe gianpaolo casarini 01/07/2011 12:00 2 3602

Povere ossa

Famiglia
Due nonni di mio padre un tempo
due foto oggi i nomi sotto due date
su marmi grezzi dal tempo patinati
due loculi vicini in un ossario là
nel camposanto lì giaccion l'ossa
loro che generato m'hanno preso vita
nel tempo l'ossea mia catena della vita.
Vita la lor giorno per giorno spesa
fuor che nei freddi tormentati inverni
dall'alba fino a sera tarda tarda sera
curvi piegati sempre senza sosta, svelti
una crosta di pan e sorsi solo d'acqua,
lungo i cigli del Ticino un secondario
ramo tagliar di netto, il colpo il gesto ratti,
teneri giunchi farne da vender poi solide fascine
acqua o calda o fredda non importa, alle ginocchia
fino povere ossa allora in vita qui povere ossa.
Racconto inserito in una raccolta
Club Scriveregiuseppe gianpaolo casarini 02/10/2011 20:29 6 1308

Quei fiori gialli alla mamma... quel dono di mio padre

Famiglia
Macchie gialle i fiori gli occhi del tuberoso
elianto oggi fissi, lo stelo poco mosso, ignorando
il dio sole da cui quello si noma e sugge splendido
splendore fissano altrove, qui: occhi lacrimosi
la meta dello sguardo intenso questo doppio
scambievole amoroso sguardo, gialli fiori
che un tempo già lontano non dimenticato,
questo il motivo di questo pianto il mio,
mio padre alla mamma da rive di quei fossi
tolti, generosa serra non avara a man povera
gentile, in fasci umile dono d’amore le portava,
senza profumo più delle rose diceva profumati
senza valore per lei, ricordo, più cari di una gemma,
amor semplice rurale onesto contadino, alle rose
penso da me nel tempo ai vari amor donate alle
spine in dono nel tempo spesso invece ricevute.

Racconto inserito in una raccolta
Club Scriveregiuseppe gianpaolo casarini 06/10/2011 00:08 4 5037

Quel magico tutto particolar sapore

Famiglia
Mera illusion fallace ma forte il desiderio
gustar una volta un istante ancor di nuovo
quel magico tutto particolar dolce sapore
di quella cara povera pietanza del tempo
mio passato antico giammai dimenticata
una pentola grama non nobile il suo aspetto
dal profumo caldo invitante il contenuto suo
portata con man tremante dalla nonna mia
sulla tavola là sotto il verde alto pergolato
dell'uva rosso nero intenso americana

più melanzane pochi i funghi nel risotto
con sapiente della cuoca astuzia ben trattati
che al palato quel particolar gustoso caro
magico dolce aromatico davano sapore
grida gioiose le nostre il desco a rallegrare

già d'anni dorme la nonna il sonno eterno
accanto tre di noi nipoti le fanno compagnia
altri lontano andati persi o quasi sconosciuti
così nel ricordo di allora mera illusion fallace
sentir vorrei ancora una volta almeno
quel magico tutto particolar sapore
Racconto inserito in una raccolta
Club Scriveregiuseppe gianpaolo casarini 15/09/2011 04:45 2 1312

Quei fiori della nonna

Famiglia
Non più il giardino di quel tempo antico
piccolo raccolto quasi un fazzoletto
tra mura screpolate delle case
della nonna e della dirimpettaia
non più le ortensie rosa rosse azzurre
spenti delle serenelle anche il colore
tenue e quel profumo dolce delicato
tutto sepolto ormai da un cemento freddo
irrispettoso di quei segnali colorati
lì festanti ogni anno al ceder dell'inverno
tra primavera tarda e la prima estate
ma quando di lì passo di quel giardino
cancellato non mi scordo e piango
nel ricordo quei fior all'occhio
inumidito sono ancora ben presenti
vedo dalla man vecchia e tremante
una figura a me sì cara la cara nonna
mia che di loro con fatica e cura
ne fa mazzi amorevoli come allora
pare ravvolgerli poi in carta da giornale
povero dono suo agli zii ai figli suoi al cimitero
come vorrei con la man toccare lei quei fiori
come sempre oggi alla realtà cede la visione
più freddo e ostile risulta quel cemento
quei mazzi di ortensie e serenelle di questo
ripetuto sogno mio ai figli suoi più non può portare
accanto a loro dorme anch'ella là nel cimitero.
Racconto inserito in una raccolta
Club Scriveregiuseppe gianpaolo casarini 26/06/2011 19:26 2 1521

Il perdono di mia Madre

Famiglia
Notte senza Luna qui del Camposanto
serrato il cancello rugginoso aspetto,
il cammino aspetto di anime silenti
che per amico hanno corpi evanescenti,
dicon che parlan solo con il viso triste
o sorridente qual che sia il pensier loro
nel momento, ecco passano lievi lievi
cerco tra loro coi tremebondi sensi
il viso caro di mia Madre e tremo tremo
temo il giudizio severo per quel giorno,
muto pavido vigliacco la lasciai insultare
forte fardello grave la colpa ancor da espiare,
ma invece mi sorride come per dirmi
già allora ti avevo perdonato l’animo
tuo non sia da oggi più mai turbato
e un pianto forte dirompente il mio
accompagna quel suo sorriso fuggitivo.

Racconto inserito in una raccolta
Club Scriveregiuseppe gianpaolo casarini 25/03/2012 04:26 4 5151

Motta Visconti... una sera lontana

Famiglia
Riempiva l'aria della sera al calar
l'odorosa menta verde selvaggia

il calor dell'aia si spegneva profumo
di pannocchie lì di granturco al sole

il silenzio rompeva del grillo il canto
dal fosso della rana il gracidar s'unia

la Lila e la Dora care di mia nonna
allegre cagnoline con l'abbaiar piano leggero

lo starnazzar dell'oche e dei tacchini
il goglò voci più davan al serotin concerto.

La frugal cena poi già pronta era sul desco
oggi così vorrei dopo che il tempo fuggito è tanto

risponder come allor a quel su corri è pronto:
vengo sì cara mia vecchia cara nonna vengo.
Racconto inserito in una raccolta
Club Scriveregiuseppe gianpaolo casarini 26/04/2012 07:18 3 1353

La cä dal frä (La casa del frate)

Dialettali
L’olter ieer mentär s’aavi indrè ‘ndä sul stradon che porta a B’sà
me pars da ved ammò cume una vöölt la cä dal frä, là dopu la curva
sul rivon, cunt i so cupp russ, mess rut e in mess di pasarin i ninn,
pusè sutt tra i tëcc e i muur g’aav anca chai di rundanin:
muur pien da crepp, un quai bucon stacaav e cunt l’usc sbarätaav.
Pö là in fund in mees al prää ho vust la sia D., l’aav propi lè,
cunt al so fularin veerd al coll e cunt in cò un caplin biäänc
che la vultaav al fen cul bastunin e areent P. I. e B. i mè cusin.
Pusè innaans a mità prää cunt al fer par taiä l’aarb, al sgäsc,
l’aav stravacaav C. e lì arent L. che cunt la cud al faav al fil al so.
Sträc pär al laurä e pär l’arbaton dal so puus ad una gabaav
ätäc al foss la sia N. e la sia T. trà luur avan drè a parlä,
al siu P. cunt al fulcin a l’aav adrè a taiä un rubin P. l’olter siu
sudaav al bivaav dal fiaschet dal vin o forsi dl’äqua frösca
e un queidun pö, so no chi, scunduuv al pisaav dadrè a un muron.
Pasaav intant pusè luntän I. un olteer mè cusin cunt al so bö e ‘l tumarlin
G’avän tucc mancavi dumà min: pö da culp un clacson dun utumobil
al mà dasdaav saavi giamò ruvä a B’sà: dumà lì ho capiiv che
ho capiiv che intant ch’andavi saavi drè a sugnä a sugnä .

...
La casa del Frate
L’altro ieri mentre andavo lungo lo stradone che porta a Besate
mi è parso di vedere ancora, come una volta, la casa del Frate,
là dopo la curva, sul ciglio, con i suoi coppi rossi, mezzo rotti
con i nidi di uccellini e più sotto tra il tetto e un muro quelli delle rondini:
muri pieni di crepe con qualche pezzo staccato: aperta era la porta.
Poi là in fondo, in mezzo al prato, ho visto la zia A..., era proprio lei,
con il suo foulard verde e con il suo cappellino bianco che
col bastone rigirava il fieno e vicino a lei P..., A... e B. i miei gugini.
Più avanti a metà prato con la falce per tegliare l'erba C... se ne stava lì
spaparanzato e L. con la cote di buona lena affilava la sua.
Stanche per il lavoro ed il solleone le zie N... e A... accanto al fosso
parlavano tra loro, lo zio P... con un falcetto stava tagliando una robinia,
P... un altro zio Pietro si dissetava con il fiaschetto del vino,
dell’acqua fresca forse poi qualcuno, non so chi, di nascosto orinava dietro un gelso.
Più lontano poi I... un altro mio cugino se ne stava con il suo bue ed il carrettino:
c’erano tutti mancavo solo io, poi il clacson di una macchina, di colpo
mi ha svegliato ero già a Besate e solo lì ho capito che era stato tutto un sogno.
Racconto inserito in una raccolta
Club Scriveregiuseppe gianpaolo casarini 17/04/2012 20:02 1 1359

All'animo sorgono ricordi e poi pensieri

Famiglia
Nebbiosa fredda giornata novembrina
profondo il silenzio, pure l’aria è muta,
sorgono all’animo ricordi e poi pensieri
nascono qui in un nascosto camposanto
di campagna dove il sonno dormono
eterno quei ch’alla vita mia diedero
un dì vita e tu lor giovinetta figlia alla
vita assai presto e troppo tolta mia sorella
invan cerco quel lontan perduto lor sorriso
ma fermi e immoti son quei marmorei visi
e un pianto forte di calde lacrime riga il mio
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Club Scriveregiuseppe gianpaolo casarini 23/06/2015 18:16 1020

Da una fonte antica

Famiglia
Oggi in te mi specchio oh mia fonte
antica dove spesso un tempo pace
trovaron le mie arsure tante della vita
ma sortilegio crudel muta oggi questa
cura che dall’acqua un riflesso nasce
a portar al mio passato e qui cari volti
a riveder e familiari tanto e non più
alla vita e trapassati e da onda sì fresca
forte forte nasce una bruciante arsura
qual induce tanto la sete dei ricordi tanta
Racconto inserito in una raccolta
Club Scriveregiuseppe gianpaolo casarini 24/10/2015 19:23 1054| Racconto su 'Io che mi specchio in te'

Eran quattro le seggiole

Famiglia
Eran quattro le seggiole quel tempo
la mamma il babbo e due piccini
attorno a quel tavolo a Natale
una mensa né povera né ricca
felicità e allegria lì tanta tanta
ma se il tempo oggi a quel tempo
volessi di colpo subito all’istante
riportare vi troverei tre sedie
vuote e lì poi visi noti invan cercare
Racconto inserito in una raccolta
Club Scriveregiuseppe gianpaolo casarini 26/12/2014 12:21 1130

La mano in alto tesa

Famiglia
La mano in alto tesa per oggi darti mamma
una carezza non al caldo tanto amato viso
che muta fredda marmorea foto toccan queste
dita mie e poco lo so è questa mia carezza
che pur con tanto amor lì portata non scalda
né riporta in vita te mia fonte della vita, vita
spesa negli anni tanti tuoi solo per donare
pur se fu tua vita sofferta e dolorosa tanto:
tolto ti fu bambina, quel lago, un caro tuo
fratello, matura donna poi la figlia bimba,
mia sorella, tenero ramo dalla rapace falce
nera dall’alber tuo materno un dì reciso,
indi nel tempo dolori altri e tanti tanti
da forte spirito mutati pur vivo quel vasto
tuo tormento interno in sorrisi dolci e gioia
a chi ti avvicinava ed ecco infin come dicevi
consolazione della vita tua quell’amor tanto
sconfinato amorevol e amorevolmente dato
a quel figlio mio figlio di tuo figlio frutto
eran tue parole dolce e assaporato a dar,
dopo amarezza tante e prima del sonno eterno
che or pian piano or t’avvolge, l’ultimo vigor
al tratto estremo della vita tua come rinnovata,
cade la mano mamma e dopo la carezza dal labbro
solo col singhiozzo nasce questa mia parola:
grazie ...!
Racconto inserito in una raccolta
Club Scriveregiuseppe gianpaolo casarini 08/05/2016 17:17 1 1054

Marmorei visi

Famiglia
Nebbiosa fredda giornata novembrina
profondo il silenzio pure l'aria è muta,
sorgono all’animo ricordi e poi pensieri
nascono qui in un nascosto camposanto
di campagna dove il sonno dormono
eterno quei ch’alla vita mia diedero
un dì vita e tu lor giovinetta figlia alla
vita assai presto e troppo tolta mia sorella
invan cerco quel lontan perduto lor sorriso
ma fermi e immoti son quei marmorei visi
Racconto inserito in una raccolta
Club Scriveregiuseppe gianpaolo casarini 12/12/2014 21:44 1042

Quel ritmico danzar delle lucciole

Famiglia
Quel ritmico danzar delle lucciole
tra l’erbe, il canto delle rane ripetuto,
già la notte pronta a dominare l’ora,
l’ultimo sulla aia canto delle donne:
le ultime gialle umide pannocchie
denudate con gesti rapidi decisi
dalle materne frasche protettive
a riempir le scorbe quasi al colmo,
l’abbaiare dei cani alla nascente
luna, quel muggito dell’ultimo nato
nella stalla dal familiar tipico odore
tutto cerca oggi la mente alla memoria
riportar quei giorni della giovinezza:
sì ancor son lì e l’animo par rassenerarsi
dal tumulto di un chiassoso caldo giorno.
Racconto inserito in una raccolta
Club Scriveregiuseppe gianpaolo casarini 19/08/2013 00:25 3 1163

Un vecchio quadro

Famiglia
Ho rivisto oggi quel tuo vecchio quadro,
ricordi? Dipinto vi è un angol del giardino
e quel casotto basso lì vicino alla cantina
dal muro rosso mattoni semi screpolato
dalla finestra giallo ocra con il vetro rotto
dalla grata consunta distorta e rugginosa
che un esile rampicante glicine abbracciava
facendo a questa e al muro festosa compagnia
sì in alto fin lassù in alto sì fino alla grondaia
e poi vicino alla tua firma d’autore due impagliate
sedie vuote velate dall’ombra dell'alto pino di confine
aggiunte allora mi dicesti qual segno a te assai caro
di ricordo di momenti andati non più visibili e fuggiti
quando lì un tempo ti sedevi con la nonna accanto
attento e sorridente ai giochi di mio figlio allor bambino.
Racconto inserito in una raccolta
Club Scriveregiuseppe gianpaolo casarini 08/08/2014 11:00 1 997

Par parlare l’elianto tuberoso

Famiglia
Negli ultimi giorni settembrini
volge i suoi occhi color sole
gialli l’elianto tuberoso al cielo,
un sol ramo ogni anno per magia
si china in basso e a me lo sguardo
volge e poi al vento dondolando
i suoi occhi mi sembrano parlare
è come la voce dolce di mio padre
che queste parole pare sussurrare:
di questi fiori ricordi nella stagion
in vita alla mamma un mazzolin
solevo portare e nell’eterno sonno
stando a lei vicino non vorrei oggi
pur mancare, ancor più in basso scende
il ramo ed offre i giallo fiori pian
pian dondolando verso la mia mano
che al cimiter a lei per lui porterò
come ogni anno sempre all’indomani
Racconto inserito in una raccolta
Club Scriveregiuseppe gianpaolo casarini 30/09/2016 05:18 946

4 Settembre

Famiglia
Quattro settembre del cinquantanove
e l’Estate stava per morire ma caldo
ancora quel pomeriggio afoso, l’aria
mossa sol dal suon d’una campana:
l’annuncio triste dava della morte
tua, cara sorella mia, stava già freddo
il corpo tuo e fermo silente il respirare
tuo, come freddo gelato il cuore mio
spento nel dolor sì grande in quel
attimo pur fermo senz’aria respiro mio
Racconto in esclusiva

Racconto inserito in una raccolta
Club Scriveregiuseppe gianpaolo casarini 01/09/2016 15:33 1 3776



giuseppe gianpaolo casarini
Nato a Milano il 25-04-1940
Residente a Binasco (MI)
Pensionato
Dr. in Chimica Industriale
M.Sc. Specialista in Scienza e Tecnica dei Fenomeni di Corrosione

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