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Ricordo di un lunedì

Biografie e Diari

Quel lunedì era una bella giornata di primavera che mi invitava ad uscire per fare una bella passeggiata nella città. La feci e come ultima tappa della mattinata decisi di fare un salto a Piazza della Borsa per una breve visita a sorpresa a mia figlia intenta a lavorare in ufficio. Terminata la visita scesi in strada e raggiunsi la fermata in attesa dell’ autobus n° 151 che mi riportasse a Fuorigrotta da dove ero partito.

C’ erano già alcune persone che aspettavano da tempo l’ arrivo del bus, quando se ne aggiunse un’ altra che portava una valigia e che probabilmente veniva dal porto. Il tempo trascorreva, ma del mezzo neanche l’ ombra. Improvvisamente sentii sbottare l’ ultimo arrivato che parlando a voce alta inveiva e cominciava ad imprecare ed a chiedere ai presenti le ragione di quel prolungato ritardo. Quella voce immediatamente mi colpì, l’ avevo già sentita, la conoscevo, forte, altisonante, imperiosa. Era la voce di Gerardo, il giovane regista che negli anni del liceo, ed esattamente al primo liceo aveva organizzato con gli studenti la rappresentazione teatrale di due commedie: “ L'eccezione e la regola “ di Bertold Brecht e “ Ricordo di due lunedì “ del commediografo americano Arthur Miller marito di Marylin Monroe.

All’ epoca, stiamo parlando degli anni sessanta questi due autori andavano di moda perché espressione di quei fermenti culturali che avrebbero portato ai movimenti studenteschi del sessantotto. Tutto questo in un ambiente di destra che andava a fare cultura di sinistra. Io ed altri due miei compagni di classe demmo subito la nostra adesione per partecipare ad entrambe le commedie. I nostri erano ruoli di secondo ordine, quasi insignificanti ma significativi per noi che ci avvicinavamo per la prima volta ad un mondo per noi sconosciuto, cioè quello del teatro.

Il regista era molto gentile ed affettuoso con la ragazza che interpretava il ruolo femminile ed a noi ragazzi faceva dei sonori rimproveri quelli che in napoletano si dicono “ cazziate “ che, ancora oggi, mi ricordo.

Dopo la prima settimane di prove nella palestra del liceo, era il periodo pasquale, le prove finali si spostarono al teatro dell’ Istituto delle Belle Arti di Napoli. In attesa di iniziare queste prove, Gerardo, il regista, era seduto con un professore dell’ istituto che ricordo come un bel personaggio vestito in modo eccentrico con i capelli lunghi e la barba, cioè un artista.

Discutevano animatamente seduti su due poltrone della prima fila. Io ed un mio compagno. che eravamo in attesa delle prove e stavamo seduti un paio di file più indietro, non sentivamo di cosa discutessero ed a nostra volte parlavamo tra di noi ridendo e scherzando. Ad un certo punto il mio compagno fece una leggera pernacchia con le mani. Non l’ avesse mai fatto, Gerardo si girò di scatto e guardando noi due dietro di lui scelse me che non avevo fatto nulla per farmi una delle sue sonore “ cazziate “. Scelse me probabilmente per il mio aspetto più spaurito. Non ebbi la possibilità di replicare e ci rimasi malissimo.

Comunque le commedie non ebbero l’ autorizzazione per essere rappresentate, forse perché ritenute politicamente troppo trasgressive in un liceo espressione di una borghesia di destra.

Allora ero un ragazzo e non potetti replicare come avrei voluto, ma dentro di me rimase il desiderio di poterlo incontrare un giorno, da uomo maturo, per dirgli cosa ne pensassi di lui. Gli avrei chiesto per prima cosa perché avesse pensato che quella pernacchia era diretta a lui, perché forse nel suo subconscio pensava di meritarla per l’ argomento di cui stava a discutere?

Ecco, tutto questo è venuto nella mia mente appena ho riconosciuto quella voce. Finalmente era giunto, inaspettatamente, il momento di vendicarmi e dirgliene quattro delle mie. Incominciai chiedendogli “ Ma lei è Gerardo?” “ Si, ma lei chi è? ” mi rispose. Quindi incominciai a ricordargli del liceo,

e lui incominciò a ricordare. Ma mentre tentavo di raggiungere il mio scopo, passò improvvisamente un taxi che lui con la mano fermò e prese a volo. Non ebbi il tempo di terminare la conversazione. Meglio per lui che sia andata così, è stato fortunato. Ci saremmo sicuramente scontrati di nuovo dato il suo carattere irruento.

Oggi Gerardo è diventato un bravo regista organizzatore di eventi e spettacoli importanti. Comunque avrei voluto prendermi lo “ sfizio “ di fargli una sonora pernacchia “ coram populo” cioè davanti a tutti per dare una giustificazione, ora, alla sua “ cazziata “ di allora.


Antonio Guarracino 31/07/2015 20:59 935

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.


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Nota dell'autore:
«Comunque la passione per il teatro mi è rimasta e dopo che sono andato in pensione ho recitato con una compagnia teatrale napoletana a livello più che dilettantistico.»

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