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L'insospettabile

Giallo e Thriller

Dopo aver commesso il fatto, non era andato via, anzi, erano già passate quarantotto ore che vegliava quello che sembrava tutto, fuorché un essere umano. Deforme, molliccio, i tratti del viso non più regolari e da sembrare più una maschera dipinta male, sbavata nei colori e nei contorni. L’ osservava senza provare disgusto o repulsione, solo una grande confusione in testa. Scoprire un lato oscuro del suo essere e riconoscersi in un uomo privo di qualsiasi sentimento, freddo, calcolatore, forse anche un tantino folle, lo disorientava.

L’ aveva eliminata, ecco il termine esatto, schiacciata come si fa con un insetto puzzolente e repellente. Una persona che doveva essere annientata. Tutto quello orrore era mostruosamente eccitante per lui, che invece di provare un senso di rimorso per il crimine commesso, lo appagava, sentiva l’ adrenalina trasformarsi in fuoco e impossessarsi della sua mente. Poteva decidere sulla vita o sulla morte degli altri e questo lo rendeva giudice e lo elevava ad onnipotente.

Intanto, la materia scendeva mista a sangue raggrumito, diventando schiumosa e maleodorante. L’ uomo, dopo aver goduto di quella orribile visione, finalmente decise che sarebbe andato via, aspettò che le ombre della notte calassero nel piccolo vicolo e nell’ oscurità furtivamente fuggì.

Marzia incontrandolo il giorno dopo esclamò: ” Ehi uccel di bosco, ma si può sapere dove diavolo sei stato? Ti ho cercato a casa e sul cellulare, volevo avvertirti che il caso della professoressa Marini, è sulla scrivania del giudice Biancolini e da un piccolo esame, si evince che ci sono buone possibilità di vincere la causa.”

Poi continuò come una mitragliatrice: ” Così, povera donna, dopo tanti anni di battaglie legali, finalmente avrà giustizia.”

Vedendo il suo interlocutore assente, aggiunse spazientita: ” Ma mi stai ascoltando?”

Valerio fece una smorfia: ” Ma si… si poi gli darò un’ occhiata!”

Già, gli darò un’ occhiata ed un ghigno spaventoso comparve sul suo viso spigoloso e di solito inespressivo. Nel frattempo pensava tra sé: l’ aveva sostenuta curando i suoi interessi, sopportando tutti i suoi capricci, i suoi sbalzi d’ umore, aveva speso notti intere a trovare cavilli giudiziari al fine di sbrogliare la matassa, poi la decisione inaspettata da parte della professoressa, la quale voleva togliergli l’ incarico e rivolgersi al suo acerrimo nemico l’ avvocato Gambino. Eh no, adesso che aveva risolto l’ inghippo e poteva essere finalmente risarcito per tutto il suo impegno, l’ abbandonava.

Non lo poteva permettere. La donna gli aveva telefonato, dicendo di portarle tutta la documentazione, lui era andato convinto di farle cambiare idea, ma lei, non appena lo vide, le si era scagliata contro, chiamandolo inetto e cominciando ad insultarlo pesantemente. Non ci aveva visto più e mentre lei era di spalle che controllava i documenti, lui aveva preso il filo del telefono e glielo aveva stretto attorno al collo e stringeva sempre di più, fino a quando lei scivolò sul pavimento come una bambola rotta. Poi trascinò il corpo in bagno e dopo averla denudata l’ adagiò nella vasca e fece scorrere l’ acqua fino all’ orlo.

Ritornò al presente e disse a Marzia: ” Non ci sono per nessuno, sarò occupato fino a tardi.”

“ D’ accordo, come vuoi” rispose la donna facendo un viso contrariato.

Pensò che non solo era scomparso per giorni, adesso non si degnava nemmeno di mantenere gli impegni presi, era proprio un bel tipo.

Valerio si rinchiuse nello studio che s’ affacciava sulla trafficatissima strada principale e dopo aver dato un’ occhiata allo scorrere veloce delle auto, accese la televisione. A quell’ ora c’ era il notiziario e proprio la notizia d’ apertura, fu il ritrovamento del cadavere della professoressa Marini. L’ inquilino della porta accanto, sentiva da qualche giorno un cattivo odore provenire dall’ appartamento vicino al suo, in più non aveva visto e né sentito la professoressa.

Allarmato aveva chiesto notizie al portiere ed in seguito alla sua risposta negativa, decisero di controllare, facendo così la macabra scoperta. Inoltre, continuò la giornalista, che non conoscendo la causa della morte si sarebbero dovuti attendere gli esiti dell’ autopsia, anche se da una prima valutazione e dallo stato di decomposizione in cui versava il corpo, la donna doveva essere morta all’ incirca lunedì.

Mentre scorrevano le immagini sullo schermo e Valerio le osservava senza provare alcun rimorso, entrò Marzia sconvolta dicendo: ” Hai visto cosa è successo? Hanno trovato morta la professoressa Marini!”

Esclamò Valerio: “ Si, ho appena ascoltato la notizia, ma adesso chi ci pagherà? Proprio ora dovevano ammazzarla?”

Marzia ebbe un sussulto, pensò subito al servizio appena visto in tivù, la giornalista che lo aveva presentato non aveva parlato affatto di assassinio, anzi, aveva affermato che erano in corso gli accertamenti della Magistratura per verificare le cause della morte.

Nonostante un brivido le avesse attraversato la schiena, non disse nulla. Notò la freddezza di Valerio e si ritirò nel suo ufficio. Purtroppo, non aveva fatto i conti con la malvagia perspicacia dell’ uomo, che si era accorto subito della gaffe che aveva commesso. Chiamò Marzia, dicendole di preparare il fascicolo del cliente, che dovevano rappresentare in giudizio il giorno successivo ed aggiunse che, sarebbero andati insieme all’ udienza.

Marzia annuì con una certa inquietudine, aveva un atroce sospetto, la risposta di Valerio, l’ aveva allarmata, ma doveva essere brava a non farsi scoprire. L’ indomani Marzia passò in ufficio per prendere le carte e trovò la porta dell’ avvocato aperta. Fu tentata di entrare nello studio, rovistò dappertutto: sulla scrivania, nei cassetti, ma non trovando nulla e mentre stava uscendo, il suo sguardo si posò su un appunto scritto velocemente, lo si capiva dalla scrittura scomposta. Lesse l’ orario di un incontro proprio quel lunedì con la Marini. Se lo infilò in tasca ed uscì velocemente.

L’ avvocato l’ aspettava già in strada, salì sull’ auto cercando di essere più naturale possibile. Valerio guidava sicuro e senza staccare gli occhi dalla strada, si rivolse alla donna dicendole: ” Marzia, sai che succede agli impiccioni? Fanno una brutta fine…”

Lei fece cenno per uscire dall’ abitacolo ma lui prontamente bloccò gli sportelli, poi svoltò verso una stradina secondaria e s’ infilò in un viottolo di campagna.

Marzia sentiva il cuore in gola, si girò verso Valerio terrorizzata, urlando: ” Allora hai ucciso tu la Marini, vero?”

Lui la guardò con occhi diabolici… ed una volta arrivati, infilò l’ auto fra gli alberi per nasconderla alla visuale dei passanti, poi spinse fuori dalla vettura la donna che tentò di fuggire, ma questi l’ afferrò subito da un braccio, intimandole di camminare. Lei procedeva tentennando, mentre lui la spingeva con violenza…

Arrivati presso un luogo ben nascosto, le puntò la rivoltella alla tempia e le disse: ” Mi dispiace ma non posso lasciare in vita chi potrebbe accusarmi.”

Lei gridò: ” Ti prego lasciami vivere non lo dirò a nessuno.”

Lui freddamente poggiò l’ arma alla testa di Marzia che si aspettava il colpo da un momento all’ altro e chiuse gli occhi in attesa della fine…

Sentì un tonfo, ma non era il colpo della pistola, era il corpo di Valerio che stramazzava a terra… un infarto fulminante, così lo definirono i medici legali…

Marzia guardava il corpo dell’ avvocato esanime e non riusciva a credere a quello che le era capitato… era sicuramente un miracolo o qualcosa che gli somigliava… disse solo grazie chiunque aveva pregato per lei…

Anna Rossi 26/06/2017 17:34 1233

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.


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