Splende al sol del viburno la nivea palla
piumosa soffice leggera sopra vi danza
con delicato quella a sfiorar suo volo
una farfalla, dolci quei colori, variopinta
e tal bella vision a questo dir m'induce
or che tu oggi alla vita bimbettina mia
ti schiudi, questo del vecchio nonno tuo
l’augurio suo: ameni legger siano sempre
e non velati di nero i tuoi pensieri qual
di viburno il suo bianco splendore e poi
come volo di farfalla a un delicato fiore
la fantasia tua verso un mondo variopinto
di sogni fate turchine e gnomi e di colori |
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Riposa la bimba nella culla sua
or la mamma la veglia lì vicino
ancor parlar non sa la fantolina
ma ecco sovvien che l’ardir mio
al cospetto nel dittar si spegne
dell’ambrosia mantovana il dolce
verso "incipe parve puer risu
conoscere matrem" sì orsù parva
puella fantolina a conoscer la
mamma comincia dal sorriso suo |
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Soffia la bimba allegra sul bianco pappo
del tarassaco e lieta volar vede ciuffi bianchi
sottil e lievi al vento che la man tenta di fermare
ma rapidi fuggon quelli e sol rimane il solo
stelo con la capsula del frutto messo lì a nudo
e quel suo primo sorriso si muta in delusione
che diversa si aspettava dopo il soffiare la sorpresa
ma ecco che pronta è ancor con questo gioco a rigiocare |
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Cosa avvenne mia cara fantolina
quel dì in Pasturago di Vernate
lo saprai più in là negli anni tuoi
quando la mente al saper aperta
sarà e alla conoscenza di un tempo
che pur presente capire non potevi
una chiesa san Mauro Abate protettore
tante persone che ti volevan bene
e tu dolce bambolina bianco vestita
come sboccia il ciliegio in primavera
in bianca pur stola un sacerdote alto
gridò come ti volevan qui chiamare
Laura il nome il crisma e del fonte
l’acqua benedetta bianca sul bianco
del Santo Battesimo la veste di Cristo
sì alla fede muovevi tu creatura nuova |
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Come sboccian le primule
al volger dell’inverno freddo
tu qual tenero primo fiore
dolce fantolina al tepor primo
della vita nel quarto giorno
di Febbraio sbocciasti a rallegrar
tanta era l’attesa quel vuoto campo
ove del seme umano si perpetua
il volgere del tempo e le stagioni
e come la primula poi s’accende
di colori intensi giunta primavera
tu a quella prima tenera dolce fase
del cammin nel mondo nostro umano
ti stai volgendo vispa curiosa sorridente |
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Sta la bimba prossima ai sei mesi
sulle ginocchia del vecchio nonno
dapprima sorpresa un poco titubante
poi sorride e si rasserena op op giù
su e giù muove le gambe il nonno
e a quell’ op op del cavallino accenna
con voce roca di quel ricordo vecchio
della canzone le parole ride la bimba
dimentica il nonno i tristi suoi pensieri |
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Alla casa dei nonni venne un dì la bimba
lungo faticoso fu nella notte il viaggio
era al suo arrivo addormentata ancora
poi qui festa le fecer festosamente i mici
e con loro il canto degli uccellin nel parco
e pure i fiori tra loro a gareggiare con colori
e profumi dolci vari per la bimba rallegrare
poi par lontan una voce nel vento sussurrare
guarda senti felice sorridi non t’addormentare
che pronti i nonni son una fiaba a te narrare:
sai alla casa dei nonni venne un dì una bimba... |
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Son oggi due anni cara mia nipote
frugolina che qual fiore profumato
sbocciata sei nel giardino della vita:
questo il dir tuo e queste le parole
mamma papà nonni bello ciao mao
bao e saltelli trotterelli simpatica
monella come affettuosamente sei
chiamata che strilli e fai i capricci
a quei no no ma questo non lo fare
poi furbesca ammicchi e poi sorridi
auguri auguri tanti ai tuoi due anni
oggi altro dirti non vò bimba mia cara |
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La mia bimba, due anni, mia nipote
piccolina ama giocar a nascondino:
sta dietro un cantuccio accovacciata,
grido “ dov’è dov’è la bimba mia sparita?”
Ecco che gioiosa incontro a me seduto
sul divano di corsa viene all’improvviso,
mi si butta al collo, le dico birbantella
mi hai fatto tanto spaventare, poi di nuovo
sparisce, si nasconde e questo gioco tra
noi continua e continua per più più volte! |
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