In un vano della mia casa
ho lasciato un pensiero
scritto su un foglio rosso;
l’arteria soffia sullo stelo d’un fiore.
Una docile primavera
imbandita di colore.
Ho un rifugio segreto
dove mi riparo
e, adornato dalla mia interiorità
ho un manto dove coltivo il pianto.
La mia passione si nutre del quotidiano
dentro il mio tempo rimane,
del mio spirito si nutre
in armonia con la luce. |
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Corro per inseguire il buio,
impatto nel vuoto universo dell’oscuro,
nella notte m’abbandono
e, sconosciuto nel mio oggi
vago nell’ombra
dove trovo le sequenze del passato:
pensieri brevi,
emozioni accatastate,
commozioni isolate.
Nella notte, con forza lo ribadisco
sulle note graffiate di questo disco:
non sono e non so se sarò in grado
di giocare ancora con la luce
e riflettermi nello specchio del vissuto
nel mio oggi e forse pure nel mio domani. |
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Confabula con il silenzio.
Traccia segni visibili
a chi con occhi attenti
pronto è a coglierne le sfumature,
le particolarità, le attinenze, le brutture.
La sofferenza compagna della solitudine
non si racconta.
Si percepisce quando il pudore ammanta l’anima
e lancia sulla strada i suoi stracci
denudandosi delle particolarità
oltre ogni ragionevole ovvietà. |
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In una nube
milioni di microscopici azzurri
dall’immenso che di beltà riluce
precipitano oltre la soglia dell’imprevisto.
Le movenze inseguono i versi,
precipitando ora,
verso la soglia del previsto. |
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Tutto si è ammortizzato,
il cuore riposa nella sua dimora.
Svuotato, è il senso,
colmo è il non senso,
almeno questo io penso
in quest’annoso tempo d’inganno
per un corto silenzio
confuso e amaro
come il sale grondato dal tempo;
di questo mai mi dimentico. |
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Ciò che è in natura
prendetelo con garbo e gran cura
perché di sostanza si nutre.
Riflettere: l’anima la cuce
e l’intelletto ne esalta il concetto.
Essenziale è dare tutto:
poetare, cantare
far l’amore a tutte le ore.
Stare in sintonia con il cuore
per non sfuggire
al senso contrario
che in direzione verticale
a volte, per errore
scende dall’alto verso il basso.
Un vero e proprio inganno. |
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Nella quotidianità mia,
tua, sua, nostra loro
troveremo le attinenze
e, l’uomo forse, al centro del mondo
in comunicazione con il divino.
Simbolismo, tradizione
potrebbe essere.
Arriva implacabile
e toglie il respiro,
non conosce amico o nemico che sia
ogni illusione spazza via.
Nel vuoto sospinge
e con regolarità implacabile
stringe le maglie delle sofferenze
con accecante potere. Indifferente.
Dell’indeciso si nutre
e, insaziabile succhia la vitalità
non per questione di pancia
solo per esaudire la sua banalità.
Diranno in tanti: pura astrazione,
permettetelo, in poetica non ci sia costrizione.
Potrebbe essere una cosmica sacralità
quella che investe sia nel bene che nel male
buona parte dell’umanità.
Per il restante, quel senso di inferno
nella prigione culturale della contemporaneità
che si nutre del passato,
goccia di sale grosso la definisco
e del benpensante me ne infischio. |
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Malinconia accesa dal sentimento.
L’attesa sembra svanire nell’anima
che gravata dal peso
è sgravata da quella sensazione
che si manifesta.
Brivido.
Nella penombra la parvenza
che inclinata verso la terra
cerca soccorso
per non rimanere sola. |
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Si duole il mare
con voce agitata e sincera
e nella sua e mia malinconia
si fonde un rimescolio
d’intensa e sincera inquietudine
sempre al far della sera.
La notte non mi spaventa
è il buio che mi tormenta,
è la lentezza dei giorni
che opprime il mio dormire
e, sogni inquieti
forse per non morire,
ma sapeste voi, quanto soffrire. |
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Non cede l’armatura della passione
quando si spende tutto ciò che si conosce.
Questa nostra terra
calpestata, ferita, ciarliera,
tante volte incolpata
dalle miserie umane
nel frammentato delle pene
e teorie...
quindi lasciamoci due porte aperte
una sul cielo
l’altra sul mare. |
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Si ravviva la fantasia
in quella selva ombrosa
dove la scoperta
sempre, appare misteriosa.
Accesa è la voglia di intraprendere
quello che a prima vista
appare sconveniente. |
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Intramezzato nel guscio tra il grigio scuro
nel lineamento, lo spigoloso traspare.
Ombreggiato da tinta cinerina
mai si ravviva.
Comunicante l’inconscio si scolora,
evapora, via, via che passa l’ora.
Segni di usura, illusione ottica
del tempo che declina l’ora.
Per quanto ancora questa solitudine
rasenta l’inquietudine?
Forse per un tempo in cui
le cicatrici diventeranno la prova
che la vita è novità, scoperta e, la persuasione
di fare i conti con la nostra parte interiore. |
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Il così sia trainò il suono
autosuggestionato l’uomo
abbandonò il frastuono
invano si piegò nel chiostro santo
solo il terreno arcuò il portamento
e sull’acciottolato inciampò.
Gravato dal fardello
srotolò l’inquieto
entrò, e preso contatto
nell’intimo dell’antro
saziò l’intenso. |
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Ti innalzi e rimbalzi nei mari celesti
ai bordi di variopinti paesaggi
per soddisfare cuori gentili
con gli incanti ammiccanti,
gratificati non solo da sguardi
bensì da voci, suoni e colori. |
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Quello stropiccio sudaticcio
di una stretta di mano
vale tanto quanto
le false parole
nel rintocco costante
di prepotenze aperte;
senza vergogne
diventano costanti apparenze.
Vite sprecate,
commozioni inesistenti,
Insonnie,
forse riservatezze? |
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Francesco Rossi nato a Sestri Levante il 24/01/1958 Pensionato.
Terminata la scuola dell'obbligo nel 1974 assunto come operaio in una ditta, nel 1976 assunto in Fincantieri dove per 35 anni ho svolto la mia professione di operaio speciallizato. E' in quei anni che si completa la mia formazione culturale con l'impegno politico e nel movimento sindacale dove ho ricoperto vari incarichi senza mai tralasciare il lavoro manuale attivo che credo ho svolto con passione e profitto. Anni duri, sia per la giovine età che per le problematiche legate al mondo del lavoro in continua trasformazione. Scrivere poesie è oggi il mio passatempo preferito, condiviso con la lettura e le scarpinate sui monti. Cultore del libero pensiero in quanto credo che le sensazioni, le emozioni che ogni persona prova non hanno confini ma, spaziano nella magia della libertà individuale e collettiva. Nessuno ha il diritto a talpare le ali. In questo sito che mi è stato segnalato ho trovato uno dei tanti modi per condividere le emozioni con gli altri autori e, la lettura dei testi è sempre infinita fonte di piacere. Sposato con Rosanna, due figli Valentina e Marco e.........scrivo. Aprire le porte della nostra mente, approfondire le conoscenze e, cercare di capire, interpretare i pensieri e le speranze è sinonimo di conoscenza, sensibilità e passione. |
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