Splende all’orizzonte
un magico colore
che nulla ha a che vedere
col chiarore delle aurore.
L’immenso si profila
sfiorando l’orizzonte
dove l’occhio umano
si perde e si confonde.
Lo scorrere del tempo
si fissa su quel punto
detto immaginario
per l’occhio che non vede
a un palmo dalla sua fronte
il dileguarsi del confine
della vita e della morte.
Oltre l’orizzonte. | 
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Colmo l’antico orologio
che non scandisce secondo
di fine sabbia;
ogni attimo passa fuggevole
dagli occhi
e indotto dal tempo
ogni momento vissuto
appare intenso
sulla riva del mare
dal colore d’argento. |
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Scende la sera,
e bianca sulla rivoltosa ombra
guarda la terraferma
cambiare sembianza
per mano umana
che non conosce la danza
ma disfa distrugge, cambia.
Quell’impuro vapor che s’alza
assente d’avvertimento
senza sagoma alcuna
avvelena la vita
sulla terra ancor viva.
Spandi sugli umani turbamenti
i tuoi chiarori,
e su i desolati pianori
uguali e sconfinati
i tuoi miti bagliori riversa.
E tu animo mio
che dal profondo mi scuoti
allevia la sofferenza del cuor mio
propaga il ricordo del tempo andato
e la compassione per la sofferenza
che arreca all’universo la razza umana. |
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Auspico una società
in cui le fatiche umane
unite allo spirito che erompe
in splendente volo
sospinga il faticoso pensiero
non contaminato dal rancore
verso il polo positivo della famiglia
in cui l’amor vissuto
mai si confonde
con l’insaziabile avidità
che d’ombre avvolge il concetto
e sciagurata lacera la vita.
Desiderio d’ un amore che sconvolge
le creature tutte
in amorevole e intenso abbraccio
per dar forza all’individuo
d’un nuovo coraggio. |
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Col cuor che sussulta e desidera
nel firmamento, nel mondo, nel mare
allegra, felice festosa
l’idea continua a viaggiare.
Sempre nella testa sarai
con lo sguardo rivolto al pensare
nessuno, potrà rubare
l’antico e umano ideale.
Illusoria chimera non sei,
al par della pace delizi
l’uomo stracolmo di vizi
che rinnova il puro ideale.
Limpida, ribelle, sincera
che fiera ardi nei cuori
come pura alma segreta
la bianca scia dei sogni
porti alla stella cometa. |
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Abbiamo asserito corti silenzi
tra gli spigoli del cuore
dove non contano le parole.
Racconti con la mente
di animi silenti,
pulsioni di frasi incompiute
non ambigue,
colmano spaiate differenze
da maschio a maschio
da femmina a femmina
mentre la luce fievole
irradia il colore
dell’olio sbattuto
dall’istante del sale
caduto dalle lune.
Cala il sipario,
smonta il palcoscenico,
rimane un gemito. |
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Rivelarsi nel dirigersi su verdi prati,
ammissioni di colpe solitarie nell’adulazione della notte.
Riconoscimento profanato
nella segretezza dell’animo turbato
dalle grinze della mano peccatrice.
Chiedo perdono all’attimo, m’inchino all’istante
estraneo al rimpianto che si presenta
tra l’ombra dell’anima.
Ammissione respinta.
Nel chiostro buio d’un tempio sacro,
imbrogliato dalle aspettative di una voce
che supplica perdono.
Anelo desiderio di verità.
Oltraggiato da una menzogna
offerta all’uditorio
da un menzognero canto. |
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Parla la fiamma consumata
al cuor che non conosce
terra bruciata,
mentre il campanile
che scandisce l’ore
ricorda l’umiltà
di dover ammettere
di dover chiedere;
è solamente polvere luccicante
che vola via
nascosta in un angolo buio
frantuma la composizione
della parola
e come fragile vetro
si frantuma anch’essa
nel dolore
è una mera illusione. |
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Discorriamo stimolati
dagli averi terreni
senza guardare
alberi fioriti,
confusi tra i passaggi
di solerti pensieri
svaniti in fiocchi
di polveri invisibili
e continuiamo a ripeterci
siamo vivi.
Vivi e spinti
da rose vermiglie,
da ramoscelli di vite
dove accesi sono i silenzi,
nascosti ai sonnolenti momenti
in attesa della sconfitta.
Intimi dell’infinità
da affidare agli specchi dei tempi
dove corriamo desiderosi
di nude ali
vogliosi di sorrisi innocenti. |
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Conto in te
nel tuo rispetto
che trasporterai ai bordi
delle viole fiorite,
amichevole, soave.
Oh! Si.
Soave e duttile
sulle mie pupille
che estatiche e fisse
sul dipinto armonioso del mondo
danzino sulle piste
dello sguardo
per svelare segrete emozioni
che non vuoi svelarmi. |
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I nostri cuori sono i vertici.
Intrappolate strade,
gocce di sangue.
Tra gli umidi urli di cortei interrotti,
costruzioni dimenticate, fughe
mentre il pane gonfia ancora nel forno.
Le risacche precipitano sul cuore
o come peso opprimente
sulle nostre schiene.
Questi sono i vertici.
Occhi disarmati,
reclutati alla malvagità
senza una logica di pietà
senza mai un colpevole.
Impertinenti i nostri cuori
hanno il sapore dell’humus;
terra sbattuta sulla roccia
come carne tenera. |
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Un fiore,
confuso nel buio,
nel crepuscolo,
punto il biancore del mare
il passato ora si fa sentire
con il desìo che preme sul cuore;
il fiore
emblema dell'amore infinito.
Ignoro luci, rumori, attese
mi distacco dal presente
e compagno del pensiero
mi accingo ad andare. |
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Oltre il muro eretto dall’animo
nessun controllo,
il mutismo del mattino
toglie coraggio
nessuno avverte l’inquietudine
e, un foglio
con verso abbozzato
offre voce di castigo.
Abbattere il muro
è l’imperativo
per non stillare sangue e rancore. |
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 Francesco Rossi nato a Sestri Levante il 24/01/1958 Pensionato.
Terminata la scuola dell'obbligo nel 1974 assunto come operaio in una ditta, nel 1976 assunto in Fincantieri dove per 35 anni ho svolto la mia professione di operaio speciallizato. E' in quei anni che si completa la mia formazione culturale con l'impegno politico e nel movimento sindacale dove ho ricoperto vari incarichi senza mai tralasciare il lavoro manuale attivo che credo ho svolto con passione e profitto. Anni duri, sia per la giovine età che per le problematiche legate al mondo del lavoro in continua trasformazione. Scrivere poesie è oggi il mio passatempo preferito, condiviso con la lettura e le scarpinate sui monti. Cultore del libero pensiero in quanto credo che le sensazioni, le emozioni che ogni persona prova non hanno confini ma, spaziano nella magia della libertà individuale e collettiva. Nessuno ha il diritto a talpare le ali. In questo sito che mi è stato segnalato ho trovato uno dei tanti modi per condividere le emozioni con gli altri autori e, la lettura dei testi è sempre infinita fonte di piacere. Sposato con Rosanna, due figli Valentina e Marco e.........scrivo. Aprire le porte della nostra mente, approfondire le conoscenze e, cercare di capire, interpretare i pensieri e le speranze è sinonimo di conoscenza, sensibilità e passione. |
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