L’anima bella del nostro Signore
quando si sciolse
dal tronco terreno
non volò in cielo,
non prese sembianza
nella luce d’una stella
perché senza parole son le stelle
e il cielo lontano.
Quel corpo martoriato
e pur trafitto
dalla violenza prima dell’uomo
mai poté tramutarsi in fiore.
Anima pietosa che sofferente
piange l’universale Signore
non è lontano fra il cielo e le stelle
è qui, vive con noi,
dentro al cuor riposa. | 
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Nelle calde notti insonni
quando l’afa opprime i sensi
pensieri disordinati pari a cortine fumogene
stentano a prendere forma;
l’inquietudine del poeta
si manifesta danzante
al ritmo swing,
parole pensate,
ricacciate nell’abisso del torpore
flash;
una luce fioca
s’insinua tra le fessure
travolgente apre le porte della mente,
l’attimo è sublime.
Lumeggia il pensiero,
forma e sostanza.
Nivei fogli sparsi,
da inanimati ad animati
per versi d’amore, dolore, passione.
Linfa vitale per il poeta. |
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Nella dolce acqua
agile muove le braccia
e di lato piega
fluttuando su l’acque nude
inseguita dall’ardor indomito
di colui che invano
sbraccia per raggiungerla
e, sostegno invoca al cuor suo.
Risoluto il coro celeste invocato
aiuto porge
e lei, nell’abbattuto flutto
agli occhi suoi si nasconde. |
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Vorrei essere mite,
vorrei essere balsamo
per curare piaghe antiche.
Vorrei essere rosso
come l’abbozzato velo
di una madonna onorata
da un contrito peccatore
nelle luci fioche
rabbonite dagli incensi
e dalle dolci preci
sparse sulle guance illuminate.
Vorrei gustare fragranze
fluttuate tra i venti
di stradine spente
per sillabare sulle tue labbra arse
dalla pietà inattesa
di un lamento, di una supplica
forse, una preghiera. |
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Quando cresce nella mente un’idea
un’emozione il mio istinto sfiora
e le mie pupille fan scintille
Quando la commozione
rapisce il cuore
sento dissolversi il dubbio
che insegui sognando;
mi sfrego gli occhi
e mi domando:
che senso ha
il dubbio in un amore
che ho desiderato tanto? |
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Per questo chiedo silenzio,
non è un accenno ritmato
di uno spasso prezzolato
è l’inquietudine,
è la partita dell’attesa,
malinconia, solitudine. |
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Nella bellezza di una visione notturna
ho visto il sole splendere nei tuoi occhi
e, sedotto dal candore
gusto le candide lacrime di rugiade
legate a fili d’erba,
cesellate dal cielo
in armonia divina
con il miele della terra.
Mai più svelerò i segreti
dei sogni miei
trafitti da finzioni
di chi vagheggia,
di chi pensa
di chi ha provato. |
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Un brandello della mia paura
esaltata dai pentimenti
e da statici pensieri
spunta tra i lembi
dei tuoi turbamenti adolescenziali
tra i mutismi gelati
verso una trama
già scritta.
Sotto la cappa
dei pensieri avvolti
assenti i tuoi sguardi
per lo strazio d’un amore infranto
nascosto nel tuo cuore
mio piccolo angelo. |
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Nella notte che tutti gli spettri muove
udì gemere la cupa voce del gufo
vagabondando in quella tenebre buia.
Le bianche forme,
velate come in sogno vede
e, il tormento
che lentamente la vita divora
sembra aspettarlo ancora.
Dal suo sonno destato
la verità rivede assoluta.
Nudo e spiritato
alza le braccia al cielo
e, sulla coperta si strugge
mentre il pianto gli si chiude in gola.
Come una pietra gli si incollò al cuore,
non sgorgò nessuna lacrima
in quella notte di terrore. |
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Spande un colore grigiastro
su spiagge deserte,
il silenzio infranto dal sordo rumore
di ciotoli nudi sotto scalzi piedi
scuote l’immensa pace;
l’alone del mistero
come vivo specchio
riflette l’immagine nel scuro mare.
Sciaborda la bianca spuma,
le orme cancellate
danno pace al mistero;
solo il tenue chiarore rimane,
compagno di notti solitarie;
il mare, stupenda cornice
della fioca luce lunare. |
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 Francesco Rossi nato a Sestri Levante il 24/01/1958 Pensionato.
Terminata la scuola dell'obbligo nel 1974 assunto come operaio in una ditta, nel 1976 assunto in Fincantieri dove per 35 anni ho svolto la mia professione di operaio speciallizato. E' in quei anni che si completa la mia formazione culturale con l'impegno politico e nel movimento sindacale dove ho ricoperto vari incarichi senza mai tralasciare il lavoro manuale attivo che credo ho svolto con passione e profitto. Anni duri, sia per la giovine età che per le problematiche legate al mondo del lavoro in continua trasformazione. Scrivere poesie è oggi il mio passatempo preferito, condiviso con la lettura e le scarpinate sui monti. Cultore del libero pensiero in quanto credo che le sensazioni, le emozioni che ogni persona prova non hanno confini ma, spaziano nella magia della libertà individuale e collettiva. Nessuno ha il diritto a talpare le ali. In questo sito che mi è stato segnalato ho trovato uno dei tanti modi per condividere le emozioni con gli altri autori e, la lettura dei testi è sempre infinita fonte di piacere. Sposato con Rosanna, due figli Valentina e Marco e.........scrivo. Aprire le porte della nostra mente, approfondire le conoscenze e, cercare di capire, interpretare i pensieri e le speranze è sinonimo di conoscenza, sensibilità e passione. |
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