Dedicare se stessi
affinché tutto brilli di quella luce
che illumina la notte
e ritrovarsi in quel tunnel
ove solo la forza
sembra battere pugni sull'incudine
doloranti a braccetto con l'angoscia
distrugggere raccapriccianti pensieri
salvare quel che ancora
desiderio di vivere reclama. |
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| Sfuggito
quel momento
un vuoto ha lasciato
Mirìadi di pensieri volteggiano
cerco di catturarli sono tanti
scappano scappano
un dubbio percuote
dov'è la memoria
galoppa lontano
un nitrito
riporta alla realtà
gli anni passano
loro si avvicinano
fanno capolino
avvisando. |
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| E' tardi
gli occhi si chiudono
stanche le membra
chiedono riposo
i pensieri si accavallano
non lasciandoti respiro
vaghi in quella stanza
senza ossigeno
aspetti aspetti
inutilmente
le preoccupazioni
devi abbandonare
domani è un nuovo giorno
chissà! . |
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| Lasciarsi andare per non veder
quel che accanto muore
ove son finiti quei giorni
dove tutto scintillava
profumi ormai lontani
come formichine
tornano invano
lacerando il cuore
solo umettati occhi brillano
pezzetti di diamante
si sgretolano all'istante
ferendo. |
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| Vorresti esplodere
sparpagliando tormenti
che sempre senza pietà si riaffacciano
attimi in cui la mente seleziona
cercando nella pace
quella serenità immaginata
inutili prove di condivisione
ancor più feriscono
non v'è ristoro
costantemente vibrando
oscuri volatili
macchiano l'anima
cercando appigli
cadi nel baratro
nulla e niente palpita. |
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| Non sempre
sognare quel che nella vita acccade
allevia le ore
tormenti trottano su quella strada
che niente ha di umano
colpi di piccone
risuonano scandendo istanti
non potendo cancellare
quel che un tempo
ha segnato con forza il nostro vivere
.
il trattenersi dall'esporre ideali
ancor più duole
caratteristica personalità
chiusa nell'uovo
attende di respirare. |
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| Quelle parole
ancor martellano nella mente
catturando il respiro
fruscìo che accompagna
solitario vive
Rimbombano verbi
ferendo il cuore
fuggire vorresti
chiama quel sangue
ascoltalo!. |
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| Non credono orecchi
non vedono occhi
quel motivo cerchi
voli leggera sopra una nuvola
pronta sei a donare te stessa
eppure
mute parole feriscono
volano farfalle controvento
forza immane dubita
alzerai quel calice
gocce di miele
trasformeranno il fiele? |
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| Una parola
che possa lenire la lontananza
tarda a venire
sei distante
ma vicina nel cuore
che sempre pulsa
L'unico obiettivo
che ancor trattiene
a combattere serpenti assetati
quel desiderio
che solo tu
conosci. |
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| Silenziosamente
attendere quel momento
un peso allo stomaco
pare mandare indietro le lancette
in apnea piccoli gamberi si dibattono
cercando aria sfogli l'anima
negativi pensieri padroneggiano
dubbi imperano cancellando positività
delusione quando istante prende piede
sospiro inverso rantola un no
difficile pianificare
sempre vince il destino. |
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| Difficile gioire quando
qualcosa intacca l'attimo
eppur della vita
incredibilmente
anche questo ne fa parte
Come uccellini
emozioni prendono il volo
lasciando una punta d'amarognolo
in quel forno
che tutto ingurgita. |
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| Desideri annullati
ormai lontani scavano una fossa
non esiste terriccio
che ne tolga il respiro
silenziosamente ancor vivono
Sempre nel cuore palpiteranno
occhi coglieranno l'attimo
orecchie capteranno vagiti
mani accarezzeranno il niente
braccia stringeranno l'aria. |
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| Momenti cupi
Camminano in te
Speranze che fuggono
Desideri negati
Percorrono il tuo io.
Non vedi traguardi
Tutto si rabbuia
Chiudi gli occhi
Lasciandoti cullare
Dalla voce del silenzio. |
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| Un gabbiano vola sopra i miei pensieri
piccole perle in attesa di giudizio
catturate da folate di vento
timorose volteggiano
come onde s'ingrovigliano
annaspando
in tempo
giungerà il verdetto? |
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| Un attimo per imbrattare quel foglio
ove una lacrima
di vita colorava
un'istantanea
folgorava
denso fumo agli occhi parlava
celando quel calore
intimi momenti d'un tempo
guazzavano. |
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| Chiusa
in una bolla di sapone
pronta a schizzare via
odo suonare campanelli
un magico coro
chiama
offrendo follie
Vorrei spezzare
quella sfera che avvolge
con timore
piano piano
muovo la tenda
che cèla il volto
- non è facile -
la paura
prende il sopravvento
mi accoccolo nuovamente. |
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| Attimi di vita in cui
un vuoto assordante rintrona
facendo ascoltare voci
che solitarie
sfuggono sparpagliandosi
ansimando
rincorri inutilmente
sino a quando
un tonfo improvviso
riporta alla realtà. |
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| Arduo trovare uno scopo
quando tutto sembra volgere al termine
non esiste input che volenteroso
spinga verso le braccia accoglienti della vita
come formichina laboriosa
ti rintani in un mondo
fatto solo del tuo pensiero
ove nessuno
saprà potrà mai occupare
padrone assoluto
dell'inquietudine. |
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| Il tempo sfugge
Delicato come un'arpa
Con i suoi colori
Vibrazioni delicate
Corrodono
Il pensiero
Ascolta battito fremente
Odi suono del verbo
Che trepidamente attende |
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| Un nodo alla gola
piano piano assale
terribili attimi
scappare scappare
un desiderio efferato
accompagna
uno sguardo attorno
frena
Un fuoco che non si spegne
illumina la notte
solo buio
negli occhi
una fiammella
vola lontano
cercando quell'anima
luce ancor. |
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| Un occhio all'orologio
e tutt'intorno si fa buio
pensieri si arrampicano
alla ricerca della luce
che sempre più
si allontana zoppicando
Ore perfide
sembrano divertirsi
giocando a nascondino
una caccia che invano
imperterrita continua
nel suo girovagare. |
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| Lungo quel viale
costellato da punte di diamante
silenziosa correva
instancabile il pendolo
scandiva le ore
specchiandosi
come monile risplendeva
elargendo sensazioni
inestinguibili
fondendosi in un bouquet
ove sogni e speranze
primeggiavano. |
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| Hai pianto
in quella notte di luna,
verdi prati
umettati del tuo sale
sembravano
alzare verso il cielo
la propria vitalità.
Niente ha cancellato
la tua malinconia,
ancor oggi
stille di pianto
si confondono
in un mondo avverso. |
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| Piroetta la vita
una parola capace di sconvolgere
cancella emozioni
ormai archiviate
nube nera abbraccia le ore
portando con sé
innocenza vissuta
si allarga quel viale
che mai vorremmo percorrere
erbacce sembrano inghiottire
ciottoli un tempo nemici
sbarrano il cammino
al volo cogli quel segno con un sorriso
non tutto è perduto!. |
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| Sotto un cielo plumbeo
qualcosa ti sconvolge
terrore nei tuoi occhi
speranza più non vedi
giungerà la notte e con lei
si assopiranno i pensieri
in attesa di una nuova alba. |
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| Quel desiderio che sovente
arriva come un macigno
capace di annullare
brividi di vita
traslando in un mondo
fatto solo di pece
appare come punto d'arrivo
alla ricerca della pace
attimi paiono non finire
lunga è l'attesa. |
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| Giunge la notte con l'oscuro manto
respiri carpiti da un vortice
solo silenzio attorno
piccole luci indicano la strada
per un nuovo cammino
dolori e fatiche non s'arrendono
con tenacia rimuovi quel velo
portando alla luce altre volontà
profumi e desideri rinverdiscono. |
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| Desiderio di rilassarmi sulle tue molle
fammi posto ti prego
non abbandonare questo corpo
che attende solo amore
minuscole zanzare
zampettano implorando sussidio
inequivocabile cernita
s'impone
onde far risorgere
quel che un tempo
senza stipendio
ha invaso pensieri
colpo grosso
attutito da timidezza
ancora oggi
reclama. |
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| Sei raggiante
disperazione prende
vedi oltre
e più disperi
ti aggrappi a Lui
sorge il dubbio
forse chiedi troppo
rientri nel guscio
soffrendo pene d'amore
un amore che non è amore
un bene infinito che strazia
che corrode
che lascia senza forze
come un calvario
porti questa croce
perché perché proprio a te! |
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Il battito spezza l'anima
tormento che non ha eguali
plumbee nuvole
coronano la giornata
l'amore brucia
estendendosi all'infinito
cercando un appiglio
onde non morire
lontano
un gabbiamo
sembra confondersi
con il sole che tramonta
onde spumeggianti
si rincorrono come pensieri
che oggi
muoiono. |
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L'alba
profumava quel sole
che ancor distante
faceva sentire il suo calore
quando un vagito lontano
accarezzava l'aria
una corsa disumana
per non lasciar sfuggire
sensazioni violente
attimi avrebbero voluto
risucccchiare quel suono
eco rimbombava nelle orecchie
un grido soffocato
un desiderio
che tarda a morire
ferisce il cuore
gocce parlano
gocce si asciugano... |
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| Basta poco per entrare in subbuglio
piccole differenze smontano castelli
alzando quel ponte levatoio
a difesa d'ogni sortilegio
ricerca infinita
travolge il pensiero
ticchettio
spopola tra le dita
non esiste appoggio
onde allontanare timore
solitudine
amica padrona. |
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| Vivere quel passato
ogni tassello impone se stesso
sul podio del cuore
sulla fascia
di pari passo
galleggia il numero uno
.
in apnea
condividere vorresti sensazioni uniche
vuoto intorno
sola sola
calpesti quel suolo
brace ardente s'eleva
.
non hai più freddo!. |
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| Son qui
accovacciata sulla sedia
senza un perché
occhi implorano
quell'affetto ormai distante
gelo è padrone di tormenti
freddo
scava fosse
ghiacciando il cuore
ancor cerca di combattere
non depone armi
la fiamma dell'amore. |
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| Occhi confusi
alla ricerca del proprio io
vagano barcollano
cercando un appiglio
per frenare quel senso di smarrimento
che sempre è padrone
Volati via i desideri
niente ha più scopo
solo un grande freddo intorno
gocce di pioggia cristallizzano
brividi scuotono quel torpore
"eppur vivo!". |
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| Non bastano le parole a far desistere
ogni gingillo
è buono con il pensiero
ad allietare piccoli
non può svanire quella speranza
profumo di morte
non deve vincere
sono là in attesa
che piccola mano scaraventi
un dolce suono
onde tornare a vivere. |
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| C'è un tesoro a me vicino
Lo conosci - mi tocca
Vale molto tu lo sai
Via - non essere venale
mi fai male
E' amore - fedeltà - bontà
Lo vedi luccicare, brillare
E' sempre più vicino
Cerchi di riporlo entro il tuo forziere
Non riesci
E' troppo, è grande
E' troppo vivo. |
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| Uno spazio vuoto
si è riempito
fra le pagine
del mio libro
profumo di gardenia
invade il mio essere
convulsi battiti
catturano il respiro
come un baratro
si apre la speranza
un fuggi fuggi
di favelle
si rincorrono
alla ricerca
del loro spiazzo
un attimo e tutto tace
volto pagina. |
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| Lentamente muore l'onda sulla battigia
calma improvvisa acquieta il cuore
tumultuosi pensieri prendono il largo
un senso di vuoto ricerca emozioni
sempreverde tran tran quotidiano
s'aggrappa a quei fusibili
onde salvaguardare
inattese soluzioni
prosegue la vita
nel suo curioso cammino. |
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| Occhi
cercano nel buio
quel che nella luce è assente
sogni velati
impongono con forza
il futuro
dura e lunga l'attesa
ancor tarda
inutile cibarsi di speranza. |
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| Quell'istante vorrei dimenticare
forte quello strappo
il cuore ha dilaniato
non eravamo pronti
Piccolo fiore
faceva solo capolino
perché mi chiedo
sempre mendicherò
Quel segreto ancor vivo
un braccio di ferro
vincitori e vinti
un'anima hanno rubato. |
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| Lo sapevo, lo sapevo
che questo momento sarebbe arrivato,
sentivo in lontananza
quel sussurro ormai noto
che travolgeva il mio essere,
un urlo straziante
avrei voluto donare al mondo,
ma come potevo? .
Un tremito infuocato
attanagliava
quella volontà di vivere
ormai lontana,
combattevo
pensando a lei
che dall'alto sempre vede.
Una lacrima
a coronare quegli istanti,
non riusciva a mondare il cuore
che sempre si attorcigliava. |
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| Inutile
cercare nel baratro la luce
non esiste fiaccola che illumini quel
che nello scrigno ancor palpita
cercando una speranza onde sopravvivere
tuoni e fulmini
combattono emozioni
tuffandosi nel mare
ove chele vivono
sempre pronte ad estirpare piccole gioie
inesauribili domande
cavalcano rincorrendosi
lasciando tracce del vissuto
dove inconsapevoli
si specchiano riflettendosi. |
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| Avere paura
di fare quello che non fai mai
panico sembra impossessarsi
forza inutile per molti
disdire vorresti
inconcepibile
quando sai che quei fiori sbocciati
attendono solo te
nascondersi
rimpiccolirsi agli occhi
annullarsi
è tremendo
fuggire esplodere
da quell'involucro
ascoltare l'anima
sei viva!. |
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| Dubitare di se stessi
del proprio comportamento
assillano lezioni
specchiandosi in quei volti
che imperterriti sorridono
.
perché ribellarsi
agli insegnamenti d'un tempo
inutilmente
sospiri cercano errori
sicurezza svanisce
.
inquietudine
prende il sopravvento
onde rinascere
carattere
vorrebbe eclissarsi. |
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| Basta niente per far saltare il grilletto
tutto si offusca
una parola più fuoriesce
un velo appare
mosso dal vento
che solo di nero colora
come spogliata
ti rintani alla vista di chi
incapace di comprendere
addita
brividi di paura
vegliano la notte
l'alba non rischiara
un nuovo dì avanza. |
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| Inconsapevole
il carattere fa soffrire
come tenaglie stringe
facendo soffocare
parole tacciono
rinchiuse in un baule
la chiave hanno smarrito
lingue di fuoco
non trovano riposo
catapultandosi
personalità emerge
cercando attorno
comprensione
non compassione. |
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| Perché quel vocabolo
deve sempre imperare
come lama entra nelle viscere
in apnea
desiderio represso
scatena violenza
Ov'è finita
quella delicatezza
che un tempo mormoravi
la vita non perdona
torto e ragione
scandiscono le ore
Piccoli piedi
su ciottoli avanzano
un connubio
tra sangue e dolore
fa desiderare
la follia. |
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| Chiudo gli occhi
Folletti si rincorrono
in cerca di avventure
Profumo di mirtilli
si espande
Sogni incalzano
nella fredda notte
Pensieri disordinati
cercano aiuto invano
Tutto si tinge di nero
nella vuota giornata. |
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Pipistrelli volano
mostrando fieri il loro sorriso
gela il sangue
attimi di terrore
un respiro affannoso
tace silente
tutto sembra di pietra
fuggire vorrei
sono sempre qui
aspettando raggi di sole. |
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| Chiudo gli occhi,
tutto si dipinge
sotto false spoglie,
non v'è rumore
che sentano le mie orecchie,
tutto tace.
Entro me,
un cuore che palpita
si confonde
con tuoni e lampi
annaspa, annaspa,
cerca la salvezza.
Pensieri mi travolgono,
un affannoso respiro
mi sconvolge,
spalanco gli occhi,
scruto lontano
e - attendo -. |
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Berta - nata a Firenze l’8. 9. 1947, sono quindi una donna con una certa età, anche se oggi sembra che non si debba dire anziano sino all’età di 80 anni.
Sembra buffo, ma l’età che sento di avere sono solo 33 anni, essendo il mio spirito molto giovanile ed allegro - anche se in alcune poesie può sembrare il contrario -.
Sono felicemente sposata con due figli ormai abbondantemente quarantenni.
Ho cominciato a scrivere la storia della mia vita all’età di 12 anni e portata a termine a 50 anni, lasciando intatte le parole di allora.
Ho iniziato invece a scrivere poesie quasi per gioco, guarda strano, a 33 anni - sulla spiaggia con i miei figli - anche se fino dalla tenera età mi è sempre piaciuto buttare fuori all’improvviso piccoli pensieri profondi che però non venivano mai recepiti anzi, tutti prendevano in giro e così sono andata avanti nel tempo mettendoli a dormire, sino a quando un bel giorno ho detto:
" Basta - cosa importa di quanto dicono gli altri - scrivo per me!".
Ero solo cresciuta.
Premetto che non pretendo essere una scrittrice, anche perché le scuole fatte non me lo hanno permesso (avviamento commerciale).
a tutti |
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