Pubblicare poesie

Sociale
di Giovanni Monopoli

Le 45 poesie pubblicate nella raccolta


Viaggio

Sociale
Viaggio
Solca il mare desiderio,
ondeggia tra i flutti salino fruscio,
carezza la spuma che rinnova,
fruscia dolcemente tra le brame.

Briciole di tempo a sciogliere
come foglie svolazzano libere
per quel viaggio in faro voluto
tra le stelle in eclissi di cielo.

Brillio di vele al vento
tra le brezze il ricamo di una vita
in sussurro nel gioco di colori,
tra i silenzi di battiti lontani.

Granelli di sabbia, crespo palpito
tra i levigati sassi il vuoto sbirciare
quel lungo, lungo viaggio solcato
nei respiri a curiosare salicei sguardi
tra gli oblò del sereno cullare
d’umile cammino aspirato.
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Giovanni Monopoli 23/11/2013 16:06 3 2598| Racconto su 'Speranze al di là del mare'

All'alba un sorriso... forse

Sociale
All'alba un sorriso... forse
Miraggi a venire su occhi imploranti,
omertosi silenzi nel solcare onde
s’avvedono speranze, soffocati respiri
su dondolanti carrette... stracolme,
sponde cercate al destino.

Un mare, un mare di libertà,
un inseguire con affanni gli orizzonti
fuggire dalla schiavitù, dalla fame
evocata per vivere,
mentre lamenti di bimbi s’odono
e l’arsura che piglia... sconforto.

Navigare tra i marosi
strozzati aliti, stretti a giacere
lontani sguardi, mormorii,
cuori infreddoliti dalla paura.

Uno svogliato dondolio
tracce sperdute nei quadranti,
litanie nelle brezze avvolgenti,
tutto scivola lentamente,
troppo lentamente, aleggia timore
nei spiragli di vita bramati al fio.

All’alba la terra promessa...
quel mare della libertà è vicino... forse.
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Giovanni Monopoli 12/10/2013 10:05 2532| Racconto su 'Il mare della libertà'

Compagne di vita

Sociale
Compagne di vita
Gemono tra speranzosi passi,
all’aria l’accarezzo ... deliziosamente mossi,
compagne di vita per lenire
nelle buie giornate lì a venire.

Gli occhi il vuoto son lì a fissare,
cadenza la speranza del domani,
il sole, la luna ad assistere profani
le mani, la via forte a serrare.

Colori s’affacciano all’imbrunire
stampelle aiutano nel loro fluire,
profumi inalati a circondare aloni
per donare la luce, la via ... in braccia
smarrite nei vialoni di bonaccia.

Voi, compagne di vita,
lasciate ai palmi l’umile attrezzo,
omertose nell’avvicinarsi in vezzo,
orgogliosi d’essere portatrici d’amore.

Al cuore il palpito, il sussurro,
del vitale soffio il dir: non è finita,
ci sarà nel futuro certo albore
e brillerà ancora l’infinito azzurro.
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Giovanni Monopoli 21/02/2013 15:30 3 2433

Fame nel mondo

Sociale
Fame nel mondo
Cielo di rosso tinto ... menzogne,
lacrime in precipizi a sperdersi scendono,
raminghi occhi per il baratro certo
s’offusca la mente in visione di vergogne.

Lamenti in sordi richiami s’odono
sorvolano deserti, insormontabili dune,
tesa resta la mano ... inaridita
tra le ombre della sera avvilita.

Impauriti visi s’accavallano nel buio
l’inedia preme tra le tenebre notti,
soli nell’ immenso mare dei silenzi
con palmi ancora ad implorare,
nello sfamare vite rivolgenti
d’un indifferente mondo ancora assente.
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Giovanni Monopoli 19/12/2012 16:01 2750

Il silenzio tra le note

Sociale
Il silenzio tra le note
Rami avvolgeranno sensi in gioioso tripudio
albeggiato incantesimo bramato dell’amore
lasciando vaganti anime agli spazi di luce
col brillare d’intenso nei patii di musica ch’induce
di fiumana passione in visibilio.

Parole sfuggiranno, tendaggi lo svolazzare,
segreti in esilio, mai svelati, su leggii a leggere
d’ansiose bocche il bisbigliare. sussurrare
nei pentagramma scritti con la voce del cuore.

Carezze plasmeranno liberi sentimenti
cristalli di vita inebrieranno animi nelle menti
tra le armonie intonate nella culla dei desideri
coi grani di sete d’aureo aspetto a circuire.

Il silenzio tra le note scioglierà ceppo origliato
le ciglia con fremito sinfonico saranno a muovere
traghetterà il magico pensiero verso oblii versato
da respiri che sopraggiungeranno d’amor foriere.
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Giovanni Monopoli 29/09/2013 22:53 2365

Il tramonto di un sorriso

Sociale
Il tramonto di un sorriso
Rintocca l’ora del destino
caduco, fragile bastone barcolla,
scivola incredulo repentino
sola resta col nulla... tracolla.

Luci offuscate sono da nebbia giunta
foglia unta da rugiada ondeggia,
sdrucciola, inciampa per quel viaggio
cammina, non ricorda più la sua impronta.

Gli occhi sono piccoli, spenti...
è il tramonto di un sorriso
osserva intorno nulla trova ... è eroso
e resta sola coi propri pensamenti.

Batte sordo sfiancato batacchio,
riflette immagini stanche corroso specchio,
poche sillabe da tradurre su fiacche panche
a meditare il passato tra le bucate tasche
e mogia si ritira in quella nuda stanza
a rimestare, tremando, l’umile pietanza.

E’ il tramonto di un sorriso
lo lascia andare a capo chino
indicando con ignudo sguardo lì vicino
la via di quel crepuscolo inciso.
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Giovanni Monopoli 04/06/2013 14:42 2177

Il velo

Sociale
Il velo
Dipinto in ogni dove con mute parole
a disegnar vita là ove il cuor è arriso,
avvolge, avviluppa con tenero candore
nel tiepido coprir del corpo candido viso.

Violini stropicciati da ansiosi archetti,
crepitii assordanti a turbar le menti,
polveri a sollevar tra le strade astinenti
negli stridii di pianti incolonnati... lì eretti.

Rosso di sangue, nero al cospetto,
biancore di gioia, verde di speranza ...
il sognare
su tappeti di petali, passi ad accompagnare
tra le insegne colorite d’umile oggetto.

Squarciato da infausti eventi
colora il cielo in mille momenti,
svolazza sincero in omertosa attesa
a giacere, a bramare in dolce presa.
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Giovanni Monopoli 15/07/2013 18:44 2962

Nel silenzio... le lacrime

Sociale
Nel silenzio... le lacrime
Voci soffuse, recluse nei reconditi pensieri
azzoppate da litanie crescenti, mortificanti
nel flagello creato nei vicoli della omertà
lasciati a marcire nei tempi svuotati, persi.

Arsa gola si genera nell’assolato cortile
nulla più s’ode nel frastuono creato dalla solitudine
il giorno come la notte, l’alba come il tramonto
tutto si cela nei meandri di omertoso mutismo.

Nel silenzio ... le lacrime asciutte, svuotate
recitano musiche a sperdersi negli alisei nascenti,
giace lì affranto destino nel labirinto che scricchiola
tra il coraggio mancante e parole monche.

Il rovente asfalto porge la sua scena
la sete di giustizia reclama il suo pulsare
tutto si procrea tra fumi ed acre odore
e resta la rabbia, il ricordo del perduto valore.
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Giovanni Monopoli 08/05/2013 14:13 1 2990

Vite spezzate

Sociale
Vite spezzate
Nubi invadenti celano il passo,
solitari atolli si spingono a ferire,
assale il terrore nello sconquasso
col debole mondo pronto a perire.

Per le terre s’ammantano ferite,
calici ormai colmi di rosso sangue,
fiori a menzionare: Udite, udite!
mentre il corpo lì giace ... langue.

Intrecciati fili s’aggrovigliano,
lontane sirene sono a coprire,
quel casco è lì ... sfuggito di mano
e resta esanime tra i silenzi ... a morire.

Vite spezzate, origlia la vita in bilancio
lungometraggi stinti in dramma vedere,
non v’è più aria ma sol macerie da sollevare
per quell’istante in sfascio ... leso in cencio.
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Giovanni Monopoli 10/03/2013 10:45 2785

Fin quando reggerà?

Sociale
Fin quando reggerà?
Scalciando foglie ingiallite dal tempo
percorre il viale, un uomo, lungo il fiume,
un vecchio, la malinconica sua solitudine,
passo lento, soffermarsi, silenzioso
ad osservar delle acque lo scivolar
giù per la vallata lo scorrere... il tramonto.

Incredulo fissar costante movimento,
la propria vita a ritroso scendere
mentre la trasportano con sobbalzi lentamente
verso l’ultimo suo cammino.

Con occhi stanchi, accigliati
col dondolante capo a commentare
pensare, perché è lì a voler riposare...
in quiete silente, latente.

Ad un bastone s’arrocca malfermo
compagno unico... scalfito dagli anni
che lo asseconda
in quel mesto andare, curvante
irto di pensieri richiamati,
di desideri mai compiuti
di giorni trascorsi... vissuti.

Lo regge
con percezione della realtà,
con tenacia fin quando ci riuscirà,
fin quando a sostenerlo
ce la farà.
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Giovanni Monopoli 15/06/2014 18:47 1 2174

Il coraggio dell'essere

Sociale
Il coraggio dell'essere
Uno spillo di verità, un punto da scoprire,
la promessa d’ogni riflessione or bocciata
in quel tempo negato alla ragione in rifiuto
per poter dire: Son qui senza timore.

Il coraggio dell’essere... sognante
in uno strano mondo, in una sbiadita realtà,
su queste strade infangate dal respiro angoscioso
tra le ali di gabbiani in un mare di difficoltà
col bisogno assoluto di fuga trascinante
nella dimensione di giorno senza titolo... or omertoso.

Urlare a gran voce nel silenzio camuffato,
ascoltare richiamo a giungere soffocato, celato
tutto rimestato con affanni, con sguardi a derisioni
tutto consumato nelle idiozie e incomprensioni.

Essere diversi, apostrofare una volontà sublime,
celebrare col pensiero un cammino senza appanno
ed esplorare coscienze ancor vuote, prive di concime
nelle profonde oscenità apostrofate con l’inganno.

Il coraggio dell’essere... tolleranti
per spiccare il volo nelle albe, nei tramonti
per mostrare quel cuore, quell’animo sincero
nella sua profonda entità... desiderosi d’umanità
per essere finalmente considerati “normali “
nella propria diversità.
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Giovanni Monopoli 22/09/2014 17:29 1 1941

Vecchi

Sociale
Vecchi
Vetusta età non nasconde il tempo,
calata è la sera, giorni vissuti con felicità,
ombre alla finestra s’accostano su frugale pasto
una fioca luce di lampada a petrolio a illuminare.

La mano cerca la mano,
lo sguardo cerca lo sguardo,
rimembri davanti ad un presepe
nel giorno di Natale
al loro vicino traguardo.

Bianchi capelli, al mondo la carezza
tepore a invadere l’animo, un sorriso
nel giardino della esistenza condivisa,
vecchi si, ma felici dell’essere fortezza.

Linfa di vita li ha condotti in quel cammino,
sentieri percorsi nella luce dell’amore
l’Angelo Custode ha donato loro un messaggio
su viali incisi da Stella Cometa vedente
nella musica celestiale avuta in viaggio.
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Giovanni Monopoli 25/12/2014 13:14 2 2274

Anestesia del tempo

Sociale
Anestesia del tempo
Il vuoto, la solitudine,
anestesia del tempo
di annodati pensieri,
il battere su incudine con afona voce
alla ricerca del passato, di ieri.

Mestizia
al raggio di sole incombente,
nudità dell’essere... sola
violentata preghiera,
cancellate mura, giace l’ombra
tra le pagine sfogliate d’autunno.

Assenza,
raggomitolata anima,
giorni sparsi alla rinfusa,
serrati in circolo,
...un tocco,
svuotata speranza, penzola la luna
relegata nei contorni vissuti.

Anestesia del tempo,
tra le mani d’insensibile sospiro,
celato nella nuda stanza... assenzio
tra le linee di ferreo destino
a marcare distinto con stinti colori
silenti labbra... illusioni
in quei versi sbarrati alla luce
e relegati a mesto silenzio.
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Giovanni Monopoli 21/02/2015 09:18 2307| Racconto su 'Un grido non ascoltato dal mondo sommerso'

Prendete le mie mani

Sociale
Prendete le mie mani
Prendete le mie mani,
accompagnatemi in questo lungo tragitto,
col respiro ogni giorno sempre più affannoso
cogli occhi che si sperdono nell’oblio.

Prendete la mia solitudine,
fate in modo che non mi senta tale...
ho bisogno di voi tutti,
la mia inquietudine per compagnia.

Fermate i miei lenti passi,
il treno della vita sta passando,
tutto sta per arrestarsi nei silenzi
per quella fermata a venire.

Prendete le mie mani,
conducetemi verso lampi di luce,
le mie lacrime vi seguiranno fiduciose
nei stretti vicoli della speranza.

Prendete il mio sorriso,
fatene di esso un tesoro,
la vita è bella, tanto bella
per lasciarla cadere così, nel vuoto.

Aiutatemi,
ho bisogno di voi tutti,
raccogliete il meglio di me
e trasportatelo nell’olimpo della felicità
perché è con essa che per sempre
la mia anima vivrà.
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Giovanni Monopoli 26/05/2015 12:09 1 4779

Down

Sociale
Down
Una emozione a filtrare senza voce,
il veder baciarsi anime franche,
abbracciarsi teneramente... finanche
con lacrime sincere a scendere in sottovoce.

Un sorriso s’erge in accompagno
l’essere partecipe di così bella visione
un’isola felice, nei meandri di tanta bruttura:
L’essere diversi, per uno scherzo della natura!

Ho visto un ragazzo Down,
ho visto la sua ragazza... Down,
ho visto un semplice amore in sogno,
un fiorire della vita, unione,
ho visto, mi son detto: Ecco!
Basta poco per essere felici!

Il brillio degli occhi, la serenità dei visi,
tutto a dire, senza essere derisi,
tutto con l’essere in semplicità:
L’essere “Down “ è anche gioia
nel mondo della diversità!
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Giovanni Monopoli 02/07/2015 12:48 2 2380

Ancora un sorriso

Sociale
Ancora un sorriso
Ammirare il chiarore d’ogni mattino
con l’aria a sbattere su di un tempo smarrito
e con la interiore forza ... l’aurora respirare
per fuggire, capire il perché... l’essere così assenti.

Tremula la voce, s’affanna deserta sulla porta
col dire su bianchi fogli, con l’animo ad avvolgere
il richiamo soffuso, il correre all’infinito...
per quel dimenticare che s’avvicina repentino.

Ancora un sorriso!
Gli occhi fissati a cercare nel nulla,
con la lacrima a penetrare nell’immaginario,
le mani protese sul quel viale, sentiero
in quegli attimi a susseguirsi nei silenzi
nell’appanno di pioggia invadente che annulla.

Sfugge quel corpo, vacilla su nebbie di grida,
al vento perso nel cammino del sapere
la mente vaga, nei lamenti solitaria:
Dov’è la speranza? Dov’è quella luce?

Un brutto sogno,
un calice per le terre a cadere,
l’allontanarsi col ricordo della vita in pensiero
e col vigore dell’essere vivo, lo scuotere, reagire:
Ancora un sorriso!
coi passi dell’amore a vincere in siero.
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Giovanni Monopoli 09/09/2015 10:58 1 1798

Mancato albore

Sociale
Mancato albore
Sotto la pioggia, l’impetuoso vento,
vagabonda senza luna il solitario volto
non c’è ombrello a contenere il sommerso mare,
non c’è sole ad arroventare l’asfalto
tutto è così relegato solo nei pensieri
con la speranza a vagare nei deserti dell’anima.

Silenzi circondano le vuote spiagge
la risacca cancella le orme dalla sabbia,
s’infrange quel sogno sulla scogliera
di quel tempo a venire... il coraggio
lui, l’unico consigliere tra i ricordi.

La sete di giustizia,
la tempesta che alberga
il respiro della fame, della libertà
con le onde a trasportare pianti lontani
e nella clessidra si svuota l’inconscio
di quel desiderio colmo di avversità.

Lamenti contano le ore
scivolano nell’attesa di quel giorno
accarezzano l’incanto d’un mattino
sfuggendo al crudele destino
che ha segnato di quella via il mancato albore.
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Giovanni Monopoli 16/10/2015 11:35 1 1853

Scarpe nel fango

Sociale
Scarpe nel fango
Un lento respiro s’accompagna
lacrimanti occhi, umidi di paure, osservano
l’incredulità del vuoto, l’universo stanco
e l’aria che fievole giace, ristagna.

Ballano nei silenzi le invocate parole,
nei solchi a porre, imbevute di speranza
con vecchie scarpe assorbite dal fango
mentre la calura invade la misera esistenza.

Appassiti boccioli inermi appaiono
come steli di vita sfiniti che svuotati giacciono
sfigurati dal tempo, inariditi dal sole
nella polvere bagnata dall’infinito dolore.

Marcianti passi, assorbiti grumi
con scarpe nel fango inzuppati di pianto
si dissolvono tra le pieghe di un disincanto
negli orizzonti mirati da fragili costumi

S’arena in quel dì la vissuta storia
orme restano solitarie e vinte nei cuori
tutto si colora di tristezza, malinconia
ammantata di vana gloria nel cielo svanita
coperta da ondeggianti fiori
e da quella illusione miseramente finita.
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Giovanni Monopoli 21/11/2015 12:31 2379| Racconto su 'Orfani di terre perdute'

Una lettera spedita nel tempo

Sociale
Una lettera spedita nel tempo
Smarriti sguardi brancolano nel vuoto
sempre più fiacco è lo stanco cammino
assordanti rumori s’odono ... l’assenza
del profumo d’una parola che s’è persa:
Solo... con l'incombente destino!

Una lettera spedita nel tempo,
una lettera scritta con l’inchiostro dell’amore,
fioriva negli alberati viali coi suoi colori
tutto il giardino coi suoi inebrianti fiori
mentre il sole a scaldare era la via.

Si sperde il sorriso, la mente è distante
negli occhi la sofferenza è padrona
un pezzo di storia vola lontano,
le membra flaccide s’adagiano spente,
resta il ricordo, il suo bel viso ora assente
e la gioia donata nel suo viaggio
su ruote che ora piangono indifese:
Solo... col calore d’amor in raggio!

Una lettera spedita nel tempo
un attimo di lucidità, una furtiva lacrima
una debole mano che lentamente si muove,
l’infausta sventura ha colpito, ha troncato,
ha reciso quell’arcobaleno sulla viva esistenza
e ha vinto sulla vita, annullando il respiro:
Ai posteri il rimembro dell’amore nella sua essenza!
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Giovanni Monopoli 03/01/2016 12:39 1819

Triste giorno

Sociale
Triste giorno
Cartoline d’un tempo richiamano lo sterminio
dal fumo nella caligine sbiadite dall’orrore
lento viaggiava sui binari appesantito dal dolore
al passo di ferrate ruote stridenti... il genocidio

S'issa in cielo il vapore, lo sbuffante getto,
lo sguardo all’infinito campo
una truce verità agli occhi... il ghetto
per una risposta, un nulla a dare scampo.

La storia, l’infelice momento, il ricordo
pioggia di lapilli, di cenere la visione, un inferno
l’ultima fermata di quel gravato treno, il terrore
tra le grida ammutolite in un freddo inverno.

S’alza il vento al calar di gelido sole, muore
con striscianti passi verso l’ignobile sorte
tutto finisce in quel triste giorno, la voce soffocare
mentre discende il sipario senza rumore
nell’oggi per non dimenticare
di quel binario il suo carico di morte.
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Giovanni Monopoli 27/01/2016 09:27 1 1621

Eppur ti conosco

Sociale
Eppur ti conosco
Nasce nel germoglio dell’anima,
le parole si leggono negli occhi stanchi,
la lontananza del respiro, affanno investe
nell’intimo elargire tra le volontà assopite,
relegate nel profondo d’inerme cuore.

Ali tarpate al desiderio
da quelle vie aperte al cammino
col sole in accompagno tra le astuzie,
tra le foglie verdeggianti del mattino.

Ferma resta la strada del destino,
avulso si propende tra i nebulosi cieli,
piegato tra le preghiere assenti
col righello della fortuna poi tracciata
sino a destare la voglia del sospiro.

Colma è la brocca di sillabe inutili,
il continuo versare stropiccia le carte,
tutto s’inventa, mutate all’arrivo del fio
eppur tutto di te conosco, anche il respiro
di te anche la sorte.
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Giovanni Monopoli 02/04/2016 20:46 1 1889| Racconto su 'Respiro la notte'

Parla il tempo

Sociale
Parla il tempo
Sbircia il quadrante, osserva l’ora
parla con silenzioso aspetto lui
e a nulla vale cancellare il fui
con più lena è il suo... ritorna

Corre, corre il tempo
sotto i portici d’antico palazzo
lui s’avvede, incide, lascia il segno
e come lo sciame che veloce passa
nel sussurro di quel passaggio...
tutto sconquassa
aspettando il tuo domani
osservando il tuo presente.
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Giovanni Monopoli 19/06/2016 12:30 1824| Racconto su 'giovani al bivio'

Essere poveri

Sociale
Essere poveri
La visione del cielo, dell’aria pura
di quell’alba fresca e cristallina
del risveglio nel mare della natura,
del vivere sorridendo al mondo ogni mattina

Tutto è circondato nell’aggrappo delle verità
nel menziono d’ogni momento... il dolce fruire
di quel giorno, il domani, di quell’attimo a venire
di quanto bello sia l’universo nella sua vastità.

Le stelle, il loro sconfinato sfavillio
la luna, il suo parlare al vibrante cuore,
il buio, la notte coi suoi respiri, suoni, fruscii
le tenebre, il pensiero per un orizzonte migliore

Siamo poveri esseri antiquati,
siamo l’essere poveri di statura,
illusi d’un andare farraginoso, in fragile presa,
di un correre senza méta, all’avventura
d’un essere già stanchi, vecchi, obsoleti
col tempo dei sogni sempre in attesa.

Amare la vita, amare il creato, i suoi fiocchi
vivere per gioire nell’essere vivi, nell’essenza,
ecco si nell’essenza
e volare sempre in alto con la luce negli occhi
tra quelle foglie nate sull’albero della esistenza.
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Giovanni Monopoli 09/07/2016 10:05 2 1888| Racconto su 'Respiro la notte '

La via della speranza

Sociale
La via della speranza
Nell’ondulatorio andare scivola la barca,
l’ombra sua stagliante accarezza le onde
mentre sperduti occhi brancolano nel buio
a migrare tra i muri dell’indifferenza
col vagante sogno che triste arranca
tra i marosi, nelle acque colme di sofferenza.

Il tramonto si sperde lontano, oltre la vista,
silenziosa fluttua l’anima... galleggia
dalle spaurite labbra muta parola, vaneggia
con fissanti espressioni che l’oscurità investe.

Invocate preghiere sono zittite dal vento
nel sospingere al largo la speranza avulsa,
e arde l’arsura di quel tempo, è un tormento
immerso nel vuoto che circonda e accomuna.

Ondeggia ancora la solitaria scialuppa
cerca tra i respiri, sempre più fievoli, l’amor che allevia
lungo le rotte della salvezza col terrore che inzuppa
vite sballottate e lasciate inermi alla deriva.

La luce del mattino gli sguardi riscopre
di quel lungo viaggio l’albore, la libertà,
scivola ancora nell’ora giunta e alla vita si riapre
scoprendo la nuova patria, la via della felicità.
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Giovanni Monopoli 14/08/2016 09:08 2241| Racconto su 'Vite sprecate'

Sperduto tempo

Sociale
Sperduto tempo
Velato resta l’affannato respiro tra le ombre della vita,
il fiato è smarrito nella solitudine dell’anima che brama
nel turbine d’una realtà celata alla gioia che reclama
con bagliori accecanti d’un sole nascosto alla vista abolita.

Gli occhi desiderosi di un brillio dal cencio sono chiusi,
racimolano nel freddo buio d’una notte frenate parole
coi silenzi ovattanti che intorno ne fanno da padrone
mentre sull’impaurito viso lacrime sono a segnare gli abusi.

Sperduto tempo brancola nei recinti spersi d’una esistenza,
nastrate evidenze sono a cercare quella sfuggita libertà
tra quei vicoli che assente aleggia in una sperduta città
lasciando all’acerrimo destino quelle legate mani e il senza
con quel sogno svanito d’una fioca luce ora fantasma
nel brancolo di passi cercanti la via fuori dal marasma.

Smarrito tempo, recidi quei legami che stritolano
lascia filtrare quei colori attesi con mestizia aggiunta
nel ricordo di quella parola che accomuna e prende la mano,
nella speranza d’un mondo migliore che sappia offrire
e donare l’amore per quella vita che non vuole morire
nella volontà d’una felicità finalmente raggiunta.
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Racconto inserito in una raccolta
Giovanni Monopoli 07/01/2017 12:48 1 1448| Racconto su 'La speranza'

Lo stanco imbocco

Sociale
Lo stanco imbocco
L’imbocco stanco d’una tremante mano
tiranno, crudele, dal tempo affievolita,
l’inerme corpo giace nel vegliardo umano
tra quelle mura rinsecchite dalla vita.

Lontano, da sguardi, la solitudine è padrona
nascosta tra le parole oramai assenti, in afonia
una fievole voce si accende, nel silenzio risuona
tra le aggrovigliate lenzuola, nessuna compagnia.

Una debole luce dalla finestra è a illuminare
una flaccida figura nella sua totale assenza
un velo di tristezza coglie... di povera esistenza
nella preghiera assorta dell’immane naufragare.

Trema ancora quella mano, l’imbocco è stanco,
di povero, misero essere, relitto della umanità
esala in quell’affannoso respiro, l’arranco
del lasciato solo, inerme, con la sua infermità.

Gli occhi velano lo scorrere, la deriva del giorno
alla penombra di quei sogni affievoliti
tra le tenebre ad oscurare il mondo intorno
e si chiudono per sempre stanchi e avviliti.
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Giovanni Monopoli 16/03/2017 12:04 1 1324

Clochard

Sociale
Clochard
Scelta di vita, a volte forzata, un barbone
occhi che per i viali d’una esistenza si sperdono
coi passi stanchi avvicendarsi claudicanti,
uno straccione
nel vacuo cielo che gli si avvinghia tutto intorno

Un vecchio cappotto come compagno
miserande con la barba incolta, derelitta creatura
un basco a celare la bianca capigliatura
e il silenzio che abiura un infranto sogno

Vuote le tasche, il marciapiede l’accoglie
un tozzo di pane, immobile... nessuna dimora
ai bordi di strade un’elemosina raccoglie
misero frutto di giornate di simile fattura

Clochard
relitto della umanità, nessuna foto
relegato ai margini d’una fallita società
un senza tetto come tanti... eremo ignoto
nelle affollate vie della civiltà
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Giovanni Monopoli 15/07/2017 12:12 1539| Racconto su 'La macchia dell'indifferenza'

Figli di pietra

Sociale
Figli di pietra
Su stanchi binari l’infinito scorrere
d’animo triste l’incontro col destino
sferragliano ruote ansimando verso il declino
tra i pensieri d’uno smarrito sogno
inchiostro a porre.

Figli di pietra
stipati... gramigna nel più profondo
a nascondere il colore della pelle,
a celare le mute parole ... il bando
nelle sconfinate steppe con pareti d’argilla.

Dondola la barca,
adagiata sul mare della speranza
carezza le onde lo schiaffeggio ad oltranza
tra i pianti soffocati da un tutto che sporca.

Figli di pietra
ignudi, marcati e spediti
ove l’anima strazia e il nulla regna,
ove quel confine si demarca
tra le perdute stelle con litanie sparse
nel regno d’una vita tetra
lasciata a perire
con una falcidia arida e pregna
senza umanità e con la rintanata attesa
su quella umile e stanca chiatta
ove la libertà arranca e spera.
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Giovanni Monopoli 14/09/2017 17:32 1762

La valle del pianto

Sociale
La valle del pianto
Un sorriso amaro si cela nel buio
una finestra socchiusa al mondo
umile spiraglio, fioca luce
coi pensieri a vagare nel senza
tra briciole di sole
nel cielo colmo di speranza.

Tra i passi... un viso,
la lettura d’anima inquieta
con parole a sfuggire, smarrire
nel limbo d’una infelice esistenza.

Occhi spauriti s’affossano
nell’oblio d’un vuoto inodore
un abbraccio fugace ma vero
tra i banchi imbrattati di colore,

Linee s’incontrano tra le sofferenze,
sussurrano fiorite carezze,
ma la valle del pianto è lì, ancor grezza
nell’attesa d’un candido sorriso

La vita... un sogno
un cuore a battere senza età
per cancellare nel silenzio le lacrime
per donare un pizzico di felicità
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Giovanni Monopoli 15/10/2017 16:38 2 1222| Racconto su '“Lascia che io torni a respirare, e mai così tanto saprò apprezzare la vita. -Marina Gaddi '

Perduta voce

Sociale
Perduta voce
Un tempestoso mare, un gelido ricordo
un vento lamentoso a rimembrare
d’un profumo il suo svanire
tra le scie di vita lasciate
e per sempre perdute.

Un lungo viaggio nei silenzi s’appresta
porterà con se ogni bene fruito
amore, pace e unione
lasciando la mera solitudine
e l’infinita tristezza.

Foglie svolazzeranno al canto d’una nenia
aleggeranno omertose col soffice andare
porteranno con se il felice pensiero
goduto tra le donate parole
d’una amabile compagnia.

Onde ancora s’alzeranno annunciatrici
bagneranno visi unti da lacrime amare
marosi si spingeranno in quell’oltre... laggiù
a ricordare l’abbandonata terra
e la voce di chi non c’è più
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Giovanni Monopoli 13/12/2017 09:31 980

Brivido

Sociale
Brivido
Un tuffo al cuore
brivido a scorrere
tremante mano
il cielo, smarrita voce
il nulla,
della vita lo spogliare

Perduta speranza
tremolio costante
bianca neve accanto
la solitudine, disperazione
il freddo... il terrore.

Il gelido domani
trema la carne
nessuna luce, illusione
tutto è offuscato, annebbiato
da un mero destino.

Tormenta s’abbatte
copre le ultime parole
il vuoto è intorno,
il gelo... un ultimo brivido,
la morte
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Giovanni Monopoli 10/01/2018 15:31 1 3423

L’ultima porta

Sociale
L’ultima porta
Nulla la memoria, vuoto intorno, inerte braccia
chiusi occhi, un dormire profondo liquida la mente
silenti echi giungono su sguardo assente,
su lembi di bianche lenzuola nessuna traccia
con musiche vaganti nell’etere distante
mentre il respiro lieve arranca nel buio.

Bip accompagnano momenti, ore, giorni,
una macchina rumoreggia intorno a miriade di stelle
cadono le foglie lungo la via della speranza
un nuovo canto s’aspetta, nel fiorire di nuova vita.

L’ultima porta e poi la luce del domani,
quel bagliore sperato nel vuoto di una stanza
brividi ripercorrono vicini visi, aliti sperduti
e una mano s’accosta col calor che induce.

Tremula il pensiero, una lacrima scende
riga il volto di terre oscure, raminghe nel fondo
la bellezza della vita è lì che attende... il ritorno,
il ritorno dal lungo viaggio, dal baratro
alla conquista del vento, dell’aria
della vetta più alta del mondo:

L’ultima porta è là con la sua luce!
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Giovanni Monopoli 08/09/2018 12:15 1 1142

Al vento le uniche parole

Sociale
Al vento le uniche parole
All’ombra d’un raggio sfuggito al sole
giace dondolandosi un tenero fiore
si infrange nell’assoluto silenzio
donando al cielo il suo muto evidenzio.

La realtà giace nell’angolo, in attesa
osserva, quasi inerte, l’apatico respiro
nulla scalfisce quel piccolo bocciolo... la presa
e resta inoperoso, quasi assente, fragile viso.

Al vento le uniche parole... tormento
lo spettro che circonda un grande desiderio
il contatto umano, il vivere tra le nebbie
lasciando al refolo che accompagna, l’empire
col sospiro rivolto al nascente tramonto.

D’ogni attimo il dono della vita
l’inerme disordine cinge e impera
l’abbraccio per una energia mai smessa
e all’ascolto di strani lemmi restare
nel buio legati al filo della speranza
nel nido della esistenza mai smarrita.

Al vento le uniche parole
sui cieli coi stellati soffitti... l’aurora,
al davanzale l’insolito fare, dire,
svolazza l’incredula mano, una meteora
ondeggia nella galassia la sospettosa testa
ed è lì ad attendere dell’astro il calore
per fiorire ancor di più coi propri affetti.
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Giovanni Monopoli 21/01/2019 09:11 1 1121

Testimone del tempo

Sociale
Testimone del tempo
La barba incolta, gli occhi spenti
uno sguardo smunto, distante
nel ricorrere giorni tutti eguali
per essere ancora una volta... tra gli assenti.

Una vecchia panca, l’umile giaciglio
tra le parole che l’aria assorbe
manca il sorriso tra quelle labbra
uno sfaldato cappotto come unico appiglio.

Testimone del tempo che corre
nella solitudine di una vita indebolita
s’intrecciano nella polvere le ruvide mani
d’una esistenza emarginata e sfinita.

Un’ombra s’avvicina al suo cospetto
segue di pari passo la sua disavventura
s’affianca, si accomoda al suo appresso
per udire flebile respiro d’ansante petto

Tu... testimone del tempo or doloso
non dimenticar mai del tuo passato
la fulgida e sempre viva alba
al rimembrare d’un cammino andato
su quella panchina or unica e scialba,
scalcia le foglie impedenti il tuo passo
e risorgi nel domani
sulla riva di quel mare ora tempestoso.
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Giovanni Monopoli 26/02/2019 10:03 1 793

Umida terra

Sociale
Umida terra
L’elemosina del tempo poggia
momenti scoloriti nelle gelate masse
calpestati da frivole carezze
tra i silenzi ad appannare il cielo
d’una nuvola passeggera
con grondante e inutile pioggia.

Aggrappati ad un fievole respiro
scivola il passo nell’umida terra
umiliati, infiacchiti dall’avida fragilità
che esilia e recita il grigio evento
nel vuoto che circonda con l’anima che s’afferra
nello strappo di parole, le ultime verso l’aldilà.

Pian piano l’animo triste si compone
la lama dell’infausto destino lì a cogliere,
a recidere i pensieri scrutati nell’oblio
e nell’incertezza che regna, ignobile si pone.

I bagliori della notte offuscano gli occhi
le ultime lacrime abbandonano il sogno
la finestra della vita s’accinge e si chiude
allo scoccare degli ultimi rintocchi

Umida terra accogli fragili membra
sussurra nella nebbia la lente dei ricordi
mentre si lacera lo strazio cinto dal vento
e adombri di memorie il manto della esistenza
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Giovanni Monopoli 16/03/2019 10:05 1082| Racconto su 'Verso il domani'

Sperduto sguardo

Sociale
Sperduto sguardo
Una isolata panchina accoglie
nell’umido andare l’eterno vuoto
lo sperduto sguardo di stanche spoglie
tra i fogli d’un vecchio quaderno... l’ultima foto.

Una tremolante penna tra le dita
scarabocchia frasi senza senso
frasi a imbrattare, d’uno svuotato passato
ormai lontano, troppo lontano nel tempo
nel rimembro d’un bene dimenticato.

Solitudine
nello spazio della mente una cruda realtà
privata d’ogni immagine, d’ogni affetto
sventrata da ogni comprensione di netto
soli... col tremore di quel tormento, il cimento

Sperduto sguardo nel senza,
fisso tra le cadenti foglie d’un destino,
celato nel mare dell’oblio felino
tra le onde cresciute d’una esistenza

Soli con la sofferenza nel cuore,
soli, senza una parola, di vita vivrà
in quel viaggio tra i colori d’una aurora
nel regno dove la solitudine mai più prevarrà
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Giovanni Monopoli 31/03/2019 09:58 1 1228| Racconto su 'Vite all'ombra'

Palpabile carezza

Sociale
Palpabile carezza
Recita sincera la mano
all’accarezzo di quel capo stanco
lo sfiorare di candidi capelli
nel silenzio d’un cuore sofferente,
d’un’anima lacerata che arranca
al capezzale d’una sedia or dolorante.
Spazzola leggermente col lambire d’un respiro
chino a sussurrare dolci parole affacciate
d’un levigato tempo trascorso... mai perso
nell’attesa d’una esistenza al suo finire.
Inerme braccia giacciono fiacche,
la stanza accoglie leggero brusio,
geme sottile la cercata speranza
nel ricordo innato di giornate felici
col refolo a decantare antiche emozioni
con un amore che mai vuol sfiorire.
L’aria nasconde il dolore,
i pensieri fluiscono a flotte
la felicità è stato un lungo viaggio... e ora
ora quel cammino giunge al suo traguardo
mentre una sibillina lacrima
s’accompagna nella notte.
Una palpabile carezza racconta il passato
un bacio sulla fronte dal suo vecchio canuto
l’incanto d’una vita insieme vissuta
cammina con nudi piedi nella pietà
al volo di rondini che par donar saluto
nel profondo d’un amore che per sempre resterà.
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Giovanni Monopoli 23/04/2019 09:08 2 939

Qualcosa di buono

Sociale
Qualcosa di buono
Del cielo, gli occhi hanno ammirato l’azzurro,
della terra hanno gioito del suo fiorire,
della vita hanno adorato ogni respiro, ogni sussurro,
della morte non hanno mai avuto timore.

Occhi che non hanno più avuto lacrime,
che non hanno saputo più sospirare,
che non hanno saputo più respirare,
qualcosa di buono han saputo fare,
hanno sempre donato la gioia, l’amore,
hanno incoraggiato i più a non soffrire,
hanno saputo vivere nel perdono
non hanno mai smesso di amare.

Gli occhi, gli unici, che hanno saputo reagire
a quel corpo inerme e sofferente,
a quel corpo che non ha più chiesto niente:
Gli occhi, gli unici, che han saputo parlare!

Del cielo l’azzurro con gli occhi della dolcezza
della terra con lo sguardo all’ultimo refolo di vento,
dall’impotente corpo che si spegne lento- lento,
per quella fine attesa con liberata sofferenza.
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Giovanni Monopoli 13/09/2019 08:59 954

Un pezzo di vita

Sociale
Un pezzo di vita
Un angolo di pace,
rimessa nel cantiere del tempo
a rimestare ricordi sulla nuda terra
tra lo stridio dei gabbiani in stormo
al margine d’un oblio che s’afferra,
che par invocare davvero il ritorno.

Riposta la rete al di venire
sbatte l’onda al suo riposare smunti (pallidi)
un mesto silenzio a circondare il volere
su quegli assi di grasso unti
del domani lo scivolar gioire
tra le cristalline acque il suo giacere.

Un pezzo di vita, l’appanno
in quell’alba ammirata tante volte
la notte a colorare le ombre disegnate
il tramonto a sorvegliare il sonno
d’una stagione per nulla finita...

...e scivola insonne al chiaror di luna
paratia affrescata nel suo digiuno
la mano accarezza l’umida stantia
il mare accoglierà del navigar la svolta
pronta per invocar... domani la nuova via
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Giovanni Monopoli 29/10/2019 08:48 2 864

Occhi nel vuoto

Sociale
Occhi nel vuoto
Frantumata spiaggia dal tempo sminuzzata
umida tra i fantasmi a circondare
s’affossano le speranze d’un cammino
nelle notti a sbirciare il pianto lontano.

Sbriciolate carezze, infranta certezza
taciturne labbra s’incamminano mute
nel deserto della vita, senza acqua a bagnare
un bocciolo, l’andare, l’unica sicurezza.

Omertose ruote, ombre sul ciglio della strada
fiocco di neve gelida a scendere, posare
su campi ghiacciati il respiro della parola
era d’estate in quel solitario camminare.

Col refolo che accompagna l’esistenza
racchiudono le mani il silenzioso girare
col vuoto che trasporta il vento dei sospiri
nel miraggio di un distante traguardo.

Un affannoso respiro vive nella realtà
un chiedere con occhi spinti nel vuoto
vola la fantasia tra le nuvole in sogno
quel domani è lì, foriero di desideri
con lo sguardo ad osservare il mare
nella luce della sua disabilità.
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Giovanni Monopoli 03/04/2020 10:56 2 1579

Oltre la riva

Sociale
Oltre la riva
Sbadiglia il vento, soffia nelle tenebre
accoglie il mare fragili membra
oltre la riva il respiro, fievole aspiro
nella valle del poetico canto il giacere.

Gli occhi brancolano nel vuoto
cercano, cercano nel nulla
l’inutile parola giunge lontano
là ove il sole si spegne... solo.

Una penna intinge nell’aria
una lunga agonia, l’angoscia
quella invocazione caduta nel vuoto
tra le litanie d’una affossata vita.

Oltre la riva si spegne il messaggio
non basta lo scaldare
di un raggio di sole, la luce
non basta il tinteggio d’un arcobaleno
tutto resta esanime
nei silenzi che circonda il cuore.

Trema la mano afferra l’inezia
cerca nel bianco la smarrita speranza
quel sottile filo che lega l’esistenza
su quel letto che accoglierà l’ultimo sospiro.
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Giovanni Monopoli 02/05/2020 11:46 984| Racconto su 'Tempi moderni'

Il suono del silenzio

Sociale
Il suono del silenzio
Lungo è il sentiero della vita
quel tempo che inesorabilmente passa
ha fatto di tutto, è una storia infinita,
su quel letto il torpore intriso del nulla
e l’assopita bocca che sconquassa
mentre l’abisso all’intorno s’installa.

Il suono del silenzio rintona accanto
s’affievolisce sempre più, il cuore è infranto
respira del suo fievole respiro, è in affanno,
s’ode della campana il batacchio
fruga nei meandri cogli occhi, il suo appanno
e rovista lentamente tra i suoi rintocchi.

L’arida valle attende l’acqua del vivere
l’inerme corpo aspetta speranzoso la luce
brucia la tempia al pensier che non riluce
un vuoto intorno, sul letto l’inerme giacere.

Non ci sono parole, solo il suono del silenzio
accompagna nel buio la lunga agonia
del prolungato inverno intorno, l’evidenzio
tra quei petali a perdere dell’esistenza la via.

Bianco lenzuolo, sguardi nel vuoto
si rilegge del cammino l’agognato andare
mentre il suono del silenzio è lì a riecheggiare
per quell’esile essere, l’ultimo alito emanato.
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Giovanni Monopoli 12/06/2020 09:53 1 1189

A spasso col tempo

Sociale
A spasso col tempo
Ha conosciuto il bene e il male
vissuto con mille traversie con anima ferita
mentre il patimento della vita ha sentenziato,
delineato il cammino tra i nudi selciati.

A spasso col tempo
coi silenzi che attorno s’allineano
tra le nebbie a bagnare l’incolto viso
incamminandosi tra le preoccupazioni
di parole smunte e svuotate del vivere.

Gli orizzonti hanno cancellato le memorie
hanno nascosto le stelle tra le nuvole
tra le mestizie e l’abbandono nei cieli
colorando il respiro con affanno e delusione.

Continua a spasso col tempo
la quotidiana vita relegata nel nulla
col mondo che si chiude intorno
celando il panorama ad un volto stanco
nell’avvilimento d’una esistenza
sul marciapiede unto da un pianto lontano.
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Giovanni Monopoli 15/11/2020 09:31 2 764

La guerra della solitudine

Sociale
La guerra della solitudine
Sospesi nel vuoto, incredulità vivente
scoprire cos’è la guerra della solitudine
osservando le mute stanze al cor colpente
con lacrime a scendere copiose e udire
il suono rimbombante d’un pendolo
nell’oblio più assoluto a volte avvilente.

Come un film riproposto al divenire
si sottolinea le verità or conosciuta
una guerra senza colpi di mortaio,
senza colpi di fucile ma tremenda
nella sua cruda realtà, falcidiando
senza ancor via d’uscita, inesorabilmente.

La guerra della solitudine è lì incombente
silenziosa bussa alla porta: Non aprire!
ammira la vita dal suo lato migliore
e sogna la luce che tutto ciò scaccia
esulta alla gioia nell’osservare il sole
la luna, le stelle accomunati tra le tue braccia.

Resisti, resisti, non aprire quella porta
apri invece il cuore alla vita, al suo fiorire
cercala con tutta la tua forza
il tuo voler essere tra noi ancora
e ancora per tanto scacciando la solitudine
e vivi per quell’abbraccio
che presto sarà da te a venire.
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Giovanni Monopoli 13/02/2021 08:54 2 648

Un sussurro nel silenzio

Sociale
Un sussurro nel silenzio
Da terre lontane...
un sussurro nel silenzio ora giace,
un canto trasportato da onde del pensiero
su striature di vita cercanti il domani
quel domani a sbirciare il lontano sole,
così lontano da occhi non vedenti
lo spiraglio della pace.
Increspature fluttuanti accarezzano sogni,
col navigo sereno di cresciute menti
a sussurrare nel silenzio verità ancora celate
a imperlare il mondo con nostalgici momenti
sconfinati nell’oltre ai più sconosciuti gli arrivi,
un mondo che può far rivivere nei sereni animi
la cultura dell’essere finalmente liberi e vivi.
Il richiamo... un sussurro nel silenzio
segnali s’accostano avvolgenti,
una esplosiva gioia nei celesti mari della esistenza
su rigogliose coste e vogliose del suo evidenzio,
di tutto ciò che impreziosisce con costanza
la volontà d’unire i popoli, le genti.
Un unico abbraccio
il coraggio di cambiare,
essere finalmente vincenti,
liberi col ponte della civiltà
donando al cuore il felice poggio,
ed essere padroni del proprio destino
nel vivere con serenità.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Giovanni Monopoli 11/07/2021 11:33 646



Giovanni Monopoli
Giovanni Monopoli
Attivista Culturale Giovanni Monopoli L’amore per la poesia è lontano nel tempo, nato per raccogliere le proprie emozioni, si è forgiato negli anni e ha potuto, grazie alla scrittura, affinare e sempre più complementare le esperienze portando i suoi scritti alla attenzione di tanti concorsi, silloge e libri. Si definisce cultore della parola perché egli ama dare la musicalità ai versi per far si che il lettore si lasci trasportare ed entri nell’animo del poeta per carpirne il pensiero. Iscritto a vari siti si poesie ha lavorato negli stessi nella redazione  svolgendo lavoro di lettura e critica per i tanti scrittori che ogni giorno inviavano le poesie.  Dal 2005 partecipa attivamente con le sue poesie nel sito Scrivere con i concorsi che in ogni anno vengono eseguiti ricevendo sempre ottimi risultati con premi e riconoscimenti Il primo libro nasce nel 2007 “ Scrivere… pensando”, un libro che raccoglie in se una raccolta di poesie nelle varie tematiche. Nello stesso anno ha partecipato, giungendo terzo, ad un concorso di poesia nazionale nella città di Roma con grande soddisfazione per il risultato raggiunto.  Dopo vari concorsi nel 2008 con la poesia “ I colori del vento” acquisisce il terzo premio al concorso Nazionale del sito Scrivere.  Nel 2009 risulta il primo classificato al concorso di Poesia a Chiave Obbligata di San Giorgio a Cremano con la poesia “Le caverne della psiche” e al concorso poesie Il saggio una menzione per la poesia “Viaggio nell’anima”.  Nel 2010 altri concorsi come Il Federiciano con menzioni di merito.  Amante della Poesipittura nel 2011 partecipa a dei concorsi a Roscigno ( Salerno)ricevendo un premio per la sezione poesia in lingua e sempre nel 2011 nasce il libro “ Cristalli di poesia”, un libro che raggiunge in breve tempo tanti successi con premi in presentazioni ufficiali, lo stesso che poi nel 2013 è stato tradotto in lingua portoghese per un gemellaggio culturale con la città di Mauà – San Paolo del Brasile con il pregevole riconoscimento di essere inserito nella Biblioteca Nazionale di Rio de Janeiro nonché nelle librerie di San Paolo.  Lavorando nel sociale ha avuto modo di vedere da vicino la disabilità e in special modo il mondo degli invalidi del lavoro quando ha ricoperto la carica di Presidente Provinciale della città di Taranto, in quegli anni ha avuto modo di scrivere nel 2012 un libro di poesie “ Un viaggio tra i silenzi della vita per un non dimenticare mai” dove trasporta le emozioni in un contesto sociale e una piaga che affligge ancora oggi sulle morti bianche. Un libro anche questo che nelle sue presentazioni ufficiali ha avuto riconoscimenti per la sua sensibilità riscontrata nella tematica partecipando a diversi concorsi con risultati soddisfacenti.  Inoltre nel 2012 partecipa a vari concorsi ricevendo premi per le poesie Tramonto e A piccoli passi.  Nel 2012 oltre ai libri e silloge partecipa a molti eventi culturali sia nella propria città  che nella provincia ma anche ad eventi organizzati nel territorio italiano per declamare le proprie poesie  nel contesto anche dei concorsi nazionali organizzati. Nel tempo la sua scrittura ha raccolto molti consensi perché le poesie spaziano in tutte le tematiche nonché nei suoi diversi modi di scrittura come le poesie a rima, sonetti, tautogrammi, acrostici, metrica giapponese.  La sua passione per la poesia lo porta ad essere presente nella cultura italiana anche nella Poesipittura e Fotopoesia. L’arte nell’arte cioè quando due poesie del pensiero ( penna e pennello e penna e scatto fotografico) si uniscono formando un unico risultato che ne risalta le figure e le parole Nel 2013 ha ricevuto un titolo onorifico dalla Accademia Nazionale delle Lettere dei Poeti Brasiliani ( ANLPBB) e anche dall’Accademia De Artes Ciencias e Letras e anche dall’Accademia Alpas21 dei quali ne va fiero ed è in corrispondenza con una radio brasiliana di Mauà ( San Paolo ) per le letture delle poesie considerando che in quella città esiste una grande colonia di oriundi italiani e quindi viene molto apprezzato questo gemellaggio culturale e anche istituzionale tra le città di Mauà e Taranto di cui ne è stato il promotore insieme agli amici e soci dell’Associazione Culturale Onlus Falanthra  della quale ne è il Presidente Inoltre nel 2013 ha voluto imprimere il suo scrivere in un altro libro “Gemme d’Amore”. Nel 2014 il libro “Un viaggio tra i silenzi della vita per un non dimenticare mai” dedicato alle morti sul lavoro ha ricevuto il terzo premio al concorso Moicarte. Nel 2015 nasce il libro “Sussurri d’Amore”, un libro dedicato alla propria moglie Maria Grazia sua musa ispiratrice Nel 2016 fonda una nuova Associazione Culturale “ Poiesis” che vuole essere la continuità di tutto ciò che sino ad oggi egli ha dato per la poesia, incrementando con eventi e concorsi il mondo poetico nazionale e internazionale Giovanni Monopoli

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