9281 visitatori in 24 ore
 424 visitatori online adesso





Menu del sito


Visitatori in 24 ore: 9281

424 persone sono online
Autori online: 3
Lettori online: 421
Poesie pubblicate: 360’079
Autori attivi: 7’491

Gli ultimi 5 iscritti: Capodiferro Egidio - Mannino Nunziata - caterina canavosio - Pasquale Caputo - Alma7Spes3Gioia
Chi c'è nel sito:
Club ScrivereAlberto De Matteis Messaggio privatoClub ScrivereDaniela Cavazzi Messaggio privatoClub ScrivereGiovanni Ghione Messaggio privato
Vi sono online 3 membri del Comitato di lettura








Stampa il tuo libro



Pubblicità
eBook italiani a € 0,99: ebook pubblicati con la massima cura e messi in vendita con il prezzo minore possibile per renderli accessibile a tutti.
I Ching: consulta gratuitamente il millenario oracolo cinese.
Confessioni: trovare amicizia e amore, annunci e lettere.
Farmaci generici Guida contro le truffe sui farmaci generici.

Xenical per dimagrire in modo sicuro ed efficace.
Glossario informatico: sigle, acronimi e termini informatici, spiegati in modo semplice ma completo, per comprendere libri, manuali, libretti di istruzioni, riviste e recensioni.
Guida eBook: Guida agli eBook ed agli eBook reader. Caratteristiche tecniche, schede ed analisi

Responsabilità sociale



Per pubblicare un libro scrivete a libri@scrivere.info

Gina non ha più lacrime per piangere

Biografie e Diari

Gina rovista nei cassetti di una scrivania colma d’effetti personali. Ogni cosa appartiene al suo passato, si confonde con il calore affettivo che emana e si perde, inesorabilmente, in un alone di sublime tristezza. Trova per caso un breve racconto, scritto dalla figlia Licia, emigrata come lei in Francia negli anni 60, e lo legge ad alta voce.

“Il tempo filtra lo scorrere della vita, la rende più matura, l’invecchia, ma le lascia un dolce ricordo degno di un dono: il destino.

Non sappiamo dove nasce e quando muore, ma che esiste lo vediamo: lascia fiorire le nostre illusioni in una gran delusione.

Siamo stati costretti ad emigrare in un paese chiamato “fortuna”, portando con noi buone braccia e gran volontà per guadagnare un tozzo di pane secco, bagnato di maledetto sudore ma di “saporita” speranza.

La domenica, restavamo a casa, soli con i nostri pensieri e con la nostalgia di un emigrante, costretto a vivere in un paese che non conosce e che non può capire.

Quando mandavamo notizie in Italia, forse, scrivevamo con una rozza penna e con un inchiostro fatto d’acqua sporca, ma mandavamo buone notizie. Mio padre lavorava come un mulo: partiva all’alba per tornare al tramonto, stanco, sfinito, ma felice di essere stato capace di sfidare il suo destino così crudele ed egoista.

Mangiava nelle “gammelles” *, sopportava la miseria, la lontananza per fare di noi, suoi figli, qualcuno nella società, perché siamo schiavi, sudditi del simbolo del progresso, soverchiatore di un maledetto destino che costringe i suoi figli a vivere lontano.

Che strano destino! Devono vivere sottoterra, nelle miniere, prima di morire, come talpe, come vermi…

Perché dobbiamo emigrare in un paese che ci tratta come cani?

Silenzio… La risposta è il silenzio.

Adesso, siamo tornati in Italia, siamo stranieri del nostro stesso paese. Ti dicono che non sai parlare, che non sai pregare come loro e ti invitano, di grazia, a ritornare a soffrire, a crepare.

Maledizione, maledizione, maledizione.

Quando il velo della notte scenderà sui nostri occhi che hanno saputo amare per far vivere, essi sorrideranno e dolcemente diranno addio alla vita che li ha resi vagabondi del destino e, tutti insieme, partiremo un’altra volta “emigranti” verso il Divin Salvatore.”

Dopo aver letto il racconto, Gina è malinconica: la lettura ha riaperto le ferite mai completamente rimarginate e legate al suo passato di emigrante in terra “fertile” ma ostile.

L’anziana donna si avvicina alla finestra, scansa lentamente la tendina e guarda fuori.

È tardi.

Per una delle tante stradicciuole di «Amardolce», un uomo cammina pesantemente sulla morbida neve, sporca di polvere.

A prima vista, sembra un mendicante che cerca un rifugio per la notte.

Ma chi è in realtà quest’uomo?

Ora, al chiarore della luna, può vederlo bene in viso: è un vecchio extra-comunitario, ha dei lunghi capelli neri che cadono sulle robuste spalle curve, una barba incolta, una lunga cicatrice sulla guancia destra, due occhi color “lutto” che sembrano fissare l’abissale vuoto che lo circonda ed una bocca ben formata che lascia uscire un umile e profondo respiro.

Indossa un lungo cappotto militare, come quelli che indossavano i nostri padri durante l’ultima e crudele guerra mondiale, ed un rozzo paio di scarponi sfondati.

Dietro di lui, cammina dolcemente un cane magro, un cane destinato a seguire un uomo senza destino.

Un bastardo che non ha mai assaporato il dolce calore di una cuccia. L’animale sembra essere l’unico e sfortunato compagno di viaggio dell’uomo.

Ma chi è in realtà quest’uomo?

Un bandito, un eremita, un fallito che cerca di fuggire dal suo destino o un emigrante in cerca di una sponda amica dove cercare rifugio e fortuna…

A chi lo chiediamo? A lui o al suo cane?

No, forse a nessuno, perché non ci sarebbe risposta.

L’unica cosa certa, è che l’unica traccia di vita che l’emigrazione lascia dietro di sé sono le orme dei suoi passi incerti… oggi come ieri…

* Gavette in francese.


Sergio Melchiorre 07/10/2010 17:37 1 3328

Creative Commons LicenseQuesto racconto è pubblicata sotto una Licenza Creative Commons: è possibile riprodurla, distribuirla, rappresentarla o recitarla in pubblico, a condizione che non venga modificata od in alcun modo alterata, che venga sempre data l'attribuzione all'autore/autrice, e che non vi sia alcuno scopo commerciale.
I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.


SuccessivaPrecedente
Successiva di Sergio Melchiorre

Nota dell'autore:
«A volte, la realtà supera la fantasia...»

Commenti sul racconto Commenti sul racconto:

«ho letto il tuo racconto e ho ritrovato, come sempre, la tua esperienza di
vita e la consapevolezza di una realtà che non è cambiata molto negli anni.
Direi il pessimismo che spesso si ritrova nei tuoi scritti.
Forse siamo noi, a doverci ribellare al destino che spesso si manifesta nei
suoi lati peggiori, tentando di modellarlo e modificarlo, pur non perdendo
di vista la realtà...
La vita, pur nella sua tragicità, ci offre momenti per
la quale vale la pena di essere vissuta.»
Antonella Modaffari Bartoli

Commenti sul racconto Avviso
Puoi scrivere un commento a questo racconto solamente se sei un utente registrato.
Se vuoi pubblicare racconti o commentarli, registrati.
Se sei già registrato, entra nel sito.

La bacheca del racconto:
Non ci sono messaggi in bacheca.


Sergio Melchiorre ha pubblicato in:

Libro di poesieAnime in versi
Autori Vari
Antologia degli autori del sito Scrivere

Pagine: 132 - € 10,00
Anno: 2012 - ISBN: 9781471686061


Libro di poesieFesta delle Donne 2010
Autori Vari
Poesie per la Festa delle Donne. Il lato femminile della poesia

Pagine: 107 - Anno: 2010


Libri di poesia

Ritratto di Sergio Melchiorre:
Sergio Melchiorre
 I suoi 97 racconti

Il primo racconto pubblicato:
 
Gina non ha più lacrime per piangere (07/10/2010)

L'ultimo racconto pubblicato:
 
Il latte miracoloso di Annina «la taliana» (19/11/2020)

Una proposta:
 
L’idea geniale di Francesco (14/03/2020)

Il racconto più letto:
 
Lo stupro di gruppo (07/09/2013, 46982 letture)


 Le poesie di Sergio Melchiorre

Cerca il racconto:





Lo staff del sito
Google
Cerca un autore od un racconto

Accordo/regolamento che regola la pubblicazione sul sito
Le domande più frequenti sulle poesie, i commenti, la redazione...
Guida all'abbinamento di audio o video alle poesie
Pubblicare un libro di poesie
Legge sul Diritto d'autore (633/41) - Domande e risposte sul Diritto d'autore
Se vuoi mandarci suggerimenti, commenti, reclami o richieste: .



Per pubblicare un libro scrivete a libri@scrivere.info

Copyright © 2024 Scrivere.info Scrivere.info Erospoesia.com Paroledelcuore.com Poesianuova.com Rimescelte.com DonneModerne.com AquiloneFelice.it