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Questo racconto è inserito in:
 Parte 1 della raccolta "Streghe " di Gianny Mirra (6 racconti)
 I racconti del mistero

Il messaggero del silenzio

Fantasy

''Agares.... dalle regioni orientali riportami i fuggitivi.

Andras.....non ci sarà pace nel cuore delle genti.

Focalor.....fa si che i mari escano dal loro letto e raggiungano le montagne.

Halpas.... brucia col fuoco delle guerre e della distruzione.

Lerajie, Sabnak, Scox, Vepar, Arioch........ Il tempo del mio volere s'avvicina. Il sangue tramuterà la terra in putrido inferno.

Nonci dsonf babage od chis OB, hubaio tibibp,
allar atraah od ef.
Drix fafen MIAN
ar enay ovof,
soba dooain aai i vonph.
Zacar gohus od zamran:
odocicle qaa:
zorge lap zirdo noco mad,
hoath iaida.''

Disse la voce profonda che veniva dall'abisso più nero della notte.

'' AHIH, AGLA, BITOM
ALHIM, IHVH TzBAOTh.......

EDELPERNA , IHVH TzBAOTh....

Potenze infernali, voi che portate il torbido

in tutto l'universo, abbandonate l'oscura dimora

ed andate a confinare al di là

del fiume Stige..''

Odore nauseante di zolfo e fiamme nere avvolsero lividi alberi come una selva morta in una sconfinata palude. Alcune figure scure dagli occhi di fuoco si mossero in lontananza avvicinandosi lentamente in una morsa di terrore.

Si svegliò di soprassalto ansimando dalla paura. La pelle coperta di sudore ed il tremore nelle ossa, lo fecero scattare in piedi giù dal giaciglio di paglia su cui dormiva. Accese un piccolo fuoco sulla pietra ruvida e restò immobile per calmarsi dall'incubo.

Decise di chiamare il suo spirito guida per avere conforto e coraggio. La notte era fredda e la luna si era nascosta. Non c'erano stelle ma solo i versi dei gufi e dei corvi.

Joshua prese il suo medaglione appeso alla catenina che teneva appesa collo e lo strinse tra le mani.

''Sator

arepo

tenet

opera

rotas.''

Ripetè più e più volte.

Fuori dalla piccola costruzione in legno ci fu il silenzio assoluto. Solo il vento a far sbattere i rami delle vecchie querce sul tetto dalle tegole di legno e argilla.

Prese uno specchio e lo mise di fronte a se. Tracciò un cerchio tutt'intorno con gesso bianco e polvere di ostie benedette.

Prese una placca d'argento e scrisse col sangue di una colomba bianca: Jehova, Eloim, Mitrathon, Adonay, ci soffiò sopra tre volte. Avvolse la placca in una tela bianca e disse:

''O rex eternae Deus! creator ineffabilis, qui

cuncta ad hominis sanitatem mea gratio, ed

occulto judicio creasti respice me,

indignissimum servum tuum, e: ad intentionem

meam, et mittere mihi dignare angelum Anael,

in speculum istud, qui mandet, et inspiret et

jubeat cum sociis suis, et subditis nostris ut

in nomine tuo qui fuisti, es et eris potens, et

jus, jud, judicent mihi quecumque ab illis exposcam.''

Con un pezzo di carbone d'Alloro bruciato, bagnato in tre tempi con profumo di verbena, recitò per tre volte:

''in hoc, per hoc, et eum hoc, quod

effundo ante conspectum tuum, Deus meus,

trinus et unus benedictus et per excelsus qui

vides super Cherubin et Seraphin et venturus

est judicare seculum per ignem.''

Soffiò sullo specchio e continuò:

''Veni Anael, et tibi complaceat esse per socios

tuos mecum, in nomine patris potentissimi,

in nomine filio sapientissimo, in nomine

spiritus sancti amabilissimi.

Veni Anael, in nomine terribiles Jehova; veni

Anael in virtute immortalis Eliom; veni Anael

in brachio omnipotentis Mitraton; veni

Anael in potentia sacratissimi Adonay; veni

ad me in ispeculo isto, et jubeat

subditis tuis et cum amore gaudio et pace

ostendat mihi occulta in occulis meis. Amen.''

Fece il segno della croce sullo specchio e su se stesso rimanendo in silenzio ad aspettare. Dopo un po' di tempo un angelo gli apparve di fronte come un bellissimo fanciullo fatto di luce purissima.

L'angelo appoggiò la sua mano sul capo di Joshua e guardandolo con immensa compassione negli occhi stanchi gli disse:

''La tua liberazione è vicina,

le tenebre ascoltano i tuoi pensieri.

Arriverà il giorno in cui le tue catene si spezzeranno

lasciando andare l'oscurità

nei suoi abissi neri.

Le tue ali di luce,

le tue ali di silenzio

tratterranno la forza che ti darà il coraggio.

Il peccato sarà lavato

e con esso anche l'oltraggio

svanendo come fumo

nelle nebbie del passato.''

Joshua guardò nello specchio e vide la sua anima riflessa. Vide la catena che lo legava al buio. La sua ultima prova era il silenzio, dove avrebbe spezzato il legame con l'ombra di dolore.

''Gratias tibi ago Anael quod venisti, et petitioni

meae satisfecisti, ibi in pace et placeat tibi redire

quando te vocavero.''

L'angelo posò l'indice della mano destra sulle labbra di Joshua ed ogni suono sparì dalla sua bocca.

Il fuoco si spense. Una folata di vento spalancò la porta cancellando i segni del cerchio rituale. Lo specchio diventò acqua lasciandosi assorbire dal pavimento di terra su cui aveva vissuto per seicento anni con la sua colpa.

Joshua uscì dalla porta con le sembianze di un lupo grigio che avrebbe vagato sulla terra come un viaggiatore sconosciuto. Un'ombra silente sulle pendici del mondo in compagnia della luna e della speranza, ma con la consapevolezza che presto avrebbe incontrato la sua pace.


Gianny Mirra 23/01/2011 22:15 1206

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.


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Ritratto di Gianny Mirra:
Gianny Mirra
 I suoi 42 racconti

Il primo racconto pubblicato:
 
Tiuilip & Sneachta (17/11/2010)

L'ultimo racconto pubblicato:
 
Cliffs of Moher (04/10/2012)

Una proposta:
 
Andrea & Daniel cap 19/20/21/22/23/24 (26/04/2011)

Il racconto più letto:
 
Elfi (03/08/2011, 2313 letture)


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