Attimi di vita
cadono ondeggiando nell’aria
sulla calda umida terra.
Passi calpestano i colori di vite passate
come l’indifferenza schiaccia ricordi e sentimenti
Isole di vite solitarie ergiamo i nostri pensieri
ponendoli lungo il cammino di altre vite
e camminiamo
calpestando tasselli di vite altrui |
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Affiorano ricordi
di volti e luoghi attinti dalla mente
nel ventre del passato.
Suoni e voci come sussurri
solleticano i nostri pensieri
ci lasciano sorridenti e persi
e restituiscono vita
a ciò che non è più
illudendoci di poterlo afferrare.
Ci prendono
e ci portano in volo
come un vento tiepido e irrequieto
ci trascinano indietro
facendoci cadere
dall’alto dei nostri desideri
e poi ci abbandonano
nelle braccia del nostro presente. |
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Passo giorni chiusa
dentro il mondo
che di suoni stridenti
satura il mio ascolto
Pensieri fluttuano
su dubbi e paure
magma dell'anima
che riaffiora bollente
dalle crepe della vita
e risale la mente
affacciandosi rovente
a distruggere e creare
nuovi lineamenti d'essere |
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A volte capita
svegliarsi e sentire che l’oggi sarà diverso
Strane sensazioni prendono possesso del corpo
e poi della mente
producendo come metabolita ansia e agitazione
Ed allora fluttuiamo
con la mente confusa e distratta
senza sapere perché
e senza sapere cosa ci manca
A volte capita
e questo smarrimento ci accompagna fino a sera
cancellando illusioni e speranze
e regalandoci la zavorra della realtà
non quella passata ma quella futura
A volte capita
di essere, così, dispersi nel presente
impauriti dal futuro
come immersi in una nuvola di vapore
di paure miste a desideri
che ci confondono sfumando l’uno nell’altro
A volte capita
che l’aria ci sembri densa, coprente,
nemica, traditrice
A volte capita... |
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Ombre si allungano sulla strada
che vecchi desideri percorrono
saltando crepacci che lacerano vite
e nel fondo uniscono solitari ricordi
Parole affiorano sulle labbra
e precipitano, non dette,
scivolando come lacrime
orfane di sole |
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Sentirsi lacerati
ma vedersi integri
Sentirsi soli
ma vedersi da troppi circondati
Voler toccare le tue labbra, la tua mano
ma allungare il braccio e trovare il nulla
Voler sentire quelle parole di emozioni soffocate
che come segreti a te vuoi tenere
ma ascoltare di nuovo
solo il silenzio dei miei pensieri
e della mia malinconia |
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Non sono sole né terra
Non sono acqua né vento
Non sono bosco né deserto
Anfora di vita e di amore
lasciata cadere sull’onda selvaggia della vita
abbandonata in mare
ad urtare scogli e squali
Abbandonata su sabbie roventi
ad aspettare l’ombra della tua presenza
evocandoti ogni istante
lasciando scorrere il tempo
granello dopo granello
contando gli attimi eterni
che tu hai trasformato in perenne presente |
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Si accende nello stomaco
e scende lungo il corpo
ramificandosi negli arti
e infuocando poi la mente
quella sensazione di essere noce sotto masso
di essere briciola di pane
caduta a terra dal banchetto di festa
e dimenticata al suolo
schiacciata da piedi ignari.
Si accende e brucia via la forza di vita
Acqua non esiste per placare questa sete di pace
Cellule arse, si avvizziscono e collassano
Svaniscono sogni, buio diventa il mondo
muto il cuore, indifferente l’andare |
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Come folle vago intorno alla vita
sperando in ritorni di attimi
da bloccare per renderli immortali
Come folle cerco di rendere vivo
quello che in altra dimensione si è rifugiato
per divenire immortale senza me
Come folle dimentico la linea
di direzione del tempo
e invano cerco inversione di cammini
Come folle mi aspetto
che i fatti si pieghino al mio desiderio
che mali spariscano
che la volontà vinca la realtà
Come folle mi fermo
arsa da febbre di vita immutabile
neonata
E con le mani protese
tirate
e gli occhi arrossati
spalancati
mi giro a cercare la direzione per andare
e non mi accorgo di perdere quella da cui provengo
Come folle spaesata,
smarrita, dispersa
mi ripiego sulle gambe stanche
e arresa
cado in ginocchio
di fronte al presente |
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Bicchieri riversi sul tavolo.
Bottiglia troneggia vuota.
Anima disperata non respira.
Cuore dannato batte irregolare.
Un pianto asciutto riga il volto.
Fiume rovente di parole brucia labbra immobili.
Fuggire
Pensiero che ti assale
Lasciare tutto buttato al suolo
Pallido colore di malessere sociale
Tremito di freddo morale
Fuggire verso il sogno bugiardo
di un paradiso di vita |
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Allontanarsi nel vento del mondo
ritorto intorno all’albero dei miei sogni
lasciando a terra un manto compatto di desideri lucenti
scivolosi e stranamente ostili
Un cammino curvato che non mostra direzione
che ad ogni svolta svela nuove salite
e contorte stradine dalle tante scelte
Quale prendere, il vento non sa dirmi
e sbaglio percorrendole tutte
ma poi stanca rinuncio
Esco allo scoperto e spalle al muro
mi stringo intorno al mio asse e aspetto
Aspetto uno schioppo che mi annunci la fine
Ma, crudele, il vento rimanda lo sparo
e ancora una volta non mi resta che girarmi
e rientrare sul sentiero buio
scostando le fitte foglie spinose
E andare... |
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Che ne sai tu, boia, dei miei pensieri
scritti a caratteri cubitali sui muri della mia anima.
Tu, boia, con le mani nude mi stringi il collo
e sigilli le labbra con la colla dell’indifferenza
e lasci che la mia bocca e la mia gola
si gonfino di urla represse
che i miei occhi schizzino fuori
a cercare quello che non c’è di te.
Che ne sai tu, boia, dei miei dolori di vita
dei miei sospiri interrotti da apnee emotive.
Tu, artefice del mio destino, mi afferri i polsi
e mi spingi giù a terra a guardare polvere volante
e poi ti allontani a grandi passi
per cancellarmi dai tuoi pensieri,
visitare spazi vuoti di me
e lasciare tele bianche nelle stanze del mio vivere. |
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Nella solitudine della mia anima, vago
Penombra e sfumature di passati desideri
guidano il mio cammino
Barcollando tra fitte colonne di dubbi
che si ergono
sorgenti e reggenti di mente confusa
mi inoltro nel viale inalberato del mio animo
cercando vecchi appigli, usurati,
facilmente raggiungibili
Invano...
E quando, repentina, si alza trionfante la nebbia
indietreggio a rileggere azioni già scritte,
parole già dette
e scruto l’intorno oscuro
per ritrovarvi il cammino indicato su vecchie mappe
accatastate nel mio cuore appallottolato
come pugno di carta usata, scartata
Scintilla di vita, lucciola estiva,
compare il pensiero dell’eterno,
e dolcemente vi scivolo,
deriva di vita,
ponte che si incammina ad unire
ciò che oggi è con quello che ieri è stato
come imperitura fiaccola
nella memoria inconscia del mondo |
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| Emozione di ricordi lontani
tornano a sdraiarsi accanto al cuore
Contatto contagioso
che rinnova lo spirito
I sorrisi e le risate, sento il suono
i sospiri di attesa, i palpiti di sorpresa
Sfiorano...
Tendere le mani per afferrare
scivolano lentamente
tra le pieghe del destino
Suoni e luci,
uno stringere di voci
parole sbiadite
Occhi per riconoscere volti
e immagini che si muovono intorno
Fluida la mente, sciolta felice va
correndo per cogliere tutto
prima che la ragione spazzi via
un soffio di passato
che ali di farfalla hanno riportato alla vita... |
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| Silenzioso
sfuma nel domani l'oggi,
addensato delle speranze di ieri
Al buio, nei pensieri persi, inciampo
e lascio impronte di vita sui muri grezzi
graffiano i palmi...
Un sospiro nostalgico,
in lontananza nella notte
la linea scura
curvo fa il mondo
futura visione
da tenui colori sorgenti arricchita
E mentre verso l'oblio
il pensiero si perde
la luce si affaccia
repentina
Attesa di rinascita... |
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Se percorri le mie terre
non ti stupire
nessun vialetto alberato
accompagnerà il cammino
nessun invito a entrare
appoggiato al tronco
Ruscelli gorgoglianti
non rinfrescheranno la gola
frondosi alberi
non ripareranno il riposo
Dispersa tra l’erba
mi troverai
mendicante d’anima,
a respirare aria di vita
Distratta dal mondo
protesa ad ascoltare la voce del vento
correre tra gli alberi
trascinando foglie
Una cesta piena di pensieri confusi
che litigano
Una vertigine silenziosa
ronza insistente e vibra dentro
Un sorriso tiene compagnia
mentre il passero si allontana...
silenzio intorno... |
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Grevi di ricordi
passano lente
trascinando le ore al domani
Stille di dolore
stordito dal tempo passato
perlano gli occhi
Labbra mute
nel silenzio felfato della notte
mimano racconti di vita,
cammini percorsi
ora abbandonati,
solchi corrosi
da acqua di sorgente inaridita,
ricolmi di sentimenti muti
Si spengono le luci
malinconiche sensazioni brillano fioche
nel buio svaniscono
notti tristi... |
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Oltre l'orizzonte di sguardi arcani
s'intravede un nuovo, simile
Scoperte talvolta già sapute
riaccendono luci di curiosità
e sollevano veli di limiti.
Viaggiano verso l'anima
e accendono scie
come fiamme ardenti
nel freddo della notte. |
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