| e quando il demone ebbe il suo cuore in mano
capì che l'anima sua aveva rapito
l'angelo aveva il volto di un bambino
sorriso ingenuo e riccioli d'oro
adunche le sue dita carezzarono lievi
labbra di petali rosa e i bianchi seni
cadde in ginocchio il demone e nelle sue ossa
sentì il brivido denso dell'amore
cadde ai suoi piedi e nel dolore scoprì
che anche un angelo ha il suo potere
vide accanto uomini fatti di neve
sciogliersi nella morsa e nell'orrore vide
volti di angeli con una smorfia diventare
demoni nella notte fonda
vide lacrime splendide gocce di sangue
cancellare la luce dentro i suoi occhi
sentì la pelle fredda scottare
ora che le ali
più non hanno per volare... vide che l'angelo dai capelli d'oro
spingeva le anime oltre il baratro
toglieva piume a tutte le ali
spezzava voli e... rendeva dannati
dietro il sorriso di un angelo triste
vedeva
cose che nessuno ha mai viste
vedeva cuori pieni di rabbia
sentiva grida sopra i lamenti
vedeva la morte di bimbi innocenti
sentiva la bestia urlare nel petto
angelo da Dio...
tu sia. maledetto. | 

|
|
|
ho asciugato le lacrime di un angelo
avevano il profumo delle viole
calde come le mani dei bimbi
copiose cadevano perle
ho cercato di infilarle come collane
ma tra le mani sparivano
acqua di fonte
ho asciugato le sue lacrime
intanto cadevano le mie
freddi diamanti
brillavano al sole
nuvole iridescenti
bianchi germogli...
gemme di sale
bruciavano gli occhi
ferivano l'anima
erano le ultime versate
per un perduto amore...
ho asciugato le lacrime di un angelo
poi ho aperto le ali
per riprendere il volo | 

|
|
|
nel suo respiro lei si confuse
la morte ridestò dalle tombe
lo squillar di trombe della sua voce
ai suoi piedi le acque aprirono un varco
fiamme si alzarono alte nel cielo
fumo nero, ... lei respirò veleno
l'ultimo bacio come una spina in petto
cercò nel sangue e nel suo sapore
s'accorse allora il demone maledetto
che l'angelo aveva tra le mani il suo cuore
l'urlo salì dagli inferi agghiacciante, rotolò
fuori dalle labbra nere, lentamente
spaccò le orecchie al mondo già dormiente
il grido che di umano non aveva niente
stretto con forza nell'artigli della bieca mano
gonfiò con le ali della morte il vento
scalciando zolfo attorno... piano piano
l'angelo il corpo suo più non aveva
lasciato tra la melma e la vergogna
non aveva occhi per il pianto
non aveva cuore per la sua pena
perduto aveva l'angelo le ali
il prezzo del tradimento 30 denari
niente perdona questo mondo marcio
e qui ti lascio angelo mio se ti consola
del demone il dolce abbraccio
voi siete in terra un unica cosa sola | 
|
|
|
| nei disegni di luce sul muro
cercava risposte precise
intrigati fili
splendevano dipinti nell'ombra
forse la coscienza
sul volto passava la mano
l'angelo guardò l'anima
senza nulla tentare
sporcarsi di fango
vide le ali la luce appannare
colorare di pece ogni cosa
iniziare a cadere
giù sempre più in fondo
oltre il fiume Stige
dove l'eco di acqua di fonte
riempiva la grotta
rossa ferita...
vide spaccarsi la roccia
.udì voci innalzarsi dal fondo
lugubre vento
impazzi quando vide il corpo
staccarsi dal suolo e cader nell'affranto
dove il buio più denso inghiottiva la luce
lì...trovò la pace...
prima di regalare il cuore
al signore del fuoco
levò la maschera
tolse ogni traccia
riccioli d'oro
...nello specchio vide
il suo volto nuovo...
demone
angelo senza ali e senza decoro
nello zolfo incandescente
chiedesti perdono | 

|
|
|
| ho deciso
ti cancello dal mio sogno
non ti voglio
mi rigiro il tuo volto
dentro forme di pensiero
si fa nudo
accarezzo il tuo profilo
e mi accorgo
che la mano trema un poco
si fa scudo
ogni sospiro rende vano
il desiderio
di soffiare sul tuo fuoco
sempre acceso
mi riposo
chiudo gli occhi e per un attimo
respiro sul tuo viso
non sei vero
ti cancello piano piano
con un sorriso
ho deciso
chiudo il conto col destino
pago pegno
e ti ritrovo faccia a faccia
col passato
tempo ingrato
non posso cancellare ciò che ho avuto
ho deciso
cambio ruolo e mi nascondo
guarda attorno
sarò solo...
il tuo angelo perduto | 

|
|
|
| due volte l'angelo è venuto
a prendermi per mano
nel silenzio le sue ali battevano piano
sussurrando parole nuove
ma la sua voce non bastò nel buio
a indicarmi il paradiso
accecata com'ero dal pianto
nelle mani solo il respiro
dissolto nel vento
l' anima
naufragò
il coraggio dileguò
e con esso
la voglia di volare in alto
rinunciai alle ali
rinunciai al sogno
polvere in terra senza parole
due volte le mie mani hanno graffiato
il volto di un angelo
due volte ho perso e ho pianto
infinito nel tempo
mi uccide angelo mio
il silenzio | 
|
|
|
| è logorìo e pianto
quest'attesa inutile
senza scampo
attimi e sospiri ribelli
confusi dai rimpianti
e tu che di vesti bianche
t'adorni d'oro e d'argento
riluci... confondi
i desideri con i pensieri
e le tre carte giochi
chi... vincerà l'essenza
l'assenza senza lode
di un corpo mortale
chi... riprenderà il silenzio
per insegnargli la voce
senza parlare usando i toni
sottomessi dell'inganno
usando rose senza spine
profumo di zagare
chi... saggerà a mani nude
la morbidezza dei suoi fianchi
la resistenza dei suoi riccioli
stanchi di coprire gli occhi lo sguardo
chi... allungherà nel vuoto
la mano artigliando visioni
ossessioni nel profilo
dei monti ...chi se ...non un demone
tu... | 

|
|
|
| il grigio macchiato di fumo
in auree d'oro disperde
pensieri di facile ascolto
nel suono di un'arpa celeste
racconti di fate e folletti
la mente nasconde
ebbra di antiche note
demone dalle ali di cera
...tra le fiamme ritrovo
fiato che brucia nel petto
affila gli artigli nel volo
prima che la luce del giorno
l'oro catturi in particelle di pianto
graffia la luce nel buio
il grigio ha macchiato di sangue
sublime la sua voce sorprende
concerto di archi e violini
i colori dell'alba dipinge
sulle ali di un angelo in volo | 

|
|
|
| quando il cuore ebbe in mano
infilzato su lancia di alabastro
trovò il resto...
...sull'altare tra i profumi
e le preghiere
inginocchiato al suolo ritrovo
musica che inebria dentro
il fumo denso dell'incenso
mani insanguinate sul petto
solo
aspetto un dio che parli
mi consolo
che l'angelo senza luce nella notte
abbia preso il volo
vene recise scorre il sangue
bagna la terra
sporca la fronte
macabro pasto esige l'anima truce
il demone
alzò lo sguardo in alto
dove dimorano gli dei
mostra la bocca e poi
continua il pasto
fiero
d'essere l'angelo nero
schizzo di fiele dalla sue labbra
colpisce l'arcata celeste
sporcando la bocca del cielo
cadde in terra il figlio di Dio
angelo senza ali sulla croce
accompagnò nel volo
punta d'alabastro fece il resto
Padre io ti ho amato fu
il sol grido
demoni e dei ...in paradiso | 

|
|
|
| sotto il cielo fatto di stelle vidi
un'anima smarrita nell'ombra
emergere nella poca luce
debole il movimento
mi rammentò una foglia al vento
lento lo sguardo si posò
su una piuma ormai staccata dalle sue ali...
vidi l'angelo
racchiuso nel suo dolore
cadde all'orizzonte
l'ultimo raggio di sole
esplose il cielo
lacrima di sale
penetrò nella ferita
sciolse il ghiaccio
inzuppò il cuore
nelle tenebre il silenzio
fece rumore
suono di gola tagliata
il demone nell'ombra si fece sentire
ed io ero lì
angelo senza fiato
a contare i singhiozzi
persi nel tempo
piume che volano mai più avrò
ora che demone ero tornato...
i demoni ali non hanno | 
|
|
|
| e fui di nuovo
esile farfalla tra le infuocate dune
dei ricordi ali rinforzate
dai litigi e occhi sempre
vuoti... in cerca di perduti paradisi
e fui ancora pece
sulle bianche piume
ad invalidare voli che da oriente
spingevano orizzonti nuovi
e fui ancora demone
nell'ascoltar la voce di
un Dio dimenticato
sopravvissuto all'ombra
di un addio appena sussurrato
e quando nel silenzio
udìì il rumore
fu un batter d'ali a fare di me
un'angelo | 

|
|
|
| Dal fondo della notte senza ritorno s'udì un lamento
l'Angelo spaccato aveva il muro del silenzio
il dolore che scoppiava dentro il petto
era l'amore sacrilego dell'incerto
l'anima gemella se lo trovò in mano
tra profumi di viole e di mughetto
nelle fiamme colò dal viso il suo belletto
angelo biondo negli occhi aveva
lacrime nere a rigare il volto
labbra di rame e rosso corallo
ma un demone aveva assaggiato miele da quella bocca
e il sangue gli ribolliva ancora
scoppiava nelle vene la tempesta
il fuoco bruciava nella testa lui il demone
che delle fiamme era il re
sentì freddo dentro
quando il suo angelo lo seguì dandogli amore
con una lama recise le vene
copioso il sangue inzuppò il suolo
macchiò la sua bianca veste...
le ali accartocciate nel gran caldo
smisero di battere dal dolore
il calore dentro il petto
fuse il metallo
il gridò frantumò gole di pietra
l'angelo morì su quell'acciaio
forgiato dalle fiamme dell'amore
demone che piangi nella notte sciogli con le lacrime del pianto
labbra di rame e rosso corallo | 

|
|
|
| l'angelo rimase accovacciato
all'angolo più buio del paradiso
le ali come un velo già oscurato
coprivano il volto suo ferito
nessuno poteva chiedergli cosa
avesse lacerato quello sguardo
nell'ombra tratteneva
gli occhi gonfi di pianto
fu la luce che improvvisa
lo colse di sorpresa
e il suo dolore prese vita
cambiò la forma
il tono ...la misura... aleggiò
nell'aria polvere di seta
cadde sul mare che riempiva i sogni
sopra i colori di nuvole d'argento
provocò sgomento e furore
tra gli angeli che volavano in cielo
corrose dal suo male tarpò le ali
ferì le anime e avvelenò la mente
di chi credeva in Dio fermamente
salì il brusiò la voce il malcontento
e tutti chiesero che fosse allontanato
perché il suo male a tutti era sconosciuto
ed era amore che gli bruciava dentro
era fuoco che ardeva di passione
e la passione come ogni sentimento
era opera umana non divina
l'angelo triste coprì con le sue ali
il taglio che s'allargava netto
grondava sangue era sangue infetto
gli artigli avevano squarciato il petto
quando al demone il suo cuore
aveva offerto
e mentre gli angeli
increduli lo deridevano s'alzò
col vento la voce del Signore
disse: ti perdono perché soffrire
per amore è il peggio che ti poteva capitare
ma sappi che se è grande come credo
nessuno può impedirti di volare...
l'angelo allora provò con grande sforzo
di ascoltare solo la voce del suo cuore
solo così sapeva dove andare
chiuse gli occhi... si aprirono le ali lentamente
un timido sorriso scaldò il cuore
e nel silenzio che si fece attorno
sentì il vento soffiare piano piano
poi quasi senza sforzo portarlo in alto
sempre più su
lontano da facili sentenze
e mentre il cielo allungava la sua mano
si ritrovò in volo verso l'infinito
ora la meta non gli era ignota
volava verso l'inferno della terra
demone o uomo che fosse
per lui era l'amore | 

|
|
|
| era sicura che il paradiso fosse troppo lontano
tra le nuvole e il cielo
respirava il profumo del mare
assorta in quei pensieri
il tramonto
aveva arrossato le sue labbra
dall'alto del precipizio vedeva l'orizzonte scintillare sull'acqua
la spuma sulla rena
l'onda cheta sullo scoglio
da lassù il mondo era suo
e il paradiso era a portata di mano
improvvisa
un ombra oscurò la luce
sibilò il vento e
le baciò il volto
fu un attimo
un brivido attraversò il corpo
il dolore
scintillò al sole sulla lucida pietra
lei si affacciò
sul viso la sorpresa
ecco dov'era il paradiso
senti gli angeli cantare... mentre spiccava il volo...
gli scogli come pepite d'oro
divennero il suo letto... il mare
le accarezzò le gote
l'anima lavò
e sorrise... | 
|
|
|
| e quando l'angelo decise di volare
nel silenzio il fruscìo fece rumore
si aprirono le nuvole
squarciò il cielo lampi accecarono
ogni viso e sul suo si disegnò la fine
il colore della notte coprì le piume
silenzioso il vento rubò il respiro
era pronto per l'ultimo volo
volò con la pena nell'anima
la rabbia nel petto
quanto dolore scorreva col pianto
sollevò il volto rigato
rabbrividì mentre la luna spariva
nel volo chiuse gli occhi
cominciò a morire
piuma dopo piuma si
lasciò cadere affranto
e il corpo sentì più leggero
aveva creduto che in volo
avrebbe raggiunto Dio | 
|
|
|
| vide l'angelo
coperto da nuvole nere
l'ala sfiorare la luce
coprire il sole
nascondere nell'ombra
gli occhi
era come vedere
le onde del mare
nel buio impazzire
ma c'era qualcosa che
annegava nella pozza liquida
dello sguardo... un dolore
profondo quasi un oltraggio
dell'anima...
.c'erano aquile
volavano in alto oltre i pensieri
e c'erano labbra che mormoravano
una preghiera
nel vento la musica
attraversava i colori giocava
con i suoni
quell'angelo nel buio
cercava ali per il volo | 
|
|
|
 | la tua aria indifferente
come una lama
taglia i ricordi
fuori piove
s'ode
il singhiozzo sommesso
di un senso di colpa
brucia
infetta e dilania
il respiro nel petto
quel pensiero
scoppia nella testa
forse era tutto sbagliato
era un sogno marcito...
ma io so che tu sai...
forse
abbiamo volato con un'ala sola
ora la tua indifferenza
fa paura
quella piuma ...no... non dirlo
non era mia | 
|
|
|
| e quando il demone si ridestò dal sonno
vide l'angelo nella sua luce
gli occhi feriti chiuse un istante
mentre il cielo sospeso nel niente
catapultò fiamme tutt'attorno
restò senza fiato l'angelo biondo
lo squarcio nelle vesti divenne sangue
tra le mani colò come un fiume sacro
in ginocchio le mani al petto
gridò un nome all'infinito
tu,
vedi soltanto ciò che è nero
cerchi negli altri il mio respiro
ti darò sangue dalle mie vene
ti darò un cuore per ascoltare
se vuoi le ali per volare
l'anima mia dovrai amare
chiuse la mano
stretto nel pugno
aveva un lembo della sua pelle
briciole di luna
un pizzico di stelle
caddero nel buio dell'eterna notte
il demone
raccolse tra le rose
spine avvelenate e capelli d'oro
mentre l'anima sua ghermiva
pronto per il suo primo volo... | 
|
|
|
| aveva tra le mani intrecci di stelle
la luna piegata a ponente
nel buio rifletteva il suo volto
ora vivido ora nascosto
l'ultimo demone il ghigno perenne
odore di zolfo sussurri sfiatati
lontano bagliori di fuoco
era un giorno qualunque
il cielo fracassò tra le nubi
squarciando il silenzio
voce di tuono tremò tra le fronde
prima che il vento
divorasse il grido di dolore
l'ultimo demone piangeva la sua sposa
l'urlo accecò la notte
un velo di cenere copriva ogni cosa
oltre l'astro celeste le mani artigliarono
le stelle graffiando il suo viso
un ombra si disperse neglii occhi
l'angelo aveva perduto
quando il suo sangue aveva bevuto
contorse la bocca un'oscenità
dilagò nella notte
il sangue petali di rosa
scure gocce sulla sua anima nera
spilli di dolore acuto...
ti ho perduto... diceva
mentre in ginocchio si piegava
il suolo divenne cera
e nell'inferno della notte oscura
il demone si sciolse nel peccato
niente restò di quest' amore strano
fatto di fuoco e petali di rosa
nulla della sua sposa
se non due ali e il suo profumo nell'aria | 

|
|
|
era una giornata qualunque
il caldo martellante lo rendeva nervoso
aveva deciso era una perdita enorme
non poter più parlare coi demoni
troppe volte le parole con una risata
avevano confuse era stato un gioco
e come ogni gioco che si rispetti
c'era un perdente e un vincitore
aveva chiuso gli occhi un istante
per poter ricordare ogni attimo
prima dell'abbandono
aveva amato i suoi occhi
le sue labbra baciato
assaggiato il suo respiro
ed era rimasto ustionato
da lunghe mani adunche
quante ferite laceravano
la sua anima senza che potesse
fare niente si era venduto
entrato nella tana dell lupo
ed ora i segni aveva addosso
sanguinolenti sulle spalle nude
e le sue ali ormai avvizzite
erano pronte per ...l'ultimo volo
salì su in cima alla vetta del mondo col suo fardello
di vergogna appresso guardò
il confine che lo separava dall'azzurro acceso
e... si lanciò nel vuoto
libero di rinunciare ad un amore cieco... | 

|
|
|
e sul finir del giorno
oltre i silenzi di un parlare piano
ascoltai nell'ombra un rantolo
s'accapponò la pelle
il cuore fece un sobbalzo
ombra nell'ombra
l'angelo caduto chiuse le ali
sopra il respiro di un cielo nero
piume richiuse su un corpo nudo
freddo addosso giaceva inerme
rimpiangendo ali dispiegate in cielo
l'ultimo volo lo aveva abbattuto
poteva essere il dolore che lo attanagliava
a zavorrarlo a terra
pesante come pietra era il cuore
lacrime di sale e dure parole
preferì in terra rimanere
quanti cieli e quante aurore aveva acceso
con il suo nome
avevano detto che era immortale
si gettò con rabbia
in quella storia fatta di passione
si bruciò l'anima ...
quando al demone aveva ceduto
all'ultima aquila in cielo rubò il respiro
ora giace in terra
l'angelo tradito | 

|
|
|
ho creduto ad un demone
parole dolci
sguardi caldi
e dietro il volto teso
sorriso falso
dente al veleno
odore d'inganno
sentore di zolfo
sotto un'ala di pelle
camuffata da cielo
dentro il calice di vino
c'è l'assassino
pugnale alla mano
stretto in pugno
il destino... il tuo
ho creduto che il mondo marcio
fosse solo un imbroglio
ora sento
mentre muoio... la sua puzza
fuorisce dalla bocca
le labbra una gran truffa
e dentro il petto
la voragine m'inchioda
lì...sul bordo del precipizio
mentre giù volo senza ali
ho creduto
che la tua mano
fermasse il tempo
prima dell'impatto
mi hai sfiorato solamente
quasi un bacio mentre al suolo
cadevo rovinosamente
mi chiedevo chi... eri veramente
solo un demone
un sorriso ...ti ho guardato...
gli occhi
ho chiuso | 
|
|
|
volò in silenzio l'angelo biondo
lacrime rigavano il suo viso
i capelli sferzavano nel vento
vide passare sotto il suo corpo
anime senza volto
udì nell'eco portato dal vento
sussurri grida e qualche lamento
prestò attenzione ad ogni rimpianto
mentre saliva su verso il cielo
il blu oscurò divenne nero
lampi di luce ferivano gli occhi
si alzò il vento infuriò la tempesta
quando dal buio sfuggì quel respiro
sentì il fuoco dentro le vene
sulla pelle sentì il calore
che il demone emanava nel suo fetore
alzò lo sguardo
rivolto al tramonto
strisce di sangue ferite del mondo
scese il silenzio sulle anime perse
cristalli di sale caddero a terra
sentì il cuore farsi pesante
sentì la sua anima farsi di pietra
chiuse gli occhi l'angelo biondo
prima di udire arrivare la fine
prese i ricordi
si lanciò nel vuoto | 
|
|
|
 | delicatamente il demone
afferrò la caviglia
mentre il sonno la colse improvviso
la copriva la coltre imbottita
lei dormiva
rapita dal sogno nel buio ...la sua mano stringeva
cadde una lacrima sul ciglio tremante
labbra dischiuse bocca invitante
dolce era il suo dormire
la mente confusa...
chi c'era ...nel ricordo sbiadito
voce di uomo
nota dolente
e mentre l'alba tingeva di rosa
il silenzio prendeva in mano ogni cosa
il respiro si fece profondo
poi... le mani
artigliarono un lembo di seta
e parve nuvola al tatto
riccioli d'oro
lei si mosse nel buio
i capelli sul cuscino
come un ragno sopito
l'argento di una goccia di pianto
lavò... l'ombra dal viso
ala nera
dissolse nel vento
la fine... mai più demone... mai più
...gocce imperlavano la fronte
labbra contorte grido muto ...
come l'amore
quando è finito
e quella mano adunca
lasciò la presa
prima di aprire gli occhi
alla luce...
la pace scese sul viso
nel cuore calore
dove prima c'era
la neve | 
|
|
|
| presi le ali sperando di volare finalmente
verso l'azzurro cielo verso il sole
caddi in terra rovinosamente
erano ali che non valevano niente
fatte solo di una passione sconvolgente
ci vogliono lacrime e dolore
per farle diventare il salvagente
sospese in questa vita fatta di niente
di disperata ricerca dell'amore
presi le ali...
trasparenti come un sogno
delicate come un respiro...
impazzivo dal dolore dentro il petto
l' assassino mi uccideva lentamente
sentii gli occhi bruciare
lacrimare lava incandescente
era questo il fato il mio destino
presi le ali...
le scagliai a terra
calpestando quella notte senza luna
all'orizzonte ogni mattina
facevano capolino a questo mondo
raggi di sole e di speranza
in mano ogni ricordo prese forma, ogni pensiero
e la sua scia che dilaga troppo in fretta
rubò i colori a questa vita maledetta
calpestai ancora con cieca rabbia
quelle ali che parlavano di purezza
pestai a sangue ogni residuo di speranza
la passione nata solo da un bacio
non ha dell'immortalità la bellezza
quelle ali che sapevo di dover usare
erano solo un addio... non una certezza
piegai le gambe le ginocchia a terra
tra le mani una poltiglia d'emozioni
di questa vita non puoi mai esser certa
presi le ali...
le raccolsi da terra
sembravano più belle sporche di fango
con la vergogna
sono diventate mie...
le ho indossate in un giro di tango | 
|
|
|
| e quando l'angelo vide le ali
accartocciarsi tra le sue mani
capì che il suo tempo era venuto
sciolse i capelli sulle bianche spalle
coprì di piume le vesti indecenti
sentì il profumo di aghi di pino
mentre il demone spiccava il volo
seguì esitante ogni delirio
sembrò una furia
un mostro vivente
raccolse la polvere e immaginò il niente
mentre con mano sempre più svelte
cancellava il sorriso dal volto di un uomo
cadde il silenzio
venne la notte il demone
prese il suo cuore
l'anima aveva bruciato nel sole | 

|
|
|
| spalancò le ali e oscurò il cielo
lembi di nuvole accarezzavano il volto
strisce di sangue segnavano il monte
mentre l'oscurità scendeva sulla cieca via del non ritorno
sbatteva nel silenzio l'arto di piume
gli occhi induriti dentro il rubino
splendevano nella notte come fiamme accese
ruggiva il sottobosco odor di foglie
tra miasmi decomposti degli arbusti
lento il volo chiudeva le porte
agli artigli duri delle spine
graffi profondi a lacerar le gote
ma il sogno sbriciolato tra le dita
spandeva sabbia fine in ogni dove
a reclamar la danza delle ore
chiuse annaspar la vita in una clessidra.
chiese con voce rauca il demone al vento
di chiudere in un alito ogni lamento
di cospargere la cenere sopra la ferita
di dimenticare il nome del suo tormento
venne il silenzio a infrangere la notte
a spegnere l'orrore della sorte
sotto quell'ala nera come il dolore
venne il silenzio e le parole scritte con le piume
presero vita il volo continuò dentro il suo sogno | 
|
|
|
| l'urlo
ruppe i cristalli dorati delle stelle
cadde in mare
onde sommersero ogni cosa
il buio inghiotti lame di luce
nell'orrido ...un ghigno
dalla bocca sbava rabbia
spuma di mare ...sibilo di serpe
la risata violenta rovesciò il mondo
fuggì nella notte
demone senza luce
ali di fumo nero all'orizzonte
scavalcò i confini della ragione
pianse...
aveva perso l'ultimo respiro
echeggiò la sua follia
scoprii che non aveva un solo Dio
per chiederGli di farla finita
si accucciò in un angolo le mani sul volto
lo trovai lì dove
lo avevo lasciato
incurante del tempo passato
era lì
e li era rinato
angelo senza sguardo
sopravvissuto | 
|
|
|
 | dentro la veste di seta
piegata dal lembo di corda
sfuggita alla rabbia e all'inganno
rimase una piuma...
il suo candore feriva il buio
soffice
posata nella tua mano
cercava il volo
un demone la raccolse
nel momento dell'unione
la piuma gli si attaccò alla pelle
divenne ala...
nera come un corvo
prese vita e lo portò in alto
verso Dio ...
gli occhi fiammeggiavano di rabbia...
non voleva calore...
non voleva amore
non sapeva come fare
quando la luce lo fece abbagliare
e cancellò il rancore
sconfisse l'odio
lo rese puro
le sue ali divennero neve
sciolsero al sole
si ritrovò in terra tra gli umani
ad accarezzare il volto del suo amore | 
|
|
|
| spalancò le ali e oscurò il cielo
lembo di nuvole accarezzavano il volto
strisce di sangue segnavano il monte
l'oscurità scendeva sulla cieca via
del non ritorno...
sbatteva nel silenzio l'arto di piume
gli occhi induriti dentro il rubino
splendevano nella notte come falò acceso
ruggiva il sottobosco odor di foglie
tra miasmi decomposti degli arbusti
lento il volo chiudeva le porte
agli artigli duri delle spine
graffi profondi a lacerar le gote
...ma il sogno sbriciolato tra le dita
spandeva sabbia fine in ogni dove
a reclamar la danza delle ore
chiuse annaspar la vita in una clessidra
chiese con voce rauca il demone al vento
di chiudere in un alito il suo lamento
cospargere di cenere la ferita
dimenticare il nome del suo tormento
venne il silenzio a infrangere la notte
a spegnere l'orrore della sorte
sotto quell'ala nera come il dolore
venne il silenzio... e le parole scritte
con le piume presero vita
il volo continuò dentro il suo sogno | 
|
|
|
| e nella notte venne il temporale
lampi balenarono nel cielo
scrosci di zampilli arroventati
venne il buio
a farla da padrone
rubando dai tuoi occhi l'ultima luce
guizzi disegnati in cielo
cadde il silenzio...
dentro il frastuono
ruggì come una tigre
anime perse rinchiuse in gabbie d'oro
il demone con la chiave in mano
fissò per un attimo i cancelli
lo sguardo incenerì il metallo
ruppe sigilli antichi e allungò la mano
piume sollevò un forte vento
nel calore schiusero le ali
un movimento bastò a far brillare il sole
l'angelo alzò lo sguardo al cielo
una lacrima scivolò al suolo
il dolore dipinse la sua bocca
l'urlo rimase nella gola
quando l'artiglio fece schizzare il sangue
nero come la pece sgorgò di getto
vermiglie le vesti lacrime ...tante
la pioggia si dissetò con la sua voce
echeggiò nel temporale tuono di morte... | 
|
|
|
| il cielo divenne pece
dopo che il demone restò senza voce
l'urlò riecheggiò nella notte
palpeggiò il silenzio e frantumò
il disegno delle ombre
venne un temporale a lavare
ogni stilla di sudore che imperlava la fronte
il vecchio saggio immaginò il peggio
farfugliando basso basso
recitò la sua prece
l'angelo in controluce
attraversò il sole e la sua ala
si fermò un istante sopra le bianche chiome
vide il demone farsi carne
abbassò lo sguardo le mani avevano
lunghi artigli la voce graffiava il buio
e dal suo petto esplose il grido
mani alla gola e poi il volo
l'ala lo ricoprì mentre nel vuoto
vomitava parole senza senso
...io, non volevo...
l'angelo lo accompagnò nel sentiero
della redenzione sulle sue labbra
nacque un sorriso
e fu la fine | 

|
|
|
| prese le ali le nascose dietro le spalle
aveva la luce dentro gli occhi e sulla pelle
feriva lo sguardo
nella mente
ruggivano i fantasmi del passato
era un angelo innamorato
cosa che succede raramente
il prescelto
un demone dannato
voleva far volare la sua anima in cielo
confusa nei colori dell'arcobaleno
voleva dare la mano al suo destino
felice della gioia che sentiva
la vita appariva dentro un sogno
chiuse gli occhi pose le labbra sul suo viso...
quell’angelo gli mostrò il paradiso
prese le ali e cominciò il volo... | 
|
|
|
| (demone nell'ombra)
e nell'odore sfuso nel vento
sentiì il ricordo farsi volto
nel profilo tra l'oceano e il nulla
apparì dopo lunga attesa
dietro il silenzio di una nube oscura
l'ombra di demone...
venne la luce a guisa di coltre
a sporcare di bianco la notte
e c'eri tu col sorriso sul viso
a ricordarmi... un paradiso perduto
fremette il labbro cedetti al pianto
cadde la lacrima sul suolo antico
onde di gioia rabbia dolore
e dentro il cuore
bocca d'amianto a mordere il sole
e mi specchiai su quella goccia
diamante e sale
ambra
e spezie incessante il profumo
ferì il bisogno salì alla gola
ti voglio... sussurrai il nome
e nella nebbia lasciai
i miei sogni schiacciati da un grido
tra le mani due ali e il cielo infinito
ai miei piedi... tu... dove sei...
tra la mia anima esangue
per riprendere il volo
hai bevuto il mio sangue | 
|
|
|
| il cuore di pietra rifiutava carezze
dentro il corpo freddo batteva
il battito rombo di tuono
spaccava il silenzio di quelle altezze
lingue di fuoco lambivano ali coperte di neve
nei raggi del sole gelide mani frugavano dentro
l'angelo aveva nel petto uno strano dolore
confuso in ginocchio piangeva un amore
passato il tramonto nei giochi dei sensi
scolpiva la pietra col morso dei denti
il demone ascese a quelle vette superbe sicuro
che il cuore fosse quello di sempre
allungò la sua mano
quegli artigli potenti
rimase sorpreso
al tocco di pietra che aveva sentito
tremava il suo angelo a quella carezza
bruciava nel fuoco l'ultima certezza
il cuore di pietra era malato
era un cuore bugiardo cuore umiliato
dura la roccia e duro il dolore
nascondeva la gioia nel cieco dolore
scalpelli d'avorio, di cristallo di luna
tentarono invano un'apertura
ma il cuore malato sigillato nel sale
indurito, non sapeva amare
il demone riprese nel buio il suo volto
nascosto nell'ombra diventò un mostro
calò come un falco sull'angelo solo
graffiò con gli artigli l'anima in volo
l'urlo straziante echeggiò nella notte
ombre, fantasmi nel vento... dalle labbra, un lamento
cadde la neve ed imbiancò i capelli
l'angelo in testa intrecciò le mani
nuvole in cielo cariche di brezza
sentì sulle spalle... una carezza
il cuore di pietra senza vita
toccato dalla mano di un artista
scolpite in oro aveva due parole
...voglio amore
e il demone che l'amore aveva in mano
scagliò con forza bruta fuoco e calore
a sciogliere la pietra senza dolore
riprese vita quel cuore strano
riprese il battito di un bambino
il demone che lo scalpello aveva in mano
cadde nel vuoto senza un appiglio
le ali divennero pietra
lacrime divennero di sale
mai aveva provato quell'ebbrezza
semplice... delicata... carezza | 

|
|
|
| portai al largo
dentro quel guscio di legno
l'unica cosa che poteva
rendermi migliore
il papiro arrotolato
in uno scrigno dorato
dove l'intarsio d'argento
rifletteva la luna
ricordo il giorno...
l'ora e il minuto
quando lo scritto aveva preso vita
dentro le mani
sfiorando
il cielo in una notte scura
lei da lassù come una dea sacra
apriva gli occhi alla notte
e... sorrideva
un raggio come un fulmine
a ciel sereno incornicò il volto
l'angelo uscì allo scoperto
come una febbre dentro.
vide il paradiso
assaggiò l'inferno
poi fu il silenzio
e le parole
divennero argento fuso
quando la folgore
sul papiro incise il suo nome
e la profezia divenne
vera ...sarai come la dea .
arrivai al largo
le onde si chetarono
nel momento stesso che le braccia al cielo e
lo scrigno in mano,
lo scaraventai nel buio
ribollì il mare sopra di esso
s'inabissò come un sasso
fu allora su quel guscio
riconobbi il volto...
libero su un cielo stellato
era lei... era lì
l'astro d'argento ...
ma
il cielo è di tutti | 

|
|
|
| e c'erano ancora demoni
sulla scia di un passato che cercavi
di cancellare
nelle ombre dei fantasmi
in controluce
li incontravi dentro i sogni
e i desideri
con le ali che in mano tenevi
li ascoltavi affascinata
dagli sguardi impudici senza veli
ma sapevi... loro non potevano volare
perché le ali dovevano abbandonare
ogni volta che un angelo moriva d'amore
c'erano troppo tenebre da diradare
prima di raggiungere il fuoco
e farsi male ma... erano i tuoi demoni
i pensieri funesti che volavano
nel limbo dei ricordi acciuffando
frammenti di anime in volo
rubando il respiro del vento
erano le tue catene che
ti spingevano in fondo
e tu incapace di librarti in volo
soccombevi alla fine
le ali le avevi in mano
e le piume cominciavano a cadere
una ad una
ma non era la tua ora
non era la tua fine
scritta con lama rovente ...
c'era del fumo odore di bruciato
non potevi vedere fin dove era arrivato
lui... il demone impazzito
potevi solo agitare nel buio le tue piccole ali
potevi salvarti non hai voluto ora
chiudi gli occhi e lascia il tuo sogno
cadere ...ecco la brace
ecco la cenere del tuo vivere in terra
per un soffio d'amore | 

|
|
|
| cadde la maschera si fece buio
respirò a fondo l 'angelo biondo
perché del demone
ebbe timore...
vide il ghigno nel volto di pietra
sentì il ruggito salire dal fondo
crebbe la rabbia
urlò il mondo
spaccò il silenzio il grido beffardo
cadde una lacrima
divenne sale
sulle ferite ... fece male
sciolse i capelli il vento
gonfiò la veste
svanì il sorriso negli occhi
febbre alle ossa
si fece buio quel giorno tra lampi e saette
la voce sembrò rombo di tuono
mentre in ginocchio
l'angelo a Dio chiese perdono
a Lui volse la prece
disse Signore
dammi la forza di risailir dal fondo
prendi tra le mani questo essere immondo
ecco le piume farsi di cera
sentì il calore avvolgerlo appena
vide la luce in fondo agli occhi
mentre l'anima in cielo vola
sentì la fredda lama nel corpo
quando il demone lo raggiunse a terra
sciolse nel pianto il ghigno di pietra
dalla memoria cancellò il suo volto
Dio nel grembo lo accolse già morto
ora le sue ali sembrano d'oro
intrecciate nei raggi di un divino perdono | 
|
|
|
| e di lacrime brillò il suo sorriso
quando per mano l'angelo la prese
si aprirono le porte del paradiso
toccava il cielo con un dito
sorrise
ma si sorprese sempre più confusa
quella lacrima sfuggita
la tradiva
sospesa nell'euforia
dimentica di chi le aveva rubato il cuore
l'anima vibrò al gran dolore
mentre il ricordo
lacerava il sole e mille pezzi
frammenti di stelle
brillavano in cielo
quella lacrima bruciò come veleno
si fece buio nello sguardo
nel fondo del suo cuore
calò la notte
nessuna sorpresa
sfinita
cadde in ginocchio
tra le dita
restò il silenzio caldo della piuma
mentre il suo angelo
le faceva strada lei
si voltò e fece ritorno
dal demone che
le aveva rubato lo spirito
e le aveva regalato sale
per le sue lacrime
si volse
lasciò la presa
raggiunse il mare
onda nell'onda
quella lacrima confuse | 

|
|
|
| dicevi angelo non eri
ma nella testa frullavano
emozioni senza sosta
i tuoi pensieri racchiusi
in uno scrigno di parole
volavano leggeri e a bella posta
li regalavi a piene mani
no, l'angelo dicevi
è un'altra cosa più elevata
ma mentre il silenzio
tutto avvolgeva il volo di un ricordo
m'afferrava e mi portava via
nell'uragano di una infinita ascesa
ed ero in cielo
in paradiso le labbra schiuse
in un sorriso i riccioli d'oro
al vento baluginavano di luce
non eri angelo... mi accorsi dopo
quando nel volo persi l'anima
di nuovo e cadde a terra il corpo solo
perché le ali usate no, sono solo d'oro
vile metallo ...l'urlo
graffiò il cielo e come un artiglio
slabbrò il tramonto
sanguinò il volto
dicesti non sono un angelo
ed era vero demone dell'illusione
senza respiro caddi
ai piedi cenere di un sogno | 

|
|
|
| il ghigno trasformò il volto
la bava scivolò sul mento
quando la croce prese fuoco
il buio sfrigolò nella notte
pioggia si abbattè sopra la terra
il demone scivolò
nell'ombra e tra le neri ali
le adunche mani strinse al petto
il suo cuore macchia di sangue
odore dolciastro profumo di morte
tra la cenere della croce
ritrovarono tre grani
di un rosario d'oro
perché nella preghiera lui
cercava il perdono
intatti nei resti di brace
quasi fossero occhi
l'amore prima di tutto
è solo un gioco | 

|
|
|
| sentì la scossa penetrare nelle ossa
mentre il demone teneva le sue braccia
inermi lungo i fianchi
arrancavano nel silenzio altre voci
indistinte e distanti
in quel momento strano
socchiuse gli occhi e la sua mano
con un fremito improvviso
alzò il palmo le dita divennero piuma
una ad una la bianca ala protesa
la gola indifesa
il demone con un morso
la tranciò di netto
si dissetò del suo sangue
e lo lasciò libero per il volo
cadde il calice dalla sua bocca
quando l'angelo
sparì in una nube rossa | 

|
|
|
| non ho sognato angeli
non potevo perché tra le tue labbra
ho perso il volo ...l'ultimo
pensando di cadere in terra ho
rinunciato prima di aver provato
un demone tra le braccia mi ha tenuto
il tempo di staccare le ali
piuma a piuma lentamente
la traccia rossa sulla schiena
l'impronta rimasta a ricordarle
che fine han fatto non l'ho mai saputo
perché del volo te ne sei scordato
allora dimmi... a cosa ho mai creduto per accettare
il bacio di un dannato ...demone perduto
il mondo marcio che avevo sotto gli occhi
mi ha tradito un giuda i capelli mi ha sfiorato
negli occhi un ombra nel cuore rabbia
non ho sognato angeli ...non ho voluto
continuo a scivolare in questo inferno
mano nella mano col destino... il tuo | 
|
|
|
| c'era il sole nei tuoi occhi
sguardo perduto lontano
il silenzio bisbiglia così piano
che m'accorgo a malapena del fruscìo
sono ali, piume senza fili sulle spalle
vesti di un candore d'oltremare
sullo scoglio con la luna dentro
scorze di limone il suo profumo
e la pelle arroventata dalle stelle
per sempre angelo ti cercherò
oltreconfine imbalsamato
nelle lucciole d'estate
ti ritrovo in una goccia di rugiada
sopra il muro
mi difendo dal tuo lento boccheggiare
di riporto onda che frantuma il sogno
ali di gabbiani in volo
per sempre angelo ti cercherò
dove non sei nato | 
|
|
|
| era poltiglia di fango
il vestito indossato dall'angelo
il silenzio arroccato nel fondo
nascondeva il respiro del fiato
sopra mura di graniglia di marmo
affondavano passi di demoni
ma nelle vene scorreva il fiume
parole grezze rimaste in disuso
come lama fendevano l'infinito
un diamante brillava nel fuoco
quando l'angelo del giudizio
oltrepassò il buio
il tempo era alla fine
la veste un dì azzurro cielo
sanguinava ancora
mentre l'alba ad onore del vero
era solo un orizzonte scaduto | 

|
|
|
|