Calunnie nascenti da biechi sorrisi in
bocche rugose, annose, pregnanti di bave
vischiose.
Sibili striscianti, come serpi velenose
con lingue biforcute, offendono l’onore, la
dignità, di chi ignaro colpa non ha.
Prede innocenti colpite ai fianchi, da mani
sudaticce e reticenti, da esseri miseri, vigliacchi
nascosti nell'ombra, vivono in acque stagnanti.
In paludi annegheranno, in olezzi puzzolenti,
putridi e maleodoranti! |
|
|
|
Compassione per sentimento violentato,
profanato, per un sorriso trattenuto, per
piccoli piaceri nascosti e stipati, in pieghe
di oblii abbandonati
Dura la scorsa graffiata, lacerata in tracce
di unghie corrose, consumate. Irto il percorso
di chi vuol risalire il dorsale di ripide montagne
di sale.
Compassione per chi nonostante si renda conto,
continui ed errare come vagabondo, senza
cercar la luce, in un mondo irreale dove gli
uccelli non han le ali! | |
|
|
|
Una porta chiusa all'improvviso, senza l'ombra di un preavviso
sorrisi stereotipati, finti, programmati.
Non capisco cosa accada sono solo costernata, troppo presto
per reagire, devo crescere e morire.
False speranze, promesse vane fan da contorno all'amara realtà,
che spesso eludi per sfuggire ad una lapidaria verità.
Il cuore, dimora da sempre di nobili sentimenti, come ostaggio
vien tenuto legato, imbavagliato in un pugno chiuso.
Pulsa batte forte vuole uscire ma tutto è vano, la delusione
lo tiene per mano e lo conduce lontano.
Come trofeo di caccia lo porterà nelle zone d'ombra più nascoste
dove la luce non fa soste, dove regna silente l'amarezza e dove
padrona vince l'incertezza. |
|
|
|
Nun è facile chiede l’elemosina, all’angolo de ‘na
via, mentre la gente manco te guarda e ‘n fretta e furia
scappa via
A vorte la vita te riserva brutti scherzi da n’momento
all’arto, te ritrovi solo, senza casa, senza lavoro cor sedere
su ‘n marciapiede, umiliato ner profondo del core, te sembra
quasi de sprofonnà, n’zai che fa.
Magara fino, a n’attimo prima hai dato per 'na vita, sudore
fatica onestà poi pe 'na raggione qualsiasi, solo er dolore e
dignità rimangono da conservà.
Nun faccio finta de sta male zoppicanno cor bastone ‘n mano
c’ho l’onore da rispettà, puro se chiedo l’elemosina, lo faccio
solo pe’ magnà! |
|
|
|
Emozione ti lascia, ti riprende, a volte
assente, è stanca di aspettare ambisce a
riposare, il cuore non risponde, spesso
deludente.
Come non vedente, s’insinua a fatica in
coltri di fumo, in ostacoli silenti, in cortili
bui ed angusti della mente.
Un tempo era frequente bastava uno sguardo,
un languido sorriso, un effluvio profumato e
lei arrivava, toccando il cielo con un dito! | |
|
|
|
Sguardo sprezzante che sfugge ed
infrange che penetra le carni senza
farsi accorgere di niente
Chiunque le si avvicini fa parte dei suoi
obbiettivi, prede indifese, contese, restano
intrappolate nella sua rete.
Suadente, ammiccante, si prenda licenza
costante di viverci accanto, elargendo
sguardi sornioni ed invitanti.
Trasformista per natura, come amica
si propina, sorridendo a denti stretti a
successi a noi diretti, in realtà la sua
goduria è la nostra più grande iattura...! | |
|
|
|
Dall'alto in basso ti scruta taciturna, aspetta
di coglier di sorpresa, cercando d’arrivar sempre
per prima, s’illude d’esser il fulcro della vita.
Come pavone ostenta la sua coda che ruota in
mille occhi ammaliatori, per attirar al meglio
la sua preda.
Si pregia d’esser a tutti superiore, perfetta in
ogni sua esibizione, non sa che la sua fine è
rimaner schiacciata, da enormi macigni di
costanti ostentazioni. | |
|
|
|
Vanità che non risparmia in pensiero
ti disarma, sempre all’erta, mai non molla
ogni mossa da studiare, per poter meglio
riuscire .
Un confronto quotidiano agognando
piano, piano, eccepibile eccellenza in
maniere ed eloquenza.
Olezzante, odoroso un narciso premuroso,
ci regala soporiferi pensieri, nel cacciare
l’ arroganza sprigionata in abbondanza.
Vanità che non risparmia, dura poco, sempre
inganna! | |
|
|
|
Sotto la veletta, elegante raffinata, non ha
occhi per guardare, sempre sola e sconsolata,
indifferente, incoerente quanto basta, molto
spesso reticente.
Odio, amore son parole dette a caso o per errore,
non conosce la pietà, i valori della vita, i problemi
della gente, non saprebbe cosa farne, se le è tutto
indifferente.
Estranea al sentimento, arrogante, presuntuosa,
inodore senza senso, non è degna di consenso! |
|
|
|
A cattiveria e ‘na bestia nera, spesso
è gratuita, sgorga da bocche maleodoranti
comme er fiele, comme quelle delle iene.
A gente che ‘n cià gnente da fà allora se mette
a chiacchierà, a calunnià, ma ‘n sa’ che jaritorna tutto
‘n dietro, piano, piano, senza fretta, senza sgravio
d’enteresse e quanno meno se l’aspetta! |
|
|
|
|