Il salto nel vuoto
la carne disossata da ogni pudore.
Così si cerca l’abisso
perdendosi nell’ ego prepotente
negli assaggi d’un incrocio desolato.
Nel nulla e nel vacuo
l’inizio di una vita persa
chiodi e luce, masticando sale.
Poi la fatica della muta
che trasfigura e cambia
ogni ricordo, ogni sentimento. |
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Confini... io non riesco a dividere
il pane coi topi
i nemici non si possono amare
solo blandire.
Il pane quando è secco
lo butto nell’ immondizia
come certi discorsi
troppo profumati
adesive trappole mortali.
C’è una strana luce a mezzanotte
sull ’erba fredda i passi
scricchiolano il misterioso
canto della pace
nella strada che si curva
e continua diventando sterrato
ma tu stammi vicino
in questo tempo sospeso
dimmi che c’è ancora memoria
delle nostre voci. |
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Circonvoluzioni nella testa e nella pancia
l’una è l’eco dell’altra.
Mi scuote i visceri il suo pensiero.
A volte si muore per futili motivi:
una telefonata che non arriva
un volume alto
il rifiuto per un parcheggio di pace.
Non c’è giustizia in questa deriva uggiosa
e invisa, solo rabbia
combattimenti all’ultimo velato insulto.
È una dittatura sobria la famiglia
ha un viso in prestito non troppo vivo
la risata stampata, la ragione al buio.
E l’orto di Caino è pieno di motivi
cresciuti all’ombra: al centro una palla sgonfia
qualcuno ha giocato a lungo
con una morale lasca...
Sorridi anima
Se il cibo è sgradito e la noia ristagna
Nel corpo ci sono duecentoquarantotto motivi
mischiando lino e lana per vivere insieme
bruciare per sempre con parole buie. |
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Intera, unita da ossa dolenti
in fuga da divisioni di Dna
Intera fragilità senile
oggi sono illuminata ustione
inumidita dall’ ansia.
Sulle dita ho ferite infette
gli occhi chiusi in ricordi.
Ero spezzata anni fa e felice
un piede sul marciapiede
l’ altro in una pozzanghera
e la fine coscia che si specchiava
sembrava cielo.
Volavo dalla porta del sud
e le gambe erano ali.
Piccola oasi di carne sonora
avevo due teste e nessuna croce.
Di notte giocavo col sole
e a mezzogiorno con le stelle
Riposo ora, intera
grigia muraglia di diffidenza
deformata dai pixel del pc.
Un giorno o l’altro ciondolando solitudine
sparirò come un blackout improvviso
senza paura, uccidendo
questo fastidioso chiaro di luna... |
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| A volte, ci sono dei giorni
in cui sono aria
nessuno mi guarda
nè saluta.
Allora cerco il mio riflesso
una vetrina
l’ombra al sole
o sassi, per sentire
piedi che lamentano fitte
come la mia anima.
E prego
respirando malinconia
ma lo sguardo
non aggancia
che passeri in volo. |
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Il cuore. Tu mi fai segno restando immobile, pieno di luce
Tu così stabile, fatto di marmo, curve e pazienza.
Indichi il cuore.
Anche il vecchio storto che ho incontrato in Via Emilia, ce l’ha.
E il suo, batte tra odori d’urina e scarpe scalcagnate.
Ma il mio piange di pena, così incapace di allungare una mano, toccare
abbracciare.
Il disgusto provato mi si riversa contro.
Per alcuni è un tormento la vita, è solitudine
per altri impotenza d’essere buoni.
E resto qui, sola, con la pace intorno che però è distanza.
Chi mi salverà?
Un suono, un sms mi avvisa dell’avvenuta ricarica.
Il grido interiore che non esce, della mia miseria
di quella vita cresciuta in poche mosse
che malgrado palpiti paurosamente è invincibile.
Quando mi avvio mi accorgo di foglie che ondeggiano
di raggi di luce che vibrano e ascolto sorpresa
la voce gioiosa di un piccolo bimbo
che strappa ridendo l’incauta pianticella
cresciuta in un tombino. | |
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Poi la rinuncia diventa dolce
santità giustificata
ricorda il disfarsi dei semi
nel passo fondo
verso l’acqua a primavera.
Poi sai che non c’è mai motivo
per essere amati
odiati o dimenticati
e sai che unisce più la voglia di guerra
che quella dell’amore.
Poi l’allegria
sospende la traduzione
del commiato imbarazzato
nel tendere la mano
allo spazio vuoto che scintilla... | |
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| Ho una mia idea
su corpi strani risorti dagli armadi
sui miei sotterranei silenzi
sulle correzioni cosmetiche della nostalgia.
Vanno e vengono con un sospiro
bruciano con un fumo diverso
l’erba, il legno e i miei ricordi.
Uccido in un quieto silenzio
tutto ciò che non serve.
Semino esche blu per percorsi viscidi
polveri bianche per file in corsie ordinate
e taccio.
Perfino i nostri giorni muoiono d’inedia
in silenzio.
Nelle pance di solchi arati
è logica abitudine la morte
impulsi a cicli la vita
nel divorarci sereno che ci accomuna tutti
insetti animali e umani.
Un piccione sull’argine aveva un buco nel costato
gli hanno divorato il cuore
forse gridava ma io ho udito solo silenzio
dopo tre giorni restarono solo piume sparse
e piccoli ventri sazi, ed ombra...
In silenzio vibrano spazi vuoti tra pietra e pietra
dove semi di ogni tipo si suicidano
per amore del replicarsi,
impulsi d’albero, irrefrenabili e taciti...
In silenzio tra noi resta solo la voglia di divorarci.
Silenzi di selce.
Solo qualche volta parlano di pace. |
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| La casa vecchia
è guerra
pezzetti di pelle staccati
in una assurda muta
messaggi e tocchi folli,
ricordo di
piedi che passano veloci
in corsa verso il caos.
L’anima nuda
guarda folate di nulla
tra il puzzo d’acqua putrida
e il rumore di nuvole scese
sparse sopra cuscini di mogano
lucidi.
La strada è lunga, vuota
e il sole brucia solo di notte... |
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Pensionata dal 2010, faccio tutto quello che per mancanza di tempo non potevo fare. Mi piace scrivere, la poesia come la fotografia, pittura e scrittura, sono per me liberazione della mente. Chi scrive prima o poi vuole mettersi alla prova. E' successo anche a me e fino al 2013 ho partecipato ad alcuni concorsi di poesia ottenendo riconoscimenti:
* Tre primi premi e vari attestati per arte, video poesia e pubblicazioni in antologie, che mi hanno spinto a continuare ad esprimere i miei pensieri. A novembre 2012 ho pubblicato il mio primo libro di poesie IMPRONTE NEL TEMPO. Il link: http://reader.ilmiolibro.kataweb.it/v/903387/- 3° posto poesia edita Premio Leandro Polverini 2013 Sez.minimalista - a gennaio 2014 il secondo libro DISTANZE D'ANIMA collana Schegge d'oro Ediz.Montedit, come premio per il I° posto XVI Concorso Ottavio Nipoti.
Sono presente con un mio racconto, nel primo volume del libro SKERRY AA.VV. concorso letterario narrativa 7^edizione OCEANO DI CARTA 2016.
Problemi di salute mi impediscono di stare sul web come vorrei. Per questo a volte mi metto in pausa fino a quando recupero le forze. Un abbraccio a chi mi legge.
P.S. - Sono presente nel web con altri pseudonimi...per buona pace di chi insinua plagi. |
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