IO RESTO A CASA sopra il mio divano,
a contemplare il cielo e le sue stelle,
sto tranquillo e bravo, son nonno anziano
e penso sempre a tante cose belle.
IO RESTO A CASA senza alcun affanno,
è fatto a me divieto uscir di casa,
per non incappare in quel tal malanno
che in giro va come una strega evasa.
IO RESTO A CASA, e questo è un mio dovere,
IO RESTO A CASA, e questo è un tuo diritto,
RESTIAMO TUTTI A CASA, per vedere
il coronavirus da noi sconfitto. |
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Quando davanti ai miei occhi tu passi,
dolente ti vedo, come stremata,
vien meno il vigore, hai chiuse le labbra
sotto una benda dal bianco colore.
Ti fermi stupita, io fermo il mio sguardo,
non proferisci parola, sei muta,
ti guardo, ti scruto, non so chi sei,
cade la benda, c’è scritto: SPERANZA. |
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La musica combatte la tristezza,
che l’alma mia avvolge in questi giorni
senza fine ma tanto necessari,
ove sol odo un cinguettio silente
nel tacito stormir di lieve vento.
Ma, quando tutti s’aprono i balconi
d’ogni città e paese più lontano,
la triste solitudine svanisce,
ed il mio canto intono a squarciagola,
insieme a tutti quanti gli Italiani.
E, "Fratelli d’Italia", al ciel s’eleva
con enfasi del core, con l’orgoglio
di unirsi affratellati, con amore,
pur se distanti, e ognun nella sua casa. |
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Erano giorni in cui correa la vita
su una giostra, con ilari bambini,
che, in groppa ognun del suo cavallo bianco,
sognavano vallate e praterie.
Erano giorni in cui correa la vita
nelle autostrade e metropolitane,
nell’aria, sulla terra e in ogni dove,
ma era una vita tutta da isolati.
E venne poi il tempo della bufera,
delle lingue di fuoco e dei marosi,
quando la gente tutta rintanata,
pur se lontana, si sentiva unita.
Giorni bui, ma c’era la speranza
di riveder la giostra coi bambini
cavalcare sui lor cavalli bianchi,
sognando ancor vallate e praterie.
Ed arrivò quel giorno tanto atteso,
il micidial nemico era sconfitto,
e noi, città vedemmo, paesi e borghi,
col volto loro umano e alfin fraterno. |
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Ho già visto nel giardino,
con mia grande meraviglia,
tutti i petali dei fiori
con lo sguardo verso il cielo.
E sugli alberi, gli uccelli,
dove han fatto il loro nido,
si rincorrono contenti
tra frizzanti cinguettii.
Anche i bimbi nel cortile,
dopo mesi chiusi in casa,
fanno il loro girotondo,
pur tenendosi a distanza.
Pure noi non siam da meno,
riprendiamo il nostro tempo,
respiriamo l’aria pura
col sorriso di speranza. |
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A me rideva in cuor la primavera,
ed io solevo passeggiar nei prati,
sull’erba verde e i fiori variopinti,
in un cielo azzurro, armonia di pace.
S’udia dai rami il cinguettio d’augelli,
ed io ammiravo gli ingegnosi nidi,
ove erano dei cuori palpitanti,
pronti ormai a spiccar nell’aere il volo.
Poi d’improvviso giunse il duro inverno
con l’invisibile letal nemico,
a sterminare tante vite umane,
ignare di quanto loro accadeva.
Ma, mille angeli scesero dal cielo
per alleviar di pandemia i dolori,
curando, come il buon samaritano,
dell’anima e del corpo le ferite.
E noi diciamo grazie a questi eroi,
che ognor sacrificando la lor vita,
esempio son d’umanità e d’amore,
pel mondo intero e nostra amata Italia. |
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Ho squarciato col guardo mio ogni nube
e ho rubato una stella e un po’ d’azzurro,
da regalare a un mondo assai distratto,
da falsi miti ed idoli ammaliato.
Da spettator non uso ad ammirare
del creato le tante meraviglie,
l’uomo, quando la mente sua è distorta,
non s’avvede che è sol ombra che passa.
Ma se poi guarda il cielo un solo istante,
per contemplar la musica di dentro,
s’apre il suo spirto e, nuovo, all’alte vette
il sole splende e ognora a lui davanti.
Ed ora che affrancato ormai si sente
e il cuore batte forte dentro il petto,
il mondo intero abbraccia senza sosta,
con grande umanità e fraterno amore. |
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Profumava di fiori la mia terra,
e, sui monti, il candore delle nevi
illuminava il cielo, coi colori
d’arcobaleno affascinante e puro.
Ed ora, tetra è l’aria fino al cielo,
il garrir di rondini più non s’ode,
e di bimbi non c’è più il gran frastuono
che lieto rendea il mondo degli adulti.
E pur, verranno giorni di sereno,
ritorneranno i fiori sulla terra,
e il candor di neve sugli alti monti
l’alba saluterà di nuovo giorno.
E il sussurro del vento ascolteremo
in mezzo a cespugli appena fioriti,
nel profumo intenso immersi di bosco
ove alfine respireremo Amore. |
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Sotto un cielo buio e muto, viviamo
abbarbicati ad un arcobaleno,
che in lontananza noi a stento vediamo,
quasi fosse un invisibile alieno.
Il pianeta dove tutti abitiamo,
una volta rigoglioso ed ameno,
ma che con forza noi sempre amiamo,
d’ogni marciume ormai è tutto pieno.
E pur, vedo all’orizzonte una speme,
che avanza a guisa di fulgida stella,
per illuminare il buio esistente.
Tu non spegnere, per quel che a noi preme,
quell’utile silenziosa fiammella,
che renderà questo mondo fiorente. |
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In questa lunga ed estenuante attesa,
il guardo è rivolto al pianeta intero,
che nel buio e tortuoso sentiero,
con la fiamma pur vive ognora accesa.
Di certo non sarà facile impresa
vincere il virus, che, al solo pensiero,
par che perisca ogni speme, ed invero
forte occorre volontà di difesa.
E tu, che il gran dono hai di ragione,
fa’ che angoscia non prenda il sopravvento,
ma con fiducia attendi il nuovo giorno.
Siam tutti uniti con animo attento,
da parte lasciamo ogni altra tensione,
sì vinceremo il nemico ch’è intorno. |
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Ho conosciuto, quand’ero bambino,
la tragedia d’una guerra mondiale,
ed ancora oggi, molto a noi vicino,
un’altra guerra... la storia non vale?
Desio di potere mente stravolge,
ogni altra ragione vien sottomessa,
e il solo pensiero a cui si rivolge
è annientamento senz’altra promessa.
Popoli tutti fermate la guerra
che tanti lutti ha già seminato,
mettete al sicuro la nostra Terra
donando la pace, il fiore agognato.
Fermate una guerra sì disumana,
fatelo per bimbi, donne ed anziani,
fatelo, se in voi c’è pìetas umana,
ché gli sforzi non saranno mai vani. |
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Quando al mattin m’affaccio per guardare
in alto e vedo ancora il cielo nero,
una fitta ho nel petto per davvero,
e sento che il mio cuor vuol solo amare.
Ma l’uomo non ha voglia di sognare
un mondo giusto, libero e sincero,
poi che sovente a guisa di sparviero
gli va dietro, e nessun lo osa fermare.
E volgo il mio pensiero a questa guerra
che un aggressor potente ha scatenato,
mietendo tante vittime innocenti.
Case distrutte e morti ognor per terra,
donne, bambini e anziani ormai morenti
giacciono sul selciato insanguinato.
Grido non c’è accorato,
e il mondo tristemente si addormenta,
mentre d’intorno infuria la tormenta. |
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Col gelo di Febbraio i miei capelli
son diventati d’un argento vivo,
e felice con loro pur convivo
tra poesia e musica d’augelli.
Poi che ottantatrè anni sono quelli
andati, ed io mi sento ancor creativo,
ho grande speme, e prendo pur l’abbrivo
di giorni ancor sognar, felici e belli.
Sognar non costa nulla, anzi ti aiuta
ad affrontare il viver quotidiano
con levità e simpatica allegria.
E poi, col cuore calmo e mente acuta,
potrai, senza alcun mistero arcano,
scacciare ognor da te malinconia. |
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Quel venticel di Zèfiro soave
che l’aria avvolge d’un profumo intenso,
entra nell’alma in pena e la ristora
con la vitale forza e il suo candore.
E poi, l’astro del ciel supremo, lento
s’avvia pel vagare suo diurno,
e di sua calda luce il mondo inebria,
ch’ha sete ognor di pace e di giustizia.
Ed è già crepuscolo, e l’aere imbruna,
torna la notte, e con la fioca luce
di bianca luna, in uno con le stelle,
ogni cosa dentro la coltre asconde. |
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È diventato rosso l’orizzonte
con nubi minacciose in ogni dove,
e par che il mondo ha perso la ragione
dopo che al cuor s’è ritrovato ghiaccio.
Calmatevi, signori della guerra,
svegliatevi, o amanti della pace,
per questa terra datevi la mano
e il mondo intero a voi dirà sol: Grazie.
Se umanità alberga ancora in voi,
guardando a tante insanguinate culle,
e alle vite straziate e torturate,
abbandonate le armi e ogni rancore.
Fermate queste guerre, e sia costante
solo il desio di pace e fratellanza,
di libertà, giustizia e tanto amore,
uniti al grido di "Fratelli tutti". |
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Quando la pace, avvolta dentro nubi,
da Mosca a Kiev lo stesso cielo abbraccia
con il sole, la luna e con le stelle,
la guerra mostra solo orrende stragi.
Eppure in alto volano colombe
col ramoscel d’ulivo dentro il becco,
per ricordare a tutti che la pace
unisce tra di lor distanze enormi.
Quell’albero è la pace che germoglia
e i rami suoi fa crescere col sole,
per fiori variopinti e frutti sani.
Pace è fiume che scorre fino al mare,
sorgente d’acqua pura zampillante,
è il sole che alimenta il mondo intero. |
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Ci fu tregua, se pur breve,
nella notte di Natale,
tra due eserciti nemici
d’una guerra senza eguale.
E cantaron tutti insieme
i due fronti contrapposti,
e felici fur quei cuori,
solo pria tra loro opposti.
Pure adesso è ancor Natale,
ma non pace sulla terra
ed il mondo ha gran timore
per la fratricida guerra.
Ma intravedo all’orizzonte
una grotta illuminata,
dove un Bimbo appena nato
tien la mano sua alzata.
Benedice il mondo intero
che, lasciata tracotanza,
per miracolo d’amore
apre il cuore alla speranza.
E nuova alba è già spuntata
dove ognun sarà fratello,
e senz’altra distinzione
sarà il mondo alfin più bello. |
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