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Biografie e Diari
I 1455 racconti pubblicati sull'argomento 'Biografie e Diari' |
Devi partire di nuovo, figlio mio! Questa partenza non era prevista, non l’avevo messa in conto nell’agenda della tua e della mia vita. Ma ormai ho imparato che voler pianificare i giorni dell’esisitenza terrena è solo un atto di stupida
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Certo, di questi tempi avere un cuore nelle mani è cosa assai difficile, i cuori una volta pulsavano ritmicamente, c’era il gusto di tenerli stretti, ti solleticavano... Certo, sentire il calore la vibrazione era cosa speciale, era magia tenere
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Si spense la candela dell’ amore sull’ altare maggiore della chiesa di S. Chiara, bastò un piccolo soffio di vento proveniente dall’ antica sacrestia dall’ odore aspro di muffa e la fiamma cessò di vibrare nella cera.
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Ci sono momenti che il sole tocca il cuore e onde di felicità bagnano l’ anima: non so che mi accade in questi lunghi momenti di tempo, so solo che mi riempio d’ amore, mi disseto di me, mi scrollo ogni dipendenza e provo
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Il vento parla. A chi sa ascoltarlo, racconta innumerevoli storie.Di cime boscose che ondeggiano come ventagli catalani, di mari in burrasca, di antichi vascelli battuti dalle onde, di prati erbosi che si flettono alle raffiche e danzano
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(I pensieri di Rebecca)
Forse aveva avuto una premonizione o forse l’ ennesimo suo pensare in modo negativo. Non si aspettava mai sorprese gradite, aveva persino troppo timore di gioire dell’ attesa quando era quasi certo un epilogo
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(Le sere di Rebecca)
Le sere stavano prendendo tutte la stessa piega. Quel senso di insoddisfazione per la vita aveva preso il sopravvento su qualsiasi sentimento o pensiero. Se ne stava lì ed aspettava. Non sapeva neppure cosa.
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Sento il vento e mi perdo in mille nodi di silenzio, oltre quel muro di pudore. Alle soglie del sole, mi ritrovo nuda, senza passato e con in mano un presente a brandelli, almeno dentro, in quegli antri di cervello battuti da onde malsane, da uno
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“ Mirella che ne pensi se oggi andiamo al mare, è una bellissima giornata?”
“ Vengo
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Avevo 12 anni e finita la scuola di seconda media, mi apprestavo a vivere un’Estate diversa da quella di altri miei coetanei. Mio padre in quel periodo aveva chiuso l’attività di Fabbro per stare vicino a mia madre per la malattia che l’aveva
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7/08/1976 h 10, 30
Avete idea delle temperature che a abbiamo avuto oggi? Immaginatevi una giornata pressoché uguale, caldo soffocante, nessun condizionatore, ne in macchina e tanto meno in casa o in chiesa. In chiesa non ci sono sono nemmeno
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Non versai dalla brocca del cuore tutto l’ amore, qualcosa mi spaventava, quando stavo per riempirgli il bicchiere, la mano tremava, mi spaventavo, forse, inconsciamente sapevo che a breve tempo il cielo si sarebbe oscurato, la luna sarebbe
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h 8, 30del giorno 13 luglio 1978. C’era una ragazza in quella casa di monserrato, 23 anni, un marito, una bimba pestifera di un anno o poco più. Una pancia gravida, certamente dopo una femmina
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... faceva terribilmente freddo. Il vento terribile sibilava nelle orecchie congelandole ed il colbacco di pelliccia non le
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Quanta cerase ‘e fragule ‘e ciardini aggio pigliata ‘a rinto ‘a panaro do cò re, assaje n’aggie regalata, tutte accettate.
Certe, pure ‘e frutte do cò re finnescene; s’arrivo ‘o punto ca tiene poco ‘a dunà, mietta ‘a mano dinto ‘o
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... Ogni mattina, da tanti anni, dal giorno della prima elementare, dal giorno in cui cominciai a conoscere la mia coscienza
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Dialogo di raccordo.
Ogni notte alle tre precise, mi sveglio, faccio un giro per casa, pochi passi, poi, vado a letto e mi riaddormento. Questo, capita spesso, sempre alla stessa ora, l’ orologio biologico del corpo suona la sveglia anzitempo, un
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... Dentro il negozio di " Baffone " oltre al caldo si era avvolti dal profumo della carta inchiostrata e del caolino che
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... Salutai mia madre e scesi le scale, già sentivo il freddo pungente che arrivava dalla spia, naturalmente, spifferando.
Ero ben coperto con il grosso fazzoletto arabo ed il colbacco di pelliccia. Aprii il portone e mi si gelarono anche " li zocche de
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Mastico gli antichi residui rimasti nel cuore del cibo degli amori addentati del passato, ingoio tempo finito sotto la porcellana dei denti sbianchiti dal fumo del tabacco e della nicotina che aspiro tutt’ oggi come latte caldo che
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... Dall’attaccapanni presi la giacca di renna stile western, il grande chefiah (tipico fazzolettone arabo), rigorosamente a quadrettini bianchi e neri, l’ushanka (copricapo) nero di pelliccia e andai in camera a salutare mio padre che era a letto.
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Il fratello minore di mia madre si chiamava Torello, come il suo nonno materno, morto prematuramente ad appena trentatré anni di età.
Mia nonna diceva che suo padre proveniva dalla Val d’Orcia: sarà stato così, ma recenti mie
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Siamo storia di un’ infanzia incosciente che ci disegna carattere, passioni e sentimenti, binari che attraversano gallerie che finiscono a una stazione visitata più volte, con un ritornare indietro sempre con lo stesso treno, stessa poltrona,
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... Presi il libro di ragioneria dove avevo trascritto, in terza e quarta pagina di copertina, alcune regole essenziali per
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Quando mi chiamavo, era immediato l’ arrivo, giusto il tempo di prendere l’ ascensore, salire di un piano e presentarmi all’ appuntamento, questo accadeva in ogni momento della giornata, in particolare quando avevo il desiderio, la
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Davanti allo specchio, quella mattina, mi sentivo cambiato, ero sempre stravolto come tutte le mattine quando c’erano le lezioni, però ero contento perché fantasticavo e progettavo giornate da trascorrere con la ragazza che mi era stata presentata il
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Trilla! Perbacco pensai, l’ho caricata da poco e già grida? Quel maledetto ferro vecchio con quella faccia rotonda, sembrava
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Allergico ai gradi, alle divise, ma non ingeneroso, venerdì diciannove aprile scorso sono andato a ricaricare, con cinquanta euro, la mia carta "Postepay", che uso solo per qualche sporadica donazione, perché il mio conto risultava azzerato
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Sempe ‘ e nu solo ‘ e vvote, pe’ scrivere ‘ o dò ce ‘ o l’ amaro da vita, ‘ a poesia ‘ e ‘ o sentimente ch’ pruovo ja tenè l’ anima nganne, ‘ a voce do
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E’ stato un brusco risveglio quella mattina. Cumba, l’ ostetrica della casa di Santè, mi aveva mandato a chiamare assieme ai colleghi: la donna gravida che avevamo visitato qualche giorno prima era in pieno travaglio.. Ci fu un bel
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Rincorro l’ aquilone dell’ amore come un bambino allegro che ha inalato soffioni di vento, quale, trasporta polvere sottile di minerali nell’ aria che si legano al respiro delle onde del mare che affannano; correndo, a piedi nudi sulle
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P. truss. nella
Er’ na vot’ na femm. na prè na chiammata Pascarozia, la qual’ affacciata. s a na f. nestr’ ch sbucav’ a nu ciardino’ de n’ Orca, vedd’ nu bellu quadr’ r’ p. trusin’,
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L’uomo solo nella radura della luna, come amava definirsi lui, Ashanti, presenza amica preziosa più dell’aria cocente che si respirava in quelle distese aride. Parlava poco, sempre attento ad ascoltare i rumori che, impercettibili agli altri, a lui
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Neanche la nera bevanda aromatica del caffè riporta a galla me. Respiro banalità. sbuffo cerchi di fumo dalle sigarette ascoltando note sterili che non vibrano sulle corde del sentire. Ogni pensiero nasce appassito, non
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Nel Bosco!
Nel Bosco un calpestio di piedi desta gentili scricchiolii, e un soffuso vento sulle cime delle querce è come un canto impercettibile che sospira. E le verdi foglie si prodigano ad ossigenare
l’ incanto. All’ ombra di
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Fui Scultore e Intagliatore
Immaginate una favola popolata da strani animali, da un asinello con le sue grandi orecchie e zampe corte, troopo corte; da pacifici ruminanti che ora scrutano la terra, la schiena piegata in una sinuosa curva, ed in un
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I piatti del mio D. N.A.
Eran dosi da gran pianista un pò quà e un pò là senza assaggiar e pesar nulla ad occhiozucchero sale olio e farinala caverna della sapienza avea le corde giustecon pochi alimenti venivan giù
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Un vociare per strada riempiva le orecchie al sol gusto di ascoltarlole vacanze estive appena iniziateodor di giochi libri quaderni abbandonati la scuola aveva chiuso i battentiversavano farina patate e zuccheroin un bell’impasto lui e sua
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La luce del limone tra le ombre della sera è ancora accesa, qualche goccia di miele travasa dai pensieri, bagna di dolce sapore la mia lingua. Mastico il tempo, mai così unito, percorro la strada tra l’ incertezza dei passi nel vialone
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Divertente ed un pò retrò,stile di un tempo che, alla moda insegnò poi tanto cercar fra scatoloni ricordar forme e odori.ripescar emozioni e immagini un catalogo aperto fogli di veline di carta ingiallita color seppia con foto
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1455 racconti pubblicati sull'argomento . In questa pagina dal n° 121 al n° 160.
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