Pubblicare poesie

Psiche
di Elena Poldan
Un percorso lento, arduo, doloroso... ma dai risultati sorprendenti

Le 10 poesie pubblicate nella raccolta


Ancora lei

Riflessioni
Ancora lei
e poi ritrovarsi
in dispersione d'atomi
impauriti semi
scompigliati da venti malsani
e bloccarsi in un punto instabile
dove troneggia la Paura
d'un nulla bardato di corna
e di coda

un demone biforcuto
che ancora m'arpiona
quando la notte scende
sulla mia anima vinta

e allora oscurarsi
sotto pesi illusori
e penare per niente
mentre fuori la vita canta
profuma
e si colora di Primavera

la Morte a volte
ha un volto strano
s'insinua come ladra
fra giorni di spuma
sosta e ghigna
sfidandomi in una lotta
senza regole
dove brulicano in ogni dove
come mostri striscianti
domande appese
a fili di follia

che pur m'appartiene
seppur sempre meno

metterla in fuga
una sfida
sopprimerla vittoriosa
la meta piú ambita

piú ardita

e poi c'é quel sogno
di donna appagata
che celebra la sua essenza
senza vergona
o menzogna
spandendo sensuale carezze
di beltá e grazia

che bramo ogni giorno
che ancora non prendo
del tutto
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Elena Poldan 05/05/2015 09:08 2 1641

Angoscia

Introspezione
Angoscia
quando le pareti diventano giganti
e la luce fuori
solo persecutoria ossessione
e le mani vacillano e gli occhi fuggono
da questa smania che declina i tempi
in oscuri vaticini
e trema i vetri
in labirinti di paure
senza fughe
senza ancore
o porti

sola fuggo
in un cortile senza fiori
dai miei mostri
che mi braccano senza sosta
spietati aguzzini
ghignanti sul mio capo
scoperto
in balia di serpi e iene
figlie d'un vento che soffia leggero
ma perenne
sul mio smarrimento

é un'eco malsana
che rimbomba dentro
cerco una tana
dove nascondermi e dormire
mi ritrovo catene
fino al fiato
difficile respirare
annaspo i giorni
cerco ripari
fuggo e scompaio
ma non smetto di tribolare

cerco girasoli
ma trovo solo viole
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Elena Poldan 21/09/2014 22:12 2 1530

Panico

Ribellione
Panico
mi assemblavano
rimontandomi all'incontrario
mentre io li osservavo dal mio abbecedario muto
contando i giorni e poi le notti
senza corpo
solo un'anima appesa ai lampadari
imbrigliata alle porte
in attesa d'un gesto
generoso di pace
che mettesse insieme i miei pezzi
per dar dimora ai pensieri
che trattengo a stento
in questo luogo senza stanze
dove resisto ogni giorno
a bufere e tempeste
per poi scoprire che erano solo invenzione
depressione
brancolante nei dedali senza ritorno
del mio cervello
che partorisce burattini senza gambe
fantasmi storpi
entrati da un attimo di distrazione
che muiono in un secondo
o s'ostinano a radicare infecondi
in spazi senza tempo
eterni
dentro una sofferenza cieca
che stana paure informi
moltiplica ansie
devastando peggio di una guerra
tutto ciò che incontra

il nemico

il più forte

é dentro me stessa

ed é un duello senza resa
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Elena Poldan 15/11/2014 16:32 2 1552

Il mio silenzio

Introspezione
Il mio silenzio
e adesso riesco a guardare dentro le doglie
a narrarne il dolore
fatto di vene strozzate
e pelle che stride sotto falci di pudore

e finalmente ho sciolto i miei cavalli
che liberi corrono nel vento

era questo torturare di parole
in silenzi senza strade
che scongiurava il mio vivere
oscurandomi dentro simulacri di timore

semplice era il silenzio
fradicio sudario sulle mie solitudini bianche

ma spolverando i vuoti
rivedo accatastato
sotto anni di menzogne
e scheletri di lacrime
il mio dolore storpio

che adesso risale lento
e affiora alfine
sulla mia lingua sbrigliata

e diventa farfalla al circo dei saggi
Racconto in esclusiva

Racconto inserito in una raccolta
Elena Poldan 05/06/2013 18:46 9 5445

La resa

Impressioni
La resa
sola in questa stanza
fra meditazione e dispersione
-forse senza ragione-
fisso ragnatele nei soffitti
umidi gli intonaci
staccano frammenti di memorie
sogni
ormai solo cenere
-insidiosa polvere
che penetra da fessure d'anima
occlude orizzonti
soffoca risvegli-

con fatica in questo letto
come immobile fantoccio
fisso il vuoto
freddo
che fa eco ai sospiri
senza ritorno

deserta la strada
in questo giorno che sale
in cui vedo crollare
il mondo
e ogni senso
che trattenga
a questa vita malferma
che illude e tradisce
mentre il colpo fatale assesta
fra vane blandizie
ed una tunica senza stoffa

come me che sto alla finestra
ad osservare questa frotta
di gente che avanza e che lotta
e che alfine trionfa
sulla mia disfatta

scorro e mi perdo
senza appligli

alfine crollo
senza gigli
solo un foglio

sopra poche lettere confuse
scarabocchi
boccacce d'anima
insulsi riflessi
d'un inquieto vivere
che perde pezzi per strada
che smorfia circostanze
offusca il passato
in smerlati affreschi
illusori fantasmi
di chi non esiste
ma muore ogni giorno
lasciando di sé
solo avanzi

mondate il mondo
sopprimete gli inetti
e di me disperdete ogni atomo
affinché non rimanga
che il Niente

bianco

nero

afono

Infinito
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Elena Poldan 08/12/2014 09:26 1 1536

Le mie segrete

Introspezione
Le mie segrete
*
scendo spesso
nelle segrete del mio castello
quando ombre striscianti
mi trascinano giù
nel fondo
e venti di tramontana
s’insinuano dentro

mi aggiro cieca
fra dedali senza ritorno
e senza senso

storti ostacoli
umidi bugigattoli
artigli affondano
affilate lame
sull'anima inetta

sfiorano mostri
bisbigliano spettri
sospesi nell'eco tetra

m’inquieta
m’allontana
m’incatena
alla mia condanna oscura

sosto per giorni
nelle segrete del mio castello
e sono notti senza luna
e coperchi di ruvida lana
al posto del cielo
il sole utopia lontana

vertigine malsana
asfissia senza morte
morte senza requie

è un girone infernale
dove sconto la mia pena
nella colpa d’esser germogliata
-sbagliata-

al confine
tra la vita e la fine
senza stelle e senza spalle
sola
attendo il giorno
per uscire dalle segrete del mio castello
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Elena Poldan 19/09/2012 16:44 4 2208

Sepolcri fumanti

Introspezione
Sepolcri fumanti
unghie di metallo
questi strazi d'inverno
Acheronte cocente
discende ferendo
solca avvampando
infiamma d’inferno

sepolcri fumanti
scuciono cicatrici
su nervi di cristallo

è una gabbia questa nebbia
di smarrimento
dubbiosi i passi
sul fiato impiccato alle ossa
e ciglia in rincorsa

è giallo questo pomeriggio senza vento
bianco questo sguardo senza contorno

avvolgiti alle mie lacrime
e fra i miei capelli diventa piuma
entra fra le mie incertezze
accendi lanterne nei sentieri bui
bevi tutto il mio tormento
asciuga i miei oceani col tuo mantello
cullami fra tenebre e dolcezza
soffia sul mio fragile stelo tepore di primavera
espandi le mie speranze
nel cerchio d’un sasso nell'acqua
attendi che sia lenta
la mia meraviglia
donami l’eterno
nella grazia d’una carezza
assorbi in un solo lungo bacio
tutto il mio abisso

che stringe pareti
dilata istanti
comprime specchi
dilania vuoti
assorda silenzi

e domani
è solo un gradino
ancora troppo alto
per il mio fiato corto
Racconto in esclusiva

Racconto inserito in una raccolta
Elena Poldan 05/06/2012 19:07 5 5261

Taumaturgo

Impressioni
Taumaturgo
*
placata la mia ira
-impetuoso fiume che tracima
oltre ragioni e cure-
l’ho convogliata
in rivoli di luce
verso pianure di pace

la tua voce
come vento leggero
pettina i miei prati sperduti
mentre s’adagia il Pensiero
sui crinali delle mie notti infinite

è l’alba
d’un giorno nuovo
quell’arco che tende perfetto
il suo lancio
contro i miei fantocci
-storti ostacoli a prua
insensati sbadigli
di croce-

carambolano sapienti i tuoi strali
sulle mie iene appostate
-devastanti ansie sciagurate-
sgombri arterie occluse
da invasivi rampicanti
soffocanti

tranci con lame sagaci
tralci avvinghiati ai miei polsi
esangui

e poi lenisci strazi e ferite
con balsami e promesse
e poi rilanci scommesse
sempre più ardite
e poi mi doni nuova vita
nella leggerezza d’un sorriso
e poi scoperchi le mie paure
-rincantucciate falene senza luce-

e mi conduci

ma da sola
pongo avanti i miei passi
ancora incerti

e poi mi ricuci
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Elena Poldan 28/08/2012 08:28 9 2329

Spirali

Impressioni
Spirali
m'attorciglio a questo delirio solitario
che spacca le notti
sospira e tende un lembo
d'un martirio astratto

stacco i giorni
come ghiaccio dal selciato
ruvido e grigio
il percorso senza fiato

stiro il vento
capovolgo il tempo
riscrivo la mia storia
inverto le parti

ma quello che rimane
alla fine
e senza resa
é la mia ansia incompresa
che mi scortica a sangue
e spegne zampilli di gioia svanita
e disegna latrati di spiriti in festa
sulla mia schiena sconfitta

mi dimeno
tra negate vie d'uscita
da un dedalo tenebroso
dove smarrisco il sorriso
e divento pena
lacrima che si disseta del suo male
e s'aggroviglia
in matasse di nodi
senza soluzione

e la via della speranza
sosta ancora distante
dai miei passi incostanti

appare e scompare
all'alba dei miei giorni
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Elena Poldan 08/10/2014 05:02 3 1648

La paura

Impressioni
La paura
si dimenano in antri nascosti
nel buio di pensieri taciuti
acuminati e sferzanti
amari

tarli

che trafiggono il giorno
con vetri infranti
-smerigli di certezze sbiadite
speranze esangui-

al limite della follia

come barca abbandonata
mi ritrovo fra marosi ostili
senza remi e senza orizzonti
quando un'onda nera
ingoia il cielo
e nubi di smarrimento m'assediano

e il cuore é una pietra
e l'anima pesa
mentre tutto appare immobile
in quest'attesa
che sa di plastica
e ferro bruciato

e domani é una conquista
ma oggi il fiato s'inerpica
fra sentieri sconosciuti

spaventosi

oltre i pensieri
nel buio dell'anima
dove tutto é nero
e alitano solo mostri

e mistero
astri sembrano tramare
oscuro vaticinio
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Elena Poldan 20/08/2014 21:33 2 1883



Elena Poldan
Oltre i limiti del finito, oltre giorni preordinati, oltre orizzonti delimitati, c’è uno spazio sconfinato dove navigo alla ricerca di un senso che so già non troverò mai e il bello è proprio questo: è una ricerca senza fine, meravigliosa, che mi disancora da tutto e mi fa sentire libera e infinita.
La mia sostanza è di niente, la mia percezione amplificata, la mia sete si chiama incognita.
Albergano in me pensieri di acqua e di fuoco: pirandelliana follia, misteriosa incompiutezza, bellezza e stupore. Mi nutro anche di estetica: è un gradino privilegiato verso l’Assoluto.
Pago il fio vivendo e cerco di farlo al meglio, ma sto in piedi fantasticando.
Splendori arabo- normanni sono stati la mia culla, la filosofia il mio interesse principale, che mi ha portato a conseguire la laurea in tale disciplina.
Amo l’arte in genere, il surrealismo in particolare.
Mi definisco un animale invernale: adoro la neve, il freddo, il nord- Europa.
Mi piacciono i gatti, con i quali mi identifico parecchio, e il mare é da sempre lo specchio dove vedo riflessi i miei mille aspetti, in continua evoluzione.
Il mio Autore più amato è Luigi Pirandello, di cui ho fatto mia la filosofia: siamo magma in continua trasformazione e la cristallizzazione all’interno di una forma, come la società impone, ci fa lentamente morire e l’unica via di fuga e salvezza che rimane, é la follia.
Scrivo da quando ero bambina, poco importa come, ma é la mia più grande ed appagante valvola di sfogo, oltre che una straordinaria e vitale evasione.

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