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Davanti a Courbet
di Pagu
La meraviglia che mi appare

Le 15 poesie pubblicate nella raccolta


Non ho sguardo sul passato fermo in nebbie di disprezzo

Introspezione
Non ho sguardo sul passato fermo in nebbie di disprezzo
Del fascino più antico spontanea è l'attrazione,
vola libero l'amore quando il mondo crea magia,
eppur sembra assai strano per un uomo qual io sono,
così piccolo e legato a tanti vincoli e sotterfugi.

Infinito m'appare il bosco, del timor ne faccio scusa,
nel mio gioco conto i passi per saper tornare indietro,
la curiosità è tanta, nemica assidua la solitudine,
un abbaglio poi il canto, il sentiero è varco aperto.

Non mi vince l'esperienza che il moto fa pesante,
dal tormento esce cenere che la frenesia disperde,
non ho sguardo sul passato fermo in nebbie di disprezzo,
l'indifferenza è un limite di chi viaggia e più non vede.

Ma ormai son troppo avanti per un tempo che è fuggito,
ammiro alberi, verde e bellezza la fiducia loro scaldano,
non rimpiango quel che ho fatto se è l'anima che comanda,
il fervore mai si è spento nel mio credo appassionato.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Pagu 19/04/2016 13:44 8 1304

Vaganti fantasmi son le parole

Riflessioni
Vaganti fantasmi son le parole
Dei giochi nascosti ne facevam pane fragrante
in quei giorni acerbi di passione affamati;
non v'era ombra in quel sole, giallo crudele,
con pugni e spazzate superavamo le ore.

Conoscevo la meraviglia dei solitari istanti
quando il mondo tanto vasto e inutile appariva,
non ha misura la felicità che a te piccola sembrava,
nessun senso cercare e poi non comprendere.

Passò veloce l'incanto che oggi rimpiango,
"per una gioia che scade, un'altra è in attesa",
così mi dicevi, ma vaganti fantasmi son le parole,
ancor sto esplorando meandri di poca luce riflessa.

Larghe le spalle, acciaio e sangue il tuo corpo,
tante le attese tradite da un sospiro mancato,
continuo a lottare per quell'angolo che credo sia mio,
ho un sorriso, il tuo, grande compagno di vita.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Pagu 15/04/2016 08:21 14 1374

Rapidi pensieri figli del vento

Introspezione
Rapidi pensieri figli del vento
Nell'immensità che m'appare,
naviga libero lo sguardo dei ricordi.

Sono come appaio e sembro,
senza nulla nascondere al mondo,
perché poco ho da offrire
se non la gioia del narrare.

Figlio di pensieri e gesti,
tradotti, ereditati da chi
or vedo i profili e le forme
nelle onde del mar in tempesta.

Per voi oggi ho scritto,
rapidi pensieri figli del vento,
li libero nell'aria qual sinfonia del bene
in notti dove il nascondermi è vano.

Non ci sarà terra per queste soavi parole,
l'amor terreno è nulla di fronte all'amor eterno,

ed è l'eternità la consolatoria carezza dei tormenti dell'anima.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Pagu 12/04/2016 13:55 15 1458

Nessun fiore nasce dal male pił oscuro e radicato

Riflessioni
Nessun fiore nasce dal male pił oscuro e radicato
Vigile e guardingo lo sguardo s'appoggia sul sapere,
ampliare il cerchio con forza per svelar mille segreti,
possa la conoscenza umana innalzarsi a immense vette.

Non v'è ombra alcuna nell'invadente curiosità del vivere,
qual candido panno che l'esperienza macchia e poi colora,
nella linfa la sicurezza di un sole che mai si appanni all'uomo.

Nessun fiore nasce dal male più oscuro e radicato,
sia la certezza l'arma dell'anima in conflitto,
v'è sempre chiaror alla fine della silente notte.

Non attendo e vivo quel tempo che pur desideroso fugge,
non c'è paura che distrugga il grano che alla luce splende,
ti chiamerò "compagna" di un viaggio che non avrà mai fine.
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Pagu 07/04/2016 13:53 13 1555

Eppur ladro mi chiamasti (quel che l'amina cela, solo l'arte svela)

Impressioni
Eppur ladro mi chiamasti (quel che l'amina cela, solo l'arte svela)
Non v'è alcun pensiero al centro della mente
ch'io non possa dargli forma assai concreta,
eppur ladro mi chiamasti per come feci miei
quegli intimi segreti dell'io più profondo
celati, ai più nascosti, non a uno sguardo attento.

Delle anime terrene narro colpe e redenzioni,
ho colori per la bellezza, armonia di luci e ombre,
del tuo viso mi rapii l'immacolata immensità,
specchio che non riflette e assiduo lui conserva
quell'amor che nessuna parola serva potrà mai recitare.

Non m'è utile l'aria, alcuna libertà quando il corpo freme
vinto dalla vastità del credermi poeta senza verso,
ma abile cantore del mistero di un mondo da tracciare;
per questa pena che mi rode ho solo un fine desiderio
quello di consegnarti a un tempo che non passa

affinché vi sia memoria di come mi apparì quel tuo temporaneo vivere.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Pagu 30/03/2016 08:30 15 1548

Solo un giorno d'inebriante normalitą

Morte
Solo un giorno d'inebriante normalitą
Non c'è natura in tutto questo,
nessun caso o rapida sfortuna,
c'era la vita, impavida lei scorreva,
solo un giorno d'inebriante normalità.

Ma la tempesta in agguato era,
non scure nuvole e tempestosi venti,
c'era la pioggia color rosso dolore,
chiodi come grandine in boati immensi.

Non v'è nobiltà nell'intenso odio,
non è giustizia se l'innocenza squarcia,
qual ragione chiede devastazione e morte,
solo pazzia al posto di un cuore puro.

Possano le lacrime purificare il mondo,
siano le menti a ricordar chi è partito,
vittime sacrificali in nome di un Dio oscuro,
è una vera guerra e qualcuno già la chiama tale.
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Pagu 23/03/2016 08:17 20 1122

Ma ora riposa e l'arma abbandona

Riflessioni
Ma ora riposa e l'arma abbandona
Foreste e ombre d'immani pericoli
tentazioni e ricordi nel terreno duello,
vinto e ferito dalle nemiche opinioni,
aspre battaglie nei conflitti dell'anima.

Figlio sperato dell'amore più puro,
guerriero dalle nostalgiche spade,
messia di stelle e di verità lontane,
cantor del vivere nella pia sofferenza.

Ma ora riposa e l'arma abbandona,
pensa ai sogni partiti per cieli più ampi,
rallenta la corsa, voltati e osserva,
qualcuno ti segue e in te egli crede.

Chiudi i tuoi occhi all'amaro sentire,
adagiati sul bene, abbracci e infinito,
sarai vigile e accorto per l'amore trovato,
è un dolce solfeggio l'armonioso respiro.
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Pagu 21/03/2016 11:42 11 1669

L'ultimo soldo ebbi speso

Introspezione
L'ultimo soldo ebbi speso
Nel pensiero mio più triste
or m'appare il real senso
che mai vidi nel cieco andare.

Riluttante la convinzione
che la meta raggiunta sia,
mentre al tutto non poni fine.

Nell'incredulo terrore
l'ultimo soldo ebbi speso
della fu grande ricchezza.

A ritroso vorrei andare
fermar l'onda che consuma,
sotto un cielo che già cade.

T'ho amata all'insaputa,
ammirata nello splendore,
ti credevo irraggiungibile.

Perso è il tempo avvenire
ho sol passato e disperazione,
fermo attendo la sorte mia.
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Racconto inserito in una raccolta
Pagu 16/03/2016 19:38 14 1496

Volevo essere un uomo con la barba

Introspezione
Volevo essere un uomo con la barba
Volevo essere un uomo con la barba,
uscir da mesti ruoli dal manto sbiadito,
apparir baciato da lustri e privilegi,
vitreo candor che solo il bianco nutre.

Immagine che incompleta sembra,
non abiti ma stoffe ricucite e lise,
danza la nostalgia degli antichi sogni,
privata è l'assenza d'armonia soave.

Cerco di riempir contorni scarni e smunti
con quel vissuto tanto incredulo e stantio,
ci son speranze per sconosciute mete,
mi chiamerò "disperso", altro non so dire.

Eppur un'ombra mi tende la mano ossuta,
sei te o son un altro io, sarà chi sembra o creda,
qualunque cosa accada purché concreta sia
mi troverà in attesa perso in movimenti lenti.

Volevo essere un uomo con la barba
ma il viso è liscio e può confondersi tra mille,
ho dei colori in tasca, una segreta arma,
mi dipingo di fantasia, amor e sia quel che sia.
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Racconto inserito in una raccolta
Pagu 11/03/2016 07:06 14 1640

Come un messia di un Dio assai privato e vigile

Impressioni
Come un messia di un Dio assai privato e vigile
Respiri arte, altro non è di tuo interesse,
raccogli i fiori di quel vario e sfuggente mondo
da coltivar dentro l'anima tua trasparente e pura,
poi li consegni qual frutto dai più desiderato.

Dipingi il tempo nella sua lunga corsa a ostacoli
qual baluardo che l'altrui pensiero mai può scalfire,
inattaccabile all'oblio che tanto vigliacco appare,
v'è solo amore in ogni visione o progetto ambito.

Non c'è istante che non abbia sapore eterno,
immortale quell'idea che abbatte la transitorietà,
forse sei nulla di fronte a quel che credi e costruisci,
come un messia di un Dio assai privato e vigile.

Chissà se i bei figli relegheranno all'ombra il padre,
penseranno mai all'uomo e non ai suoi miracoli,
assai dura è la vita che porta all'inevitabile deriva,
ma non la genialità che dell'ispirazione è devota figlia.
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Racconto inserito in una raccolta
Pagu 21/04/2016 08:04 11 1489

La felicitą non salva tant'č misera e passeggera

Impressioni
La felicitą non salva tant'č misera e passeggera
Qual canto stonato,
non v'era più serenità nel vivere incostante,
chiare le parole, non diversi i sentimenti,
forti come addii i boati dell'oscurata mente,
nella fuga il mio tormento, altra pagina da voltare.

Non lo feci,
sminuito dal tuo dolore in confini ormai dispersi,
nel viaggio irrazionale della memoria sempre legata,
alla deriva in un mondo fermo senza luce e pietose vie,
sotto il manto d'una crudeltà, incontenibile nemica.

Eppur t'amavo,
con quella vile forza da non liberar l'anima errabonda,
incapace, in più attonito, da non incontrar previsione alcuna,
perduto in un confuso agire dall'eterea inconsistenza,
accecato da quel bene che tanto inutile si dimostrò.

Non capii,
quei venti assai furiosi premonitori di lontani spazi,
non v'è senso nell'amore quando l'anima non libera,
la ragione era perduta in un tempo ormai passato,
la felicità non salva tant'è misera e passeggera.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Pagu 04/04/2016 14:08 16 1319

Nel tempo dell'addio (so che mi aspettavi)

Morte
Nel tempo dell'addio (so che mi aspettavi)
I sogni ti annunciavano, forse eran visioni,
sapevo che mi aspettavi nel tempo dell'addio.

In questa via di mezzo, sentiero in fin di vita,
non v'è paura alcuna, ma mesta rassegnazione.

"Dalle catene del dolore ti devi liberare";
chiare le tue parole che pur io non capivo.

La vita mi portavo laddove entrar lei non poteva,
gioie e sentimento, profondi mali e solitudine.

"In questa breve via i fantasmi devi lasciare.
Non v'è immensità, se l'anima impura piange".

Stringo la tua mano, rivedo quel che ero,
uomo sempre in bilico, ma ora mi ritrovo.

Difficile la vita quando straniera lei appare,
su calcoli imperfetti misuravo idee e affetti.

Chissà se il futuro sarà pesare quel che è accaduto,
ho salutato le macchie mie in nome di passaggi nuovi.

In fondo era un vasto schema in cui muovermi dovevo,
il segreto era seguire ciò che qualcuno aveva già tracciato.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Pagu 17/04/2016 09:47 2 1489| Racconto su 'Nel sentiero del dolore'

Giardini dagli esuli fiori

Introspezione
Giardini dagli esuli fiori
Radici di pensieri coltivate in terreni esistenziali,
solchi levigati da piogge nemiche delle illusioni,
rapidi gli squarci d'azzurro spariscono agli sguardi
di chi ancor cerca luce nella penombra delle prigioni.

Ti ho guardata negli occhi senza timor del troppo osare,
con te ho ballato un valzer pur non conoscendone i passi,
lieve era la musica, dolce l'aria che circondava l'abbraccio,
ti ho desiderata nell'indefinito futuro senza garanzie d'amore.

Drammatica la sconfitta in quei giardini dagli esuli fiori,
ricordavo i profumi ma accecato ero dall'inconsapevolezza,
nella speranza dei tuoi arditi baci ho speso i sogni delle attese,
nobile ripudiato dai mille averi caduti come petali di rosa.

Mi son ritirato con i pochi affetti rimasti, calore per gli inverni,
inutile amare estati che non hanno soli da far risplendere,
ho ancora convinzioni, quelle che la tempesta non ha portato via,
guardo gli occhi profondi del mio cane, fedele compagno,

e penso a te, immensa vita, traditrice delle vaste aspirazioni.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Pagu 25/04/2016 10:32 15 1675

Nell'ascoltar del vento parole rubate al mondo

Riflessioni
Nell'ascoltar del vento parole rubate al mondo
S'intreccino pensieri sparsi e vivide emozioni
da affondare in terre patrie del miglior vivere,
saranno radici immobili e ben solide certezze
per generar pianta che si tramuti in albero,
rami innalzati verso il cielo che tanto vasto pare,
nell'ascoltar del vento parole rubate al mondo.

Ci saranno foglie specchio della terrena vita,
nascita e morte nel moto assiduo delle stagioni,
colori dell'esistenza nel suo apparir cangiante e muta,
ammirata testimone di chiare albe e tramonti eterni
quelli che si perderanno nel giungere a fine via,
grande il rifiuto di lasciar attimi di desiderio immane.

In ogni albero vi sarà un pezzo dell'anima mai partita,
l'uomo amerà sempre il luogo dove tanto amore è nato,
ti cercherò nei canti degli uccelli in mezzo alle ore quiete,
nelle fresche ombre che offendono del sole il calor eccelso,
fin quando una foglia cadendo scivolerà sul corpo mio teso
come la carezza di un bene che della meraviglia è culla.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Pagu 28/04/2016 07:09 13 1369

Risalire quella collina

Riflessioni
Risalire quella collina
Nel mistero della creazione siamo speranze a fondovalle,
tanto attesa la salita, ogni ostacolo è ardua prova,
della collina la vetta è ambita, assai dense le emozioni,
per toccare nuova vita, un sorriso in mezzo al cielo.

Infiniti sono i sentieri, dal destino nascon grovigli,
con le scelte siam attori, negli errori ci si cancella,
molti incontri nella foresta dove le ombre son ricordi,
acqua pura nel torrente per lavar colpe e peccati.

Quante pietre fermano il passo, eppur celano l'essenza,
con i sogni vanno spaccate per trovar la dolce aria,
solitario è il cammino ma nei palpiti l'anima s'arresta,
sembrano vani i desideri travestiti da sentimenti.

Sotto il sole ci son visioni attese madri di conoscenza,
con il vento il fuoco arde, le passioni son caldi abbracci,
ma la notte è ampia deriva per plasmar lunghi rimpianti,
le paure urlan vendetta quando si vaga nell'incertezza.

Nel raggiungere la vetta ci attende bellezza e luce,
tanto rapide e inusuali da rendere immenso ogni respiro,
blu profondo appare il cielo ma il burrone è nero d'ansia,
un sospiro afferra l'anima, la collina è il passato.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Pagu 06/05/2016 06:41 17 1889



Paolo Gugnoni
Pagu Ciao a tutti,
in due parole sono una persona che ama la sinceritą, mi piace leggere, scrivere, il Karate e amo osservare il mondo.
Se volete mi trovate in Facebook... Paolo Gugnoni diventerą vostro amico.
Grazie a voi per l'attenzione.

Paolo.

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