| Una sfera riempie il palmo
lo incurva invita a un lancio
un battito ritmato, sonoro
che non sa staccarsi
da congruenze e chiodi.
Chi bussa?
Chi aprirà?
Intanto l’ombra si allunga
su chiusure
afferra inganni
di libertà e ricordi.
Lei ha sognato
agli angoli della primavera
cantando inverni. |
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| Avvicino dita ad antenne sensibili
respiro il tempo.
Qualcun altro ha vissuto la mia vita
ascoltato la musica a me predestinata
curato le mie rose.
Al buio, tra le mani
qualcosa vola e resta aderente
farfalle, ricordi
lucciole...
ma nulla in realtà è mio
tutto è in comodato d’uso
in questo mio sentirmi
in questo essere donna forte
amata e odiata
e avvolta in cangianti sfumature
tra finzioni e realtà. |
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| Nel tempo sepolto
passi che non risuonano
acqua che non geme.
A certe profondità
nessun seme
solo radici
lontane come reliquie... |
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| Qualcuno ha spalancato la via di fuga
il freddo mi avvolge.
Metto una sciarpa sulle caviglie
la recita è già iniziata
io non mi accorgo del mio turno
arriva improvviso
rischio di dimenticare qualcosa.
La sala è buia, la luce alle spalle
mi protegge dagli sguardi.
La commedia iniziata con una nota allegra
termina con uno sparo
molti applaudono
qualcuno grida "brava!"
Io vorrei solo dormire
ricominciare al caldo, senza sciarpe. |
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| Uguali
non complementari
quasi quasi amici
nessun brivido
solo tecniche freddolose
ormai lo sfiorarsi sembra incestuoso.
Passeggiano distanti
hanno concluso la recita degli innamorati
ognuno esalterà i difetti dell’altro
l’odio staccherà deboli radici
sulla spianata del dubbio
la lunga marcia dell’orgoglio
ha vinto...
Rami secchi oscillano tra rami verdi
come abitudini e tentazioni.
In cerca di erba più verde
una lumaca rossa e nuda
lascia lunghe scie umide sull’asfalto
i grandi occhi dondolano affamati... |
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| Un passo indietro...
Inquadrature in campo medio
acquistano spazio
ribaltando rapporti.
Fuori dalla stanza
ansie, giochi e invidie.
Scompaiono le mezze figure
dai dettagli esterni.
Svincolata da catene
mentre rivendico accensioni azzurre
ai bordi di un mantello evanescente
ascolto speranze farsi musica
e arcobaleno d’alba |
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| Perdo Sali, scendo al di sotto
dell’equilibrio
mi allontano dalla solita identità
esposto vivere, tensioni d'avorio
da quella troppa luce che uccide...
Veli caduti
scrivono di grandi amori
mentre vivono mediocri solitudini.
Chiudo col polistirolo finestre e porte
soffi bollenti opprimono senza tregua
ma io isolo tutto
fessure di luce da porte blindate
voli nuziali di piccioni sul tetto
nego anche gli anni migliori
e consegno al silenzio mille voci:
affermano
che la mente che non soffre muore... |
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| Mi fermo su lievità d'albedo
alchimia di sole e nuvole a luglio
il ramo secco oscilla con quello verde
il cuore mi batte sul collo
pulsante dondolio tra un passato ingiusto
e un presente insipido cielo.
Bisognerebbe spegnere tutto
cellulare, tv
desideri, voci
spaziare con gli occhi dentro ai suoi
fino a scrutare stelle
fino a vedere il sole girare vorticoso.
Bisognerebbe adagiarsi nell'acqua
lasciarsi andare alla corrente
udire solo l'allegro monologo delle rondini
saper vivere ascoltando solo ritmi di luce
aspettando sereni il virare del colore al rosso
gustare l'incessante alchimia tra oro e ferro
senza lasciare spazi a voci e ricordi... |
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| Primitiva e minima
bivalve
una bambina bianca e nera
gioca
nel deserto di cemento.
Cerca con movenze
e scatti repentini
concentrando urla
che non impauriscono nessuno
di spaventare la sorte
Gesti potenti
passaggi improvvisi da impulso
ad ago
irradiano potenzialità
ma restano incompiuti.
La bocca, i piedi e la testa
sono confusi tra loro... |
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| Ti ho guardata bene ieri
io come te, donne in ombra
appannati specchi di ieri
intente a cucinare come torte
egoismi misconosciuti nei figli
deluse da ribellioni di pelle
e dall’umiltà delle nostre radici
affannate in doppi lavori
noi bruciamo identità e sogni
nel fuoco spento di fictions televisive
tra oscuri sentimentalismi
e gare podistiche contro il tempo.
Nello specchio del mattino
ritroviamo un’estranea saccente
dallo sguardo vacuo e senza sorriso
ma tu hai ancora la bocca sensuale
che annulla rughe impietose
e io nelle gambe corse compresse
in vene che vogliono esplodere
e quando ci salgono alla bocca parole
non dette per pudore
lo sguardo è dolore sottile
è malinconia
la stessa che guardammo nelle nostre madri
la stessa che ci straniava dalle loro mani.
Ci accomuna amica mia
un sentore di lievi profumi
anni in cui eravamo fragili eppure invincibili
un tempo di rimpianti ancora vivo
che non cede il passo a ricordi sereni
perché oggi
lo stesso desiderio di libertà di ieri
è ancora più ambito
e meno raggiungibile... |
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| Camminano in disparte
desiderando palcoscenici.
Hanno ricevuto un numero grigio
alla gara podistica della vanità
ansiose bevono sguardi
pregano illuminazioni.
Sono carne asciutta
dicono qualunque cosa
scrivono ricordi minimi
e respirano lodi.
- Eccomi sono qui,
ci sono anche io
non riesco più a fare capriole
né corse
un passo solo più affrettato
mi uccide
- io anima di nuovo acerba
grezza fragilità
bambina che distingue poco
il bene e il male
che vuole solo sapere se esiste ancora
se quelle rughe stinte tra rari sorrisi
e solitudini
sono di persone vive...
Sono vecchie donne
abituate alla marcialonga delle critiche
non sentono brividi
conoscono solo statiche tecniche di vita
che sempre riescono a farle morire... |
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Pensionata dal 2010, faccio tutto quello che per mancanza di tempo non potevo fare. Mi piace scrivere, la poesia come la fotografia, pittura e scrittura, sono per me liberazione della mente. Chi scrive prima o poi vuole mettersi alla prova. E' successo anche a me e fino al 2013 ho partecipato ad alcuni concorsi di poesia ottenendo riconoscimenti:
* Tre primi premi e vari attestati per arte, video poesia e pubblicazioni in antologie, che mi hanno spinto a continuare ad esprimere i miei pensieri. A novembre 2012 ho pubblicato il mio primo libro di poesie IMPRONTE NEL TEMPO. Il link: http://reader.ilmiolibro.kataweb.it/v/903387/- 3° posto poesia edita Premio Leandro Polverini 2013 Sez.minimalista - a gennaio 2014 il secondo libro DISTANZE D'ANIMA collana Schegge d'oro Ediz.Montedit, come premio per il I° posto XVI Concorso Ottavio Nipoti.
Sono presente con un mio racconto, nel primo volume del libro SKERRY AA.VV. concorso letterario narrativa 7^edizione OCEANO DI CARTA 2016.
Problemi di salute mi impediscono di stare sul web come vorrei. Per questo a volte mi metto in pausa fino a quando recupero le forze. Un abbraccio a chi mi legge.
P.S. - Sono presente nel web con altri pseudonimi...per buona pace di chi insinua plagi. |
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