e... mentre Lui tra i ladroni prendeva posto
lavasti le tue mani due tre volte
per cancellare l'odore della morte
sentenziata da altri ma
da te sancita.
ti accorgesti ancora prima di vederlo
che il tempo si oscurava tutto attorno
calando la fine di quel giorno
verso il silenzio dell'oscura notte.
e il vento che prima non sentivi
sollevava in alto le vesti
arruffava sgraziato le chiome
quasi a voler ferire le tue mani
quelle mani che cercavi di lavare
quelle mani... che ti avevano condannato
ad essere nel tempo
Ponzio Pilato. | 

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no, nun te sbajji è Roma che pija foco
er boato è solo n'artro scoppio de petardo
o forse so sassate che hanno
rotto le vetrine giù al Corso
sanpietrini so volati
nubi nere verso er cielo
sembra de esse in guera
n'artra vorta
mò so li studenti li dimostranti in rivorta
li precari i senza tetto l'imigrati
tutti uniti
pè fa sentire un coro de protesta
Roma s'è desta co li fochi nella via
cor trambusto e la polizzia
manco Nerone poteva immagginà
Roma a fero e foco ner dumila
c'è mancato poco d'esse nà copia già vissuta
e che rivorta!
tanti li feriti e l'arestati
pè direttissima veranno giustiziati
dicono ce fossero li cani sciorti, l'infirtrati
de che fazzione è da decide
la storia ce darà nà giustificazione
intanto godemose stà rivoluzione
pè avè pè tutti un poco d' istruzione | 

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| e quando il gallo canterà mi rinnegherai
tu che della chiesa sarai la prima pietra
ecco il vero traditore del Signore
non quel Giuda Iscariota che alla gogna
fu messo dalla storia lui che ubbidì
ad un disegno divino s'impiccò
all'ombra di un campo perduto
trenta denari d'argento fu il compenso
a chi era il guardiano di un tesoro immenso
perlomeno strano il comportamento
o fu trascritto male il nome
per avere nella storia un predecessore
un capro espiatorio da poter bandire
a piacimento qualora il dubbio
dell'impedimento fosse solo
una rogna da smaltire o
un innocente da mandare a morire | 

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| sopra quei silenzi
ogni parola grondava sangue
rappreso e denso
su quei muri di grisaglia antico
ombre disperate nella notte
rinsecchite
dal troppo pianto
macchie dall'odore forte
lisciate dal tempo
Lui giaceva steso nel suo sudario
cullate nel lamento
le bianche spoglie
voce di madre
avvolta nel silenzio della preghiera
la terra tremò solo un istante
si aprirono i cancelli
il terzo giorno
all'alba Lui in terra
fece ritorno | 
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| era un dì di festa
e la papessa assisa
sulla sedia della santa curia
lo sguardo altrove posava
c'erano bimbi che giocavano
per strada e c'era il sangue
nel mezzo dei festeggiamenti
tra la baldoria vera
stringere sentì forte il petto
ed il dolore acuto
nel ventre suo nascosto
l'urlo salì forte e duro
nel vociare della plebe confuso
dolore che sentono le donne
muta zittì la folla
l'attimo di doglia
il grido rauco salì alla bocca
ruggì taurina roma popolana
roma dal clero corrotta
vescovile ardita la follia
in piazza esplose
il corpo trascinato lungo
il percorso profana processione
a chi ha osato infrangere l'onore
dell'apostolo di Cristo
blasfema donna che di nome fu Giovanna
la Papessa
una leggenda oscura o
verità nascosta? | 

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| credere all'astratto
non era semplice affatto
Gesù spiegava ogni cosa
la voce bassa e roca
le mani ferme
sembravano ali bianche
su quella folla di esseri umani
sulla collina dello Getsemani
l'ultima cena ammetto
non era stata di mio gusto
eravamo dodici quella notte
ma Lui sapeva chi avrebbe tradito
quando gli detti il "bacio"
non si tirò indietro
vennero ad arrestarLo
con i bastoni in mano
dai sommi sacerdoti condannato
non furono spade a trafiggere
il costato ma uno che
Lui chiamava amico
lo aveva giustiziato
credere all'astratto
chi lo sa fare... taccia
al corpo non all'anima mi ero piegato
non chiedo d'essere giustificato
prima di finire impiccato
all'ombra degli ulivi persi la faccia | 

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| erano in tanti a seguirlo
sopra il monte
il peso della croce la
corona sulla fronte
il corpo sudato
un velo di sangue
il dorso graffiato
erano tanti a seguirlo
passo passo
un popolo di animi diversi
romani ebrei cristiani pagani
e quella donna con
il bianco lino in mano
ad asciugare il volto
dal dolore devastato
per un attimo
sopravvissuto
all'orrore umano
poi il silenzio
il battere dei chiodi sopra il legno
l'urlo nella gola strozzato
- Padre perché mi hai abbandonato - | 

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| venne a gerusalemme
Lui sul dorso di asinello
re di un popolo incoerente
la folla esultante
ai lati della strada molta gente
rami di ulivo e palme nella mano
lo acclamarono re di chicchesia
si adempì l'antica profezia
del profeta Zaccharia
venne e la città in festa
nascondeva la verità a tanti
a osannarlo oggi gli stessi
lo condanneranno sulla croce
popolo senza onore
popolo traditore
nel tempio decreterà la sorte
di colui che in pace venne
in groppa a un mulo
tra ali di folla in festa
e palme nella mano | 

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| per tre volte rinnegasti il suo nome
nelle mani di Pilato lo lasciasti
°
a compiere il suo destino tra i ladroni
re con la corona di spine sulla testa
re di un popolo senza onore
nell'erta salita fino al calvario
la croce pesava sulle spalle
la frusta lacerava la pelle
solo, con un dolore così grande
a bere il calice dell'umana sofferenza
cadde... prima di arrivare sopra il monte
re dei re deriso e beffeggiato
cadde... un'altra volta
prima di avere il volto asciugato
il volto dal supplizio devastato
fu su quella cima che venne denudato
alla croce inchiodato
i soldati si divisero la veste
in cambio di due chiodi ai polsi
una lancia infilzata nel costato
e un po' d'aceto
piansero le donne la terra tremò
come tremò il corpo
prima di reclinare il capo
a suo Padre l'anima affidò | 

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| venne presto l'ora nona
il buio avanzava la terra tremava
e sopra la croce in mezzo
ai ladroni il figlio di Dio moriva
la terra tremava ululava il vento
ai piedi del monte nel buio
la Madre pregava
sua sorella piangeva
con lei Maria Maddalena
squarciarono le nubi i lampi
Lui in quegli ultimi istanti
lasciò il regno terreno
per sedere alla destra del Padre
sul suo corpo i segni sprezzanti
dei miscredenti
sul volto la grazia di Dio
venne la notte
come un sudario l'accarezzò
il vento
nell'aria si udì il lamento
all'ora nona
giunse la fine del tormento | 

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