| nella notte buia e tempestosa,
tra ululati di lupi
una donna coraggiosa
avanza alla ricerca dell'amore...
passo dopo passo, tra fitti rovi,
si sbriciola la sua corazza...
e resti di armatura
si perdono nella via
(seguono quel percorso contorto)
-lo sguardo assorto,
la ruga della fronte sempre più profonda,
segnano quel viso pensieroso...
(non si accorge delle spine conficcate-
si intravedono lembi di pelle insanguinata
ma non si odono parole di dolore
solo l'anima è straziata...
non c'è meta in quel cammino.,
ma un percorso da rifare,
non un tempo stabilito,
nè un momento particolare...
solo l'incontro del destino
forse... potrà rimediare
a quel tempo indefinito
per poter di nuovo amare... |
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| cammino lungo il viale spoglio,
assorta nei miei pensieri pìù neri
calpesto,
foglie intrise di lacrime amare
postumi di un amore sbiadito
che il tempo polverizza a mano a mano
resta nell'aria, l'odore acre
di sogni putrefatti dalla realtà
giorno dopo giorno.
muore... per un istante... il sole...
ed è buio lungo questo viale... |
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nella tarda notte,
quando il silenzio si fa stretto
e l'anima duole tra pensieri furtivi
che si insinuano controvento,
e il vero non si distingue dal falso.
quando la mente si ingarbuglia
tra odori nauseabondi
di sangue dolciastro che cola
da un cuore ferito, e il fetore
di quei giorni noiosi che scorrono senza senso.
-resta l'amaro in bocca...-
ed è in quell'ora...
tra la mezzanotte e l'una,
quando la luna fa capocella
stordita da quel lamento
inumano che sale nel cielo,
-che il delirio dilaga...-
e cammino, nella stanza vuota,
come un leone in gabbia
e parlo, parlo, urlo imprecazioni
...sproloquio squilibrato...
tra risa sguaiate e lacrime sgualcite,
ed è in quel monologo,
che conto le stelle e le offendo
perché son troppo belle,
ed invito i vampiri a farsi avanti
e scaccio gli angeli perché saccenti...
è in quella notte, in quell'ora di strazio
tra ululati di lupi
che sento l'urlo del vicino gridare...
-"CAMBIA SPACCIATORE "...- |
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| non so ...
se lo faccio apposta
o se mi viene naturale...
riuscire ad ingarbugliare
anche ciò che è lineare...
forse ...dipende dall'innaturale
voglia di cambiare
che mi fa arrabbiare,
anche quando tutto è regolare...
sarà la noia, il tanto pensare
eppure ho tanto da fare...
lavorare, annaffiare
mangiare, ballare
bere e dormire...
ma che dire...
non so ...ho tanto
nella testa che non riesco
a trovare
la forma giusta
per una rivoluzione intellettuale
forse non c'è soluzione?
oppure non è l'ora della battaglia?
e già ...devo ancora tanto studiare
buttare giù con coerenza
un ipotetica linea di attacco,
rafforzare la difesa nei punti strategici
e potenziare i punti di assalto...
e poi...
perbacco... mi manca il coraggio...
e dove lo trovo?
lo vendono a peso,
oppure a metraggio?
e ora che faccio...
i negozi son chiusi
è l'ora di pranzo...
rinuncio al colpaccio
fa troppo caldo,
ci penso domani... |
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| i miei pensieri
si tuffano
tra le righe della sacra scrittura,
insolenti, cercano la luce
annaspando tra la nebbia che mi avvolge
incredula,
sfoglio pagine preziose
dal profumo del tempo infinito
un mistero della fede
(ma io ho fede?)
è tortuoso il mio cammino,
inciampo, cado, mi rialzo
piango...
nessun suono sgorga dalle labbra
serrate dal tormento,
il cuore vulcanico
esprime più delle parole,
sanguinano ancora,
ferite lontane.
tra salmi e proverbi
intravedo un leggero bagliore
nella nudità del mio essere,
invento preghiere, chiedo perdono
e mi affido a te...
nella tua misericordia amami
per quello che sono... |
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| ...e il tempo scorre veloce,
senza vigore
l'osservo andar via,
lo sguardo perso
nel mondo che mi circonda
con passo lento
tento di raggiungerlo
non riesco ad afferrarlo,
è sabbia tra le mani
che scivola via
inesorabilmente
passano
le stagioni,
dipingendo le notti
con i colori del giorno
dinanzi a me
solo tramonti
in bianco e nero
e seduta resto,
persa,
fuori dal mondo... |
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| ...se i sogni,
si confondessero nella realtà
i profumi
si mescolassero ai ricordi,
dimmi...
cosa ne sarà di me...
quali fiori raccoglierei
tra i raggi del sole
che timidi nascerebbero... |
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| no ...non ci sto...
a raccogliere briciole
del tempo che passa
elemosinando
resti di amori inventati
...a controllare l'ora
di un orologio pazzo
che veloce imprime l'attimo
senza lasciare il segno
...di confondermi
tra quei giorni passati
a sorseggiare i ricordi
...e perdermi nel silenzio
di una stanza spoglia
in attesa ...
io non ci sto...
...a scrutare tra le rughe
tra fili di capelli bianchi
in cerca di un sorriso
...ora basta ...
difenditi vita,
dal mio morso di rancore
per i secondi che lasci scorrere
senza linfa
per quei minuti vagabondi
che succhiano aria...
difenditi...
perché non ho intenzione
di piegarmi ancora
al tuo volere
alla tua malinconia...
io non ci sto...
e vivo alla rinfusa
nel giorno e nella notte
nel vento
nel riso e nel pianto
con la pioggia e col sole
parlando alla luna
e amando me stessa
sempre... |
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| ...e là, in alto...
dove l'alba è più vicina
respiro...
e grido il nome tuo.
nel silenzio
della valle addormentata
(avvolta dalla nebbia)
si perde l'eco in un sospiro
tra le braccia
di un tramonto schivo... |
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| tremula l'aria
sostituisce il tempo
sull'onda dell'ora,
si perde
passa velocemente
tra occhi dipinti
la riga sul labbro
sigilla parole
muto lo sguardo
cavalca i minuti
ne assapora l'attimo
che fugge
s'allontana il pensiero
nella gola
fiato sospeso a mezz'aria
sospira
respira il momento
un momento
ed è subito chiuso
quel pugno
si svuota
è finto il secondo di troppo
nella strada percorsa
s'incastra la curva
nel dosso
s'accendono luci
è già tardi stasera
tutto è rimandato
profumo di neve
è bianco il foglio che scrivo |
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| Le ombre oscure di un pensiero
colpiscono la linea retta del perché
lasciandolo senza accento
in quel mare pieno di dilemmi
nuotano quei se
che s’ illuminano nel dubbio
cavalcando l’onda di quel ma
che blocca il suono di una voce
-nella gola un nodo -
gocce salate scendono in picchiata
senza paracadute si tuffano
in quel dolore al petto
che stringe forte il cuore
-in quel grido muto-
si paralizza l’attimo
il mondo attorno muore
i colori si perdono nel buio
e quel no
vibra senza sosta nell’eco
in cerca di un perdono
- un vuoto inghiotte l’anima-
si perde la speranza
di ritrovare il senso
nelle parole scritte
di getto sopra a un foglio
- il nero buca il bianco-
e certe cose accadono
così all’improvviso
schiaffeggiano il presente
e se ne vanno
-non chiedere il perché-
non avrai risposta
tutto è già segnato |
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| tra schegge
di ricordi
s'affaccia nel silenzio
il nome tuo.
perché torni,
se nell'infinito
non vuoi stare |
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